Il fatto è che non esistono solo gli estremi, ci sono anche tante vie di mezzo che a fronte di qualche sacrificio o rinuncia, che poi spesso alla fine non risultano neanche tali se si sa apprezzare ciò che si ha a disposizione e si ottiene, possono dare immense soddisfazioni ed appagamento riducendo però il proprio impatto sull'ambiente e la società.
Un esempio è quello di decidere di non fare tutti gli anni centinaia e centinaia di chilometri per andare nelle più rinomate location di villeggiatura quando magari si ha la possibilità con poche decine di chilometri di andare in luoghi simili, ad esempio se abiti vicino all'appennino non serve andare per forza sulle Alpi per fare una vacanza dedita agli sport di montagna, come non serve andare nella località turistica rinomata quando magari hai a portata di mano degli stupendi borghi recuperati, o se vivi vicino al mare attraversare mezza italia magari con l'aereo solo per andare a in una spiaggia più rinomata.
Altro metodo è quello di scegliere il proprio mezzo non in funzione del piacere e estetico o di una vacanza all'anno ma di ciò che serve nella vita quotidiana, poi di volta in volta nei rarissimi casi in cui realmente si presentano necessità eccezionali valutare il mezzo alternativa da utilizzare e l'eventuale affitto se non può essere uno pubblico, per non parlare della vita quotidiana dove soventemente si fa uso di mezzi più comodi quando si potrebbe tranquillamente con un sacrificio minimo per non dire nullo spostarci ad impatto zero o quasi.
Il discorso è molto ma molto più filosofico ed articolato ma al contempo anche semplice da affrontare, ovvero, vivere ad impatto zero nella società di oggi purtroppo è impossibile, vivere però ad impatto quanto più limitato decidendo di impegnarsi per far si che ciò accada ed essere comunque felice ed appagato è possibile ed auspicabile, e tra il non far nulla e sfruttare tutto quanto più possibile o impegnarsi per sfruttare almeno in modo razionale e ponderato le risorse c'è un immensa differenza.
Lo so, non è mai bello sentirselo dire, ma purtroppo oramai siamo tutti un po troppo egoisti ed egocentrici e troviamo molto più facile dire e forse pensare realmente che oramai far meglio non si può perché il resto della società intanto continuerà ad andare avanti per la propria strada e il nostro sforzo sarà solo una goccia d'acqua in un mare immenso, ma tante piccole gocce d'acqua messe assieme fanno la differenza o possono dare vita ad un cambiamento.
Quindi alla fine si torna sempre ad un ragionamento di fondo, ovvero "è realmente necessario antropizzare e concentrare grandi masse di persone in poche aree di grande attrattiva perché modaiole o si può invece distribuire questa immensa massa su un numero maggiore di località fornendo al contempo sia una maggior boccata di ossigeno e vitalità ad un numero maggiore di comunità senza però devastarne in tutto e per tutto il territorio ed al contempo permettendo una più distribuita rivalutazione e rivitalizzazione dei borghi oramai in via di abbandono e rovina?".
Ebbene, secondo me lo si può fare col gran vantaggio di distribuire su una superficie maggiore i benefici del turismo con buona pace delle catene e società che invece hanno ad oggi concentrato tali risorse nelle casse di pochi, ma col grosso vantaggio che minore è la concentrazione di turisti e maggiore diventa la capacità di controllarli, educarli e nel malaugurato caso si debba render necessario anche sistemare i loro danni e mantener pulito, ma soprattutto di permettere una maggior e più estesa
cura di tutto il territorio.
P.S.
La natura si riappropria di tutto, ma in molti casi richiede dei cicli di tempo parecchio lunghi e senza la bonifica di chi tali danni li ha arrecati non sempre riesce a metterci da sola una pezza.