La questione è: possono le due razze coesistere, può concretizzarsi la tanto professata armonia tra gli enduristi e i ciclisti? Io penso di no.
Sulle colline dei Roeri (vicino ad Asti) alcuni contadini esasperati dal passaggio di moto vicino alle loro proprietà, hanno sistemato sulle strade dei listelli di legno chiodati, per squarciare la gomma dell'amato endurista; una bella rogna che gli faccia passare la voglia di tornare da quelle parti. Anche i tentativi fatti da alcuni motoclub (es. Sanremo) per permettere, in accordo con il corpo forestale, il passaggio sulle piste agro-silvo-pastorali, sono finiti alle ortiche. Poi c'è l'aggravante, almeno per quanto riguarda la zona alpina occidentale, delle strade militari, che sono il paradiso dell'endurista, soprattutto quando si estendono per chilometri in quota (Assietta, vicino a Torino, e Strada dei Cannoni, Cuneo) senza divieti di transito. Purtroppo gli enduristi sono molti, e per 100 corretti ce n'è sempre uno scriteriato che avvilisce l'immagine della categoria (ma questo vale anche per i ciclisti).
Probabilmente, praticando anch'io enduro, nonostante non abbia mai partecipato a nessuna competizione, mi rendo conto che l'atteggiamento che ho quando sono in bici è estremamente diverso, in moto non mi curo del panorama o dell'ambiente, ma penso solo al percorso, mentre in bici, anche in discesa, preferisco tenere un ritmo tranquillo per assaporare le bellezze della montagna.
Cosa ne pensate in merito?
Sulle colline dei Roeri (vicino ad Asti) alcuni contadini esasperati dal passaggio di moto vicino alle loro proprietà, hanno sistemato sulle strade dei listelli di legno chiodati, per squarciare la gomma dell'amato endurista; una bella rogna che gli faccia passare la voglia di tornare da quelle parti. Anche i tentativi fatti da alcuni motoclub (es. Sanremo) per permettere, in accordo con il corpo forestale, il passaggio sulle piste agro-silvo-pastorali, sono finiti alle ortiche. Poi c'è l'aggravante, almeno per quanto riguarda la zona alpina occidentale, delle strade militari, che sono il paradiso dell'endurista, soprattutto quando si estendono per chilometri in quota (Assietta, vicino a Torino, e Strada dei Cannoni, Cuneo) senza divieti di transito. Purtroppo gli enduristi sono molti, e per 100 corretti ce n'è sempre uno scriteriato che avvilisce l'immagine della categoria (ma questo vale anche per i ciclisti).
Probabilmente, praticando anch'io enduro, nonostante non abbia mai partecipato a nessuna competizione, mi rendo conto che l'atteggiamento che ho quando sono in bici è estremamente diverso, in moto non mi curo del panorama o dell'ambiente, ma penso solo al percorso, mentre in bici, anche in discesa, preferisco tenere un ritmo tranquillo per assaporare le bellezze della montagna.
Cosa ne pensate in merito?