Intervista a Peter Denk

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Ser pecora

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Mtb-forum ha avuto l'occasione di intervistare Peter Denk. L'ingegnere progettista "mente" dietro tutti i modelli di successo della Scott degli ultimi anni. Dal rivoluzionario CR1 da strada, fino alla Genius, la Scale, la Ransom.

Tutti modelli che hanno portato non poche novità nel settore ed avuto ottimo successo.

Dopo aver terminato la collaborazione con Scott, l'ufficio indipendente di cui Peter è il boss (la-Denk-Engeneering) ha iniziato una nuova collaborazione in esclusiva con Cannondale. E subito il marchio si è rilanciato con nuovi interessanti modelli, come la nuova Flash e Jekyll e la Claymore, senza contare i modelli da corsa su strada come il Supersix ed il prossimo a venire "SuperSlice" che sta già facendo molto discutere e probabilmente segnerà ancora una volta una nuova via.

Appassionato bikers praticante, Peter stava testando nuovi modelli sui sentieri del Garda.

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-MTB-Forum: Progettare bici è il sogno di molti bikers, come hai iniziato?

-Peter Denk: Ho fatto la traversata del deserto della Bassa California in mtb nel 1990. Eravamo sponsorizzati da Pacific Cycles e le bici erano terribili. Dopo averglielo detto mi hanno chiesto di andare a Taiwan a progettare bici per loro. Cosi' ho preso l'occasione al volo, prendendo una pausa dall'università per 6 mesi e volando a Taiwan.

-MTB-Forum: Mi sembra che tu abbia iniziato anche con un tuo marchio personale, Hot Chili. Cosa mi puoi dire di quella esperienza?

-Peter Denk: Oh! quelli erano tempi pionieristici! Uno dei miei ricordi migliori è quando disegnavamo il logo Hot Chili sulle facce delle persone con i colori da bambini al Bikefestival sul Garda!

Giovanna Bonazzi era venuta al nostro stand per celebrare la sua vittoria in DH in quanto ero uno dei suoi più grandi tifosi.

Sfortunatamente spendevamo tutti i nostri soldi nelle gare di Dh ed eravamo sempre a 5mm dalla bancarotta...

-MTB-Forum: Il tuo nome ha cominciato ad essere conosciuto internazionalmente grazie alla "rinascita Scott". Qual'è il modello a cui sei più legato tra quelli progettati da te per questo marchio e perchè?



-Peter Denk: -Assolutamente la Ransom. Perchè è la madre di tutte le bici "2 in 1" per uso AM e perchè era molto avanti rispetto gli altri prodotti disponibili sul mercato. Anche la CR1 (bdc -ndr-) pero' è stata molto importante -in quanto ho sviluppato il processo tubo-tubo (senza congiunzioni, ma fasciato -ndr-) con questo modello. Cosa che ha segnato il passaggio definitivo dall'alluminio al carbonio nel settore.

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-MTB-Forum: Sembri essere un fan delle sospensioni 4-bar. Puoi dirci il motivo?

-Peter Denk: -Sono un fan delle sospensioni singlepivot con un parallelogrammo (4-bar) per azionare l'ammortizzatore. Il grande vantaggio di questa configurazione è che il pivot è sempre nella stessa posizione indipendentemente dal SAG impostato

Negli Horst link o nei VPP il pivot virtuale si muove invece dipendentemente dal SAG. E questo non è un problema per le bici con fino a circa 100mm di escursione, ma dai 120mm in su ci sono degli effetti negativi notevoli. Da tutte le simulazioni al computer che abbiamo fatto negli anni (e sono davvero tante te lo assicuro) tutte le bici da AM e con lunghe escursioni sono migliori se progettate correttamente con singlepivot.

-MTB-Forum: Quindi le sospensioni singlepivot, o monocross che dir si voglia, secondo te non sono "vecchie" o più "economiche" come percepito da molti bikers? (grazie al marketing magari...)



-Peter Denk: Una regola del mercato è che "nuovo è meglio". Ma la maggior parte delle bici con horst link e VPP vari sono bici pessime da pedalare. Solo le tecnologie degli ammortizzatori (grazie a Fox) rende possibile pedalare efficacemente queste bici. Solo gli ammo più evoluti rendono passabili gli aspetti negativi di queste sospensioni, ma con un altro rovescio della medaglia: lo scarso assorbimento dei piccoli ostacoli con forti piattaforme stabili. Che è davvero un handicap a livello di resistenza al rotolamento su terreni sconnessi come possono essere quelli qui del Garda.

Se poi uno ha bisogno di una bici efficiente solo in salita scorrevole...ok, ma una bici efficiente deve esserlo anche senza piattaforme stabili. Il VPP ad esempio non lo è. [le bici con queste sospensioni] mi ricordano le vecchie corone biopace quando -le pedali fuorisella senza piattaforma inserita.

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-MTB-Forum: Come lo vedi il futuro? A 26 o 29 pollici?

-Peter Denk: Le 29ers all'inizio le ho odiate fortemente. Le credevo bici per turisti e nient altro. Poi quest inverno ho utilizzato lungamente la nuova Flash 29"...e te lo devo dire questa bici va alla grande! Puoi andarci in discesa molto veloce, incredibilmente veloce. E più il terreno è scassato meglio va. Non me l'aspettavo davvero.

Quindi per me la soluzione migliore è una hardtail superleggera da 29" per xc e marathon e bici 26 pollici da 150 e più mm per il divertimento e la discesa.

Prossimamente testero' personalmente una Jekyll con sola ruota 29" all'anteriore per vedere come va. Non sto più nella pelle all'idea di testarla. Penso sarà estremamente interessante.



-MTB-Forum: Secondo te la fibra di carbonio è usata al meglio nell'industria oggi? O ci possiamo aspettare miglioramenti significativi nei prossimi anni?

-Peter Denk: Il carbonio è già oggi usato ad un livello tecnologico molto alto dai top brands.

-MTB-Forum: Tipo? Cosa ne pensi dei tubi a spessori differenziati introdotti da BMC per la sua Impec (bdc)?

-Peter Denk: Mi piacciono molto le BMC perchè stanno tentando qualcosa di veramente innovativo ed è un grande brand.

Ma secondo la mia esperienza questo tipo di processo non è ottimale se cerchi una bici rigida E leggera.

E' un processo che ha vantaggi se necessiti di minor lavorazioni, ma non sono personalmente interessato in questo. I marchi per cui lavoro (cannondale -ndr-) sono interessati al meglio e senza risparmio.

-MTB-Forum: Molti ciclisti (soprattutto stradisti) sembrano avere sempre più la percezione che le compagnie occidentali stiano vendendo prodotti asiatici rimarchiati a prezzi esorbitanti rispetto il loro reale valore, in particolare col carbonio, per massimizzare i profitti. Cosa ne pensi?



-Peter Denk: Hai ragione. Ma per l'appunto è vero per chi compra gli open mould (i prodotti da catalogo terzisti -ndr-) a Taiwan ed in Cina. Ma non è assolutamente vero per i "veri" marchi. Puoi credermi o meno, ma l'industria ciclistica lavora davvero duramente se comparata ad altri settori con ricavi nettamente inferiori (intende settori in cui si utilizza il carbonio -ndr-)

Anche se poi abbiamo molte soddisfazioni. Il denaro non è tutto.

-MTB-Forum: Cosa ne pensi del futuro delle trasmissioni da bici? Il vecchio cambio a parallelogramma è ancora valido o sono meglio i vari epiciclici e ingranaggi interni?

-Peter Denk: L'efficienza del vecchio deragliatore è difficile da battere.-Forse qualche novità potrà arrivare per FR o DH? (se lo chiede lui -ndr-)



-MTB-Forum: Tu cosa preferisci? Mtb o Bdc? Perchè?

-Peter Denk: Mi piace andare con la bici da corsa, ma sono un mountainbiker dentro! Se hai mai fatto sentieri come il Tremalzo e finito un tour epico davanti una birra in bar tipo Mecky's sai perchè ;-)

Non ci sono altri sport dove puoi avere grandi panorami e grande azione da condividere con gli amici come in mtb!

-MTB-Forum: Grazie Peter. Molto disponibile e gentile o-o

-Peter Denk:-Thanks and happy trails!
 

samu_87

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"Se poi uno ha bisogno di una bici efficiente solo in salita scorrevole?ok, ma una bici efficiente deve esserlo anche senza piattaforme stabili. Il VPP ad esempio non lo è. [le bici con queste sospensioni] mi ricordano le vecchie corone biopace quando le pedali fuorisella senza piattaforma inserita."

Secondo me è un po' di parte... Mi mette un po' tristezza anche...
 

samu_87

Biker velocissimus
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O forse sei tu di parte? Lui le sue motivazioni le ha date, tu no ;-)

Beh io non ho nessun interesse economico a dire che il VPP è meglio di tutti, mentre lui ovviamente lo ha.
Poi certo se leggi la bici che ho allora puoi supporre che io sia di parte, ma non è così, nel senso, mi piace molto il VPP di Santa Cruz, ma credo che siano validissimi anche il Maestro, DW-Link e Zero di Mondraker, solo per citare quelli che mi vengono in mente ora.
Mi piace molto il sistema di Ancillotti che sappiamo non essere VPP.
Non sto a dire i sistemi di Cannondale funzionano peggio.
Poi è ovvio che ogni costruttore spinge il proprio sistema e ci sta, ma denigrare così una classe di sistemi che si sta rivelando ottima mi sembra quantomeno eccessivo.

Ho avuto il piacere di leggere qui sul forum il parere di Ancillotti su alcuni sistemi e mi sembra davvero corretto in quello che dice, certo spinge il suo sistema ma si limita a commentare tecnicamente i sistemi altrui e non ho mai letto sue critiche così serrate e pesanti, anzi spesso leggo che apprezza bici di altre case pur magari rimanendo fermo sulle sue convinzioni tecniche (e ci mancherebbe).

Non sto difendendo nessuna casa o sistema di sospensione, dico solo che determinati commenti palesemente di parte mi suonano un po' di propaganda, tutto qui.

(ho citato Ancillotti solo perchè leggendo il suo blog, i suoi commenti ecc mi sembra tenere un comportamento corretto anche verso gli altri marchi, spero di non creare confusione con questa citazione)

Fra l'altro accusa i sistemi VPP di basarsi sulle piattaforme e sugli ammo evoluti, quando mi insegnate voi che si Cannondale che Scott sono da sempre marchi che dotano i loro modelli di quanti più blocchi possibili, sia ammo che forca... Insomma il commento mi fa un po' ridere eh... della serie "da che pulpito viene la predica..." ;-)

Spero di essere stato chiaro e non creare discussioni di "partito".

P.S. Ho anche una Heckler, Monocross... ;-)
 

Domingosh

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Se poi uno ha bisogno di una bici efficiente solo in salita scorrevole...ok, ma una bici efficiente deve esserlo anche senza piattaforme stabili. Il VPP ad esempio non lo è. [le bici con queste sospensioni] mi ricordano le vecchie corone biopace quando -le pedali fuorisella senza piattaforma inserita.

Non è mai del tutto corretto riprendere una parte del discorso per vari motivi


Quanto grassettato, invece, almeno empiricamente, non corrisponde a verità
Il Nomad (Santacruz, sistema VPP) funzionava meglio (mi permetto di dire anche molto meglio) con un'ammortizzatore senza piattaforma stabile (Marzocchi Roco) rispetto a quelli commercializzati (FOX). Questo avveniva sulla serie 1
Non ho esperienza diretta sulla seconda serie
 

samu_87

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Non è mai del tutto corretto riprendere una parte del discorso per vari motivi


Quanto grassettato, invece, almeno empiricamente, non corrisponde a verità
Il Nomad (Santacruz, sistema VPP) funzionava meglio (mi permetto di dire anche molto meglio) con un'ammortizzatore senza piattaforma stabile (Marzocchi Roco) rispetto a quelli commercializzati (FOX). Questo avveniva sulla serie 1
Non ho esperienza diretta sulla seconda serie

Sei di parte Dom!! :smile:

E' per quello che dico che non si può sparare a zero su una classe di sistemi, ma pare che sia un'eresia...

Ma poi mi ripeto, Cannondale e Scott dotano le loro bici di ogni sorta di blocchi idraulici per ammortizzatore e forcella........
 

marco

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Ma poi mi ripeto, Cannondale e Scott dotano le loro bici di ogni sorta di blocchi idraulici per ammortizzatore e forcella........

Non c'entra nulla con quello che Denk dice nell'intervista, dato che si tratta di blocchi o accorciamenti della corsa e non di piattaforme stabili.

Per quanto riguarda quello che dice Domingosh: nella nomad 1, in salita (che è di nuovo quello a cui si riferiva Denk) senza pro pedal il carro posteriore si insaccava di molto, rendendo la posizione di pedalata meno efficace. Stessa cosa succedeva nella prima Torque Canyon (horst link).
 

samu_87

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Non c'entra nulla con quello che Denk dice nell'intervista, dato che si tratta di blocchi o accorciamenti della corsa e non di piattaforme stabili.

Per quanto riguarda quello che dice Domingosh: nella nomad 1, in salita (che è di nuovo quello a cui si riferiva Denk) senza pro pedal il carro posteriore si insaccava di molto, rendendo la posizione di pedalata meno efficace. Stessa cosa succedeva nella prima Torque Canyon (horst link).

Beh ma scusa eh, se progetti un sistema che ritieni efficiente sia in discesa che in pedalata (è sottinteso in quel che dice sul VPP) perchè devi inserire blocchi e accorciamenti di escursione? Quando tu vai a variare in modo idraulico il comportamento della curva di compressione, che si tratti di blocchi, di accorciamenti di escursione o di piattaforme stabili è perchè la curva di compressione stessa non risponde alle esigenze o di pedalata, mi sembra una cosa scontata. Poi che il pro pedal dia una mano in tutti i sistemi sono d'accordo, ma che non mi venga a dire che i VPP funzionano solo con ammo evoluti perchè quello montato sulle Cannondale è una delle cose più complesse che ci siano.
 

samu_87

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Leggi il test della jekyll uscito oggi, di muldox, per capire la differenza.

Letto, ma non fa altro che avvalorare la mia tesi:

Perchè Cannondale ha bisogno di un ammortizzatore complesso (perchè mi darai ragione se dico che tecnicamente è più complesso di un RP23) per variare comportamento del carro e geometrie in salita e in discesa??

(fra l'altro nella recensione c'è proprio scritto "Il carro della Jekyll non è di quelli che si definirebbero “plush"" cosa che un 150 da Trail-Enduro può avere, insomma Denk mi parla dei VPP come trovata commerciale e le nuove Cannondale no???)
 
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muldox

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...Perchè Cannondale ha bisogno di un ammortizzatore complesso (perchè mi darai ragione se dico che tecnicamente è più complesso di un RP23) per variare comportamento del carro e geometrie in salita e in discesa??...

Poter contenere il sag in salita su bici dall'abbondante escursione è una manna a prescindere dallo schema utilizzato. I motivi sono quelli menzionati nel test della Jekyll e negarlo vorrebbe dire negare l'evidenza.
Questo al di là della bontà del monocross, del VPP dell'Horst o del xyz e delle affermazioni un po' perentorie di Denk su tutti gli schemi che non siano quello scelto da lui.
 
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Domingosh

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Poter contenere il sag su bici dall'abbondante escursione è una manna a prescindere dallo schema utilizzato. I motivi sono quelli menzionati nel test della Jekyll e negarlo vorrebbe dire negare l'evidenza.
Questo al di là della bontà del monocross, del VPP dell'Horst o del xyz e delle affermazioni un po' perentorie di Denk su tutti gli schemi che non siano quello scelto da lui.

Muldox è più saggio di Denk. Convengo su tutto ;-)
 
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samu_87

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Muldox è più saggio di Denk. Convengo su tutto ;-)

Anche io convengo, infatti la mia critica iniziale è stata proprio alle parole usate da Denk non tanto alla veridicità tecnica che ci stava dietro... ;-)

(A parte il fatto dell'idraulica più complessa dei vari ammortizzatori che sinceramente se la poteva risparmiare visto gli ammo che usano loro)
 

zeromeno

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sono d'accordo su molte cose che dice
è altresi' vero che sistemi come quelli da lui ''pensati'' come ransom e genius hanno limiti differenti -cioè diversi- da quelli di vpp e piattaforme stabili in genere,ma pur sempre dei limiti
In sostanza al girono d'oogi ci sono diversi sistemi piu' o meno validi che in definitiva si equivalgono avendo pro e contro
Chi dice che la propria full sale come una rigida , scende come una DH ed è cofortevole....la spara un po' grosssa
 

uedro

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......

-Peter Denk: -Sono un fan delle sospensioni singlepivot con un parallelogrammo (4-bar) per azionare l'ammortizzatore. Il grande vantaggio di questa configurazione è che il pivot è sempre nella stessa posizione indipendentemente dal SAG impostato

Negli Horst link o nei VPP il pivot virtuale si muove invece dipendentemente dal SAG. E questo non è un problema per le bici con fino a circa 100mm di escursione, ma dai 120mm in su ci sono degli effetti negativi notevoli. Da tutte le simulazioni al computer che abbiamo fatto negli anni (e sono davvero tante te lo assicuro) tutte le bici da AM e con lunghe escursioni sono migliori se progettate correttamente con singlepivot.

......

Per quanto banale questa a mio avviso è la parte più interessante dell'intervista. Banale osservazione che immagino aiuti parecchio in fase progettuale :mrgreen:
 

Borich

ModeraturDesaparecido
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Per me al giorno d'oggi, guardando anche i campi gara dove ogni anno esce "la bici" con "il sistema", le bici di un certo livello funzionano tutte più o meno bene.
Le differenze le possono solo fare le geometrie o i sistemi che in qualche modo rispecchiano meglio il nostro stile di guida (guidare un monocross stando arretrati è tutto un programma!). In ultimo un montaggio più o meno leggero.
Ergo io la bici la scelgo in base a: quattrini, sfizio ed estetica; per me, e ripeto per me, il resto è tutto una fisima.
 
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Lava

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Per me al giorno d'oggi, guardando anche i campi gara dove ogni anno esce "la bici" con "il sistema", le bici di un certo livello funzionano tutte più o meno bene.
Le differenze le possono solo fare le geometrie o i sistemi che in qualche modo rispecchiano meglio il nostro stile di guida (guidare un monocross stando arretrati è tutto un programma!). In ultimo un montaggio più o meno leggero.
Ergo io la bici la scelgo in base a: quattrini, sfizio ed estetica; per me, e ripeto per me, il resto è tutto una fisima.

quotone...

una sola domanda: cosa intendi con quello che hai scritto fa parentesi? non si deve o si deve guidare arretrati un monopivot e perché? :nunsacci:
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Boh, io ho sempre pensato che la filosofia di Peter Denk fosse quella di dissociarsi dalla consuetudine di cercare il giusto compromesso tra salita e discesa.

Ho sempre pensato che l'idea alla base delle Scott o delle attuali Cannondale con escursione variabile fosse proprio quella di distinguere nettamente tra salita e discesa. In salita riducendo la corsa si ottimizza la curva di compressione e il comportamento per la salita, in discesa "aprendo" l'ammo si ottiene un comportamento ideale per la discesa.

In questo modo non si deve giungere a nessun compromesso e la bici può dare il meglio di se sia in salita che in discesa.

L'intervista va letta tenendo sempre presente l'idea di base dell'ammo ad escursione variabile. Se si varia l'escursione tramite idraulica, si varia il SAG. A questo punto diventa importante avere uno schema di sospensione che vada bene anche con SAG differenti, da qui l'utilizzo del monopivot, la cui posizione del fulcro (come dice nell'intervista) non varia se si cambia il SAG.
Sarebbe infatti impossibile pensare ad un VPP con escursione variabile, proprio perchè il VPP è progettato per essere stabile in pedalata con un preciso valore di SAG.
 

samu_87

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Boh, io ho sempre pensato che la filosofia di Peter Denk fosse quella di dissociarsi dalla consuetudine di cercare il giusto compromesso tra salita e discesa.

Ho sempre pensato che l'idea alla base delle Scott o delle attuali Cannondale con escursione variabile fosse proprio quella di distinguere nettamente tra salita e discesa. In salita riducendo la corsa si ottimizza la curva di compressione e il comportamento per la salita, in discesa "aprendo" l'ammo si ottiene un comportamento ideale per la discesa.

In questo modo non si deve giungere a nessun compromesso e la bici può dare il meglio di se sia in salita che in discesa.

L'intervista va letta tenendo sempre presente l'idea di base dell'ammo ad escursione variabile. Se si varia l'escursione tramite idraulica, si varia il SAG. A questo punto diventa importante avere uno schema di sospensione che vada bene anche con SAG differenti, da qui l'utilizzo del monopivot, la cui posizione del fulcro (come dice nell'intervista) non varia se si cambia il SAG.
Sarebbe infatti impossibile pensare ad un VPP con escursione variabile, proprio perchè il VPP è progettato per essere stabile in pedalata con un preciso valore di SAG.

Hai ragione Dany, ma poi denk dice questo:

"-Peter Denk: Una regola del mercato è che "nuovo è meglio". Ma la maggior parte delle bici con horst link e VPP vari sono bici pessime da pedalare. Solo le tecnologie degli ammortizzatori (grazie a Fox) rende possibile pedalare efficacemente queste bici. Solo gli ammo più evoluti rendono passabili gli aspetti negativi di queste sospensioni, ma con un altro rovescio della medaglia: lo scarso assorbimento dei piccoli ostacoli con forti piattaforme stabili. Che è davvero un handicap a livello di resistenza al rotolamento su terreni sconnessi come possono essere quelli qui del Garda."

Che lascia intendere che i fulcri virtuali possono funzionare solo se appoggiati da un ammortizzatore tecnologico... Ma a me risulta che l'ammortizzatore della Cannondale sia più tecnologico di uno montato su un sistema normale; e qui Denk secondo me cade in profonda contraddizione...
 

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