Internazionali d'Italia e circuito Marathon annullati?!?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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MetalDave

Biker ciceronis
3/4/08
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Ivrea(TO)
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Da solobike.it:

Dopo settimane di stallo, con dirigenti impegnati su altri fronti e poco sensibili alla situazione del fuoristrada, è Davide D'Alto il primo ad uscire finalmente allo scoperto. Già in dicembre da queste pagine, avevamo invitato la Federazione a muoversi con delle decisioni e con investimenti finanziari verso un settore che, per forza di cose, soffre in un periodo di recessione mondiale che colpisce chiaramente tutti e quindi anche il nostro sport.

Il referente del settore fuoristrada della FCI, il vicepresidente vicario Davide D'Alto, ha chiesto la convocazione urgente della commissione MTB per discutere l'annullamento dei circuiti federali cross country e marathon.

"Proporrò alla commissione l'annullamento degli Internazionali, un fiore all'occhiello, con la Coppa Italia giovanile, di tutta l'attività federale. Nonostante i ripetuti tentativi compiuti a tutti i livelli, all'orizzonte non vedo nulla di positivo. Non è stato stanziato neppure un centesimo per i circuiti federali di tutte le specialità. Mancano poche settimane dall'inizio dell'attività. Lo sponsor dell'anno scorso, da tempo ha ritirato la sua disponibilità e la FCI non ha mosso un dito, esattamente come per il Giro d'Italia di Ciclocross, salvato in extremis. Ciò nonostante il settore fuoristrada possa vantare un avanzo positivo in bilancio di oltre 230.000 euro, soldi che come al solito sono serviti (o serviranno) a finanziare altro. In tutti questi anni gli Internazionali MTB si sono in gran parte autofinanziati: Liquigas e Respira, gli sponsor principali, hanno dato una mano decisiva alla crescita del circuito, che non è mai pesato sulle spalle della FCI. Come dirigente federale non posso fare altro che prendere atto di questa situazione, che penalizza principalmente la specialità olimpica del XC e che potrebbe in un futuro prossimo, ripercuotersi anche sull'altra specialità olimpica, il BMX"
.

Una dichiarazione certamente molto forte, ma soprattutto con possibili ripercussioni devastanti per la mountain bike. Se alle dichiarazioni seguiranno i fatti, a meno di due mesi dalla prima prova in programma il 15 marzo a Montichiari (BS), ci troveremmo a perdere, per cominciare, gli Internazionali d'Italia XC, l'unico vero circuito italiano di altissimo livello che ha sempre visto al via i migliori interpreti della disciplina italiani e stranieri. Questa indisponibilità economica della FCI nei confronti degli Internazionali d'Italia MTB coinciderebbe curiosamente con la nascita di un futuro Giro d'Italia Under26 su strada, al quale la Federazione, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe economicamente partecipare.

Naturalmente auspichiamo che le dichiarazioni di Davide D'Alto aprano un dibattito serio e soprattutto costruttivo in seno alla Federazione e che questa situazione possa essere sbloccata al più presto.

Che ne dite?
 
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sinusoid

Biker serius
era da tempo nell'aria questa cosa..........

adesso non ci restano che le Granfondo per vedere i big della MTB

la Federazione sa solo portare acqua sul mare più grande e non curare per nulla la promozione di sport alternativi
 

MESKOLO

Redazione
8/12/05
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ORVIETO
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Cannondale Flash 26 hm2 - Scalpel 29 - Evo Hm
A me la federazione a pelle non è mai piaciuta, gli agonisti a tutti i livelli vogliono far sentire la loro voce e preparare una bella protesta? :spetteguless: Semplice minaccino di non tesserarsi con la FCI ma con altri enti e vediamo se con i ballo i soldini le posizioni si ammorbidiscono.
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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www.nest.bike
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a
E' un paradosso: in FCI da un lato spingono per creare un movimento giovanile ampio e variegato, dall'altra eliminano tutte (TUTTE!) le occasioni che c'erano per fare un po' di pubblicità della MTB a livello nazionale... e sempre eliminino anche l'attività giovanile della Coppa Italia. Mah!:nunsacci:

Vuoi vedere che grazie ai 4 Mondiali del 2008 (CX-Strada-MTB XC/DH-MTB MX) adesso la Federazione è al verde????:omertà:
 

MetalDave

Biker ciceronis
3/4/08
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Ivrea(TO)
www.davespace.it
Mah io partirei dal presupposto che questa crisi sta toccando il nostro sport, se n'è parlato anche in altri thread, quindi è comprensibile una diminuzione degli investimenti.
È sicuramente triste sapere che da una parte la federazione si è fatta bella per la bella prestazione di Fontana a Pechino e dall'altra invece di incentivare la pratica di questa disciplina e finanziare chi già la pratica taglia i fondi.
Senza i team privati e i comitati di amatori che organizzano le gran fondo non ci sarebbe nessun Fontana e nessuna gara di alto livello, in compenso però avremmo il giro d'italia su strada under23...bella roba...mi sembra del tutto superfluo creare un nuovo giro d'italia per gli under che già solo perchè fanno strada hanno un pò più di soldi di chi fa mountain bike.
 

sinusoid

Biker serius
ma il giro d'Italia su strada passa appunto sulle strade
e tutti lo possono vedere senza tanti movimenti
arriva e parte dalle piazze
e quindi di conseguenza gli sponsor anno migliore visibilità a costi molto contenuti
nella mtb invece di solito si corre in circuiti fuori dai centri urbani
in zone a volte diffcili da raggiungere e quindi non molto appetibili per un pubblico di non apassionati
ne consegue difficoltà a stimolare gli sponsor
per non parlare delle riprese tv e dei passaggi sui media nazionali
ecco perchè (scusate se faccio un poca di pubblicità alla nostra manifestazione) anche nella MTB bisogna portare le gare nelle città pur affrontando difficoltà enormi dal punto di vista logistico organizzativo
ma solo così la MTB può staccarsi da sport "minore" e diventare fruibile ad un pubblico maggiore e quindi attrarre sponsor e fondi per continuare l'attività sia promozionale che di sviluppo di nuovi talenti e giovani speranze
altrimenti il tutto poco a poco si affievolisce e non ci resteranno , seppur molto belle e appaganti per la base che pratica, solo le Gran Fondo e le pedalate ecologiche.
 

ziodani

Biker serius
18/1/09
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alta brianza
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Ma non basterebbe che qualcuno ai piani alti spronasse chi di dovere per dare più visibilità a livello di mass-media ad un movimento che vede molti praticanti? Ci sono un'infinità di circuiti locali o nazionali dove gli sponsor avrebbero molta visibilità. E poi in circuito la gente può spostarsi da un posto all'altro senza dover fare decine di km, e gli sponsor verrebbero visti più volte.
Capisco che i soldi non sono molti, ma perder eventi come gli internazionali è veramente una cosa che mi lascia perplesso. Dimenticavo di dire che la federazione ha dei problemi per decidere quanto far pagare la tessera perchè aumentano i massimali delle assicurazioni, questo si che è un grosso problema.......
 

miky73

Biker novus
20/10/08
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roma
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La cancellazione degli Internazionali d'Italia sarebbe un durissimo colpo per la MTB italiana che, a livello internazionale, non offre grandi spunti. Io credo che un circuito nazionale di alto livello come gli Internazionali, con la partecipazione dei più forti atleti internazionali, sia fondamentale per far crescere giovani atleti di spessore. Senza dover girare l'europa, con relativi alti costi, possono confrontarsi con i più forti e fare esperienza sul campo. Perchè non è certo vincendo le corse 'di quartiere' che si diventa campioni....ma spesso in Italia (e non solo nel ciclismo) si preferisce fare i galli in un piccolo pollaio.
Sono fiducioso che tutto si risolva al meglio...ci vediamo a Montichiari.
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Milano
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Bel problema... :nunsacci:
La gara di Montichiari rimane una delle più seguite e frequentate dai "big" mondiali, assieme ad altri pochi appuntamenti di XC in Italia (sempre meno, sigh...).
Finchè la struttura FCI si ispirerà a scelte politiche, nulla cambierà.
E Di Rocco non è certo un innovatore...
 

-CI-

Biker superis
23/8/08
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Campomorone (GE)
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Ecco la prima vittima:
Da Solobike.it:

Annullata a Lugagnano la 2^ tappa degli Internazionali d'Italia

Scossone nell'ambito degli Internazionali d'Italia 2009 di mtb. La seconda prova, quella tradizionale che da anni si disputava a Lugagnano sulle colline piacentine, non si farà.

I dirigenti di 'Lugagnano Off Road' dopo aver discusso a lungo sull'opportunità di interrompere la fortunata serie di gare, hanno preso la decisione. Quest'anno la Federazione Ciclistica Italiana è, a tutt'oggi, priva dello sponsor per il circuito degli Internazionali d'Italia e soprattutto non ha ancora incontrato gli organizzatori designati per discutere il protocollo di collaborazione.

Alla luce di tutto ciò, considerato che non è facile trovare i necessari sostegni economici in pochissimo tempo - la gara era in calendario il 28 marzo - è stata presa la drastica decisione di annullare l'evento.

Questo fatto rammarica ancora di più se si valuta la storia di questa manifestazione. Nel 1996 la prima gara internazionale, nel 2000 i campionati italiani, nel 2002 e 2003 gare internazionali, nel 2004 una gara nazionale marathon, nel 2005 il campionato italiano marathon e quindi, in successione dal 2006 al 2008, gli Internazionali d'Italia.

Ora Lugagnano Off Road si propone di continuare sulla strada della promozione giovanile organizzando gare specifiche e di ampliare la scuola di mountain bike che sta già operando sul territorio da diversi anni.

È solo un arrivederci, perché Lugagnano Off Road conta di tornare nel 2010 con un nuovo ed intenso programma.
 

teora

Biker poeticus
5/6/05
3.621
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rimini
siralexteora.blogspot.com
Ecco la prima vittima:
Da Solobike.it:

Annullata a Lugagnano la 2^ tappa degli Internazionali d'Italia

Scossone nell'ambito degli Internazionali d'Italia 2009 di mtb. La seconda prova, quella tradizionale che da anni si disputava a Lugagnano sulle colline piacentine, non si farà.

I dirigenti di 'Lugagnano Off Road' dopo aver discusso a lungo sull'opportunità di interrompere la fortunata serie di gare, hanno preso la decisione. Quest'anno la Federazione Ciclistica Italiana è, a tutt'oggi, priva dello sponsor per il circuito degli Internazionali d'Italia e soprattutto non ha ancora incontrato gli organizzatori designati per discutere il protocollo di collaborazione.

Alla luce di tutto ciò, considerato che non è facile trovare i necessari sostegni economici in pochissimo tempo - la gara era in calendario il 28 marzo - è stata presa la drastica decisione di annullare l'evento.

Questo fatto rammarica ancora di più se si valuta la storia di questa manifestazione. Nel 1996 la prima gara internazionale, nel 2000 i campionati italiani, nel 2002 e 2003 gare internazionali, nel 2004 una gara nazionale marathon, nel 2005 il campionato italiano marathon e quindi, in successione dal 2006 al 2008, gli Internazionali d'Italia.

Ora Lugagnano Off Road si propone di continuare sulla strada della promozione giovanile organizzando gare specifiche e di ampliare la scuola di mountain bike che sta già operando sul territorio da diversi anni.

È solo un arrivederci, perché Lugagnano Off Road conta di tornare nel 2010 con un nuovo ed intenso programma.

non vorrei dire delle cavolate, ma visto che nei comunicati di federazioni e organizzazioni si parla anke di annullamento per mancanza di sponsor (liquigas in primis), poi mi sembra (devo ricercare la notizia) che proprio la liquigas stia per sponsorizzare un futuro giro d'italia su strada under 26, allora se cosi fosse, sono daccordo con chi dice che gli elite tesserati dovrebbero protestare fortemente, e chi come mè è tesserato F.C.I dal prossima anno si tesseri in altri enti, magari mi appoggio ad una società di san marino.
 

sinusoid

Biker serius
per il circuito di certo la federazione ha bisogno dello sponsor per l'organizzazione
ma per il singolo evento ogni organizzatore ha i suoi sponsor e anzi è lui a sponsorizzare la federazione (leggi tasse di iscrizione gara, rimborsi federali, premi) e quindi trovo strano sospendere un evento internazionale solo perché non vi è la federazione ad inserirlo in un circuito
forse i motivi sono altrove e magari comunque legati ad un fattore economico ma non strettamente legato alla federazione

in sintesi parlando da organizzatore se ti aspetti un appoggio economico dalla federazione per fare eventi hai voglia.....
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Milano
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per il circuito di certo la federazione ha bisogno dello sponsor per l'organizzazione
ma per il singolo evento ogni organizzatore ha i suoi sponsor e anzi è lui a sponsorizzare la federazione (leggi tasse di iscrizione gara, rimborsi federali, premi) e quindi trovo strano sospendere un evento internazionale solo perché non vi è la federazione ad inserirlo in un circuito
forse i motivi sono altrove e magari comunque legati ad un fattore economico ma non strettamente legato alla federazione

in sintesi parlando da organizzatore se ti aspetti un appoggio economico dalla federazione per fare eventi hai voglia.....
La sfacciataggine dei vertici federali ormai non ha più limiti. :arrabbiat:
Saccheggiano denaro dal comodo bacino di utenza per riversarlo negli ambiti più convenienti (per il loro tornaconto pesonale).
Ma prima o poi le cose cambieranno... devono cambiare... :duello:
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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...ed ecco la replica "politica" del Presidente (che fra poco tempo inizierà la sua campagna elettorale per la riconferma della carica).

http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=73340

Il Presidente della Federciclismo Renato Di Rocco interviene su quanto affermato dal Vicepresidente D'Alto

Nei prossimi giorni vedremo quali saranno gli sviluppi. Oggi è prevista a Milano una riunione della Commissione Mtb XCO-XCM anche se, francamente, non ci è chiaro quali decisioni potranno essere prese se non quelle di annullare i circuiti internazionali. È più probabile che la riunione possa risultare interlocutoria. Per avere invece soluzioni positive e propositive, crediamo che le sedi ed i tempi debbano essere differenti.
Il nostro obiettivo è quello di capire. Per questo motivo pubblichiamo con piacere una lettera sull'argomento firmata da Renato Di Rocco, presidente FCI. Non vogliamo essere faziosi, garantendo lo spazio a tutti quelli che, ricoprendo ruoli dirigenziali, potranno aiutarci a capire e a farci uscire da una situazione davvero preoccupante con la stagione agonistica ormai alle porte.
Pur pensando che la discussione abbia tempi, e forse modi, errati, crediamo che il dialogo sia sempre una soluzione migliore del silenzio.

Caro Marco Tuninetti,
quasi sempre attento alle Sue note, sono stato attratto dal titolo dell'articolo apparso giovedì 21 'Scossone nel Mountain Bike: verso l'annullamento.....'.

Non Le nascondo che il proseguio del titolo mi ha un po' deluso. Speravo davvero fosse un invito /augurio al mondo del fuoristrada a prendere coscienza della realtà che il settore rappresenta all'interno della federazione e una sollecitazione a proporre rappresentanti più responsabili. Magari non solo uno, ma anche due 'portatori sani' delle reali esigenze del settore, invece di continuare a subire chi non esprime, quando sarebbe necessario, le esigenze reali del fuoristrada, ma semina soltanto il suo sterile pessimismo e vittimismo condito di falsità grossolane.

Mi sarei astenuto volentieri dall'intervenire, soprattutto dopo la mia replica a un altro intervento del vice presidente D'Alto, che già all'inizio del nuovo mandato manifestava la sua vocazione al pianto sulla pubblica piazza, invece di prodigarsi con proposte innovative nelle sedi deputate e con iniziative concrete sul campo per risolvere i problemi. Perché questo è il compito dei dirigenti che ricevono un mandato nazionale: affrontare i problemi nelle sedi opportune e magari aiutare a risolverli recuperando strumenti e risorse, come in altri settori è stato fatto. Troppo comodo scaricare responsabilità presenti e pregresse sempre sugli altri senza muovere un dito, per poi agitare molto la lingua alla vigilia di qualche evento importante. Di parolai e agitatori di piazza il ciclismo italiano ha già sofferto troppo e l'ambiente ormai ne è stufo.

La cosa si ripete da quasi dodici anni. Per me, fortunatamente, solo da quattro: ma Le assicuro che mia suocera al cospetto è da beatificare.

Si fa sempre fatica a comprendere nelle critiche chi sia 'questa' FCI posta sul banco dell'accusato. Evidentemente D'Alto non si sente della FCI, ma... d'altro. E' proprio questo il punto. Preoccupa che a lanciare queste accuse generiche sia proprio un vice presidente di così lunga militanza nel Consiglio Federale. Quando indica la FCI, evidentemente si riferisce al sottoscritto, agli altri due vice e ai nove consiglieri federali. Lui si tira sempre fuori.

Secondo Lei è possibile che tutti i componenti siano così sprovveduti da non preoccuparsi di problematiche urgenti per un settore così importante? Che sia sempre e soltanto il vicepresidente in questione a non trovare le occasioni per informare (o a non volerle trovare) al momento opportuno? Che i problemi esistano solo e soltanto per Lui o per il settore di cui è referente?

Mi scuso dei quesiti e dello spazio che dovrò occupare, ma è lei che ha chiesto l'apertura di un dibattito serio che, le assicuro, c'è sempre stato in Consiglio quanto lo stesso è stato messo nelle condizioni di farlo.

Quanto da Lei riportato chiarisce una volta di più in modo lampante come il vice Presidente concepisca il suo ruolo nel Consiglio Federale e le competenze degli organi federali. Leggo la sua volontà di proporre (imporre?) a una commissione 'l'annullamento degli Internazionali, un fiore all'occhiello, con la Coppa Italia giovanile, di tutta l'attività federale'. E il Consiglio, il settore, tutti gli affiliati lo vengono a sapere tramite un'intervista rilasciata al sito web! Il bello, anzi il brutto è che il responsabile della stessa commissione, molto più consapevole delle reali esigenze, già a Modena aveva proposto, senza essere ascoltato, di valutare le reali esigenze per garantire lo svolgimento del circuito internazionale. Come è stato per il Giro d'Italia Cross, argomento di cui la rispettiva commissione ed anche il referente si sono accorti solo nel momento in cui si doveva svolgere!

Un altro passaggio che non riesco a comprendere è dove dice: 'La FCI non ha mosso un dito'.

Le evidenzio che si è svolto il 29 dicembre 2008 un Consiglio federale e in quella occasione nessuno ha pensato di comunicare che c'era una emergenza in corso. In quella stessa riunione, poiché siamo alla scadenza di mandato, si è convenuto di convocare un altro Consiglio per procedere agli stanziamenti non solo del fuoristrada, ma di tutti i settori federali. Quindi, la questione riguarda tutta l'attività federale. Ma combinazione vuole che a sentirsi offeso sia solo il vicepresidente in questione.

Ripeto, in quella occasione nulla è stato denunciato, né dal referente e né dal settore. Immagino quindi che 'i ripetuti tentativi compiuti a tutti i livelli' riguardino altri soggetti contattati dal vicepresidente nelle sue spiccate 'qualità imprenditoriali' nel tentativo di aggiungere nuove risorse a quelle abitualmente erogate dalla FCI e che sia rimasto deluso del risultato finale. Dunque la colpa è della FCI.

Per rifarmi al precedente intervento: stesso autore, stesso film.

Sono lieto invece, e succede poche volte, che si ricordi che in passato il circuito si era in gran parte autofinanziato. Nel 2007 questo non è avvenuto, ma si è svolto regolarmente e ciò conferma che la federazione ne ha riconosciuta la valenza e ha erogato, in tutto o in parte, le risorse necessarie per garantirne lo svolgimento.

Mi permetta anche di non convidere la sua valutazione in premessa: 'un settore che, per forza di cose, soffre in un periodo di recessione mondiale'. E' vero che la fase attuale è difficile per tutti, ma è pur vero che il referente o i collaboratori non sono riusciti ad intercettare situazioni o soggetti di eccellenza che continuano a realizzare progetti ed eventi di grande qualità e livello.

Un minimo di umiltà e di maggiore disponibilità al dialogo sul territorio e con i Comitati regionali (completamente disconosciuti e non considerati per tre anni e nove mesi) forse avrebbe generato uno scenario di opportunità e di occasioni differenti. Lo dico per esperienza diretta: tutte le volte che sono stato coinvolto da operatori del MTB, si sono sempre realizzati ottimi eventi. Penso che molti avrebbero potuto essere valorizzati come tappe di avvicinamento a manifestazioni internazionali specifiche, soprattutto per il cross country, ed assicurare al circuito nuove fonti di finanziamento, allargando anche le occasioni per non trovarsi, come da molti anni avviene, in affanno.

E magari, avendo preso atto che questa sofferenza persiste, si sarebbe potuto affrontare la situazione modificando struttura e filosofia organizzativa. Quando si è in tempo di crisi, aspettando che qualcuno Ti aiuti senza darti da fare, si affonda.

Le aziende in questa congiuntura insegnano.

Considerazioni che in Consiglio sono state fatte, ma la riproposizione è stata sempre la stessa.

Sorvolo sulle preoccupazioni del vicepresidente sul futuro del XC e BMX in rapporto, soprattutto, alle ingenti risorse messe a disposizione dalla FCI (questa volta è ben individuata) per le specialità, sulla base delle richieste pervenute, nonostante il pesante disagio economico ereditato dal Consiglio attuale. Pur nel rispetto delle priorità ben individuate, XC e BMX, il Consiglio ha inserito in organico un direttore tecnico specializzato in downhill, per poi riparare con uno specialista di bmx straniero. Identiche risorse sono state erogate in tutte le discipline dal downhill al trial.

Non mi preoccupa, inoltre, ma credo non preoccupi neppure gli altri componenti del Consiglio Federale, la convocazione urgente della commissione.

In questi ultimi tre mesi si sono svolte più riunioni con la presenza del vicepresidente che in tre anni. Anche al Sud, per sostenere, udite udite, un progetto solidale osteggiato per tutto il quadriennio e ora evocato dallo stesso vice Presidente come modello di riferimento per i risultati ottenuti negli altri settori aderenti. Senza questa pentimento tardivo sarebbero state date nuove opportunità alle società del fuoristrada, in aggiunta alle buone iniziative già attuate spontaneamente. Nelle riunioni sopra citate si è parlato di tutto, ma poco di questioni tecniche e del circuito internazionale. Lascio immaginare gli altri argomenti.

Sia chiaro: lo svolgimento del circuito rientra nei programmi da approvare sulla base di una valutazione oggettiva del settore, come già peraltro convenuto, al pari delle altre attività da finanziare. Salvo che la commissione o il referente decidano altrimenti, ma unicamente sotto la loro responsabilità e sempre che il Consiglio Federale decida ancora di assecondarli.

Mi rifiuto di discutere dell'organizzazione del giro under 26, limitandomi a fornire notizie certe e non le affermazioni mendaci da sempre utilizzate dal vicepresidente. Lo scenario per lui non cambia mai. Nel triennio le avversioni al fuoristrada si chiamavano, a turno, Martinello, poi la pista, poi il progetto solidale, poi Arioli (nonostante l'opportunità che per il fuoristrada rappresenta il meeting nazionale giovanile, diventato evento di grande appeal) e sempre, ovviamente, il sottoscritto. Adesso, per concludere alla grande, anche il Giro Under 26.

Come si dice? Non ho parole!

Mi auguro, davvero, che si apra un dibattito e che le società, non solo le solite, comprendano che non meritavano di vivere un periodo simile, e spero che termini al più presto.

Ovviamente mi assumo la mia parte di responsabilità per quanto avvenuto nei momenti di collegialità e guardo al futuro con prospettive completamente differenti.

Caro Marco, Le auguro buon lavoro e La invito a verificare la rispondenza di quanto ho affermato nelle documentazioni ufficiali, cosa che le riuscirà facile, considerate le informazioni che riesce a reperire dall'ambito federale. Evito di parlare dei presunti avanzi realizzati dal settore, che saranno oggetto di valutazioni puntuali al pari del pregresso economico ereditato, e della mia campagna per la ricandidatura alla presidenza federale, che inizierà nel week end dei mondiali del ciclocross per evitare turbative di qualsiasi genere alla nazionale in partenza.

Cordialmente,
Renato Di Rocco
 

MetalDave

Biker ciceronis
3/4/08
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Ivrea(TO)
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Ma mi chiedo una cosa: se questo che risponde è il presidente e quello che provoca è il vice presidente...qualcosa non vi suona un pò stonato? Di solito un vice presidente non viene eletto da un presidente?...boh...
Comunque risposta lunga e prolissa che non ha detto nulla di utile e costruttivo solo uno scarica barile su D'Alto...
 

mizamba

Biker superis
12/1/06
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Entradec
www.orobiecup.it
Mi sa che siamo in mezzo a lotte interne per delle poltrone, visto e considerato che tra poco ci sono le elezioni per il rinnovo delle cariche.
E come sempre chi paga?
Noi atleti....
Bravi tutti !!!
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Contromossa di Davide D'Alto, che sembra avere trovato qualche alleato disposto a perorare la sua causa.
Personalmente sono convinto che si tratti del solito "teatrino politico" in onda da troppo tempo sul palcoscenico italiano...

http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=73488

D'Alto: "Sono convinto che prevarrà il buonsenso. Non sono contro il Presidente che ho contribuito ad eleggere"

Giornate importanti per il fuoristrada. Dopo la riunione di domenica scorsa a Milano, come già scritto martedì, la Commissione Fuoristrada ha prontamente inviato la richiesta ufficiale di fondi per la stagione 2009 al Consiglio Federale.

Questo il testo della lettera firmata da Davide d'Alto e Luciano Vespari ed inviata alla Segreteria Generale ed al Consiglio Federale:
"La riunione della Commissione MTB tenutasi a Milano il 25 gennaio, aperta ai team e alle società e avente come ordine del giorno lo svolgimento degli Internazionali d'Italia e i circuiti federali, ha ribadito la totale fiducia al referente di settore e alla Commissione e manifestato la speranza che i circuiti federali non vengano annullati. Molte società hanno basato i programmi della prima parte della stagione proprio su queste rassegne, ormai classiche del calendario. È da evitare, in particolare, l'impoverimento della specialità olimpica XC, fulcro dell'intera attività. In accordo con il referente di settore, con le società e gli organizzatori, la Commissione ritiene quindi opportuno riproporre al C.F. un dettaglio economico relativo ai circuiti, già presentato al consiglio federale del 29 dicembre e non approvato, e confida in una rapida e positiva approvazione nelle sedi competenti (se possibile entro la fine del corrente mese). La Commissione MTB sottolinea altresì che grazie alla gestione oculata delle risorse destinate all'attività fuoristrada, risultano disponibili a fine 2008, già oggetto di verifica amministrativa, circa 200.000 euro".

La soluzione potrebbe a questo punto essere imminente. Abbiamo colto l'occasione per scambiare ancora due parole con il referente di settore Davide D'Alto.

Una riunione importante. Si apre uno spiraglio per la conclusione positiva di questa vicenda?
"Sì, sono convinto che prevarrà il buonsenso. Il mio intervento di qualche giorno fa voleva solo essere un invito al consiglio federale a decidere. I tempi sono stretti e non mi pare sensato vanificare un lavoro di anni che ha dato risultati sotto gli occhi di tutti. Era rivolto alla federazione, al consiglio. Mi spiace che il presidente l'abbia preso come un attacco personale, cosa che francamente per me non ha alcun senso. Basta rileggere il testo. Mi dispiace poi, umanamente, che il presidente usi certi termini e certe espressioni da bar, la vocazione al pianto... la suocera... mendace... capisco che non bisogna disturbare il manovratore ma la stagione sta per cominciare. E mi spiace pure che non riconosca in me un referente degno di attenzione o, peggio, un portatore non sano. Eppure non mi ha mai ritenuto un dirigente "scarso", ne sono sicuro. Io non ho nulla contro di lui, penso di avere fatto la mia parte nella sua corsa, dura, alla presidenza. Ero sempre o quasi tra i sette - otto consiglieri sempre presenti alle riunioni di consiglio, so anche che non ha dubbi sulle mie capacità".

Pensi che tutto possa finire presto? I team e gli organizzatori hanno necessità di sapere...
"Penso di sì. Spero solo che non faccia la fine del progetto Pechino. Voleva essere un progetto gemello a quello della pista. Ignorato nel disinteresse totale. Era nel programma del presidente, dove era scritto, cito testualmente, che "un progetto specifico (per il fuoristrada) riguarderà i prossimi giochi olimpici (bmx e mtb)". Fu presentato in un consiglio a fine 2005 - inizio 2006 e mai finanziato. Ecco: come ho avuto modo di dire nella mia intervista-pianto sulla pubblica piazza a solobike.it del 2006 tutto il fuoristrada e i comitati regionali avrebbero tratto giovamento dall'attuazione di quel progetto. Le medaglie olimpiche da due erano diventate quattro con il bmx... In quell'occasione manifestavo solo la mia delusione per il disinteresse, nient'altro. Anche il quel caso si è presa la palla al balzo per parlare di tutt'altro, per fare campagna elettorale, altro che iniziarla dopo i mondiali! Non avrai difficoltà a recuperare il testo, tra l'altro riproposto il 29 dicembre 2008 e nemmeno discusso, e ti invito a renderlo disponibile a tutti, se lo ritieni opportuno, proprio come fu fatto per il progetto pista. E i tempi, anni, per riconsiderarlo da allora c'erano. Questo è l'unico motivo reale di "contrasto", almeno per ciò che mi riguarda e se così si può dire, con il Presidente. Non c'è altro, almeno da parte mia. Forse il presidente pensa, ma non credo proprio, a una mia candidatura alla presidenza. Ma non ho alcuna intenzione di candidarmi contro il presidente che ho contribuito ad eleggere! Sono ed ero deluso solo perché ho ritenuto e ritengo che avrebbe dovuto fare proprio il progetto-fuoristrada con lo stesso entusiasmo che ha manifestato con altre iniziative federale, penso al Progetto Martinello o al Progetto Solidale passando per il bellissimo e riuscito Bracciale del Cronomen, tutte scelte del consiglio alle quali non ha mai fatto mancare il mio voto a favore. Ma sono fiducioso che la diatriba possa rientrare in tempi stretti ed arrivare così ad una soluzione per il bene non solo del Fuoristrada ma di tutto il ciclismo".

E se la risposta del Consiglio Federale fosse negativa, che cosa succederebbe?
"Come ho detto sono fiducioso. Al momento non vorrei prendere in considerazione questa opportunità che considero deleteria per tutto il ciclismo. Attendiamo la risposta e poi vedremo il da farsi".

Non ci resta che attendere gli sviluppi. Crediamo che questo scambio pubblico di opinioni, anche se talvolta dure, possa comunque aiutare a risolvere le incomprensioni. Noi tifiamo per lo sport, e speriamo che alla fine sia proprio e solo lo sport a vincere.

(Marco Tuninetti)

fonte: solobike.it

pubblicata il: 29/01/2009
 

xtrncpb

Biker imperialis
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Altra inutile, infondata e inopportuna schermaglia del Presidente FCI Renato Di Rocco nei confronti di... Marco Tuninetti (N.1 di www.solobike.it)
...siamo ormai giunti al "delirio"...

http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=73543

Circuiti XC: le dichiarazioni di Di Rocco

Renato Di Rocco, attraverso l'Ufficio Stampa FCI, ha divulgato la sua opinione su un articolo apparso in settimana su solobike.it. La risposta al Presidente di Marco Tuninetti, autore dell'articolo.

COMUNICATO STAMPA FCI CON LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DI ROCCO
Alcuni giorni fa ho risposto ad alcune dichiarazioni del vice Presidente D'Alto pubblicate sul sito Solobike. Avevo preso in parola la promessa dell'intervistatore Marco Tuninetti di non essere fazioso. Ho fatto male a fidarmi. L'imparzialità dell'informazione è anche nel modo in cui si riportano le notizie. Infatti, cosa intende il lettore se legge in premessa che alla riunione della commissione fuoristrada del 25 gennaio era "assente purtroppo il presidente Di Rocco impegnato a pochi metri..."?

Non si precisa che l'incontro era stato convocato alle 15, durante la gara élite di Coppa del Mondo e, dopo meditate indicazioni, spostato alle 16. Orario più "consono"in rispetto allo svolgimento della gara, ma incompatibile con la mia presenza, dato che il presidente federale e membro del Direttivo UEC non poteva esimersi, al termine della premiazione di Coppa del Mondo(ore 15,00 circa), dall'accompagnare all'hotel Novotel il presidente Wladimir Holececk, rappresentante per conto dell'UCI e Presidente dell'Unione Europea di Ciclismo. Per dovere di ospitalità, ma anche per esaminare e discutere alcuni argomenti in vista del Congresso Europeo che si svolgerà in Polonia la prima settimana di marzo. Rientrato alle ore 17, dopo aver chiesto il luogo della riunione, noto a pochi e sconosciuto a molti componenti della società organizzatrice che ho incontrato nei locali della segreteria (come indicato) nei pressi della tribuna, ho poi deciso di andare direttamente alla conferenza stampa per la presentazione delle squadre nazionali, la cui convocazione era stata decisa e comunicata molti giorni prima.

Questi i fatti. Preferisco perciò affidare le mie considerazioni a un comunicato aperto, perchè i nostri affiliati e tesserati hanno il diritto di farsi un'idea non contraffatta. Al termine del mio intervento avevo anche precisato che "lo svolgimento del circuito rientrava nei programmi da approvare sulla base di una valutazione oggettiva del settore, come già peraltro convenuto, al pari delle altre attività da finanziare di altri settori".

Ho aggiunto che "non avrei avuto problemi ad utilizzare la delibera presidenziale quale strumento operativo se la stessa non fosse stata contestata proprio dal vicepresidente D'Alto e dai consiglieri Riva e Pozzani nel penultimo Consiglio Federale...pronto a riutilizzarla... ma questa volta su richiesta scritta dei tre referenti, e per tutti gli interventi urgenti".
Lo stesso settore ha confermato lo stanziamento da parte della FCI per € 136.000,00 (meno € 48.000,00 di sponsorizzazione per il solo 2008). Lo stanziamento riveste il più importante contributo erogato dalla FCI per l'organizzazione di eventi. L'esatto contrario di quanto si vuole affermare. Sono accusato di pensar male.
Certo è atipico che il responsabile della commissione Vespari sia anche il segretario della società che, annunciando l'annullamento della prova, aveva aperto il caso d'emergenza nazionale, per poi fare marcia indietro una volta certo di ottenere il contributo.

Ed è singolare che il vice presidente D'Alto, mai assente dal CF, non abbia partecipato alla riunione in cui avrebbe potuto evitare il problema e, una volta esploso il caso (non a caso), abbia convocato la successiva riunione per suonare le campane insieme al signor Vespari. Non è questo lo spirito di squadra di cui ha bisogno il ciclismo. Per quanto riguarda il mio pensiero confermo quanto dichiarato in precedenza.
Renato Di Rocco

LA RISPOSTA DI MARCO TUNINETTI
Caro Renato Di Rocco,
sono solo parzialmente sorpreso dalla sua lettera che ha divulgato attraverso l'Ufficio Stampa della FCI dandogli un connotato di ufficialità. Il perché lo sono solo "parzialmente", lo spiegherò, se sarà il caso, in un momento successivo, quando la vicenda sarà chiusa e potremo analizzarla conoscendone tutti i risvolti.

La reputo una persona preparata, attenta ed intelligente, e per questo non cado nella facile polemica. Non voglio togliere i riflettori da quello che è il vero problema, passando ad una disputa verbale che contribuirebbe a perdere l'attenzione su quelle che sono le richieste del settore Fuoristrada e le risposte del Consiglio Federale e del Presidente.
Non sono fazioso e non mi sono schierato. Io non parteggio per nessuno, voglio solo capire. Come le ho detto personalmente la scorsa settimana, io tifo per la mountain bike.

Nel mio articolo ho scritto testualmente "Assente purtroppo il presidente Di Rocco, impegnato, a poche centinaia di metri, in una conferenza stampa di presentazione della delegazione azzurra ai Mondiali di Ciclocross del prossimo fine settimana. Un vero peccato perchè dopo lo scambio di dichiarazioni fatte in settimana, un confronto D'Alto - Di Rocco sarebbe stato più che auspicabile".

Se avessi voluto essere fazioso avrei scritto "Assente purtroppo il presidente Di Rocco.". Semplicemente così, senza citare la motivazione, senza riportare il suo precedente impegno divulgato in settimana anche da solobike.it ed al quale eravamo presenti anche noi con un nostro inviato.

Per quale motivo dovrei essere fazioso? Solobike.it vive di mountain bike, quale potrebbe essere il mio interesse se non quello di portare il dialogo su posizioni serene e costruttive?
Confidando nella sua comprensione, la invito nuovamente ad intervenire ogni volta che lo riterrà opportuno.
Marco Tuninetti

fonte: comunicato stampa FCI / solobike.it

pubblicata il: 31/01/2009
 

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