gia' qualcuno comincia a pensare di chiudere i sentieri alla mtb ed indovinate qual'è il pretesto?
http://www.mtbcult.it/108136/divieto-alla-mtb-sulle-alpi-marittime/
http://www.mtbcult.it/108136/divieto-alla-mtb-sulle-alpi-marittime/
La SAT dichiara guerra alle gnocche d'altura
- Creatore Discussione marco
- Data di inizio
questo pero' trovo abbia un fondo di verita' .
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Allora non è un pretesto, ma una ragione (magari parziale o sbagliata...)
diciamo che diventa un pretesto quando ( se il.problema e' realmente quello) invece di vietare alle ebike vietano la mtb tout court
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Come ho scritto anche di là, non puoi vietare solo le ebike perchè per la legge sono biciclette a tutti gli effetti.
Fermo restando che una "ragione" può essere sbagliata perchè basata su assunti errati, o "parziale" perchè parte da assunti "di parte" . Insomma che tra ragione e pretesto la differenza è spesso solo il punto di osservazione
I regolamenti dei parchi o le delibere dei comuni non possono inventarsi delle definizioni in base alle situazioni, alle convenienze o agli interessi. Per dire, non puoi vietare l'accesso "alle moto sportive perchè vanno troppo veloci", piuttosto metti un limite preciso di velocità.
Pensare che facendo la guerra alle e-bike si salvino le mtb non assistite dai divieti e' pura illusione.
Anche se ci fosse normativamente differenza l'amministratore medio vieta tutto a prescindere, anche perche' i problemi sui sentieri sono li stessi sia che si scenda con una mtb o con una e-bike. L'e-bike incrementa solo il traffico. In questo senso va ad incidere nelle aree dove c'e' una certa criticita' dovuta al numero di passaggi.
Mi aspetto piu' che altro che sulle e-bike arrivi quanche balzello appena la massa critica sara' allettante per il nostro vorace fisco in cerca di prede facili e danarose.
Anche se ci fosse normativamente differenza l'amministratore medio vieta tutto a prescindere, anche perche' i problemi sui sentieri sono li stessi sia che si scenda con una mtb o con una e-bike. L'e-bike incrementa solo il traffico. In questo senso va ad incidere nelle aree dove c'e' una certa criticita' dovuta al numero di passaggi.
Mi aspetto piu' che altro che sulle e-bike arrivi quanche balzello appena la massa critica sara' allettante per il nostro vorace fisco in cerca di prede facili e danarose.
Il mezzo conta, perchè è il mezzo a consentire di fare certe cose.
Senza criminalizzare nulla a prescindere, una funivia, uno shuttle o le ebike consentono di fare cose che altrimenti sarebbero materialmente impossibili, che si parli di bici o di persone cambia poco.
Senza criminalizzare nulla a prescindere, una funivia, uno shuttle o le ebike consentono di fare cose che altrimenti sarebbero materialmente impossibili, che si parli di bici o di persone cambia poco.
La questione non è lessicale o etica, ma legale.
Un provvedimento (delibera, regolamento,legge) deve rispondere a precisi principi. Per cui si può dare il caso di provvedimenti "pretestuosi" ma assolutamente legittimi come di provvedimenti assolutamente ragionati ma illegittimi e come tali non applicabili.
si ma le motivazioni devono comunque essere altre, che se magari in trentino i merenderos in ebike possono essere un reale problema ,non credo che sulle impervie alpi marittime se ne vedano cosi tanti da giustificare un tale divieto.
Se fossi un proprietario di cani probabilmente direi che è un "abuso di potere" ed una prepotenza dello Stato. Se fossi uno che ha paura dei cani forse la troverei un divieto sacrosanto e doveroso... Insomma, all' italiana
Può darsi che siano altre le vere motivazioni. Oppure no, ma non è questa la discussione adatta.
Il punto però è un'altro, ed è che c'è una differenza piuttosto rilevante tra ciò che appare ingiusto/immotivato/pretestuoso e ciò che è effettivamente contestabile in sede giurisdizionale.
per fare un esempio diretto, ieri siamo andati a farci un bel giro sopra Valmadrera, corni di canzo, salita che porta al rifugio SEV, salita dura che richiede impegno ed una buona dose di allenamento e disponibilita' alla fatica in quanto tira sempre e l'ultimo chilometro e mezzo è una cementata con tratti al 28% faticosi anche spingendo.
nonostante le belle discese che si possono fare una volta in cima eravamo gli unici bikers , ebike zero e non si puo' neppure furgonare che c'è poco dopo l'inizio della salita una bella sbarra che impedisce l'accesso ad auto e furgoni per l'appunto.
A leggere quello che scrivi la conclusione ragionevole sarebbe che un divieto in questa zona sarebbe immotivato.
Poi però vai a Sexten, dove fino a due anni fa gli impianti non caricavano le bici e potevi salire a pedali e poi scendere dove volevi, e scopri che gli impianti caricano gratis le bici, ci sono le stazioni di ricarica per le ebike in quota ma hanno tabellato come vietati tutti i sentieri meno uno.
Può darsi che gli sia venuta improvvisamente la fregola di proteggere tutto, ma è più probabile che il poter fare cose prima non possibili abbia pesantemente influito.
molti regolamenti, specie quelli degli enti minori, non necessariamente devono rispecchiare la legislazione vigente.
Derivano da essa ma possono essere, ad esempio, più restrittivi.
Penso ad esempio ai regolamenti urbanistici. Penso ad esempio a molti comuni che hanno deliberato di vietare l'installazione dei video poker entro determinate distanze dalle scuole... ecc.
Derivano da essa ma possono essere, ad esempio, più restrittivi.
Penso ad esempio ai regolamenti urbanistici. Penso ad esempio a molti comuni che hanno deliberato di vietare l'installazione dei video poker entro determinate distanze dalle scuole... ecc.
ovvio ma era solo per rimarcare che dove si puo' andare contando sulle proprie forze problemi di divieti se ne pongono assai meno, dove cominciano gli aiuti esterni le cose cambiano.
ma anche qua' tutto sta' a trovare un modus vivendi, che non mi sembra che a Finale dove si furgona quotidianamente venga in mente a qualcuno di vietare i sentieri....
Ultima modifica:
Non è così.
Le potestà regolamentari a cui alludi si rifanno necessariamente alla legislazione, nel caso che citi per esempio il il c.d. "pacchetto sicurezza" che ha dato la possibilità ai sindaci di emettere ordinanze su precisi temi e comunque all' interno dei principi del sistema giuridico. E quando tali limiti o tali principi non sono rispettati, i ricorsi giurisdizionali fanno carta straccia di tali ordinanze.