[Intervista] Tomaso Ancillotti

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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RANDYGRAMOLA

Biker ultra
14/5/08
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pratese di nascita-empolese d'adozione
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il vecchio 456 ON ONE - UNA BESTIA!
è si mi ricordo, ero un ragazzino di 12/13 anni, che Ancillotti Scarab erano delle bellissime moto da regolarità, desiderate da molti miei amici + grandi di me che praticavano questo sport anche a livello agonistico,
pur avendo cambiato "propulsione" ( forza umana al posto della miscela ) il risultato dei prodotti non è cambiato, è sempre al top.
Bravo Tomaso e bravi a tutto lo staff.
 
Ho "conosciuto" gli Ancillotti diversi anni fa, il fratello di un mio amico aveva corso per anni in MX con le loro moto (e le usa adesso per il circuito motocross d'epoca), così quando il mio amico decise di cambiare bici andammo dagli Ancillotti a prendere uno scarab cc usato...che andava da dio!
Poi ci ritrovammo a massa marittima per il funky day...erano i primi anni 2000. Ricordo ancora il vino rosso sul tavolino sotto il loro gazebo in fondo ad una discesa eheheh :-)

E ogni tanto Tommy capitò a girare qua a campo cecina: ricordo una girata il 6 gennaio con neve e ghiaccio.
Eravamo un bel gruppone...risate dall'inizio alla fine.
Tommy e Alberto sono due persone veramente spontanee e genuine!

A proposito di 29": quando uscirono le prime Fisher da 29 Alberto disse subito che gli sarebbe interessato creare una DH con ruota anteriore da 29.

E secondo me una Tomaso da 130/140 di escursione e ruote da 29" sarebbe l'arma definitiva per le super enduro!
 

MetalDave

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Premetto che sono 'gnurant in materia, ma il carbonio è davvero più elastico dell'alluminio?
Su riviste, siti, cataloghi, interviste si legge sempre e comunque che i produttori scelgono il carbonio perchè dà maggiore rigidità al telaio mentre Ancillotti sostiene il contrario...chi ha ragione?
 

sembola

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I materiali compositi hanno caratteristiche diverse in funzione della direzione: puoi quindi realizzare un manufatto elastico in un senso e rigido nell' altro, per esempio un carro che fletta verticalmente (e quindi assorba le vibrazioni e le piccole asperità) ma che sia rigido orizzontalmente (e quindi trasmetta tutta l'energia dai pedali alla ruota).
I metalli invece hanno le stesse caratteristiche meccaniche in tutte le direzioni, quindi devi usare la forma dei tubi (spessore, conicità, idroformatura) per ottenere maggiore o minore rigidità funzionale a quello che devi farci.

La questione alla fin fine non è se il carbonio sia è no +/-/troppo/troppo poco "elastico" quanto se il suo utilizzo sia giustificato a livello di rapporto costo/prestazioni: magari per una front da XC prodotta in grandissima serie è una soluzione ottima, per una full FR/DH realizzata praticamente su misura in volumi più piccoli chiaramente no.
 
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MetalDave

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Grazie Sembola.
Tra l'altro quello che mi sono sempre chiesto è se tutta questa rigidità effettivamente serva o sia sostanzialmente ininfluente in FR/DH, in fin dei conti se servisse per davvero allora perchè non abbiamo ancora moto da cross con telai in carbonio ultra mega rigidi? eppure sollecitazioni e nervosismi sono molto maggiori sulle moto che sulle bici
 

sembola

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Grazie Sembola.
Tra l'altro quello che mi sono sempre chiesto è se tutta questa rigidità effettivamente serva o sia sostanzialmente ininfluente in FR/DH, in fin dei conti se servisse per davvero allora perchè non abbiamo ancora moto da cross con telai in carbonio ultra mega rigidi? eppure sollecitazioni e nervosismi sono molto maggiori sulle moto che sulle bici

La rigidità serve, poichè un telaio che si svergola fa lavorare male le sospensioni e perde di precisione di guida. Ma la rigidità necessaria e sufficiente è raggiungibile anche con materiali metallici, specie in ambiti in cui il peso è meno cruciale.

Per quanto riguarda l'uso o meno di qualsiasi materiale o tecnologia in qualunque manufatto, ripeto che si tratta di una valutazione complessiva che prende in esame tutte le caratteristiche, comprese quelle economiche relative ai costi di sviluppo e produzione e non solo quelle tecniche. Un telaio in composito richiede lavorazioni dalla complessità non paragonabile a quella spiegata da Tommaso e conseguentemente non consente di provare facilmente e velocemente modifiche o realizzare personalizzazioni.
 

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