Il nuovo Codice della Strada e i ciclisti

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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sembola

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una nera e l'altra pure
Su questo è probabile che tu abbia ragione :mrgreen:


Conosco, conosco... ma la storia che il vigile crei il traffico è una leggenda, credimi.
Altro che leggenda, i romani la vivono quotidianamente sulla loro pelle e sulle loro finanze, visto che la benzina costa e +traffico+rallentamento+benzina consiumata...fidati di una romana!:celopiùg:
Non è un caso che a roma ci siano quasi più motorini che macchine!;-)
 

sembola

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Altro che leggenda, i romani la vivono quotidianamente sulla loro pelle e sulle loro finanze, visto che la benzina costa e +traffico+rallentamento+benzina consiumata...fidati di una romana!:celopiùg:
Non è un caso che a roma ci siano quasi più motorini che macchine!;-)
E come mai quelli non rallenterebbero alla presenza di un vigile? :nunsacci:
 

Bobby Six

Biker Cinghialis
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una 26”, una 650be una 29”
Al di la di tutte le giuste considerazioni, penso che il rispetto del CdS, sia un dovere civico, da parte di tutti noi. Non dovrebbe essere una imposizione, ma dovrebbe essere una cosa naturale.
In bici segnalo sempre la direzione che intendo prendere, rispetto le precedenze agli incroci e, non vado contromano per non abbassare la media, fermandomi allo stop.
Nei piccoli centri come il mio, manovre del genere si vedono tutti i giorni, come gruppi di bitumari che occupano tutta la carreggiata, a modi giro d'Italia, fregandosene dell'intralcio che provocano.
Io non ho mai portato il casco, fino a quando un amico durante un percorso tecnico, è caduto ed ha battuto la testa su un sasso, che non si vedeva perchè era nascosto dall'erba. Fortunatamente non ha riportato conseguenze gravi, da allora però il casco non manca mai nelle mie uscite. Purtroppo mi ci è voluta una cosa del genere per capirne l'utilità.
Da quando pedalano senza rotelle, ho insegnato ai miei figli come comportarsi in strada con la bici, gli automobilisti devono sapere dove intendi girare e, portano sempre il casco anche se escono con i loro amici e si fermano all'oratorio, che dista da casa mia, circa 500 metri.
Secondo me se si avesse più senso civico o meglio, buon senso, la circolazione in generale, ne trarrebbe giovamento e non poco.
Ciao
 
E come mai quelli non rallenterebbero alla presenza di un vigile? :nunsacci:
No, ma sviano e fanno slalom tra le macchine, quindi sentono meno la presenza di file, ingorghi e i sorpassi di certo non avvengono solo da sinistra e te li ritrovi da per tutto, pur di passare e addio codice stradale.

Al di la di tutte le giuste considerazioni, penso che il rispetto del CdS, sia un dovere civico, da parte di tutti noi. Non dovrebbe essere una imposizione, ma dovrebbe essere una cosa naturale.
In bici segnalo sempre la direzione che intendo prendere, rispetto le precedenze agli incroci e, non vado contromano per non abbassare la media, fermandomi allo stop.
Nei piccoli centri come il mio, manovre del genere si vedono tutti i giorni, come gruppi di bitumari che occupano tutta la carreggiata, a modi giro d'Italia, fregandosene dell'intralcio che provocano.
Io non ho mai portato il casco, fino a quando un amico durante un percorso tecnico, è caduto ed ha battuto la testa su un sasso, che non si vedeva perchè era nascosto dall'erba. Fortunatamente non ha riportato conseguenze gravi, da allora però il casco non manca mai nelle mie uscite. Purtroppo mi ci è voluta una cosa del genere per capirne l'utilità.
Da quando pedalano senza rotelle, ho insegnato ai miei figli come comportarsi in strada con la bici, gli automobilisti devono sapere dove intendi girare e, portano sempre il casco anche se escono con i loro amici e si fermano all'oratorio, che dista da casa mia, circa 500 metri.
Secondo me se si avesse più senso civico o meglio, buon senso, la circolazione in generale, ne trarrebbe giovamento e non poco.
Ciao
No comment sui bitumari, ma :omertà::maremmac:
Purtroppo deve capitare sempre un incidente per rendersi conto dell'importanza del casco e non solo di quello.
Buon senso....magari!:celopiùg:
 

oxipus

Biker novus
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Parma
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Sara che a Parma di rotonde siamo pieni e in alcune hanno avuto la bella idea di farci la pista ciclabile,senza parlar di piste ciclabili che stanno invadendo la città..
Però sarebbe bello che almeno venissero usate ste benedette piste io lavoro nei trasporti pubblici e ogni giorno schivo più di una bici con relativo c......e sopra che pensa di esser da solo in strada e per di più con la pista al suo fianco..
Abito in campagna ed è bello girare in bici tant'è che mene sono presa una
Ma per strada almeno dalle mie parti il codice non viene preso in considerazione quasi per niente e poi dicono poverino era in bici e non faceva male a nessuno...
Il male lo ha fatto al povero cristo che lo ha stirato magari mentre stava lavorando...
Indi ben venga il codice e che venga messo in pratica.
 

Bobby Six

Biker Cinghialis
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No comment sui bitumari, ma :omertà::maremmac:
Purtroppo deve capitare sempre un incidente per rendersi conto dell'importanza del casco e non solo di quello.
Buon senso....magari!:celopiùg:

Io che sono anche bitumaro, mi vergogno dei comportamenti che vedo da parte dei più.
Sta a noi insegnare alle nuove generazioni, a comportarsi civilmente e ad usare il buon senso. Siamo tutti cresciuti (o almeno la maggior parte), con l'idea che le tasse vanno pagate, che le bollette vanno pagate e, tutto questo per noi è normale. Perchè non crescere con l'idea che le regole che esistono nella nostra comunità, vanno rispettate? Bisogna imparare a rispettare quello che è la convivenza civile, facendolo in modo naturale e, non farlo perchè viene imposto, ma farlo perchè è giusto.
Il tutto sarebbe a nostro vantaggio, ed invece di intasare di leggi la nostra vita, si potrebbe rispettare quelle che ci sono.
Pùò essere utopia, ma io con i miei figli ci provo, spero non sia una scommessa persa.
Ciao:celopiùg:
 
Io che sono anche bitumaro, mi vergogno dei comportamenti che vedo da parte dei più.
Sta a noi insegnare alle nuove generazioni, a comportarsi civilmente e ad usare il buon senso. Siamo tutti cresciuti (o almeno la maggior parte), con l'idea che le tasse vanno pagate, che le bollette vanno pagate e, tutto questo per noi è normale. Perchè non crescere con l'idea che le regole che esistono nella nostra comunità, vanno rispettate? Bisogna imparare a rispettare quello che è la convivenza civile, facendolo in modo naturale e, non farlo perchè viene imposto, ma farlo perchè è giusto.
Il tutto sarebbe a nostro vantaggio, ed invece di intasare di leggi la nostra vita, si potrebbe rispettare quelle che ci sono.
Pùò essere utopia, ma io con i miei figli ci provo, spero non sia una scommessa persa.
Ciao:celopiùg:
Io credo nelle utopie,senza le quali il mondo sarebbe fermo all'età della pietra...ma l'indole umana e il buon senso è molto soggettivo, se tutti ragionassero come te, ma...:omertà:e non dico altro se no entro in filosofie che vanno oltre il codice stradale e allora si che andrei O.T.:paur:
 

Bobby Six

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hai pienamente ragione, purtroppo si agisce così perche lo fanno tutti, oppure si prende come scusa, che in determinate aree del nostro paese, non si rispetta nessuna regola o legge (o almeno gran parte di esse).
Tutti dovremmo fare la nostra parte, chissà che il futuro ci riserbi qualcosa di buono, sperem.
Ciao:celopiùg:
 

Enrico.P

Biker serius
E' vero ma fino ad un certo punto. Mettiti nei panni di un amministratore pubblico di un comune, come potresti giustificare agli occhi dei cittadini (che poi votano) una struttura che nessuno usa? Lo puoi fare solo se c'è un'effettiva richiesta o nell' ambito di un progetto più grande ed ambizioso, ma come scrivevo prima la progettualità non abita (più) qua.

Torno un attimino indietro perché questo mi interessa :-)

Io sono convinto che il compito di un'amministrazione sia quello di migliorare le condizioni di vita e l'amministrazione economica in un determinato territorio, ma non si può migliorare senza effettuare cambiamenti. Senza cambiamenti semplicemente tutto rimane immobile.

Di sicuro mantenere l'immobilità aiuta a preservare il bacino elettorale, ma non giova alla comunità. Chi viene eletto dovrebbe piuttosto mettersi in gioco spingendo novità, proponendole nel modo giusto alla popolazione che lo riguarda. IMHO

Questo può valere in ogni ambito e anche per la viabilità.
Un comune limitrofo a quello in cui vivo ha trasformato tutta la fascia costiera del proprio territorio in un piccolo paradiso per chi va in bici e a piedi, anche rinunciando a centinaia di parcheggi e al doppio senso di marcia in alcune strade (e parliamo di una zona ad alto afflussotraffico, soprattutto in estate).
A distanza di un paio di anni i risultati si vedono, con una presenza importante di bici sulle ciclabili (in tutte le stagioni) e una maggiore affluenza di turisti.

Sono convinto che chi viene eletto non debba soltanto assecondare l'elettorato, ma debba anche proporre nuove strade, anche se inizialmente si rischia di essere impopolari. Non è infrequente vedere applicate scelte impopolari quando si tratta di accontentare chi finanzia le campagne elettorali, purtroppo lo è quando ci si deve mettere in gioco per inseguire dei principi che possano realmente migliorare un territorio.

Non credo sia giusto semplicemente aspettare che le strade si riempiano di bici e i pronto soccorsi si riempiano di ciclisti per fare le piste ciclabili.
Sono convinto che le piste ciclabili incentivino le bici quanto i mezzi pubblici e la riduzione delle corsie possano disincentivare le auto.

D'altronde nelle grandi città europee convertite all'uso massiccio delle bici non si iniziò con dei moti popolari di ciclisti, ma con una gestione lungimirante delle amministrazioni.

Ciao! :i-want-t::i-want-t:
 
Torno un attimino indietro perché questo mi interessa :-)

Io sono convinto che il compito di un'amministrazione sia quello di migliorare le condizioni di vita e l'amministrazione economica in un determinato territorio, ma non si può migliorare senza effettuare cambiamenti. Senza cambiamenti semplicemente tutto rimane immobile.

Di sicuro mantenere l'immobilità aiuta a preservare il bacino elettorale, ma non giova alla comunità. Chi viene eletto dovrebbe piuttosto mettersi in gioco spingendo novità, proponendole nel modo giusto alla popolazione che lo riguarda. IMHO

Questo può valere in ogni ambito e anche per la viabilità.
Un comune limitrofo a quello in cui vivo ha trasformato tutta la fascia costiera del proprio territorio in un piccolo paradiso per chi va in bici e a piedi, anche rinunciando a centinaia di parcheggi e al doppio senso di marcia in alcune strade (e parliamo di una zona ad alto afflussotraffico, soprattutto in estate).
A distanza di un paio di anni i risultati si vedono, con una presenza importante di bici sulle ciclabili (in tutte le stagioni) e una maggiore affluenza di turisti.

Sono convinto che chi viene eletto non debba soltanto assecondare l'elettorato, ma debba anche proporre nuove strade, anche se inizialmente si rischia di essere impopolari. Non è infrequente vedere applicate scelte impopolari quando si tratta di accontentare chi finanzia le campagne elettorali, purtroppo lo è quando ci si deve mettere in gioco per inseguire dei principi che possano realmente migliorare un territorio.

Non credo sia giusto semplicemente aspettare che le strade si riempiano di bici e i pronto soccorsi si riempiano di ciclisti per fare le piste ciclabili.
Sono convinto che le piste ciclabili incentivino le bici quanto i mezzi pubblici e la riduzione delle corsie possano disincentivare le auto.

D'altronde nelle grandi città europee convertite all'uso massiccio delle bici non si iniziò con dei moti popolari di ciclisti, ma con una gestione lungimirante delle amministrazioni.

Ciao! :i-want-t::i-want-t:
Giustissimo ma penso che non dipenda solo da scelte politiche, che sicuramente aiutano e sono il primo motore per dei cambiamenti, ma cambiare mentalità, abitudini e struttura del territorio non è sempre facile. Se per esempio le distanze sono vertiginose come a Roma, prova a fartela tutta in bici poi mi dici.Sicuramente snellirebbe il traffico, dovresti anche rallentare la vita frenetica che c'è. Sono tante le incongnite e in primis bisognerebbe insegnare nelle scuole il rispetto del codice stradale, degli obblighi di sicurezza come il casco, non come obbligo ma come salvaguardia della propria salute e permettere che arrivino in bici. Certo se uno non inizia mai ma si lamenta solo ovvio che mai nulla cambia. Ma anche la struttura stessa di come è sviluppata una città rispetto ad un'altra fa la diffenza.
Teoricamente e generalizzando il tuo discorso è più che valitìdo, ma poi ogni caso è a sè, da valutare singolarmente e nelle singole problematiche da risolvere per arrivare comunque al tuo obiettivo.
 

Enrico.P

Biker serius
Giustissimo ma penso che non dipenda solo da scelte politiche, che sicuramente aiutano e sono il primo motore per dei cambiamenti, ma cambiare mentalità, abitudini e struttura del territorio non è sempre facile. Se per esempio le distanze sono vertiginose come a Roma, prova a fartela tutta in bici poi mi dici.Sicuramente snellirebbe il traffico, dovresti anche rallentare la vita frenetica che c'è.

Vero. Sicuramente deve esserci almeno una piccola parte della cittadinanza convinta della propria visione della città perché si possa promuovere un cambiamento.

Qui dove vivo io era nato un gruppetto spontaneo che dibatteva su temi legati alla viabilità e alla qualità della vita nella nostra città.
Una sera erano tutti a lamentarsi della pericolosità delle nostre strade per i ciclisti e della mancanza di piste ciclabili, sottolineando la necessità di creare iniziative per sensibilizzare i cittadini in tal senso.
C'ero anch'io e a un certo punto scesi fuori, in strada, e vidi la mia bici vicina all'ingresso da sola e il parcheggio pieno delle auto dei presenti.
Tornai dentro, lo rinfacciai a tutti i presenti e me ne andai. Da quel giorno non mi hanno più visto :arrabbiat::smile::arrabbiat::smile:


Il discorso delle distanze da affrontare in città come Roma è sicuramente interessante. Roma si sa che ha qualche "problemino" con i mezzi pubblici, ma prima ancora di pensare a come spostarsi bisogna organizzare la città perché gli spostamenti lunghi non siano necessari, come si fa già in gran parte d'Europa.
In Svezia ad esempio fanno cosi:
  • costruiscono nuove abitazioni solo quando ce n'è realmente necessità, pensando non a Titar su il palazzo, ma a creare un quartiere con tutto quello che serve per vivere bene, dai servizi commerciali, ai parchi, alle farmacie ecc.
  • Evitano un'eccessiva speculazioni sugli immobili, così chi non è ricchissimo può comunque vivere vicino al centro invece di "emigrare" fuori dal raccordo anulare e fare 30 km di auto al giorno in mezzo al traffico.
  • Permettono ai piccoli esercenti di essere competitivi con i centri commerciali (o in alcuni Stati i centri commerciali sono del tutto vietati), così nessuno prende l'auto per andare a fare la spesa.
  • Costruiscono edifici senza parcheggi e se hai la macchina devi noleggiare il posto auto in parcheggi pubblici a piani.
  • Ampliano l'area cementificata di una città solo se c'è necessità e la prima cosa che fanno è piantare a terra i binari per una linea ferroviaria metropolitana, prima che l'edificazione delle case possa impedire di farlo.
Roma purtroppo è un tristissimo esempio di come non andrebbe gestita una città a livello urbanistico e logistico. Purtroppo a costruire quartieri grigi con palazzine enormi senza criterio sono sempre le stesse famiglie da 40 anni, sempre legate alla politica.
I romani stanno scappando da Roma perché i prezzi delle case sono completamente fuori controllo e la città si sta svuotando molto velocemente. Negli anni 80 dentro il raccordo anulare c'erano 2,5 milioni di persone, oggi appena 1,5.
In compenso si continuano a costruire piccoli nuclei abitativi fuori Roma che non hanno NIENTE: niente negozi, niente parchi, niente scuole, niente posti di lavoro, spesso nemmeno i marciapiedi hanno!

Quelli che abitano in questi posti sono complessivamente milioni, che ogni giorno vanno avanti e indietro da casa al centro di Roma, anche più volte al giorno, con l'auto.

La situazione della nostra capitale non è pessima, ma drammatica, purtroppo.
 
Vero. Sicuramente deve esserci almeno una piccola parte della cittadinanza convinta della propria visione della città perché si possa promuovere un cambiamento.

Qui dove vivo io era nato un gruppetto spontaneo che dibatteva su temi legati alla viabilità e alla qualità della vita nella nostra città.
Una sera erano tutti a lamentarsi della pericolosità delle nostre strade per i ciclisti e della mancanza di piste ciclabili, sottolineando la necessità di creare iniziative per sensibilizzare i cittadini in tal senso.
C'ero anch'io e a un certo punto scesi fuori, in strada, e vidi la mia bici vicina all'ingresso da sola e il parcheggio pieno delle auto dei presenti.
Tornai dentro, lo rinfacciai a tutti i presenti e me ne andai. Da quel giorno non mi hanno più visto :arrabbiat::smile::arrabbiat::smile:


Il discorso delle distanze da affrontare in città come Roma è sicuramente interessante. Roma si sa che ha qualche "problemino" con i mezzi pubblici, ma prima ancora di pensare a come spostarsi bisogna organizzare la città perché gli spostamenti lunghi non siano necessari, come si fa già in gran parte d'Europa.
In Svezia ad esempio fanno cosi:
  • costruiscono nuove abitazioni solo quando ce n'è realmente necessità, pensando non a Titar su il palazzo, ma a creare un quartiere con tutto quello che serve per vivere bene, dai servizi commerciali, ai parchi, alle farmacie ecc.
  • Evitano un'eccessiva speculazioni sugli immobili, così chi non è ricchissimo può comunque vivere vicino al centro invece di "emigrare" fuori dal raccordo anulare e fare 30 km di auto al giorno in mezzo al traffico.
  • Permettono ai piccoli esercenti di essere competitivi con i centri commerciali (o in alcuni Stati i centri commerciali sono del tutto vietati), così nessuno prende l'auto per andare a fare la spesa.
  • Costruiscono edifici senza parcheggi e se hai la macchina devi noleggiare il posto auto in parcheggi pubblici a piani.
  • Ampliano l'area cementificata di una città solo se c'è necessità e la prima cosa che fanno è piantare a terra i binari per una linea ferroviaria metropolitana, prima che l'edificazione delle case possa impedire di farlo.
Roma purtroppo è un tristissimo esempio di come non andrebbe gestita una città a livello urbanistico e logistico. Purtroppo a costruire quartieri grigi con palazzine enormi senza criterio sono sempre le stesse famiglie da 40 anni, sempre legate alla politica.
I romani stanno scappando da Roma perché i prezzi delle case sono completamente fuori controllo e la città si sta svuotando molto velocemente. Negli anni 80 dentro il raccordo anulare c'erano 2,5 milioni di persone, oggi appena 1,5.
In compenso si continuano a costruire piccoli nuclei abitativi fuori Roma che non hanno NIENTE: niente negozi, niente parchi, niente scuole, niente posti di lavoro, spesso nemmeno i marciapiedi hanno!

Quelli che abitano in questi posti sono complessivamente milioni, che ogni giorno vanno avanti e indietro da casa al centro di Roma, anche più volte al giorno, con l'auto.

La situazione della nostra capitale non è pessima, ma drammatica, purtroppo.
E di certo non puoi pensare di trovare lavoro sempre sotto casa! E in bici a Roma vai nei parchi o fuori Roma, perchè girare per le strade con la bici non ti salva neanche il casco, le luci, il campanello e tutti quei nuovi obblighi del codice, perchè nella freneticità l'automobilista manco ti vede, tra l'altro non abituato a veder ciclisti, che il codice chiama "velocipedi", perchè nella cultura romana in bici si va solo nel fine settimana, come dicevo prima, al parco o fuori città.
Quindi per quante leggi uno voglia fare, prima bisogna educare il cittadino ed adeguare la città.
 
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Biker ultra
13/8/10
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Se posso esprimere la mia opinione, vorrei sottolineare ciò che è il fulcro di ogni modifica al CdS... Il rispetto delle regole. Si possono cambiare le leggi, fare degli emendamenti ma il problema di fondo credo sia proprio la mancanza di civiltà.
Sono di Roma e mi duole ammettere che in città esiste un, ahimè, elevato grado di inciviltà che si può quasi toccare e non credo sia dato solo dalla vita frenetica.
Al volante tra sorpassi a destra, il mancato utilizzo della cintura, il cellulare e soprattutto l'uso indiscriminato della corsia di emergenza si ha la sensazione che guidare nella savana tra tigri e ghepardi sia davvero più sicuro.
Piccolo passo indietro... sono favorevole alle rotatorie che rallentano il traffico. Credo che "l'incidentino" che capita in città se avuto in prossimità di una rotatoria, davvero eviti un impatto devastante dato da un incrocio, non rispettato, regolato da semaforo.
 

tiziano

Biker marathonensis
30/8/07
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Se posso esprimere la mia opinione, vorrei sottolineare ciò che è il fulcro di ogni modifica al CdS... Il rispetto delle regole. Si possono cambiare le leggi, fare degli emendamenti ma il problema di fondo credo sia proprio la mancanza di civiltà.
Sono di Roma e mi duole ammettere che in città esiste un, ahimè, elevato grado di inciviltà che si può quasi toccare e non credo sia dato solo dalla vita frenetica.

E' verissimo ciò che scrivi ed è quello che sosteniamo un pò tutti.

Il problema è anche politico...si parla tanto di "federalismo" ma non si fà niente per applicarlo.
Tutti sappiamo che il comportamento dei Ferraresi (un esempio di città "ciclosostenibile") non può esser messo sullo stesso piano del comportamento dei Romani.
Le leggi dovrebbero tener conto anche di queste differenze, cosa che non avviene ma che potrebbe esser fatta per migliorare la situazione.
Allora per far prima si fanno leggi da adattare a tutt'Italia.
Casco per tutti, ma città completamente diverse, mentalità diverse ed esigenze diverse.
 
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sembola

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D'altronde nelle grandi città europee convertite all'uso massiccio delle bici non si iniziò con dei moti popolari di ciclisti, ma con una gestione lungimirante delle amministrazioni.
Che prima ancora delle piste ciclabili ha progettato e costruito dei sistemi di trasporto pubblico effettivamente funzionanti ed utilizzabili. Perchè non dimentichiamolo, la bici può senz'altro servire, ma non può essere "la" soluzione ai problemi del trasporto. Se abiti a 50 km dal posto di lavoro non puoi andarci in bici...ti ci vuole il treno, la metropolitana e l'autobus, almeno per una grossa parte del viaggio.

Ma in ogni caso, il problema è proprio quello che dici, e l'ho già citato in interventi precedenti: oggi la politica ha abbandonato ogni funzione progettuale e si occupa solo di idee di piccolo cabotaggio, con un occhio alle elezioni successive e l'altro alle convenienze di bottega. L'insipienza, l'egoismo e la miopia dei "cittadini" hanno indubbiamente un peso, ma chi si accolla la gestione della cosa pubblica deve riuscire ad andare oltre al breve periodo.
 
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Enrico.P

Biker serius
Che prima ancora delle piste ciclabili ha progettato e costruito dei sistemi di trasporto pubblico effettivamente funzionanti ed utilizzabili. Perchè non dimentichiamolo, la bici può senz'altro servire, ma non può essere "la" soluzione ai problemi del trasporto. Se abiti a 50 km dal posto di lavoro non puoi andarci in bici...ti ci vuole il treno, la metropolitana e l'autobus, almeno per una grossa parte del viaggio.

Ma in ogni caso, il problema è proprio quello che dici, e l'ho già citato in interventi precedenti: oggi la politica ha abbandonato ogni funzione progettuale e si occupa solo di idee di piccolo cabotaggio, con un occhio alle elezioni successive e l'altro alle convenienze di bottega. L'insipienza, l'egoismo e la miopia dei "cittadini" hanno indubbiamente un peso, ma chi si accolla la gestione della cosa pubblica deve riuscire ad andare oltre al breve periodo.

Quoto in toto, però non dico che la bici sia necessariamente la soluzione perfetta per chiunque. Se la si rendesse un mezzo fattibile per molti, attraverso la riorganizzazione dei centri abitati e delle strade e dei trasporti pubblici, sarebbero in molti ad usarla.

Nel caos delle nostre città sembra impossibile far andare un autobus a più di 10km/h di media, ma sono convinto che per iniziare un cambiamento tangibile del modo di spostarsi ed aumentare la sicurezza per chi viaggia in bici (e con questo torno in topic :il-saggi: ) non servano poi investimenti faraonici, migliaia di km di corsie dedicate a bici e mezzi pubblici, ecc.

Anche semplicemente dando la possibilità di caricare la bici sui mezzi pubblici (autobus, tram e metro) si toglierebbero dalla strada parecchie auto, liberando spazio per ancora nuove iniziative.

Poi è chiaro che ognuno deve fare la sua parte.
Porto due esempi dalla mia esperienza.

La regione Marche paga Trenitalia perché il trasporto delle bici sia gratuito. L'ho scoperto per sbaglio io e, finché non ho sbattuto contro il comunicato stampa sul sito di Trenitalia, il bigliettaio alla stazione ha continuato a vendermi il biglietto per la bici che richiedevo, senza dirmi niente. Mi carico la bici a spalla nei sottopassaggi (che per me non è un problema ma per una persona anziana o una donna potrebbe esserlo) e arrivo alla littorina con le saracinesche arrugginite che non si aprono, costringendomi a caricare la bici passando per il corridoio dei comparti passeggeri (troppo stretto per la bici) tra mille manovre strane e una sudata garantita, col capotreno che infastidito mi sbuffa alle spalle.

Le Marche poi sono logisticamente un delirio, poiché la popolazione è distribuita uniformemente su tutto il territorio, con un paese sopra ogni collina (e le marche sono quasi completamente collinari!). Ogni paese è collegato al resto del mondo con un sistema di autobus in configurazione extraurbana (solo posti a sedere rialzati e vano di carico sotto) più o meno efficiente. 999 passeggeri su 1000 viaggiano su queste linee senza bagagli, ma non è permesso il trasporto delle bici.
Se vado in autobus come mi sposto una volta arrivato a destinazione? O dipendo da altri o parto da casa con l'auto.

Penso sinceramente che basterebbe un po' di senso civico da parte di chi lavora in Trenitalia per vedere i treni pieni di bici e che basterebbero piccole e assolutamente non costose accortezze da parte delle amministrazioni perché si verifichi l'inizio tangibile di un cambiamento.

Alla fine poi ci siamo anche noi, perché a lamentarci siamo sempre dei campioni (mi ci metto anche io), ma io ad esempio non sono nemmeno andato a dare dello "str***o" al bigliettaio di Trenitalia o a sporgere un reclamo da qualche dirigente. :-) :-) :-)
 
Quoto in toto, però non dico che la bici sia necessariamente la soluzione perfetta per chiunque. Se la si rendesse un mezzo fattibile per molti, attraverso la riorganizzazione dei centri abitati e delle strade e dei trasporti pubblici, sarebbero in molti ad usarla.

Nel caos delle nostre città sembra impossibile far andare un autobus a più di 10km/h di media, ma sono convinto che per iniziare un cambiamento tangibile del modo di spostarsi ed aumentare la sicurezza per chi viaggia in bici (e con questo torno in topic :il-saggi: ) non servano poi investimenti faraonici, migliaia di km di corsie dedicate a bici e mezzi pubblici, ecc.

Anche semplicemente dando la possibilità di caricare la bici sui mezzi pubblici (autobus, tram e metro) si toglierebbero dalla strada parecchie auto, liberando spazio per ancora nuove iniziative.

Poi è chiaro che ognuno deve fare la sua parte.
Porto due esempi dalla mia esperienza.

La regione Marche paga Trenitalia perché il trasporto delle bici sia gratuito. L'ho scoperto per sbaglio io e, finché non ho sbattuto contro il comunicato stampa sul sito di Trenitalia, il bigliettaio alla stazione ha continuato a vendermi il biglietto per la bici che richiedevo, senza dirmi niente. Mi carico la bici a spalla nei sottopassaggi (che per me non è un problema ma per una persona anziana o una donna potrebbe esserlo) e arrivo alla littorina con le saracinesche arrugginite che non si aprono, costringendomi a caricare la bici passando per il corridoio dei comparti passeggeri (troppo stretto per la bici) tra mille manovre strane e una sudata garantita, col capotreno che infastidito mi sbuffa alle spalle.

Le Marche poi sono logisticamente un delirio, poiché la popolazione è distribuita uniformemente su tutto il territorio, con un paese sopra ogni collina (e le marche sono quasi completamente collinari!). Ogni paese è collegato al resto del mondo con un sistema di autobus in configurazione extraurbana (solo posti a sedere rialzati e vano di carico sotto) più o meno efficiente. 999 passeggeri su 1000 viaggiano su queste linee senza bagagli, ma non è permesso il trasporto delle bici.
Se vado in autobus come mi sposto una volta arrivato a destinazione? O dipendo da altri o parto da casa con l'auto.

Penso sinceramente che basterebbe un po' di senso civico da parte di chi lavora in Trenitalia per vedere i treni pieni di bici e che basterebbero piccole e assolutamente non costose accortezze da parte delle amministrazioni perché si verifichi l'inizio tangibile di un cambiamento.

Alla fine poi ci siamo anche noi, perché a lamentarci siamo sempre dei campioni (mi ci metto anche io), ma io ad esempio non sono nemmeno andato a dare dello "str***o" al bigliettaio di Trenitalia o a sporgere un reclamo da qualche dirigente. :-) :-) :-)
Autobus nelle Marche?Ne hai visto uno?Si uno all'anno!!!!:smile::smile:
E colline dove?Se per te dai 600m in su son colline, beh certo tutto è relativo:smile:
Vedi noi ci lamentiamo del codice della strada perchè dovremmo coscienziosamente decidere di usare, per esempio, il casco o di portare le lucette di notte, ma poi ci lamentiamo che le amministrazioni non fanno nulla per venirci in aiuto, sembrerebbe un controsenso, invece, alla fine, non lo è perchè da soli non sempre abbiamo l'intelligenza e la sensibilità di fare cose che poi la legge ci obblliga a fare (come ho già detto precedentemente) e se deficita poi, in altri casi, ci lamentiamo perchè vorremmo agevolazioni, non solo come ciclisti ma come diritto di ogni cittadino, compreso il diritto di avere più mezzi pubblici.
Ma visto che a lamentarsi giriamo e rigiriamo intorno all'argomento, senza dare una soluzione, perchè non parliamo del codice della strada, commentandolo punto per punto e se avremmo aggiunto o tolto qualcosa a questa nuova legge, che ne dite?
 

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