L'inflazione ha colpito la MTB

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Minitrek

Biker meravigliosus
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Io ho capito che si tratta di una posizione ideologica, basata sulla pancia e non sul cervello.


Il mercato lo fa chi compera.
I dual control non li ha voluti nessuno, e dopo un anno sono spariti.
Il monocorona lo comperano tutti, oggi col 12V è equivalente alla doppia e non ci sono motivi per respingerlo.Bada bene, lo dico da fiero oppositore del concetto , tanto da essermi preso del dinosauro anche dal Diretur.
e vuol dire che non hai capito niente (riferito alla prima citazione)
 

Minitrek

Biker meravigliosus
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Purtroppo è vero quello che dici: il mercato lo fa chi compera, e tra poco si compreranno solo e-bike, a sentire i negozianti.
Non ho dubbi che il mono a 12 equivalga alla doppia, come rapportatura, ma come prezzo e manutenzione, purtroppo no: dura da Natale a Santo Stefano, se usi tanto la bici... equivale a pagare 10 cent ogni pedalata che fai. E questo al mercato va naturalmente benissimo.

La cosa strana che ho notato è come, cambiando paese, cambino le caratteristiche del mercato. Ricordo il lancio del gruppo Athena EPS di Campagnolo, a cui intervenni come fotografo ufficiale. Ebbene: in italia non era disponibile, ma per il mercato tedesco, belga ed olandese c'era pure la tripla! Perchè là (dove è tutto pianeggiante... va a capire i nordici!) la tripla era considerata un must. Qua no... mai nemmeno considerata. Pensa che persino la precedente versione del 105 shimano aveva la tripla... non ne ho mai vista UNA, girando qua in provincia di vicenza. Mai!

Per cui si: è la richiesta che fa il mercato, ma sono spesso la stampa specializzata, i forum come questo, le chiacchiere tra ciclisti, i consigli dei negozianti (quanti dati a sproposito... quanti!!! Tipo: buongiorno vorrei un telaio in acciaio. Ah no! Quello va bene per i cancelli!!! Per correre oggi ci vuole il carbonio. No guardi, io non devo correre... Beh, carbonio lo stesso!) a formare quella che è la richiesta, orientando poi il mercato. Solo che a volte mi chiedo quanto sia rappresentativo il mercato, quanto sia valido e quanto non sia esso stesso, magari pilotato dai produttori, a guidare, a sua volta, la richiesta.
come si dice? Mercato drogato?
indotto? Costrizioni subliminali che tanto subliminali non sono?
 

Minitrek

Biker meravigliosus
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Esatto, per qualcuno lo scopo è il possesso prima ancora dell' uso.


Io invece credo che una differenza tra la bici da 9000 e 4000 la sentiresti, ma che sarebbe piccola in assoluto e molto sproporzionata rispetto alla differenza di prezzo.
con la seconda affermazione convieni che qualcosa non quadra quindi
 

sembola

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Purtroppo è vero quello che dici: il mercato lo fa chi compera, e tra poco si compreranno solo e-bike, a sentire i negozianti.
Non ho dubbi che il mono a 12 equivalga alla doppia, come rapportatura, ma come prezzo e manutenzione, purtroppo no: dura da Natale a Santo Stefano, se usi tanto la bici... equivale a pagare 10 cent ogni pedalata che fai. E questo al mercato va naturalmente benissimo.
Le mie esperienze personali sono che sul monocorona 11V Shimano la catena mi dura più che sulla doppia 10V, ad un amico che ha il GX12 dura 2000 km.
Poi tutto può essere...

La cosa strana che ho notato è come, cambiando paese, cambino le caratteristiche del mercato. Ricordo il lancio del gruppo Athena EPS di Campagnolo, a cui intervenni come fotografo ufficiale. Ebbene: in italia non era disponibile, ma per il mercato tedesco, belga ed olandese c'era pure la tripla! Perchè là (dove è tutto pianeggiante... va a capire i nordici!) la tripla era considerata un must. Qua no... mai nemmeno considerata. Pensa che persino la precedente versione del 105 shimano aveva la tripla... non ne ho mai vista UNA, girando qua in provincia di vicenza. Mai!
Perchè nell'immaginario collettivo del ciclista chi usa i rapporti corti è un fermone, si devono tirare i rapportoni.
Perchè nella logica della cultura ciclistica, non è contemplato che si vada in bicicletta per divertimento, per guardarsi intorno, la bici è "da corsa", nel toscano colloquiale non esite il termine "ciclista", ma solo "corridore". Anche se non si ha il numero al manubrio e nemmeno lo si è mai messo, la logica è quella della gare, del "se va bene per il campione allora va bene per me".
Cose in cui l'industria sguazza, ma che oggettivamente non dipendono dall'industria. Tanto è vero che tu stesso dici che la tripla esiste e che di là dalle alpi la comprano pure.
 
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Gianz

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Valdagno (VI)
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Ti dò una brutta notizia: è marketing anche quello :spetteguless:

Il marketing è l'insieme di tutte le attività aziendali tese alla creazione del valore per il cliente... o se preferisci per convincere il cliente a comprare.
Per cui comprende l'ideazione del prodotto, la sua introduzione sul mercato, il modo in cui viene pubblicizzato e commercializzato.

Insomma, fornire un servizio caratterizzato da comodità e la versatilità è marketing, esattamente come i rutilanti banner a Times Square o le pubblicità in televisione ;-)

Si, è vero. Ma quanto meno posso scegliere un po' più liberamente quello che posso comprare, decidendo come spendere i miei soldi.
Esempio un po' tirato, ma non tanto: fine anni 90. Su tutta la stampa di settore si leggono meraviglie della scheda audio Gravis Ultrasound. Rispetto allo standard di allora, la Sound Blaster pro, che usava sintesi FM, sembra essere un altro mondo. Oh... fossi mai riuscito a VEDERNE una, non dico comprarne, ma vederne!
Adesso, quanto meno, scrivo l'indirizzo di uno shop online qua da casa, guardo se ha ciò che cerco, se non ce l'ha cambio negozio, e compro quello che desidero. Fortunatamente il sistema garantisce la sopravvivenza di alcune nicchie, tipo quella dei telai in acciaio made in italy (che fino a poco tempo fa aveva uno spazio anche su questo forum). Nicchie sconosciute o quasi al negoziante di turno, che manco sa chi e cosa siano Niner con la sua RLT o SIR, o Bombtrack, o Elk the Clog.
Quindi, nell'ottica di una libertà di scelta, tra i 2 modi di fare marketing preferisco chi di gran lunga mi lascia la possibilità di scelta... persino di comprarmi la forka suntour da 140€, se proprio voglio risparmiare.
 

sembola

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con la seconda affermazione convieni che qualcosa non quadra quindi
NO, in nessun modo.

Convengo che PER ME il rapporto costo qualità del top di gamma è sfavorevole rispetto a quello di una bici di gamma media, perchè il miglioramento è piccolo e la differenza di prezzo è grande.

Se fossi interessato al massimo della prestazione (reale o potenziale) o se la mia capacità reddituale fosse molto diversa è ovvio che questo rapporto costo/benefici sarebbe diverso e potrebbe giustificare l'acquisto.

E' molto diverso dal dire che "qualcosa non quadra" :spetteguless:
 
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Si, è vero. Ma quanto meno posso scegliere un po' più liberamente quello che posso comprare, decidendo come spendere i miei soldi.
Assolutamente, io credo che il grande pregio dell'online non è tanto il prezzo (talvolta oggettivamente minore) quando la possibilità di scelta.
Diciamo che è un marketing (o meglio una fase di marketing, che se vuoi un prodotto che non fanno...;-)) un po' meno insopportabile :prost:
 
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Minitrek

Biker meravigliosus
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NO, in nessun modo.

Convengo che PER ME il rapporto costo qualità del top di gamma è sfavorevole rispetto a quello di una bici di gamma media, perchè il miglioramento è piccolo e la differenza di prezzo è grande.

Se fossi interessato al massimo della prestazione (reale o potenziale) o se la mia capacità reddituale fosse molto diversa è ovvio che questo rapporto costo/benefici sarebbe diverso e potrebbe giustificare l'acquisto.

E' molto diverso dal dire che "qualcosa non quadra" :spetteguless:
mettiamo da parte la capacità reddituale, come già detto ce chi compra solo a rate.
ok, togliamo non quadra, e' sproporzionata e sfavorevole, oggettivamente.
oggettivamente per chi, decidilo tu...
io abbandono
 

bgcarlo

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non mi offendo e non vedo incoerenze.
e non vedo giustificazioni a certi prezzi se non quelli della gente che ci va dietro solo perché uno del gruppo che magari fa gare e ha bisogno di certi mezzi, che ripeto, per me tutte queste rivoluzioni o innovazioni non hanno, comprano per non passare per quelli che ce l'hanno più corto.
e da li nasce il mercato...
credo sia chiaro, poi se non lo e', amen

Che poi anche le gare, a livello amatoriale che senso hanno? Che me ne faccio se vinco una gara amatoriale? La soddisfazione? E vabbè!! Fermo restando che se uno è un manico vince anche con un cancello, mentre io per esempio, anche se mi dai il top dei top arriverei comunque ultimo.


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ant

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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
Dico una mia testimonianza sul marketing emozionale e sulle differenze culturali fra paesi diversi.
Da (ex)motociclista maxienduro (ho avuto diversi GS) anni fa venni selezionato da una società di marketing per stare due giorni spesato in un albergo con altri venti motociclisti duri e puri a venire intervistato su bozzetti, richieste, esigenze per una nuova maxienduro (all'epoca ignota, poi ho scoperto che lavoravano conto yamaha per il nuovo supertenerè. intervistavano i possessori di GS, di Stelvio, di Multistrada per capire cosa avrebbero dovuto lanciare sul mercato per convincerli a cambiare moto e a comprare la loro).
Bene: molte domande erano tecniche (vorresti una trasmissione a catena oppure cardanica, il serbatoio più grande oppure più maneggevolezza, ecc.) ma direi almeno il 50% delle richieste era capire perchè la pancia ci dicesse BMW GS e non altro.
Quindi decine di mockup e bozzetti a solleticarci i sogni, molte volte irrazionali. P.e. una discussione infinita su ruota anteriore da 21 coi raggi vs. ruota da 19 col cerchio in lega (per i non addetti: la prima è migliore in fuoristrada penalizzando qualcosa su strada) che alla fine aveva solo valenza "evocativa". Alla luce delle interviste nessuno di noi faceva più del 5/10% dei sui km in fuoristrada (alcuni neanche quelli) eppure la pancia ci diceva che era meglio la moto che ti evocava il deserto del gobi o la dakar...
Per inciso, chiaccherando coi tipi della società di marketing, ci confermavano che in Germania ed Olanda gli stessi temi avevano risposte leggermente diverse, un po' più pragmatiche, mentre i Giapponesi erano molto simili a noi nel seguire la pancia.
 

isaya

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nel valutare i costi delle mtb, dei componenti, dell'abbigliamento, degli accessori, etc. secondo me dobbiamo considerare anche il fatto che noi siamo un piccolo mercato rispetto a quello nord americano e tedesco.
Ovviamente il prezzo lo fa l'incontro tra domanda e offerta ed è tarato su posti dove gli stipendi sono mediamente più alti. Considerando anche che le politiche commerciali hanno livellato i prezzi tra le varie economie ecco che a noi i costi sembrano sproporzionati rispetto al valore che gli attribuiamo.
 

mattege

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Leggere questa discussione risulta interessante perché comincio a dare una spiegazione ad alcuni prezzi.
Pedali flat da 90€ e pedali da 20€ “divisi” solo da 100g...


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B

barth

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non potendo fare pubblicita' ad un negozio italiano, ho trovato un offerta per una giant trance 1 2017 a 1800 euro, sapendo che il listino giant italia riportava sull'archivo un prezzo di oltre 3000, e considerato che su molti siti il prezzo non sia inferiore a 2500 euro, vi sembra possibile una riduzione del prezzo a questi livelli?

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barth

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@sembola

certamente sempre meglio che perdere 1800 euro, forse probabilmente riusciranno ad avere anche un margine di guadagno, e non sai quanto vorrei conoscere questa cifra, per questo prezzo in offerta e sul prezzo pieno dei 3000 e oltre, comunque per una bici molto ben assemblata siamo alla pazzia se consideriamo che i modelli 2018 e 2019 cambiano spesso solo i colori del telaio, che strano il mercato.
 

sembola

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Ne abbiamo parlato varie volte, una bici che va a listino a 3000 euro e che presumibilmente porti a casa per 2700 euro al negoziante ne costa direttamente circa 2000, qualcosa di meno se ha grossi volumi. Dico direttamente perché se non la vende ci sono i costi finanziari e la tassazione del magazzino. Nel caso specifico a venderla a 1800 ce ne rimette tra 100 e 200, ma sempre meglio che rimettercene 1800.
L'errore di fondo del sistema italiano è l'esistenza di un listino che è solo virtuale e che fa apparire i prezzi ancora maggiori di quello che sono. Ne aveva parlato a suo tempo anche il diretur.
 
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barth

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Ne abbiamo parlato varie volte, una bici che va a listino a 3000 euro e che presumibilmente porti a casa per 2700 euro al negoziante ne costa direttamente circa 2000, qualcosa di meno se ha grossi volumi. Dico direttamente perché se non la vende ci sono i costi finanziari e la tassazione del magazzino. Nel caso specifico a venderla a 1800 ce ne rimette tra 100 e 200, ma sempre meglio che rimettercene 1800.
L'errore di fondo del sistema italiano è l'esistenza di un listino che è solo virtuale e che fa apparire i prezzi ancora maggiori di quello che sono. Ne aveva parlato a suo tempo anche il diretur.
scomparsa in 24 ore, ottimo per chi ha comprato.

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