Direttrice marketing del pontile famoso e del San BartoloHahaha [emoji23] magari!
In realtà pensavo a qualcosa sul Turismo come proseguimento in Laurea del mio Alberghiero
Direttrice marketing del pontile famoso e del San BartoloHahaha [emoji23] magari!
In realtà pensavo a qualcosa sul Turismo come proseguimento in Laurea del mio Alberghiero
il San Bartolo che sogno! [emoji2] Quanto amo quel posto panoramico!Direttrice marketing del pontile famoso e del San Bartolo
....su una Bianca Carnielli...Direttrice marketing del pontile famoso e del San Bartolo
[emoji1] bel miscuglio di nomi! Una Bianca Carnielli Triban!
[emoji1] bel miscuglio di nomi! Una Bianca Carnielli Triban!
In realtà però la Carnielli è nera e rossa, la Bianchi è celeste e la Triban argento! [emoji2]
Quindi rossa e nera come il mantello di Dracula, celeste come il mare ed argento come la Freccia d'argento McLaren!
[emoji2] [emoji1] [emoji23]
Non si era mica capito...il San Bartolo che sogno! [emoji2] Quanto amo quel posto panoramico!
sei una vipera dispettosa!Non si era mica capito...
Comunque, NON fare l'infermiera, visto sotto ci si riduce?
E ciclista fesso e'?!?
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non devono essere missionari, ma sicuramente una qualche tipo di vocazione, per me non è un lavoro che ti puoi far piacere visto che si ha a che fare con la saluteCiao, dunque che dire, l'infermieristica è un campo molto ampio, l'infermiere copre necessità assistenziali che vanno dalla casa di riposo all'elisoccorso, nel mezzo puoi inserirti in una serie di mansioni per sbarcare il lunario o cercare una tipologia più tecnica di lavoro che richiede tutto un altro impegno e responsabilità. è brutto da dire ma in Italia siamo indietro di 20 anni, io l'ho constatato (a me piace l'emergenza) lavorando in pronto soccorso a Londra, ora sono riuscito a inserirmi in una U.O. di rianimazione trovando un lavoro in cui l'infermiere è davvero valorizzato e in cui comprendere la clinica è parte fondamentale della routine lavorativa e ne sono felice. All'età di 35 anni sto studiando da zero tante cose. Ci sono spazi che potremo chiamare d'eccellenza in cui l'infermiere anche in Italia è chiamato a svolgere il lavoro di un professionista sanitario, ma sono la netta minoranza. Nella maggior parte dei casi la figura infermieristica è fortemente demansionata (per responsabilità degli stessi infermieri). Questo non per scoraggiarti ma per offrirti una visione realistica, anche perché bene o male oggi è richiesto un percorso universitario che è un impegno: economico, di tempo, ed è anche faticoso.
Io non sono dell'avviso che l'infermieristica sia una "missione", questa visione dell'infermiere come missionario perpetra una percezione vetusta della figura dell'infermiere che ne impedisce la crescita. Infatti nessuno si sognerebbe di dire che il tecnico radiologo o il fisioterapista sono missionari...
Comunque non è un lavoro per tutti, ma del resto si potrebbe dire lo stesso per qualsiasi altra professione. Quel che ho notato è che in genere chi ci crede poco molla già durante il tirocinio, che nel mio caso è stato di 2500 ore, lì già ti fai un'idea piuttosto chiara della professione.
Ciao!
Ciao Jo, è qui che ti sbagli, quoto tutto ma come hai detto in parte tu, non è che la professione Infermieristica debba essere una missione...è se la si aggiunge al pacchetto che diventa completa (per me, infatti l'ho specificato più volte).Io non sono dell'avviso che l'infermieristica sia una "missione", questa visione dell'infermiere come missionario perpetra una percezione vetusta della figura dell'infermiere che ne impedisce la crescita. Infatti nessuno si sognerebbe di dire che il tecnico radiologo o il fisioterapista sono missionari...
non devono essere missionari, ma sicuramente una qualche tipo di vocazione, per me non è un lavoro che ti puoi far piacere visto che si ha a che fare con la salute
[emoji6]Diciamo che non è uno di quei lavori "è un lavoro come un altro, giusto per portare a casa lo stipendio", io non mi sento portato.
Ciao Jo, è qui che ti sbagli, quoto tutto ma come hai detto in parte tu, non è che la professione Infermieristica debba essere una missione...è se la si aggiunge al pacchetto che diventa completa (per me, infatti l'ho specificato più volte).
Paragoni con le altre figure sanitarie (tecnici ad esempio) non si può fare perchè mentre noi trascorriamo ore e ore in reparto coi pazienti, quelli li vedono giusto il tempo della loro prestazione...mentre la nostra è continua.
La figura vetusta è quella che hanno in testa i "sirigari" ma di certo non si può generalizzare che la crescita non avvenga per chi svolge il proprio lavoro con amore, dedizione e con quel pizzico di: Buongiorno (aprendo gli occhi la mattina), mi sono svegliato...andiamo a far del bene.
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Basta questa frase, non è una vocazione.della sensibilità minima richiesta a chi ha a che fare con persone in difficoltà
Hai centrato dei punti importanti.Io vedo che nella maggior parte dei casi gli stessi colleghi che tirano in ballo la questione della vocazione e della missione, quando c'é da prendersi mezza responsabilità e comportarsi come veri professionisti spariscono. Salvo poi pretendere di essere riconosciuti come professionisti sanitari, allora non ci siamo. In Italia andiamo avanti da decenni con questa cosa dell'infermiere come vocazione, il risultato è che siamo indietro di decenni rispetto agli altri paesi. Fino a una manciata di anni fà se solo ti permettevi di dire che all'infermiere non competeva l'igiene del paziente eri lapidato, ora gli stessi sindacati ed enti spronano gli infermieri a rifiutarsi di compensare la carenza di personale ausiliario. Questo per dire che le cose cambiano ed è una necessità.
Non ritenere la professione infermieristica una missione non significa dare un livello più basso di assistenza o essere meno umani. Io ho avuto a che fare per 6 anni con i malati terminali e annesse famiglie, e pur pensandola a modo mio (e non essendo certo il lavoro che sognavo) sono sempre stato gentile con le persone, ho ascoltato, ho fatto quel sorriso in più e quella gentilezza che non era dovuta. Non per questo mi ritengo un missionario, fa solo parte della sensibilità minima richiesta a chi ha a che fare con persone in difficoltà punto. Lo ritengo essere umano come richiesto idealmente a qualsiasi altro professionista sanitario.
Quando lavoravo in UK, se andavo a dire ai miei colleghi che sentivo la missione infermieristica mi avrebbero prescritto delle benzodiazepine (eh si, in UK l'infermiere prescrive farmaci) e mi davano un paio di cambi turno per farmi riposare.
Chi è stato quello s... che ha dato il la a tutto?e pensare che qui fino a poco tempo fa si disquisiva solo di nastri manubrio, tribanezze varie e panoramica...