Tech Corner La lunghezza delle pedivelle

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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La lunghezza delle pedivelle

01-4.jpg


Molti componenti delle nostre mountain bike sono disponibili in diverse misure. Un esempio lampante sono i manubri, che possono essere più larghi e stretti a seconda della destinazione d'uso e/o delle misure antropometriche del rider. Anche i telai possono essere più o meno grandi per meglio adattarsi alla statura del rider.

Non tutti sanno però che, al pari dei manubri, anche le pedivelle...
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ALLMAU

Biker serius
20/12/06
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Moncalè - Turin
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Ottimo articolo, chiaro ed esaustivo, come al solito :)
Io sono un gambalunga, ma ho sempre utilizzato, su MTB pedivelle standard da 175mm.
Il mio ultima acquisto sono delle pedivelle da 170 mm, quindi abbastanza corte per me, però ho anche accorciato la rapportatura...... e di fatto non ho notato nessuna differenza nel cambio dellla lunghezza delle pedivelle.
Come al solito certi dettagli vanno analizzati nel contesto generale, comunque sia, sulle MTB usate effettivamente in fuoristrada, 5 mm di differenza non si sentono.
 
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jimmy27

Biker forumensus
28/9/04
2.018
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como
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Ottimo articolo, anni fa spesi molto tempo alla ricerca di queste informaziomi. Finalmente un ottimo articolo con tutte le spiegazioni.
 

eliografo

Biker superioris
9/11/06
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Ponente ligure
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Intense Primer s
aggiungerei l'effetto di minor disassamento dei due piedi rispetto al movimento centrale, dato dalle pedivelle corte, in fase di discesa con le stesse in posizione parallela al terreno
 

albatros_la

Biker assatanatus
25/6/09
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Collegno (TO)
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Ho sempre trovato curioso questo argomento perché da ignorante in biomeccanica, ad occhio ho sempre pensato che ci fosse troppa poca differenza in lunghezza tra una pedivella da 165 e una da 180 per coprire ciclisti da 1.60 e a 2.00 m di altezza. Intendo dire che ci sono ben più di 15 mm di differenza come lunghezza delle gambe tra un ciclista molto alto e un ciclista molto basso, e ciò cambia sicuramente moltissimo l'angolo di flessione della gamba (dal punto morto superiore a quello inferiore) e di conseguenza tutta la meccanica della pedalata. Un ciclista basso, anche con la pedivella corta, è quindi obbligato a comprimere ed estendere molto di più i muscoli della coscia rispetto ad uno alto, o a usare molto di più il polpaccio per "estendere" il piede. Dunque mi chiedo: ha senso che ci sia davvero così poca differenza tra una pedivella lunga ed una corta?
 

Teofil75

Biker popularis
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Cuneo
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FSR 6Fattie
sono possessore di una Enduro con il movimento centrale particolarmente basso (331mm) e con pedivella da 175mm.
Essendo io alto 1.80, in pedalata mio trovo molto bene se non che, devo fare veramente MOLTA attenzione a non arare, basta anche solo una pedalata in leggera piega e voilà, pedale a terra.
Figuratevi sulla scassato...
Sono reticente a passare a una 170mm per via del fatto che come corona ho già una 28, e col monocorona, su pendenze scassate oltre il 20% aiutati che Dio t'aiuta!!!
Insomma, un bel dilemma...
Posso dire che invece, sulla bici da corsa, la situazione cambia, nonostante la mia misura ideale sia 175mm, una pedivella da 170mm ti da un ritmo veramente niente male quando si va sopra le 100 pedalate al minuto. Cosa che in MTB, in effetti, non si presenta.
 

Niko9

Biker poeticus
23/11/12
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Senza motore
Mi piacciono tantissimo i vostri articoli !!! Si imparano tante cose !
Ho gambalunga e sempre utilizzato 175 mm poi comprai la enduro 2017 che montava 170 mm su tutte le taglie e non riuscivo a pedalare, ora mi sono fatto la bici e ho preso 175 mm, io ho sentito tanto la differenza.... ora su specialized stumpjumper 2018 tutti 170 mm, non capisco la filosofia tanto se devi toccare terra la tocchi con 170 e 175 ....
 

gatsukin

Biker serius
4/7/14
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Chianti Classico
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Dartmoor Hornet 2015 - trek remedy 8
Ho sempre trovato curioso questo argomento perché da ignorante in biomeccanica, ad occhio ho sempre pensato che ci fosse troppa poca differenza in lunghezza tra una pedivella da 165 e una da 180 per coprire ciclisti da 1.60 e a 2.00 m di altezza. Intendo dire che ci sono ben più di 15 mm di differenza come lunghezza delle gambe tra un ciclista molto alto e un ciclista molto basso, e ciò cambia sicuramente moltissimo l'angolo di flessione della gamba (dal punto morto superiore a quello inferiore) e di conseguenza tutta la meccanica della pedalata. Un ciclista basso, anche con la pedivella corta, è quindi obbligato a comprimere ed estendere molto di più i muscoli della coscia rispetto ad uno alto, o a usare molto di più il polpaccio per "estendere" il piede. Dunque mi chiedo: ha senso che ci sia davvero così poca differenza tra una pedivella lunga ed una corta?
secondo me queste misure vanno prese nell'ottica d'insieme:
il ciclista più basso abvrà una altezza da mc a sella nettamente inferiore di un ciclista alto,
avere pedivelle più corte, specialmente su strada dove ti trovi con corone di 53 denti, ti affaticherebbe troppo nella pedalata (leva troppo corta) mentre avere pedivelle più lunghe ti porterebbero ad avere una luce da terra insufficiente
 

gargasecca

Il maestro
17/8/05
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--Roma--
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Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
io sono passato da 175mm sulla 26" con rapporti 34/22d e 11/34d 9v a 170mm sulla 27,5" con rapporti 36/22d e 11/36d 10v...e non ho notato particolari difficoltà e/o differenze.
Entrambe bici da Enduro...stessi giri...con la 27,5" mi capita di toccare + spesso con il pedale...x fortuna che la pedivella è + corta.
 

frenco

Edonista della MTB
21/11/16
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padova
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Fuel ex8
Dunque mi chiedo: ha senso che ci sia davvero così poca differenza tra una pedivella lunga ed una corta?

E' una osservazione molto interessante, come quella che segue sulla cadenza di pedalata.
Il problema è che muovere le gambe, pur senza alcuna resistenza delle pedivelle, comporta un dispendio notevole di energia che aumenta coll'aumentare della lunghezza delle pedivelle.
Mentre con l'aumentare della lunghezza delle pedivelle aumenta il braccio e quindi la coppia a parità di forza.
Ecco che diventa necessario trovare il punto di equilibrio tra le due cose, ed è per questo che dopo tanti decenni le misure restan sempre quelle, mancviata di millimetri in più o in meno.
 

DoubleT

bikerozzo
4/4/11
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italia
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mtb & rdb
banalmente... a me vien da dire che siccome la coppia è il prodotto di forza x braccio e visto che accorciando il braccio per avere la stessa coppia devo aumentare la forza applicata, per cui aumenta la fatica.
d'altro canto non posso allungare all'eccesso la pedivella per calare la forza applicata (per fare meno fatica) perché allora sì che si tocca veramente per terra, rendendo impossibile la pedalata proprio dove serve (sullo sconnesso).
pertanto i classici 175 mm della mtb alla maggioranza dei biker vanno più che bene (salvo qualche "estremista" che di quelli ce ne sono sempre, come in tutti i campi e discipline)
morale... il ricorso al biomeccanico sarà opportuno a chi ha qualche patologia oppure ai pro per ovvii motivi
e per gli altrettanto classici 172,5 mm delle bici da strada? sicuramente anche in questo caso rappresentano uno standard per la maggioranza dei ciclisti, ma per quei pochi ciclisti bassi bassi o alti alti ecco che magari la lunghezza delle pedivelle è l'ultimo dei problemi, in quanto abbastanza incasinati a trovare la misura giusta del telaio.
 

DrPeperino

Biker ultra
15/5/14
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Secondo il biomeccanico per le mie misure (cavallo 83-84) la lunghezza ottima delle pedivelle in bdc è 172.5 e su mtb è 175, e fortunatamente per la mia taglia usuale (L) questo è lo standard dei produttori.

Passando dalla bdc alla mtb ho notato che la differenza di 2.5mm si riflette anche in una differente "cadenza ottimale": sulla bdc tengo con il massimo confort 90-95 rpm, mentre nella mtb per avere la stessa sensazione di comodità/ergonomia a parità di Watt giro a 85-90 rpm.

Probabilmente è l'effetto della posizione in sella, e forse una sensazione autoindotta (in effetti con pedivelle da 175 mm a 90 rpm la velocità periferica del piede è 5.9 km/h mentre con pedivelle da 172,5 è 5.8 km/h, difficile credere che sia percepibile), però vedo che anche i produttori tendono a tenere questi due standard sulla tessa taglia quindi forse un motivo c'è (altrimenti perché non fare tutto da 175..).
 

mengus

Biker ciceronis
23/6/15
1.545
170
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io sulla mtb sempre avuto 175, disciplina XC.
per la bici da corsa, il passaggio da 170 a 172.5 e' stato notevolmente migliorativo soprattutto in salita.
fatto la prova piu' volte sulla stessa salita con lo stesso rapporto, beh non c'e' storia, come avere quattro denti in piu' sul pignone o due denti in meno sulla corona.
d'altronde l'aspetto della coppia esercitata e' pura meccanica vettoriale.
premetto che ho cavallo 84.
sui percorsi pianeggianti veloci forse mi trovavo meglio con le 170.

sicuramente l'ultimo dei problemi che mi farei e' accorciare le pedivelle per ridurre il rischio di toccare a terra a discapito dell'ergonomia di pedalata, nemmeno se avessi una ebike!
piuttosto sceglierei un tipo di telaio con elevata altezza da terra rispetto il movimento centrale.
 

mengus

Biker ciceronis
23/6/15
1.545
170
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poi ovviamente, per chi predilige cadenze elevate e frullare sfruttando rapporti corti, sicuramente meglio orientarsi su pedivelle corte.
mentre chi va' con cadenze lente e rapporti lunghi, di potenza, meglio leve lunghe.
ovviamente tutto compatibilmente alla lunghezza di cavallo e femore e non dimentichiamo i rapporti della bici considerando anche il diametro ruote.
per esempio mia moglie con un cavallo 74, usa pedivelle 170 sulla mtb e preferisce alte cadenze di pedalata.
viceversa mia figlia con cavallo 78 usa pedivelle 175 sempre su mtb, prediligendo cadenze lente e alta potenza applicata.
infatti vederle salire parallele in salite toste, hanno un comportamento completamente diverso anche se con risultato eguale.
 

bach7

Biker serius
3/3/15
220
72
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c'è qualcosa nell'articolo che non mi quadra:
gli angoli assunti dalle articolazioni durante la pedalata sono influenzate oltre che dalla lunghezza della pedivella, anche dall'altezza sella e dall'arretramento della stessa rispetto al movimento centrale.

quindi in genere si determina per prima cosa l'altezza sella in base alla misura del cavallo, poi si determina la misura dell'arretramento in base a come si pedala, al fine di ottenere gli angoli più redditizi.

ovviamente l'azione della pedalata presuppone che la guarnitura sia già installata... ovvero che la scelta della pedivella sia stata già fatta (sulla base di tabelle come quella riportata nell'articolo).

pertanto trovo del tutto scorretto variare la lunghezza delle pedivelle al fine di modificare gli angoli... basta (e sarebbe più corretto) semplicemente variare l'arretramento della sella.

la scelta della lunghezza della pedivella è qualcosa di assolutamente poco scontato.

la cosa migliore è testare e "sentire" quale lunghezza sia la lunghezza giusta per noi in base all'utilizzo che facciamo della nostra bici.

infatti non dobbiamo mai dimenticarci che l'obiettivo principale della scelta di una posizione in bici è quella di farci sentire bene in bici.

motivo per cui vanno benone le tabelle, ma nulla supera una prova nel tempo.

infatti la pedivella ideale si sceglie sicuramente in base alle nostre misure, ma anche in base a come pedaliamo nel senso più generico del termine.

molto dipende dalla nostra storia sportiva e da come siamo fatti.

una pedivella più lunga può essere adottata da quegli atleti che hanno una prevalenza di fibre rosse, che prediligono alte cadenze di pedalata, mal tollerando alti picchi di forza .
la pedivella più lunga infatti richiede, a parità di potenza espressa, picchi di forza inferiori ad ogni pedalata, essendo più lungo il braccio di leva.

chi invece nei muscoli ha una percentuale più alta di fibre bianche, più adatte a sopportare tensioni muscolari elevate, sceglierà pedivelle non troppo lunghe, che consentono escursioni articolari inferiori e dunque riducono gli attriti interni.

poi dipende anche dallo "stile" di pedalata.

nel mondo delle bici da corsa, quei ciclisti che in salita pedalano prevalentemente seduti, quali i passisti e i corridori di taglia medio-grande, potranno utilizzare una pedivella più lunga, mentre quei corridori che in salita sono spesso fuori sella, quali gli scalatori leggeri, dovrebbero evitare pedivelle troppo lunghe.

io sono alto circa 178 cm per un cavallo di 86,5 cm.

sia su bdc che su mtb utilizzo pedivelle da 175 mm. ho avuto modo di provare anche pedivelle da 170 mm, ma mi sembrava che la pedalata non fosse rotonda, che procedesse a scatti.

non è una questioni di tempi (scarso ero e scarso rimango) ma di sentirsi bene mentre si pedala.
 

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