La prossima volta

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
16/6/03
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Vico Road, Dalkey
www.prosecco.com
Me lo aveva chiesto lui di andare a fare un giro in mtb.
"Di quelli che fai tu con gli altri matti"
Non me lo chiede mai nessuno di portare a fare un giro. Di andare assieme, si. O di fare quel giro o quell'altro.
Ma di fare da guida mai. Sono sempre io che mi faccio portare. Soprattutto perchè vivo in grandi città e non troppo a lungo nella stessa.
Non sono un "local". In nessun senso.
E' cosi' che non ho mai imparato i percorsi. E le volte che ho rifatto da solo gli stessi ho sempre fatto delle varianti impreviste e non volute.
Questa volta era diverso. Ed era un motivo in più per mettermi angoscia ed a disagio.
Non solo dovevo fare da guida a qualcuno, ma fornire anche la bici, visto che dovevo fare da guida ad un "neofita" totale. Uno che non aveva mai avuto una mtb e non aveva mai fatto un giro serio. Come quelli coi matti del forum.
La sera prima avevo controllato he le due bici fossero in ordine. Soprattutto quella che avrei prestato. Cosa che non faccio mai o quasi.
Avevo persino pensato se le gomme fossero quelle giuste.
Poi sono andato nel panico pensando che avevo solo pedali con attacchi. Per fortuna avevamo lo stesso numero di scarpe. Cosi' avrei prestato anche quelle.
Nonostante avessi fatto quel giro molte volte ho persino messo la cartina nello zaino dopo avergli dato una ripassata.
Era tutto cosi' strano.
La mattina ero andato a prenderlo in macchina. Gli ho sorriso guardandolo vestito "strano" rispetto agli standard da giro in mtb a cui sono abituato. Con sulle spalle uno zaino "Jolly Invicta" che mi sapeva tanto di ricordo delle medie strappato alla soffitta.
La salita era una di quelle toste. 10km abbondanti con buona pendenza. Un bel battesimo per uno mai salito su una mtb. E pure una "adattata". Per fortuna la funicolare ci ha fatto risparmiare 7km.
Ci siamo fermati molte volte. Per rifiatare, per bere, per commentare l'impresa.
Mi sembra di averci messo una vita a fare quei pochi kilometri che ero abituato a fare ben più velocemente.
Se qualcuno in un giro da forum avesse tenuto quell'andatura sarebbe stato coperto di prese per il culo. Durante e soprattutto dopo. Nei topic delle sezioni regionali e ad ogni ritrovo successivo. A condire ogni birra. Diventando sempre più iperbolico ad ogni racconto. Come le taglie dei pesci nelle memorie dei pescatori.
Arrivati in cima guardavamo il lago dall'alto. Pensavo all'impressione che aveva fatto in me quella vista la prima volta. Una fredda mattina autunnale come quella. Anni prima.
Alla prima sosta ad un rifugio l'inevitabile: una caduta per non essersi ricordato di sganciare la scarpa.
"Tutto apposto? Tutto bene?"
"Si, non ti preoccupare, non sono fatto di zucchero
", detto con un sorriso.
In quel momento ho capito che la mia tensione si era materializzata con un apprensione esagerata.
Cosi' ho cercato di buttarla sul ridere raccontando qualche cazzata successa con i "matti del forum".
Dissimulare. Ma stavolta non mi piaceva. Ogni cosa che facevo mi sembrava finta e mi faceva sentire un c......e.
Prima della discesa mi sono dilungato in mille spiegazioni e avvertimenti:
"Non frenare troppo deciso con l'anteriore, ricordati che il freno anteriore è quello a sinistra, stai col peso indietro, se ti senti incerto scendi, vai piano, non farti prendere la mano, etc..."
Lui rideva: "si nonna, ho messo anche le mutande di lana e non devo sudare"
Alla fine sono andato avanti, sperando che la discesa scelta non fosse troppo difficile, ma nemmeno troppo facile da sembrare finta o troppo diversa da quelle "da sceriffo" con cui rompo le palle agli amici con fare da pescatore.
Un giorno da sceriffo. Aspettando gli altri.
Con l'apprensione di vederlo arrivare. Tutto d'un pezzo.
Attese strane. Lunghe. Angosciate.
Durante le quali mi guardavo attorno e vedevo cose che non avevo mai notato.
A volte bisognerebbe prendersi più tempo per guardarsi attorno.
Era bello il sole quella mattina.
Finalmente arriviamo alla gradinata finale. Mi sembrava una bella prova per concludere il primo giro serio in mtb.
Una lunga gradinata tortuosa che scendeva fino al paese. Non troppo stretta pero' e coi gradini bassi e ben spaziati.
"Stai attento nelle curve, tieni ben saldo il manubrio ed evita il muschio"
"Si nonna. Il muschio è quello verde vero?"
"Si è quello"
"Ne hai un po' anche sulla gobba nonna"
"Eh?"
"Ah no, scusa, quella è muffa
"
Sorrido, "Ok, vai avanti tu"
Andava giù bene. Con decisione. Aiutato dai 150mm della mia bici da Am. Che per quella discesa erano più che abbondanti.
Vestito con una tuta da jogging, con la gamba destra dei pantaloni sporca del grasso della guarnitura e della catena.
Ed il Jolly Invicta delle medie in spalla.
Arrivati in fondo per una volta non ero contento per non essermi fatto male io, ma che non se ne fosse fatto lui.
"Allora? Piaciuto?"
"Si, bello, ma sei uno stronxo, non mi hai fatto fare un giro da sceriffo"
"Non è vero, non è un giro-pacco. E poi i giri da sceriffo me li faccio a piedi, non avevo voglia di fare una figuraccia pure con te"

"Ok, allora la prossima volta"
"ok"

La prossima volta non c'è stata. E' stata la prima e l'ultima.
Giorgio se n'è andato 4 anni fa. 6 mesi dopo quel giro.
Mi è venuto in mente oggi, vedendo un ragazzino che scendeva una gradinata con un jolly Invicta in spalla.

YouTube - Hope There's Someone
 

claudio sarti

Biker tremendus
1/4/08
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livorno
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toccante.. oggi dopo tanto insistere, ho portato mia moglie in mtb..stesse preoccupazioni, stessi consigli assillanti e stesso abbigliamento "strano", è anche caduta facendosi un po' male..non lascerò passare 6 mesi..
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
17/7/07
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Bozen
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Bike
Methanol
Ho ancora lo zaino Jolly dell'Invicta che usavo per andare a scuola.
E ogni tanto, per le uscite con "i matti del forum" lo uso ancora (in gara no;-)), anche se un amico me ne ha regalato anche uno della Mavìc, tecnico per la bici.
L'avevo quel giorno che incontrai per caso nel bosco i miei attuali compagni di squadra. Non avevo mai fatto gare. Ero solo, appena tornato a casa dopo anni in giro per l'Italia. Chiesi loro se potevo aggregarmi...non conoscevo percorsi nuovi....ero senza sponsor sulle maglie, con i pedali a sgancio usati per la seconda volta in vita mia e con lo zainetto Jolly dell'Invicta. Si guardarono fra loro. Mi dissero di si, un pò titubanti, pensando di doversi tirare dietro un peso morto. Alla prima salita pronti via, io davanti e loro dietro ad arrancare. Se lo ricordano ancora quello zainetto dell'invicta che sarà pesato 4/5 kg (mangiare, mantellina, felpa, chiavi della macchina, digitale, pompa, attrezzi ecc.ecc.) alla faccia delle light bikes. Lo videro da dietro per parecchio quello zainetto e mi convinsero a fare le gare con loro....

Bella la mtb. Riconcilia con la natura e permette tante ore serene con gli amici. Ore, che magari apprezziamo ancor di più quando per una ragione (triste come in questo caso) o per un'altra non ci è data la possibilità di farlo.

Gli stradisti questo non lo capiranno mai, per molti di loro siamo degli sfigati. (Perdonate questa piccola digressione, dovuta ad una inkazzatura spaziale capitata ieri, chiuso l'argomento stradisti).
 

TRICARLO

Biker serius
Bellissimo racconto, molto toccante, che serva a ricordarci che la vita è una sola e bisogna viverla al massimo fino all'ultimo momento "che potrebbe essere questo". Non rimandare a domani quello che si può fare oggi.
 

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