La nascita di un Trail

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
Membro dello Staff
Diretur
16/6/03
11.695
212
0
98
Vico Road, Dalkey
www.prosecco.com
Sono seduto sul divano a guardare fuori dalla finestra le montagne anche se fuori è già buio e non molto stellato.
In cucina lo sceriffo Muldox sta apparecchiando la tavola per la colazione di domani mattina.
Dallo stereo esce a palla "Disorder" dei Joy Division.
L'indomani il programma prevede un giro qui in Valtellinisthan a cui mi sono aggregato. Il giro prevede la presenza di alcuni altri locals di sceriffesca conoscenza.
Mentre mi alambicco il cervello pensando se avro' fatto bene o avro' fatto male ad aggregarmi la porta della camera dello sceriffo si chiude e si sente la chiave girare nella serratura, a cui segue un "buonanotte pekos".
Sono le 22.35. Non guardo nemmeno l'orologio.
Non mi resta che ficcarmi dentro il sacco a pelo ed addormentarmi.
La mattina mi sveglio agitato e con la sensazione sgradevole di aver dormito poco e male. Non so perchè.
Lo sceriffo sta già affrontando la sua monumentale colazione a 12 portate che commenta telecronisticamente a voce alta elencando le qualità dei vari elementi nutritivi di ogni alimento ("buono il miele, fa bene, ah, il muësli come fa bene", etc.) che ingurgita alla stessa velocità con la quale si puo' immaginare un profugo che non mangia da mesi, in una dispensa piena, mentre è in corso un bombardamento aereo.
Cosi', un po' per imbarazzo e per non farmi insultare mangio pochissimo per non metterci troppo tempo e non farlo innervosire.

Lasciato il Forte in cui risiede lo sheriffo, dopo una conta meticolosa di tutto l'equipaggiamento, ci dirigiamo verso la meta del rendez-vous coi locali.
In macchina, alle mie domande su che tipi siano, lo sceriffo risponde vagamente con degli "eh, mah, nooooo, stai tranquillo", che sembrano delle cose studiate da qualche sadico di qualche segreta agenzia per far stringere certe cavità a degli sfortunati.
Si arriva.
Lo sceriffo scende con la mascella dura come marmo e fa un cenno a tutti con la testa farfugliando qualcosa in dialetto locale.
Gli altri rispondono allo stesso modo.
Io abbozzo un "ciao a tutti" un po' sforzato.
I tutti si guardano tra di loro come se avessi sonoramente scoreggiato e si guardano perplessi.
Poi farfugliano qualcosa tra di loro in dialetto locale.
Lo sceriffo annuisce con gravità.
Di colpo vengo proiettato nella dimensione dello straniero.
Sorrido, e mi sforzo di pensare ad altro (ma non ci riesco).
Tiriamo giù l'equipaggiamento dalla macchina. Gli altri sono già pronti e scalpitanti. Questo fa si che i loro sguardi siano diretti praticamente tutti su di me. Il che mi fa innervosire e mi rende impacciato nei movimenti.
E' come se il pensiero fosse talmente concentrato su quello che fai dall'esterno che perdi il controllo di quello che fai.
Cioè cominciano a cadermi le cose di mano...
Prima tragica conseguenza: mi tocca appiattirmi e scivolare sotto l'auto a raccattare il perno passante della forcella ivi rotolato.
Le facce dei locali si fanno dure.
Lo sceriffo sdrammatizza a modo suo con bonarie battute sul tempo che fa e la stagione particolarmente secca.
Sorrido e dico qualche boiata autoironica, ma non sembra attaccare ed i locali mi fissano incazzati.
Uno di loro borbotta qualcosa a riguardo della mia ruota posteriore.
Io, intimorito, guardo il suo dito.
Lo sceriffo sbotta:"noooooo, hai bucato già nel bagagliaio!!!"
Gomma a terra.
Sorrido e dico che evidentemente l'ultima volta mi è andata bene e sono arrivato almeno alla macchina.
Le facce dei locals sono sempre più incazzate, con una lieve variante che tende allo schifato, con le bocche che si piegano da un lato solo.
In effetti noto che le loro bici sono lucenti e profumate. Tanto che ti aspetteresti di vedere un arbre magique sul manubrio...
Lo sceriffo, con un gesto di esemplare umanità, si getta sulla ruota e mi cambia la camera d'aria.
In realtà lo fa per non perdere quei 25 minuti che ci metterei io, ma in ogni caso mi fa rilassare. Anche se questo gesto credo sembri piuttosto bizzarro ai locali...ma a questo punto mi sono già nascosto dietro occhiali da sole e casco.
185803717_53f3341f4b.jpg

Si parte.
Io sono già un po' sudato per il nervosismo, ma tutt'altro che riscaldato.
I 3 locali filano via lisci stando una spanna dietro la ruota dello sceriffo. Che per fortuna parte "morbido" come di consueto.
Il problema dello sceriffo è che parte morbido e continua sempre morbido per molte migliaia di dislivello. Indipendentemente dalla pendenza. Questo è un aspetto che personalmente mi ha sempre atterrito.
Non si vedrà mai lo sceriffo andare ad andature ipersostenute o fare scatti. Mai. In compenso lo si vedrà andare su una rampa del 20% di lunghezza x con lo stesso sorrisetto con cui fa il giro del parcheggio. Con la sola divagazione del fuorisella oltre il 20%.
Cosi', un bel migliaio di metri di dislivello dopo, arrancando come posso dietro il temibile quartetto valtellinico, si arriva ad una rampa cementata.
Le rampe cementate, come noto, non sono cementate a caso.
Questa pero' si perde all'orizzonte in verticale con una declinazione di +80°.
Normalmente scenderei a spingere, ma noto che i 3 locali fissano tutti lo sceriffo con le vene delle tempie che gli pulsano.
Dentro di me sorrido (fuori il sorriso è impedito dalla lingua srotolata in funzione di scambiatore di calore): finalmente vedrò' questa scena da spettatore terzo.
I tre sbuffano come vaporetti nell'attaccare la rampa. Uno addirittura scatta e semina gli altri in un'esplosione di machismo.
Gli altri giocano di conserva, mentre lo sceriffo conserva il suo eterno sorrisetto, finché....non gli suona il cellulare.
In quell'istante, lo sceriffo mette mano alla tasca ed inizia una conversazione telefonica. Il tutto continuando a pedalare e col suo normale tono di voce. Al massimo con quello che potrei avere io mentre parlo al telefono ed allo stesso tempo lavo l'insalata.
Noto con somma soddisfazione dalle loro facce che questo atterrisce moralmente i 2 locals rimasti in gara. Fatto salvo il solitario attaccante.

In cima alla rampa il fuggitivo spara la classica balla-excusatio-non-petita-criptosboronata:
-"volevo vedere se mi saliva bene il cuore visto che è la mia prima uscita in 1 mese".
-"Mavvvvai...", penso.

-"Si certo, ora pero' devo riattaccare che sono in bici. Si, anche oggi. Ciao"
conclude la telefonata lo sceriffo, che poi fa lo sguardo: "ah, siamo già qui, successo niente di interessante?"

Gli altri 2 sono muti come tombe.

Si fa la pausa merendino. Io attingo come al solito dalla ricca scorta di carboidrati formato biscotti di compensato equo-e-solidale dello sceriffo.
Sul fatto di aver già svuotato la vescica del cammello da 2lt soprassiedo.

Un local lancia una domanda allo sceriffo in merito ad una bici da enduro da comprare. Gli altri si mettono attorno a lui, gambe conserte come degli scout attorno a Baden-Powell medesimo.
Lo sceriffo, come al solito, fa uso del suo solito arsenale di "eh, bah, boh, mah" e poi attacca lui con mille domande su: "cosa ti serve?, che esigenze hai?", et. etc..
Il tipo rilancia con un po' di nomi di sentieri locali (immagino) dai nomi folkloristici tipo "sass de l'aradèl, malga comut, foss del bastroz, etc..." che fanno annuire con gravità il vecchio sheriffo.
Il quale allora sentenzia: 160mm.
Gli altri due strabuzzano gli occhi come se fosse stato detto qualcosa di indicibile (noto in effetti che i 3 montano full da 100mm molto xc).
A questo punto le domande si rivolgono tutte all'indirizzo del sacro Torchio dello sheriffo.
Arrivati all'inevitabile argomento sospensioni lo sheriffo dirotta l'attenzione su di me, dicendo che io ne so un sacco di queste cose.
Nego.
Lo sheriffo insiste.
Alla fine per non tirarla troppo in lungo sparo le due solite baggianate tendenti all'equilibrato-senza-sparate che normalmente da un'aria almeno di credibilità. In particolare sulle solite questioni monocross-che-saltella-curve-verticali etc..
In realtà discorsi che trovo di un certo interesse sul forum tra una skyppata e l'altra, ma che dal vivo, durante un'uscita in bici, trovo che siano di una insensatezza apocalittica. Un po' come parlare del funzionamento tecnico della prostata con una donna che hai invitato a cena e con cui ti accingi a guardare un dvd sul divano-letto.
Lo sheriffo insiste. E porta pure il discorso su "brevetti & c".
Non oso contraddirlo e mi gioco due jolly di quelli che chiunque legga il forum è abbondatemente a conoscenza (vpp, blablabla...)
Alla fine uno dei due locali dice:
-"Uhm, ne sai parecchio. Pero' a sentirti parlare di bici e poi vederti andare è un po' come chattare con una su cui ti fai mille fantasie e poi ci esci e scopri che ha una tetta sola".

Segue forte esplosione di risate in valtellinese

-continua-
 

menmaatra

Biker superis
21/8/08
332
0
0
Monaco-Udine
Visita sito
Alla fine uno dei due locali dice:
-"Uhm, ne sai parecchio. Pero' a sentirti parlare di bici e poi vederti andare è un po' come chattare con una su cui ti fai mille fantasie e poi ci esci e scopri che ha una tetta sola".

Segue forte esplosione di risate in valtellinese

-continua-

e qui sono morto dal ridere..... cercavo di trattenermi... ma questo finale è troppo.... :smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile:
 

Classifica mensile dislivello positivo