Esco sempre da solo. In genere comunico a qualcuno la zona dove vado. Rientro in una categoria troppo dotata per girare coi principianti assoluti e troppo scarsa per non essere da zavorra ai biker capaci, ergo mi è difficile trovare compagni, non che ne abbia mai realmente cercati.
In più mi piace avere la mia organizzazione, prendermi i miei tempi, fermarmi quando voglio fermarmi, ascoltare i miei pensieri mentre pedalo e così via, per me la bici a volte diventa quasi un esperienza meditativa/contemplativa, ergo il cerchio si restringe ancora di più.
Per anni sono uscito da solo.
Le poche volte che sono uscito in gruppo non mi sono sentito a mio agio per diverse ragioni, alcune ben riassunte sopra.
Da alcuni anni, con l'età che pedala più veloce di me, mi sono imposto di cambiare e la fortuna mi è venuta incontro. Un amico di vecchia data ha scoperto la MTB e a poco a poco ci siamo portati sugli stessi ritmi.
Siamo simili sotto molti aspetti e quindi non ci sono mai forzature per nessuno dei due.
Confesso di sentirmi un poco più sicuro e di permettermi di osare qualcosina di più. Mentre se capita di uscire da solo ogni tanto sono decisamente più cauto.
Solitamente ci troviamo a un paio di km da casa sua. Io arrivo in auto e lui percorre quella breve distanza...
La sfiga è sempre in agguato, però...
Un paio di mesi fa, poco dopo esserci lasciati, il mio compare di pedale cadendo si è fatto abbastanza male. Io sono venuto a saperlo soltanto quando mi ha chiamato dal pronto soccorso.