La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).
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oggi, Pasquetta, non è facile trovare un posto dove poter far correre le nostre ruote senza danneggiare i sentieri e soprattutto senza riempirsi di fango.
Nella notte a Piacenza city ha piovuto mentre sui nostri rilievi ha diluviato. Le previsioni per la giornata odierna sono però in netto miglioramento anche se dovremo fare i conti con l'incognita vento che è previsto bello sostenuto.
Come già scritto in precedenti report alcune zone della media Val Trebbia sono perfettamente percorribili anche dopo piogge, ma qui ha smesso di piovere solamente da qualche ora.
Dove andiamo???
Perino è la location giusta per un giro all mountain in versione explo sulle creste del Monte Mangiapane, sperando che il vento che spira a 50 km/h non ci porti via!!
Subito notiamo che il torrente Perino e la Trebbia sono in piena a conferma della gran quantità d'acqua caduta nella notte.
Non ci complichiamo la vita risalendo sino ai Filippazzi su asfalto dove le auto incontrate si contano sulle dita di una mano
Oltrepassiamo le ultime case ed iniziamo a salire sulla dura sterrata
Spintage comodo per circa 250 mt di dislivello alternando brevi tratti pedalati
Il fondo è pazzesco e tiene alla grande; solamente in prossimità dello scollinamento, la selletta tra i Monti Poggio Alto e Gonio, siamo costretti ad abbandonare il sentiero divenuto impercorribile a causa delle moto passate appena prima di noi.
Saliamo quindi per il bosco
Dopo un primo tratto di discesa molto scivoloso, per fortuna molto breve, ritroviamo finalmente il trail ancora perfettamente ciclabile
qualche bel passaggio
Alcuni tratti sono flow
altri un po' meno!!
ed arriviamo sulla cresta del Monte Mangiapane
passiamo in luoghi remoti e selvaggi, ...infatti non incontriamo anima viva
in discesa c'è di tutto, dalla roccia fissa allo smosso, comunque divertimento assicurato!!
sono nati laghetti mai visti in precedenza
Perdiamo quota su divertenti sterrate percorrendo la Val Quarté, decisamente più ciclabile della vicina Val Bergaiasca!!
Ed arriviamo nell'ampia radura sotto il Monte Mangiapane detta anche Cave d'amianto
acqua ce n'è tanta
ma il fango non si attacca e si riesce sempre a pedalare
Alla radura la cosa più semplice sarebbe scendere al Rifugio OTP GEA; noi invece risaliamo ancora per un breve tratto per andare a vedere la miniera che si trova più in alto.
in prossimità di uno spiazzo troviamo un cunicolo che lasciamo agli speleologi
I torrenti solitamente sono quasi asciutti, oggi no!!
E su bel sentiero perdiamo quota
Chiudiamo il giro percorrendo la bella sterrata che da Villanova scende sino a Perino dove plachiamo sete e appetito come nostra ormai consuetudine.
DAI PORCILETTI ALL'AIONA IL PASSO NON E' BREVE (GE/PR)
bella escursione, con un bel tratto per noi inedito, alla ricerca di sentieri ciclabili o quasi, in una delle più belle zone che abbiamo nell'Appennino Ligure.
L'ideatore di questo tour è, neanche a dirlo, Paolino alias @beep beep
Con noi c'è anche Natan, alias @tado79 , che andrebbe premiato solamente per la strada che si è dovuto fare in macchina!!!
Dopo aver controllato le poche webcam della zona ed aver constatato che la neve non sarà più un problema, Paolino tira fuori dal cilindro questa splendida escursione che bolle in pentola già da qualche tempo.
Va detto subito che i numeri non sono proibitivi; i nostri gps, segneranno a fine giro una 30 di km per un dislivello di 1186 mt.
...ma il mazzo è tanto, soprattutto nella prima parte ed i metri di asfalto praticamente inesistenti.
Partiamo alle 9 inoltrate dal Rifugio Casermette del Penna dove su bella sterrata scaldiamo la gamba sino a Passo Incisa.
Qui inizia il sentiero che ci obbliga a scendere parecchie volte dalla bici e che ci conduce al Passo dei Porciletti
I tratti a piedi sono brevi ma molto frequenti e si alternano a tratti ciclabili
Spettacolare la faggeta ancora in tenuta invernale
Dopo il Passo dei Porciletti il sentiero diventa ancora più tecnico
comunque i tratti flow non mancano
Non dobbiamo abbassarci troppo, qualche centinaio di mt di dislivello più a valle ci sarebbe una comoda strada ma, ricercando in rete, abbiamo avuto notizia che a guardia di una malga ci sono diversi pastori maremmani che hanno già dato dei problemi agli escursionisti.
Evitiamo inutili rischi "canini" e cerchiamo di stare alti.
Il primo tentativo fallisce miseramente, il sentiero di recente sistemazione si interrompe in un canalone dalle pareti strapiombanti.
sull'altro lato si vede il sentiero che prosegue ma è troppo rischioso
Ritorniamo a ritroso per qualche centinaio di metri e recuperiamo un altro sentiero dove su un ponticello con tanto di catena riusciamo a guadare il torrente
Le zone sono selvagge
Ci troviamo sui pascoli e con un portage leggero riguadagniamo quota
Ed arriviamo finalmente al Sentiero dei Carrelli (ci voleva solo Paolino per trovarlo!!)
Il Sentiero dei Carrelli è un bel traverso, tutto su roccia, prevalentemente pianeggiante che, con tratti esposti e panoramici, termina sulla sterrata che sale da Prato sopra la Croce
il sentiero è bellissimo
si pedala solo se non si soffre di vertigini
sullo sfondo i bacini di Giacopiane
passiamo anche nei pressi di un laghetto con un branco di cavalli inselvatichiti
Arriviamo sulla sterrata che passando nei pressi della Pietra Borghesa, ci condurrà al Passo della Spingarda
ora inizia la seconda parte del nostro giro, l'ascesa del Monte Aiona (mt 1701)
la salita è bella croccante e sullo sfondo si intravede la parete rocciosa del Monte Penna
Vetta Monte Aiona raggiunta!!
Ora si scende su terreno lunare
alternando lisci pascoli
a qualche bel passaggio scenografico
e ci ritroviamo sull'Alta Via dei Monti Liguri in una faggeta molto fitta
Il segnavia è AV
Scendiamo nel versante dell'Aveto e dopo aver percorso un interminabile traverso tutto nel bosco ci ritroviamo sul versante nord del Monte Aiona: il Passo del Cirighetto
il sentiero non è difficile ma è leggermente esposto
Su bel sentiero flow rientriamo al Rifugio Casermette del Penna
Io sarei già soddisfatto, ...anche Ila; ma abbiamo fatto veramente poco dislivello e Paolino inizia a tirar fuori una serie di trail dai nomi simili che non son riuscito a memorizzare ( nomi come pallino verde, cuore o cuori, etc). Il tutto per evitare l'asfalto per andare a percorrere un nuovo trail denominato Schettino che guarda caso parte in prossimità della Nave del Monte Penna,
Il trail, complice la stanchezza, non l'ho digerito molto. E' un susseguirsi di curve e controcurve sul ripido.
Percorriamo 500 mt di asfalto e siamo al Passo del Chiodo, ancora 500 mt di asfalto e su bella sterrata arriviamo alle auto.
Itinerario nel complesso molto bello e panoramico, adatto a quei biker che non disdegnano metter il piede a terra o portare la bici in spalla per brevi tratti, ma che hanno nel loro DNA spirito escursionistico.
Se volete solo pedalare invece questo itinerario non fa per voi.
Ancora grazie a Paolino per aver scovato il Sentiero dei Carrelli, vera chicca della giornata!!!
Con questa escursione in Val d'Arda (PC) inanelliamo tre belle discese, non semplici ma belle divertenti:
Diavolo
Bramble/Poggiata
Cappuccetto Rosso
Lo start è dalla Diga di Mignano trovata, come non la si vedeva molti anni a questa parte, praticamente piena d'acqua.
La Diga di Mignano si trova a circa 45 minuti di auto da Piacenza passando per i paesi di Carpaneto, di Castell'Arquato, che merita senz'altro una visita, e di Lugagnano.
Le risalite per imboccare le discese sono tranquille, ci sono brevi rampe max 16% ma sono su asfalto
Una volta raggiunto il tratto del Parco, saliamo ancora un poco per poi abbandonare l'asfalto e percorrere un bel bosco misto faggi e castagni
Ci stiamo dirigendo all'inizio della prima discesa: Diavolo, discesa aerea che passa sulle creste del Monte Morìa
Inizialmente è quasi .......tutto molto scorrevole
E' il trail più panoramico
Scendendo c'è un breve tratto molto ripido
dove i pin del pedale mordono la tibia di Paolino, con conseguente sosta refrigerante
Comunque mai vista una portata simile del torrente
Terminato il trail Diavolo breve trasferimento all'abitato di Taverne dove, dopo un breve degressione, ripercorriamo un tratto di strada asfaltata in salita per portarci all'imbocco della seconda discesa: la Bramble che confluirà poi sulla Poggiata
La prima parte è molto flow e divertente
Scendendo il flow diminuisce, ma non il divertimento
Non percorriamo tutta la discesa ma ci spostiamo per terminare l'escursione sull'ultimo trail: Cappuccetto Rosso
Cappuccetto Rosso, sempre molto divertente grazie alle sue compressioni
ed al suo tratto "Lustrascarpe"
Arriviamo in fondo, siamo sulla sterrata che costeggia il torrente Arda ed iniziamo ad avvicinarci alla Diga e di conseguenza alle auto.
Fa parecchio caldo ed ora il nostro pensiero fisso è la birra di fine giro.
Ma perchè terminare subito il giro passando sul solito guado??
Vediamo se riusciamo a passare sul coronamento della Diga.
Questo comporta un discreto mazzo prima su asfalto e poi su durissima sterrata che arriva qualche decina di metri sopra alla Diga.
Ora scendiamo e ci si presenta questa sorpresa:
Il cancello è chiuso, anche se un cartello indica che dovrebbe essere possibile il passaggio
Proviamo a suonare il campanello ma logicamente non risponde nessuno; ....forse non funziona neanche.
da notare che Ila, forse sospettando qualcosa, non scende, mentre invece io e Paolino ci rifacciamo a ritroso il tratto che ora è su dura salita.
Arriviamo belli cotti alle auto, breve trasferimento in auto a Lugagnano per fare quello che ormai ci riesce meglio!!