Stavo facendo questo ragionamento mentre leggevo tutti i commenti personali
Vado in bici da poco più di un anno. Non ho pretese di vincere nulla, mi piace la tipologia di sport perchè tutte le emozioni che ti da, te le sei conquistate. Ogni tanto partecipo a qualche gara tanto per respirare quell'aria di agonismo e menefreghismo che differenzia i "professionisti" o quelli che si credono tali, e le persone normali, che sorridono e scherzano prima della partenza.
Ho capito una cosa. Un anno fa parecchi percorsi che oggi faccio senza neanche accorgermene, li facevo a piedi. Sono le salite a fare la differenza in una competizione come in una passeggiata con gli amici. Dal mio 1,90m di altezza e 90kg di peso, non posso pretendere di sgattaiolare via ad uno 20 cm e 20 kg in meno di me. Lo ammiro. Guardo con quale tranquillità si guadagna la cima, mentre io fatico. Allo stesso modo, credo, lui ammmiri me mentre faccio una discesa a palla, oppure quando tiro sul piano.
Credo che ognuno sia fatto per eccellere in qualcosa, ma quando si vuole emergere in altri campi, occorre trasformarsi in ciò che non si è, ricorrendo a questo o a quel metodo. Genuino o no che sia.
Continuiamo a divertirci e sudare, se qualcuno ci supera, facciamogli i complimenti all'arrivo. E se siamo noi a superare, beh sorridiamo pure compiaciuti