Anche se un giorno dovessero fabbricare una bici con componenti in 7075 saldato, non credo proprio che mi inventerei di usarla.
Il 7075 ha dei pregi, pochi (resistenza meccanica in relazione alla densità, in pratica) e dei difetti, tanti.
E' sensibile alla tensocorrosione, la corrosione intergranulare facilitata dalla composizione della lega innesca la fatica come ridere, in pratica in applicazioni in ambiente corrosivo non controllabile è del tutto inaffidabile, anzi, direi pure molto pericoloso da usare.
Vernici e anodizzazione (quasi inapplicabile sull'Ergal) non sono sufficienti per garantire una protezione adeguata, e un telaio non può essere protetto all'interno.
La microstruttura lo rende persino parzialmente anisotropo, per cui la tendenza alla frattura per fatica, se sollecitato perpendicolarmente alla direzione di laminazione, è più elevata. E l'Ergal, come tutti i materiali pregiati ad alta resistenza, è tra i più sensibili alla fatica di suo.
Le caratteristiche della lega dipendono tantissimo dal rispetto della composizione, in particolare dal tenore di ferro che deve essere controllato con estrema
cura, pena un drammatico decadimento della tenacità.
Esistono già leghe di alluminio dalle eccellenti proprietà e perfettamente idonee per la costruzione di telai, per le quali la saldatura consente di ottenere un cordone metallurgicamente corretto.
Nelle leghe non saldabili non è che non si possa creare un cordone di saldatura, ma succede che la composizione della zona fusa non è controllabile e quindi si hanno scadenti se non terrificanti proprietà meccaniche, di resistenza, resistenza alla fatica e alla corrosione.
Insomma, queste ricerche hanno lo scopo che hanno, cioè fare ricerca per studiare i materiali e i procedimenti.
L'applicazione affidabile è un'altra cosa, che magari potrà interessare il settore aerospaziale e militare, dove la durata "limitata" dei componenti non è un problema e dove le condizioni d'uso sono rigorosamente definite. Settori che probabilmente finanziano la ricerca, nella speranza che un'applicazione utile possa un giorno saltar fuori.
Dimenticavo...
Per tutte le leghe di alluminio da trattamento termico (serie 2000, 6000, 7000) la resistenza al calore si ferma ad appena 150°C, se non meno. Oltre quella temperatura si verifica la progressiva distruzione della microstruttura responsabile dell'indurimento (si dice superinvecchiamento), pressoché totale nel giro di poche decine di minuti una volta oltrepassati i 200°C, con la caduta delle proprietà meccaniche del materiale.