Però è strano...
Quando guido in auto, mi sembra di vedere solo pedoni cazzoni e ciclisti balordi...
Quando pedalo, noto solo automobilisti deficienti e pedoni imprudenti...
Quando passeggio, invece, li odio tutti!!
Sarò mica io il problema?!?
Però è strano...
Quando guido in auto, mi sembra di vedere solo pedoni cazzoni e ciclisti balordi...
Quando pedalo, noto solo automobilisti deficienti e pedoni imprudenti...
Quando passeggio, invece, li odio tutti!!
Sarò mica io il problema?!?
non sei solo tu, io aprirei un sondaggio e vedere in quanti siamo!Però è strano...
Quando guido in auto, mi sembra di vedere solo pedoni cazzoni e ciclisti balordi...
Quando pedalo, noto solo automobilisti deficienti e pedoni imprudenti...
Quando passeggio, invece, li odio tutti!!
Sarò mica io il problema?!?
Personalmente continuo ad odiare i ciclisti che viaggiano appaiati in strada (anche i fila per tre), il fatto che abbia cominciato ad andare in bici non me li ha fatti vedere in un'ottica diversa.
Secondo me questi quando vanno in auto passano il tempo a messaggiare, perché quando uno è scemo è scemo sempre.
È sempre la stessa questione: egoismo e menefreghismo nei confronti di chi ci sta intorno. Solo che bisogna distinguere fra un atteggiamento pericoloso come quello del cellofono in macchina, da uno solo fastidioso (e arrogante, chiaro) come quello dei ciclisti appaiati.
Non e' facile. perche' ci sara' l'algoritmo che dovra scegliere se uccidere il conducente o 2 bambini o 3 vecchi o ...:Ci pensavo durante il giro: la soluzione si avrà quando le auto si guidano da sole. La variabile umana è il problema maggiore, cioè di dilettanti al volante, come siamo noi tutti, alla fine.
L'entità della sanzione è ininfluente se la probabilità di essere sanzionati è zero.
È sempre la stessa questione: egoismo e menefreghismo nei confronti di chi ci sta intorno. Solo che bisogna distinguere fra un atteggiamento pericoloso come quello del cellofono in macchina, da uno solo fastidioso (e arrogante, chiaro) come quello dei ciclisti appaiati.
È sempre la stessa questione: egoismo e menefreghismo nei confronti di chi ci sta intorno. Solo che bisogna distinguere fra un atteggiamento pericoloso come quello del cellofono in macchina, da uno solo fastidioso (e arrogante, chiaro) come quello dei ciclisti appaiati.
Oggi, esco in bici. Ho davvero poco asfalto da fare, ma non faccio neanche in tempo a scaldarmi che, in discesa, mi si affianca una macchina alla mia stessa velocità. In curva. Guardo verso il guidatore, e lo vedo bello intento a leggere il suo telefono. Notare che:
1. ci trovavamo presso una scuola elementare in orario di entrata.
2. Poco più avanti c'è una fermata del bus con strisce pedonali. Se ne era appena fermato uno, di bus, con i pedoni che volevano attraversare.
Questo finalmente mi supera, dopodiché va oltre la linea di mezzeria perché intento a fare i ca**i suoi, fa appena in tempo a frenare per i pedoni, e si ferma al semaforo appena sotto.
Arrivo anche io e gli dico "O guidi o guardi il telefono". Piccatissimo, comincia a tirare scuse che io ero in mezzo alla strada (cosa non vera) e che se mi ha fatto il pelo non è colpa sua e che se mi tira sotto è colpa mia, ecc.
Roba da andare lì e ficcargli il telefono su per dove non splede mai il sole, ma non sono un tipo manesco. Rifletto però su questo malcostume incredibile. Gente che vive fregandosene altamente degli altri, poi si legge "vola fuori di strada, incidente inspiegabile" o "non vede la coda e si schianta sull'ultima auto in fila".
Vi dico solo che secondo me questa è una piaga incredibile. Roba da togliere la patente a chi viene beccato a scrivere cazzo di messaggini inutili al mondo.
vien da se che le persone sono stufe di rispettare regole e leggi anche quelle salvavita perchè le Istituzioni che promulgano le leggi sono le prime a non rispettarle, e questo diffonde il menefreghismo a macchia d'olio.
Oggi, esco in bici. Ho davvero poco asfalto da fare, ma non faccio neanche in tempo a scaldarmi che, in discesa, mi si affianca una macchina alla mia stessa velocità. In curva. Guardo verso il guidatore, e lo vedo bello intento a leggere il suo telefono. Notare che:
1. ci trovavamo presso una scuola elementare in orario di entrata.
2. Poco più avanti c'è una fermata del bus con strisce pedonali. Se ne era appena fermato uno, di bus, con i pedoni che volevano attraversare.
Questo finalmente mi supera, dopodiché va oltre la linea di mezzeria perché intento a fare i ca**i suoi, fa appena in tempo a frenare per i pedoni, e si ferma al semaforo appena sotto.
Arrivo anche io e gli dico "O guidi o guardi il telefono". Piccatissimo, comincia a tirare scuse che io ero in mezzo alla strada (cosa non vera) e che se mi ha fatto il pelo non è colpa sua e che se mi tira sotto è colpa mia, ecc.
Roba da andare lì e ficcargli il telefono su per dove non splede mai il sole, ma non sono un tipo manesco. Rifletto però su questo malcostume incredibile. Gente che vive fregandosene altamente degli altri, poi si legge "vola fuori di strada, incidente inspiegabile" o "non vede la coda e si schianta sull'ultima auto in fila".
Vi dico solo che secondo me questa è una piaga incredibile. Roba da togliere la patente a chi viene beccato a scrivere cazzo di messaggini inutili al mondo.
se fai notare la cosa ad un automobulista, si rischia di passare alle vie di fatto ,non solo perche' nessuno riconosce di avere torto, ma per l' aggressivita' delle risposte, spesso accompagnate da minacce.
trionfa il peggiore degli individualismi purtroppo.
Fa tutto parte del brodo primordiale dell'italiano medio... Incoscienza, stupidità, menefreghismo, egoismo, ignoranza e tanto analfabetismo funzionale... In queste cose siamo al top in Europa..Questo non è menefreghismo ma pura e semplice stupidità.
si parlava di automobilisti e cellulari, cosa c' entrano i ciclisti appaiati?In realtà anche il gruppo di ciclisti che va appaiato (unico caso consentito se non di intralcio al traffico ed in specifici casi) se non peggio (vedi i GS o comunque i grupponni amatoriali) è altrettanto pericoloso, perché comunque crea una situazione di intralcio al traffico che da CdS è comunque ben regolamentata e costringe gli altri mezzi a far manovre pericolose per non intralciare anch'essi il traffico.
Art. 182. Circolazione dei velocipedi.
1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.
1-bis Nelle strade o nelle zone all’interno dei centri abitati nelle quali il limite massimo di velocità è uguale o inferiore a 30 km/h, può essere consentita, se espressamente prevista con ordinanza, la circolazione dei ciclisti anche in senso opposto a quello di marcia di tutti gli altri veicoli.
2. I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie.
3. Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.
4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
5. È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato.È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all'articolo 68, comma 5.
6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest'ultimo.
7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età.
8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l'art. 170.
9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
9-bis. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l'obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilita', di cui al comma 4-ter dell'articolo 162. (1)
10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99 (2). La sanzione è da euro 41 a euro 168 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6.
Dai quali si deduce che il ciclista salvo transitare nei centri urbani con limiti di velocità inferiori a 30 Km/h dove è permesso viaggiare in massimo due entità affiancate o essere un maggiorenne che accompagna un minore con meno di 10 anni i ciclisti devono tutti viaggiare in fila indiana sempre e comunque, che se ci sono delle piste ciclabili bisogna transitare su di esse e che se si può creare pericolo per i pedoni bisogna scendere e spingere la bicicletta.
Art. 182-Bis. Circolazione dei velocipedi.
"Ciclista in assetto da gara: chi conduce il velocipede in assetto da gara, per le finalità e secondo le modalità previste all'art. 182-bis: come tale, non gode delle particolari tutele previste per gli utenti deboli Codice della strada di cui al n. 53-bis"
I ciclisti professionisti o comunque in assetto sportivo devono quindi non solo circolare obbligatoriamente con un documento di riconoscimento, ma rispettare il CdS sotto la stessa forma prevista per gli altri veicoli circolanti senza poter usufruire delle speciali normative che normano e tutelano invece i ciclisti ordinari.
Fa tutto parte del brodo primordiale dell'italiano medio... Incoscienza, stupidità, menefreghismo, egoismo, ignoranza e tanto analfabetismo funzionale... In queste cose siamo al top in Europa..