Questa mattina due miei classici "up and down".
La cosa più dura, direi a tratti quasi allucinante, è stata la quantità impressionante di tafani.
Salendo da Caneve, ad un certo punto ne avevo intorno una ventina.
Alla seconda puntura mi sono fermato e, impugnando il mio cappellino ormai fradicio, ho ingaggiato una dura lotta contro il nemico.
Alla fine, sul terreno restavano numerosi odiosi muscoidi ematofagi, ma la battaglia non era terminata e ho dovuto ripetere il duello
fino alle ultime curve della salita.
Una pala meccanica sta letteralmente allargando la carrabile nella parte alta.
Un signore, che incontro da anni sul Canto e con il quale scambio sempre qualche chiacchiera, mi ha detto che il proprietario della casa ristrutturata ha comprato proprio il bosco.
I sentieri:
il Tronchi spettacolare, come sempre;
tracce di moto, come sempre;
vegetazione che copre a tratti la visuale, come solo quest'anno, date le abbondanti piogge.
Seconda discesa:
ho provato a fare la variante al famoso passaggio prima del Roccolo.
Si tratta di quella che avevo sistemato con Ziobike (o che lui aveva sistemato con me
).
Devo dire che non me la sono sentita di fare gli ultimi due scalini.
... non volevo rovinarmi la mattinata. Credo però che necessitino di una sistematina....
Confermo quanto accennava Ciurla: dal Roccolo a scendere il sentiero è stato "dissodato". Io ho girato alla seconda deviazione verso Caprile (non quella con il cartello e la scalinata), ma ho visto che il lavoro proseguiva oltre.
Spero non abbiano arato anche dove il sentiero era perfetto, altrimenti addio agli enne spot fino a Le Mazze.
Segnalo albero caduto tra S. Giovanni e Funtani, ma ci si può passare sotto, con bici a mano.
Terreno a tratti scivoloso, ma se ho "raidato"
io con la mia modesta Kona.......
Inutile che ripeta che sono distrutto.........ma lo ripeto
, visto che qualcuno quasi si stizzisce perché "vado sempre e solo sul Canto".....
........ per fórsa chel che pöde fa mè lè a doma chél
(supervisione alla traduzione della mia signora).
Invece, per i curiosi della Sardegna, ecco qua
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