La paura del migliore

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Masatomo

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Dopo mesi e mesi dal mio ultimo post serio (intitolato "Di poseraggio e carenze") rieccomi con una nuova riflessione/provocazione.

La paura del migliore.

Qualche giorno fa, guardando il video di una gara in Nuova Zelanda, mi ha colpito una scena in cui c'è una sorta di road gap/drop il cui landing era del tipo "O giri a destra oppure cadi nel burrone e muori".

E la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "Urca, se fosse stato qua in Italia qualcuno avrebbe cominciato a lamentarsi della sicurezza, del fatto che si potesse finire giù, del fatto che chi non è capace sarebbe incorso nelle ire di Odino - o chi per lui - perché avrebbe vissuto il resto della propria vita nell'inferno dei biker, dove, è risaputo, un ciclista si ritrova a fare una risalita di 2000 metri di dislivello a cui non segue nessuna discesa ma ricomincia la salita."

Quindi rigiro la domanda a voi, gente onniscente del forum: perché, in Italia, dobbiamo sempre farci menate sulla sicurezza in modo esagerato? Perchè, se c'è un salto grosso, dobbiamo farlo chiudere in gara che "sennò la gente si fa male"? Perché dobbiamo fare i genitori di quelli che si iscrivono a una gara, decidendo noi cosa si può e cosa non si può fare?

Sarà forse invidia, perché Robimaldo Starimaldo riesce a fare quel doppio di 6 metri e quel drop alto 5 mentre noi non ci riusciamo, quindi "Eh no, Robimaldo, se non lo faccio io non lo puoi fare nemmeno tu!"?

A voi la parola, che tanto siete più bravi a scrivere che a pedalare :)
 

andreino_94

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secondo me, nel momento in cui lasciano una variante (quindi si può decidere anche di non fare quel passaggio), non ci dovrebbero essere nessun tipo di polemiche.
Però è vero quello che dice te...non si sa come mai...ma spesso vengono fuori lo stesso!
 

-Marcolino-

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Era per caso la WC a Rotorua?
Quella a 3 ore dalla casa della mia ragazza?
Dai, quando ci vado ti dico se è davvero così pericoloso.

New Zealand is waiting for me!
 

Masatomo

Biker perfektus
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Geniale. Davvero.

Io ci provo: perchè se poi si fa male veramente le cure dobbiamo pagargliele noi.

:)

Comunque questa volta credo d'aver toppato: pochissime risposte. Evidentemente non è come ho descritto io, altrimenti ci sarebbe stata una sfilza di post infiniti (è il solito discorso: chi si sente tirato in ballo si erge immediatamente a difendersi).

Non mi va sempre bene e devo aver interpretato male la situazione.
 

glaucos

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Geniale. Davvero.



:)

Comunque questa volta credo d'aver toppato: pochissime risposte. Evidentemente non è come ho descritto io, altrimenti ci sarebbe stata una sfilza di post infiniti (è il solito discorso: chi si sente tirato in ballo si erge immediatamente a difendersi).

Non mi va sempre bene e devo aver interpretato male la situazione.

Ritenta, sarai più fortunato! :smile:

Comunque, già che ci sono, sparo la mia...
penso sia colpa del fatto che ci stiamo "americanizzando".

E' un classico l'esempio del forno a microonde (americano) sul cui libretto di istruzioni c'è scritto di non metterci il gatto dentro: lo si scrive perchè in caso contrario, se qualcuno ci mette un gatto e questo muore, il produttore rischia una denuncia.
Non so quanto questa storia sia vera o solo una leggenda, ma rende comunque l'idea, anche se è uno stereotipo ;-)
 
Dopo mesi e mesi dal mio ultimo post serio (intitolato "Di poseraggio e carenze") rieccomi con una nuova riflessione/provocazione.

La paura del migliore.

Qualche giorno fa, guardando il video di una gara in Nuova Zelanda, mi ha colpito una scena in cui c'è una sorta di road gap/drop il cui landing era del tipo "O giri a destra oppure cadi nel burrone e muori".

E la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "Urca, se fosse stato qua in Italia qualcuno avrebbe cominciato a lamentarsi della sicurezza, del fatto che si potesse finire giù, del fatto che chi non è capace sarebbe incorso nelle ire di Odino - o chi per lui - perché avrebbe vissuto il resto della propria vita nell'inferno dei biker, dove, è risaputo, un ciclista si ritrova a fare una risalita di 2000 metri di dislivello a cui non segue nessuna discesa ma ricomincia la salita."

Quindi rigiro la domanda a voi, gente onniscente del forum: perché, in Italia, dobbiamo sempre farci menate sulla sicurezza in modo esagerato? Perchè, se c'è un salto grosso, dobbiamo farlo chiudere in gara che "sennò la gente si fa male"? Perché dobbiamo fare i genitori di quelli che si iscrivono a una gara, decidendo noi cosa si può e cosa non si può fare?

Sarà forse invidia, perché Robimaldo Starimaldo riesce a fare quel doppio di 6 metri e quel drop alto 5 mentre noi non ci riusciamo, quindi "Eh no, Robimaldo, se non lo faccio io non lo puoi fare nemmeno tu!"?

A voi la parola, che tanto siete più bravi a scrivere che a pedalare :)


Perché con la rete sotto, il trapezzista osa di più.
Perché lo spettacolo ci guadagna.
Perché i gladiatori si studiano sui libri di storia.




...(è il solito discorso: chi si sente tirato in ballo si erge immediatamente a difendersi). ...

E perché?
Non potrebbe essere che chi ha idee in merito e ritiene la formulazione del tema impostata in maniera interessante, funzionale allo sviluppo di una discussione stimolante, normalmente interviene?
 

burdenbike

Biker immensus
Ma che c'avete i complessi?

Pensa che se nascevi in Ruanda dovevi stare attento ai leoni...

anche quelli nati in Italia dovettero...

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Quindi rigiro la domanda a voi, gente onniscente del forum: perché, in Italia, dobbiamo sempre farci menate sulla sicurezza in modo esagerato? Perchè, se c'è un salto grosso, dobbiamo farlo chiudere in gara che "sennò la gente si fa male"? Perché dobbiamo fare i genitori di quelli che si iscrivono a una gara, decidendo noi cosa si può e cosa non si può fare?

Perche se qualcuno si fa male e non ragiona come te poi ti fa causa. E in quel caso sono uccelli per diabetici, per come funziona (e soprattutto per come non funziona) la giustizia in Italia.

In più intervengono banali ma ineludibili considerazioni commerciali: se disegno una pista dove metà devono prendere la chicken line, o una granfondo con una discesa considerata "troppo difficile" da molti exstradisti convertiti alla mtb (magari rigida) e l'anno dopo ho meno iscrizioni finisce che preferisco accontentare la massa e la sua medietà piuttosto che fare selezione.

Almeno, questa è la mia opinione, da biker coinvolto in passato (anche se marginalmente) nel mondo dell' organizzazione...
 

motobimbo

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comunque...è indubitabile che la roulette russa abbia assolutamente un suo fascino vojeuristico ed in effetti questo filtro antispettacolistico costituito da obsoleti istinti conservativi genitoriali può rappresentare, alla lunga, un forte deterrente alla diffusione dell'audience e quindi del business.

sono persuaso che in Italia non ci sono riders forti che praticano DH, semplicemente per il fatto che i ragazzi escono dalle pareti domestiche mammifere in età avanzata...com'è che li chiamava qualcuno? bamboccioni? bamboccetti? non ricordo...

mmmah! ma dove vogliamo andare noialtri: mandolini, spaghetti e mafia...questa è la nostra kultura!

ah...dimenticavo il debito pubblico, scusate.

p.s.
a scanso di equivoci, anche se non ho messo le faccine, quanto di cui sopra sono tutte cazzate!
 

ciciu

Biker superioris
Lo sport nel nostro paese vive una condizione tristissima .
E' veramente difficile riuscire a combinare qualcosa , e dopo che ci si è riusciti ci si deve pure sorbire i clacson di quelli che alla Domenica mattina devono andare al bar in piazza.
Tesseramenti , federazioni , visite mediche ; tutti che ne vogliono un pezzetto , con la scusa di garantire l'ottimo ed alto livello agonistico che ci distingue nel mondo .
Tutte balle . Castelli di carta per far mangiare inutili amministratori che non servono a niente . Le uniche cose che funzionano in Italia poi alla fine sono quelle gestite dai volontari . E per fortuna che ci sono loro .

Perche se qualcuno si fa male e non ragiona come te poi ti fa causa. ...

Parlando della sicurezza invece , per quanto mi riguarda la cosa è molto semplice : nel regolamento scrivi come stanno le cose , quali difficoltà si possono incontrare e metti in chiaro che se se uno si spacca in due sono cavoli suoi . L'ambulanza se c'è è giù in fondo , se non c'è l'aspetti che arriva . Se le vai in contro è meglio : fai prima . (che poi sono tutti volontari anche loro)
Qualcuno non legge tutto il regolamento dici ? Devi essere certo che tutti siano informati ? Metti una "clausola degli 'M&M's marroni" tipo il presentarsi alla partenza con un nastro giallo sul manubrio .
Chi non ce l'ha non parte : non ha letto il regolamento .
Bisogna anche "sfighettarsi" un pò e sbattersi di più
 

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