Si chiama SCIMMIA quell'insanabile frenesia di cui io sono vittima.
Acquistare un pezzo in carbonio, l'ultimo modello di pinza, il reggisella telescopico, il telaio nuovo. Questa riflessione che sto scrivendo, parte da un episodio. Nelle mie uscite frequento un ex ciclista professionista, ha 60 anni ed è imprendibile. Possiede una Cube in alluminio da 1200 euro ed io con la mia Specialized iper modificata e alleggerita, non riesco a stargli dietro. Una volta gli si era rotta la Cube ed è venuto con il muletto, una bici da 26" di Carrefour vecchia e senza freni a disco. Ci ha staccato nuovamente a tutti noi altri con nuovissime Scott, Trek e quant'altro. Questo mi ha ricordato che c'è da farsi una domanda, amiamo la bicicletta come mezzo o amiamo pedalare? Ci piace sfoggiare la forcella in carbonio o ci piace sfoggiare le nostre doti di scalatore (o discesista)?
Un appassionato dallo stipendio medio con l'hobby della MTB, arriva ad indebitarsi per avere una bici in carbonio.
Che differenza c'è con appassioanto a cui piaccia pedalare, che magari entra in un negozio Decathlon? La potenza della SCIMMIA. Nient'altro.
Quello della bici è uno sport che resta un duro banco di prova per la propria coscienza. Quand'anche si percorrono duemila km l'anno, quand'anche si partecipa a qualche garetta, non c'è MOLTO che giustifichi l'acquisto di una bici da 4000 euro, se non il portafogli gonfio o la rata facile. Certo un culo allenato sa distinguere le differenze, ma è proprio questo il punto. Quali differenze? Comodità? Reattività? E di quale disciplina? DH, Enduro, XC?
Io resto perplesso.
So che non c'è ciclista da competizione che dia la colpa alla propria bici per uno scarso risultato. Moser o Pantani o Nibali o Schurter, non sono andati mai a dire "ho perso perché non avevo quel pezzo in carbonio". Mai data la colpa alla bici. Sono atleti perché la bici è sport da ATLETA, non da PILOTA. Così come non c'è calciatore che accusa i propri scarpini o i propri pantaloncini per non aver fatto gol.
Eppure io parlo sempre di particolari e dettagli della bici, il collarino del trigger, la manopola, il tubo freno, il nuovo disco, la nuova pastiglia, cose che non incidono sulla mia resa, mi rendono solo più euforico nell'usare la bici per provare il nuovo pezzo.
Sono uno sportivo amatoriale, non un pilota di auto o moto. Devo smetterla di accusare il mio mezzo per non riuscire a competere degnamente. Questo è il punto. Business e marketing ci fanno credere che acquistando un prodotto XT anziché SLX, si vada meglio o si fatichi meno. Come se fossimo nel campo dei mezzi a motore, che tanto più costano, tanto più vanno veloci o sono confortevoli.
Per fortuna, come sempre la bici ci ricorda che bisogna pedalare, soffrire, sudare, imprecare e mangiare bene. E' una disciplina anzitutto.
Questa mia riflessione è tesa a ricordarmi che devo amare pedalare, ancora prima di amare la bici. Quante ne ho viste pagate a cuor leggero 4000 euro per togliersi uno sfizio, quasi credendo che non si debba poi pedalre, e poi lasciate impolverate e infine svendute.
Con la mia bici tutta XT/X9, monocorona e forcella FOX, non riesco a stare dietro ad uno con una bici di Carrefour. Certo una volta al bar, dopo che sono arrivato con quei tre o quattro minuti di ritardo, faccio una figura migliore sfoggiando la mia super bici, questo è innegabile.
E per l'80% del marketing, la SCIMMIA è proprio tutta qui.
Acquistare un pezzo in carbonio, l'ultimo modello di pinza, il reggisella telescopico, il telaio nuovo. Questa riflessione che sto scrivendo, parte da un episodio. Nelle mie uscite frequento un ex ciclista professionista, ha 60 anni ed è imprendibile. Possiede una Cube in alluminio da 1200 euro ed io con la mia Specialized iper modificata e alleggerita, non riesco a stargli dietro. Una volta gli si era rotta la Cube ed è venuto con il muletto, una bici da 26" di Carrefour vecchia e senza freni a disco. Ci ha staccato nuovamente a tutti noi altri con nuovissime Scott, Trek e quant'altro. Questo mi ha ricordato che c'è da farsi una domanda, amiamo la bicicletta come mezzo o amiamo pedalare? Ci piace sfoggiare la forcella in carbonio o ci piace sfoggiare le nostre doti di scalatore (o discesista)?
Un appassionato dallo stipendio medio con l'hobby della MTB, arriva ad indebitarsi per avere una bici in carbonio.
Che differenza c'è con appassioanto a cui piaccia pedalare, che magari entra in un negozio Decathlon? La potenza della SCIMMIA. Nient'altro.
Quello della bici è uno sport che resta un duro banco di prova per la propria coscienza. Quand'anche si percorrono duemila km l'anno, quand'anche si partecipa a qualche garetta, non c'è MOLTO che giustifichi l'acquisto di una bici da 4000 euro, se non il portafogli gonfio o la rata facile. Certo un culo allenato sa distinguere le differenze, ma è proprio questo il punto. Quali differenze? Comodità? Reattività? E di quale disciplina? DH, Enduro, XC?
Io resto perplesso.
So che non c'è ciclista da competizione che dia la colpa alla propria bici per uno scarso risultato. Moser o Pantani o Nibali o Schurter, non sono andati mai a dire "ho perso perché non avevo quel pezzo in carbonio". Mai data la colpa alla bici. Sono atleti perché la bici è sport da ATLETA, non da PILOTA. Così come non c'è calciatore che accusa i propri scarpini o i propri pantaloncini per non aver fatto gol.
Eppure io parlo sempre di particolari e dettagli della bici, il collarino del trigger, la manopola, il tubo freno, il nuovo disco, la nuova pastiglia, cose che non incidono sulla mia resa, mi rendono solo più euforico nell'usare la bici per provare il nuovo pezzo.
Sono uno sportivo amatoriale, non un pilota di auto o moto. Devo smetterla di accusare il mio mezzo per non riuscire a competere degnamente. Questo è il punto. Business e marketing ci fanno credere che acquistando un prodotto XT anziché SLX, si vada meglio o si fatichi meno. Come se fossimo nel campo dei mezzi a motore, che tanto più costano, tanto più vanno veloci o sono confortevoli.
Per fortuna, come sempre la bici ci ricorda che bisogna pedalare, soffrire, sudare, imprecare e mangiare bene. E' una disciplina anzitutto.
Questa mia riflessione è tesa a ricordarmi che devo amare pedalare, ancora prima di amare la bici. Quante ne ho viste pagate a cuor leggero 4000 euro per togliersi uno sfizio, quasi credendo che non si debba poi pedalre, e poi lasciate impolverate e infine svendute.
Con la mia bici tutta XT/X9, monocorona e forcella FOX, non riesco a stare dietro ad uno con una bici di Carrefour. Certo una volta al bar, dopo che sono arrivato con quei tre o quattro minuti di ritardo, faccio una figura migliore sfoggiando la mia super bici, questo è innegabile.
E per l'80% del marketing, la SCIMMIA è proprio tutta qui.