Lo Scarpone Agosto 2008

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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aadm

Biker superis
15/3/06
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Stavanger
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Il pezzo ha come sottotitolo "In difesa della mountain bike". Lo trovate sul numero di agosto 2008 de "Lo Scarpone", il notiziario mensile del CAI.
L'autore 'difende' la mountain bike ricordando alcuni principi elencati nel "codice di autoregolamentazione del cicloescursionista":

  • il 'cicloescursionista' non deve nuocere a se stesso, agli altri e all'ambiente;
  • i percorsi devono essere scelti in modo da consentire il passaggio delle bici senza arrecare danni al patrimonio naturalistico, evitando di [...] praticare manovre dannose come le derapate;
  • conseguentemente, non fa parte della filosofia CAI servirsi di impianti di risalita e poi usare la bici solo come mezzo di discesa (il downhill e' estraneo allo spirito CAI).


Questo e' quanto riportato dall'autore (Corrado Zaetta, CAI Varese), che aggiunge: "[...] specificando la nostra dissociazione da qualunque disciplina ciclistica praticata in modo non responsabile".

Bene, adesso parlo di me, che di assumere l'atteggiamento parruccone-paternalistico e parlare a nome della intera frangia reazionaria dei soci CAI appassionati di ciclodiscesa proprio non me la sento.

Dunque a me piace tutto della bici; mi piace usarla come mezzo di esplorazione, di commuting urbano, di divertimento. Lo ammetto: sono uno di quelli che si diverte in discesa, uno che la derapata (manovra dannosa) lo fa esaltare, cosi' come salti, terreni sconnessi e curve in contropendenza.

Lo ammetto: sono uno di quelli che si diverte in discesa, uno che la salita se la fa solo in funzione della discesa, pregustando le mille curve, i salti e i massoni da evitare o volarci su.

A me uno che demonizza la derapata come manovra dannosa per l'ambiente mi fa ridere; ma se continua e dichiara che un certo uso della bici e' estraneo allo spirito CAI mi fa invece arrabbiare di brutto. Ma chi siete voi che vi ergete a difensori di una filosofia ? Fatemi capire, siete gli stessi che poi avallate le "linee guida per turismo montano sostenibile nei paesi in via di sviluppo", dove c'e' scritto:

gli impianti di risalita e le piste per lo sci da discesa rappresentano un modo moderno per lo sviluppo degli sport che ha migliorato le condizioni economiche dei luoghi montani [...]
(La Rivista del CAI, Luglio-Agosto 2008, pag.4)
Allora, fatemi dire due cose: primo, io la derapata la considero un gesto di abilita' tecnica, quindi quando mi esce, la faccio; la derapata consiste nello spazzolare superficialmente il terreno in relativa velocita', e certo non la si fa su pietraie e su terreni 'difficili', ma quasi sempre su sterratoni e ghiaietti. Se il CAI vuole davvero puntare l'attenzione su una pratica che invece incide i sentieri, rovinandoli pesantemente, allora avrebbe dovuto parlare di quella maniera di affrontare sentieri ripidi col freno di dietro bloccato (tipico dei principianti); questa e' la vera pratica 'dannosa', sia per chi guida perche' avere la ruota dietro bloccata diminuisce il controllo del mezzo, e sia per la natura, perche' cosi' si scavano solchi profondi nel tracciato. Altra pratica da evitare, ad esempio, sarebbe quella di passare a lato delle pozzanghere d'acqua anziche' prenderle dritte al centro; in questo modo pian piano si allarga la sede naturale del sentiero. Un po' d'acqua e fango sulle gambe e' da mettere in conto se si gira in mountain bike.

Ma la derapata come elemento di distruzione del paesaggio ?... Come ho detto sopra, mi fa solo ridere.

Seconda cosa, la bici da discesa considerata 'estranea allo spirito CAI'. A me di fare qualcosa che rispecchi una qualsiasi filosofia francamente non me ne importa niente. Quello che mi importa invece e' questo ostracismo nei confronti di una disciplina giovane, divertentissima, debole economicamente, che si appoggia a strutture _pre-esistenti_ per il suo svolgimento.

Avanti, credete davvero che si costruiscano impianti di risalita per dar libero sfogo durante i mesi estivi al divertimento di... 50 persone (un numero che penso rispecchi l'affluenza media durante un finesettimana di un posto come l'Abetone) ? Credete che si abbattano interi versanti di montagne, che si spianino colline, che si costruiscano rifugi atti a sfamare orde di persone per uno sport cosi' di nicchia ?

........la downhill sfrutta le piste e gli impianti di risalita che il grande baraccone dello sci invernale ha richiesto ! Proprio quello sci da discesa che lo stesso CAI considera "un modo moderno per lo sviluppo degli sport [...] che migliorano le condizioni economiche dei luoghi montani". Filosofia CAI, la chiamano.

Gli 'accademici', i parrucconi, gli articolisti che difendono un uso specifico della bici, dovrebbero infine sapere che gli appassionati di discesa sono una razza strana; se non hanno i soldi per andare a Pila o Livigno o Les Deux Alpes si accontentano di boschetti urbani dove solo dei tossici si azzardano ad entrare, e si fanno il proverbiale mazzo per estirpare le erbacce, tracciare sentieri, costruire passerelle con materiale di scarto, ripristinando cosi' un angolo di natura di cui tutti possono godere... sperando che le autorita' non se ne accorgano, che senno' chiude tutto. Chiaro, meglio avere tossici e puttane in giro per la periferia verdesporco suburbana piuttosto che ragazzacci che fanno salti e... derapate.
 

marco

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La derapata fatta su sentieri che non siano bike park è da evitare. Lo dico sempre a tutti quelli che vengono con me. Derapa uno, derapano in 10, derapano in 20 ed ecco che hai un bel solco che alla prima pioggia si trasforma in un piccolo ruscello e che distrugge il sentiero.

Non sono un talebano del CAI ma se vogliamo preservare il patrimonio di sentieri che abbiamo nelle Alpi impara a divertirti senza derapate.
 

marzia

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io la vedo così: derapare e bloccare la ruota posteriore in un bike park o su piste preparate (e manutenute) non è un dramma: in teoria lì si delega la gestione (pagando) perchè sistemi i percorsi eventualmente danneggiati...almeno, ribadisco, in teoria..

non sempre comunque è possibile rimediare (dipende dal danno, dal terreno...), perchè, ad esempio, i "tagli" lungo i versanti sono difficilmente recuperabili..le due discese a tornantini degli impianti di livigno ne sono un triste esempio...:omertà:

soprattutto se ci si muove in ambienti diversi, su sentieri naturali, visti gli scarsi investimenti per la manutenzione e i noti problemi di erosione ecc., occorre prestare la massima attenzione. nessuno presumibilmente per lungo tempo andrà a metter mano ai nostri eventuali danni..

se vogliamo continuare a scendere, dobbiamo allora rispettare quanto c'è, usando la massima cautela.

i problemi che possono emergere non sono necessariamente quelli legati alla conservazione del paesaggio: se mai i danni si contano in termini di erosione e a carico della vegetazione, problematiche queste più complesse e spesso sottostimate (e misconosciute..).

detto ciò, capisco e condivido almeno in parte il tuo discorso.
eviterei però di usare il termine idioti..se possibile toglilo..
:il-saggi:
 

maxgastone

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... non a caso anche L'IMBA demonizza la derapata e tutto quello che è taglio del terreno... chissà che non siano stati anche loro plagiati dal CAI.

Putroppo alle nostre latitudini una forte causa del deterioramento del territorio sentieristico è causato dall'acqua... non ci sono mtb, cavalli, mucche: l'acqua devasta soprattutto se non si operano i famosi tagli trasversali. Ad ogni "mini alluvione" è un disastro...

ps. @aadm: tutto quello che viene visto in modo estremista è dannoso per tutti, da una parte e dall'altra...
 

gargagel

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L'omonima ha una "r" in più, è più famosa, ci fann
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Ricordo solo che l'erosione superficiale è un fenonemo naturale dovuto all'acqua ed innescato da azioni sia antropiche che naturali......
Inoltre in pendii e le montagne con le loro coperture non sono immutabili nel tempo...... Per fortuna o sfortuna (a seconda dei punti di vista) altrimenti al posto di ogni pianura avremmo dei grossi buchi riempiti d'acqua di mare o dolce se un pò in quota....

Rimane il fatto che la derapata, secondo il mio punto di vista è un gesto di recupero... solo quando non ai alternative per tenere la traiettoria si può ricorrere ad un gesto simile...personalmete non trovo gusto ad avere la ruota post. bolccata..............
 

monorotula

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La questione della derapata mi pare chiarita dai post precedenti, anche se forse non ce n'era bisogno. Mi pareva scontato che l'attenzione fosse puntata sui terreni sensibili e non certo sugli sterratoni.
Che poi il modo di intendere la mtb da parte del CAI non coincida con quello degli appassionati di discesa non mi pare un problema, non è necessario aderirvi; non è la FCI, tra i suoi scopi primari vi è la tutela dell'ambiente montano, la bici è letteralmente l'ultima cosa di cui si occupano.
 

marzia

Modera_i_tour?
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Ricordo solo che l'erosione superficiale è un fenonemo naturale dovuto all'acqua ed innescato da azioni sia antropiche che naturali......
Inoltre in pendii e le montagne con le loro coperture non sono immutabili nel tempo...... Per fortuna o sfortuna (a seconda dei punti di vista) altrimenti al posto di ogni pianura avremmo dei grossi buchi riempiti d'acqua di mare o dolce se un pò in quota....

si, certo, ma, già che sei un esperto avrai ben chiaro il concetto di scala....

per non parlare del fatto che si sta parlando di opere che servono all'uomo...
 

maxilconte

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Prescindendo dal discorso sulla derapata (che non condivido) mi pare illuminante il confronto fatto tra ciò che il CAI aborre (la discesa in MTB) e ciò che con spirito illuminato considera "un modo moderno per lo sviluppo degli sport [...]"(lo sci da discesa).

Per me è A-L-L-U-C-I-N-A-N-T-E!

Non ho vissuto abbastanza per ricordare se la stessa demonizzazione fu fatta in origine anche per lo sci da discesa; in cuor mio lo spero in quanto in tal modo forse un giorno anche noi dhiller e freerider saremo guardati come "moderni fruitori della natura montana".

PS: per evitare inc@zzature varie e arrovellamenti delle budella personalmente ho smesso di leggere lo scarpone da circa un anno.
 

Blackmouse78

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Questo e' quanto riportato dall'autore (Corrado Zaetta, CAI Varese), che aggiunge: "[...] specificando la nostra dissociazione da qualunque disciplina ciclistica praticata in modo non responsabile".

Se al posto di "disciplina ciclistica" avesse detto "attività ricreativa in montagna" sarei stato d'accordo al 110%.
Quello che ci vuole è maggiore coscienza dell' impatto sull' ambiente montano di OGNI tipo di attività. E' su questo che una associazione con tanti iscritti come il CAI dovrebbe concentrarsi.
Sono tante le persone che in montagna fanno danni nei modi più disparati, e in molti casi per comportamenti frutto dell' ignoranza più che di una deliberata attitudine incivile.

  • conseguentemente, non fa parte della filosofia CAI servirsi di impianti di risalita e poi usare la bici solo come mezzo di discesa (il downhill e' estraneo allo spirito CAI).



Questa è una super-boiata..... Allora i soci del CAI non usano gli impianti per risparmiarsi millemila metri di dislivello a piedi quando vanno a fare una ferrata? Ma per piacere....
Questa è intolleranza retrograda mascherata con il sacro "spirito CAI". :ueh:

Come detto sopra, non è il "downhill" :nunsacci: in se a far danni, è il biker caprone che taglia i tornanti, deposita schifezze e inchioda qua che dovrebbe essere "estraneo allo spirito CAI".

P.S. Funivie e furgoni personalmente non li reggo granchè, se c'è una alternativa non suicida salgo SEMPRE a pedali perchè mi godo di più l' esperienza. Ma è solo una questione di gusti personale, se altri salgono in funivia non mi fa ne caldo ne freddo!
Quindi non parlo per interesse personale di risalitore meccanizzato....
 

monorotula

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.
Questa è una super-boiata..... Allora i soci del CAI non usano gli impianti per risparmiarsi millemila metri di dislivello a piedi quando vanno a fare una ferrata? Ma per piacere....
....

Non è una boiata, nel senso che è vero, parlando di bici. Che poi faccia a pugni con le posizioni assunte nei confronti di altre attività è vero pure quello, si tratta di una contraddizione che nessuno nega.


.
Questa è intolleranza retrograda mascherata con il sacro "spirito CAI".
....

In realtà è solo noiosa politica...
 

Blackmouse78

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Non è una boiata, nel senso che è vero, parlando di bici. Che poi faccia a pugni con le posizioni assunte nei confronti di altre attività è vero pure quello, si tratta di una contraddizione che nessuno nega.

Ok, diciamo che quello che irrita è il tono.... Se avesse detto: "gli impianti di risalita e gli sport che ne dipendono sono contrari allo spirito del CAI" non avrei avuto nulla da ridire.... E' una posizione, condivisibile o no, ma indiscutibilmente coerente o-oo-o


In realtà è solo noiosa politica...

... in effetti. Meglio uscire in mezzo ai boschi valà! :mrgreen:
 

maxgastone

Biker spectacularis
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Questa è una super-boiata..... Allora i soci del CAI non usano gli impianti per risparmiarsi millemila metri di dislivello a piedi quando vanno a fare una ferrata? Ma per piacere....
Questa è intolleranza retrograda mascherata con il sacro "spirito CAI".
Qua ti quoto in pieno!!

... anzi a volte la presenza degli impianti è la discriminante per la maggior parte per scegliere questa o quella ascensione/gita.

Quando un anno hanno chiuso la salita da Alagna al Ghiacciaio da Indren e dovevi salire da Gressoney al rifugio Gnifetti i posti abbondavano...
 

TuttinsellaMax

Biker superis
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Rieccoci,
si parla di CAI ed abbondano le prese di posizione a priori.
Ho letto l'articolo sulla scarpone.
Sono certo anzitutto che un articolo scritto da un socio del CAI, anche se pubblicato sullo scarpone, rappresenti con certezza solo il suo parere sulla questione MTB e non obbligatoriamente il parere CAI, se così lo volete chiarare o la posizione del CAI "ufficiale" su un argomento.
Trovo quindi poco plausibile il confronto con lo sci da discesa, gli impianti e le opinioni o le posizioni ufficiali su questi argomenti. Argomenti e posizioni espresse da altri !
State già pensando che se l'articolo è stato pubblicato significa che il CAI centrale lo condivide ..... non per forza, penso che La Riviste e Lo scarpone pubblicano ciò che, pervenutogli con un buon margine di tempo, tratti di montagna, sia attinente agli argomenti delle pubblicazioni, e non sia palesemente in contrasto con il suo "spirito". Qualsiasi parere insomma (eccetto gli accessi) .
Ciò premesso debbo dire che condivido pienamente quello che è stato scritto da Corrado Zaetta. E condivido anche le posizioni di chi ha risposto prima di me, dicendo che la derapata, gli eccessi etc.
Utilizzo degli impianti - Nessuno dice che gli impianti non si debbano utilizzare per le risalite, per evitere mille metri di dislivello in un giro di un certo impegno etc. ma certamente il CAI (quì l'opinione di chi scirve è condivisibile penso da tutti) non può "appoggiare" il DH o il FR, semplicemente perchè non rientra nell'idea di frequentazione della montagna che lo ha sempre accompagnato negli ultimi 100 e rotti anni.
Che non lo condivida però, chiariamoci, non significa che lo combatta o che metta "i bastoni tra le ruote" ....... semplicemente in un ambito di organizzaione MTB cai non ci potrà stare !
Naturalmente iscriversi al CAI non è obbligatorio (almeno non con questo governo ...., almeno non per ora .......) ed ogniuno è libero di fare ciò che crede più opportuno, sempre rispettando gli altri e l'ambiente dove opera.

Quello che però mi lascia perplesso tutte le volte che si affronta l'argomento CAI MTB è che ci sia sempre qualcuno che per partito preso, per preconcetto ordine di idee, debba schierarsi contro chi invece, conto chi all'interno del CAI lavora per sdoganare anche quì (...nel CAI) un'attività che vede sempre più gente praticarla in montagna, sui sentieri, sugli sterrati ..... .
In ultimo, il CAI non è l'ASSOCIAZIONE per eccellenza, ne si arroga il diritto di decidere e di imporre agli altri praticanti regole di utilizzo dell'ambiente in cui si esercita ..... ma dovete ritenere corretto e giusto che abbia una propria posizione ... come tante altre realtà associative.
Mi fa sorridere ... cosa a cuii non avevo pensato prima .... che il tono con cui spesso ci si rivolge al CAI o ai suoi che prendono posizione sia sempre molto pesante, direi quasi sproporzionato rispetto alla scintilla che lo ha fatto scoccare ! Significa forse che ci scoccia ammettere che in realtà il CAI ha ancora un suo peso e che ha ancora tanto da dire in termini di montagna e di MTB !??
Un ultimissima cosa .... l'idea principale che sprona chi oggi nel CAI si sta occupando di MTB è l'idea positiva di poter costruire (anche con altre realtà associative e soprattutto con chi di associarsi ad alcuna realtà non ha intenzione) un modo di vivire la MTB (che per carità già moltissimi adottano ... basta legger ele risposte) al suo interno che ci eviti domani di trovarci limitati da leggi e divieti (vedi SAT e trentino) con cui si chiudano sentieri e passi !
Diamoci insomma poche regole oggi, per evitare di finire come i polli in gabbia domani

scusate pe la lungaggine !

Tmax
 

maxilconte

Biker infernalis
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Tmax

Come ho già detto, dopo aver lanciato (letterale) "Lo Scarpone" in più di un'occasione ho smesso anche solo di sfogliarlo.
Di lettere del genere ce n'è in quasi ogni numero e di certo la nota vicenda SAT non aiuta il biker ad essere "favorevolmente predisposto" nei confronti del CAI.
In passato arrampicavo; ho provato le stesse inc@zzature quando leggevo di qualche "vecio" che biasimava lo "stupro" delle sacre pareti perpetrato con gli spit perchè una volta si arrampicava con i denti e con le unghie e se qualcuno ci rimaneva era il normale tributo richiesto dalla montagna. Ovviamente anche qui ci sono milioni di distinguo, di "se" e di "ma" e questa non è la sede per discuterne.
Il CAI purtroppo è lento agli adattamenti e restio alle novità; sono stato socio per una decina di anni e andavo regolarmente alle riunioni annuali dove si respirava aria di "eroiche gesta", di "pareti inviolate" e di "imprese ai limiti dell'umano". Ero socio assieme al mio anziano padre (rip) che reputava utile la tessera blu solo per gli sconti praticati nei rifugi e per il famoso "recupero con elicottero". Questa è una mia opinione. Punto.
Venendo a noi continuo a reputare stupido il cercare di demolire certe convinzioni dall'interno del CAI; per conto mio ci vorrebbe una bella ASSOCIAZIONE di mtb NAZIONALE in modo da poter prendere decisioni IN SINERGIA e non SUBENDO passivamente le decisioni di chi non ci vuole.
Ribadisco, opinione personale!
 

TuttinsellaMax

Biker superis
18/1/07
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Caro omonimo Max,

penso che l'ultima cosa di cui ci sia bisogno sia un'akltra associazioneMTB nazionale ! Con quale fianlità, gare, DH etc........ !
Penso che le varie ACCADEMIA, AMI, etc. sia sufficienti !
Una mia opinione personalissima, perchè a amo andare in montagna con differenti mezzi, è che si debba sruttare il CAI e ciò che di buono, anzi di ottimo il CAI può dare !
Non scoraggiamoci che prima o poi arriveremo ad un buon rusultato !
Per qual che riguarda l'arrampicata, gli spit, le ferrate etc. dopo anni di guerre la cosa si è un po assopita, il tempo ha dato ragione a chi credeva in una forma "vivere la montagna" e che oltre al gesto tecnico riteneva utile anche quello ...... esperienziale, ciòè di esperienz aemotiva che ti porti dietro !
 

maxilconte

Biker infernalis
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penso che l'ultima cosa di cui ci sia bisogno sia un'akltra associazioneMTB nazionale ! Con quale fianlità, gare, DH etc........ !
Penso che le varie ACCADEMIA, AMI, etc. sia sufficienti !

Non dubito che ci siano già associazioni, ma il problema è che IO che compro TUTTE le riviste del settore, IO che sono collegato OGNI GIORNO su questo forum, IO che frequento i BIKE PARKS in Italia e all'estero, in parole povere, IO CHE MI NUTRO di bici ogni giorno... NON LE CONOSCO!
Che cosa credi che significhi questo? Semplicemente che non hanno alcun peso a livello nazionale.
Ce ne vorrebbe una, a livello nazionale, appunto, e che desse dei vantaggi concreti ai soci (anche il solo famoso "elicottero" - conosco bikers iscritti al CAI per il noto motivo!!!).
Per il resto non sono così ottuso da non augurarmi un cambio di rotta del CAI, semplicemente non lo reputo possibile con la generazione che attualmente la guida (io sono sui 40, sia chiaro!).
 

TuttinsellaMax

Biker superis
18/1/07
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Siamo quasi coetanei ! Dunque capisco e din parte condivido i dubbi !
Ecco una cosa importante, i cosiddetti vantaggi per i soci !
Tenuto conto che possono essere importanti come anche le "regoline" di utilizzo ..... cosa vi piacerebbe che una associazione possa offrire ai propri soci ?????
Fate una piccola lista ...
- assicurazione RC
- ass.ne con indennizzo
- formazione
- sconti vari
- costituzione di gruppi di condivisione
- vacanze
- regole di comportamento comune
- ?????
sono curioso di conoscere il vostro pensiero !

Tmax
 

l.j.silver

Biker delirius tremens
7/10/03
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mordor
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fatti miei
ok se tutti ci mettiajmo a derapare si fanno solchi profondi ecc..ecc...
tutto giusto, pero' non mi piace x niente che chi riempie le montagne di chiodi ed esalta le spedizioni che han fatto dei campi base degli immondezzai si appiccichi sempre questa patente di unici padroni della correttezza in montagna.....
 

maxgastone

Biker spectacularis
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maxgastaldi.wordpress.com
Stiamo derivando verso il solito OT... comunque i chiodi o spit non li mettono mica solo i cosi CAI così come le spedizioni le fanno anche gli altri. Che poi quella del K2 se la potessero risparmiare qua ci siamo, ma ci sono molte spedizioni pulite che nessuno osanna e che sono fatte in modo serio anche da soci o accademici cai.

Ma ripeto siamo OT...
 

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