Parco del Ticino sempre piu' difficile

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Non m'intendo molto di queste vicende, quindi chiedo a voi di illuminarmi.

L'oggetto del dibattito è una pista ciclabile che è ritenuta insicura (qualcuno è già affogato) e che quindi viene chiusa. Nulla di strano... se uno apre una pista ciclabile deve anche garantirne la sicurezza secondo quelli che sono gli standard attuali.

Ma non si potrebbe semplicemente "declassare" la pista ciclabile a strada agro-silvo-pastorale (o qualcosa di equivalente), quindi non soggetta alle norme del codice della strada e di conseguenza, credo, con requisiti di sicurezza diversi?

Moltissimi sentieri che percorriamo in bici sono pericolosi, a volte incredibilmente esposti, ma proprio per il fatto che non sono definite piste ciclabili la responsabilità del proprietario viene meno.
 

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L'oggetto del dibattito è una pista ciclabile che è ritenuta insicura (qualcuno è già affogato) e che quindi viene chiusa. Nulla di strano... se uno apre una pista ciclabile deve anche garantirne la sicurezza secondo quelli che sono gli standard attuali.

Ma non si potrebbe semplicemente "declassare" la pista ciclabile a strada agro-silvo-pastorale (o qualcosa di equivalente), quindi non soggetta alle norme del codice della strada e di conseguenza, credo, con requisiti di sicurezza diversi?

Moltissimi sentieri che percorriamo in bici sono pericolosi, a volte incredibilmente esposti, ma proprio per il fatto che non sono definite piste ciclabili la responsabilità del proprietario viene meno.

Non credo che potrebbe essere una strada praticabile. Una strada agro-silvo-pastorale, in genere definita così dalle leggi regionali, continua ad essere una strada, che se aperta al traffico di una generalità di utenti deve presentare caratteristiche di sicurezza di un certo tipo. Ed in ogni caso, quand'anche la pista ciclabile venisse semplicemente "dismessa" il proprietario/conduttore continuerebbe ad essere responsabile di eventuali danni causati da pericoli non prevedibili con la "prudenza del buon padre di famiglia". Insomma, è un terreno scivoloso sul quale nessuno, a meno che non sia spinto da interessi rilevanti, temo voglia avventurarsi.
 

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Non credo che potrebbe essere una strada praticabile. Una strada agro-silvo-pastorale, in genere definita così dalle leggi regionali, continua ad essere una strada, che se aperta al traffico di una generalità di utenti deve presentare caratteristiche di sicurezza di un certo tipo. Ed in ogni caso, quand'anche la pista ciclabile venisse semplicemente "dismessa" il proprietario/conduttore continuerebbe ad essere responsabile di eventuali danni causati da pericoli non prevedibili con la "prudenza del buon padre di famiglia". Insomma, è un terreno scivoloso sul quale nessuno, a meno che non sia spinto da interessi rilevanti, temo voglia avventurarsi.

Sei certo che sia così? Non credo che una strada ad uso agricolo abbia gli stessi requisiti di una pista ciclabile, che per definizione dev'essere un luogo sicuro in cui pedalare.

Per esempio, se in una pista ciclabile trovo un buco e cado posso esporre denuncia al comune per scarsa manutenzione, ma se salendo da una gippabile che porta ad un alpeggio cado per una buca posso pretendere di denunciare qualcuno? In quel contesto è probabile che ci sia una buca e sta al ciclista stare attento.

La stessa cosa penso sia applicabile alla protezione laterale. Spesso si leggono cartelli: "Attenzione, strada con cigli indifesi". Evidentemente su determinate strade basta un cartello di avvertimento per scaricare la responsabilità, non di certo però su una pista ciclabile.

In Svizzera, dove esiste una mappa di sentieri segnati proprio come "percorsi ciclistici" si trovano singletrail strettissimi esposti su dei dirupi, dove basta poco per cadere (esempio: traverso del Monte Bar). Il gestore, credo la regione del Ticino, ha semplicemente scritto sul sito e nei pannelli informativi che il percorso può essere pericoloso e sono necessarie ottime capacità.

Per questo arrivo a pensare che ci sia modo di salvare i bei percorsi sui canali lombardi senza vietarne l'accesso o deturpando il territorio con delle sponde, magari semplicemente dicendo che quella non è più una pista ciclabile, ma un percorso vietato al traffico motorizzato, mettendo a conoscenza gli utenti dei pericoli oggettivi.
 

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Sei certo che sia così? Non credo che una strada ad uso agricolo abbia gli stessi requisiti di una pista ciclabile, che per definizione dev'essere un luogo sicuro in cui pedalare.

Ovviamente i requisiti di base sono diversi, ma non è detto che la dismissione della pista ciclabile risolva tutti i problemi per il proprietario/conduttore. La semplice presenza di un cartello di avviso potrebbe infatti non essere considerata sufficiente qualora un incidente si dovesse malauguratamente ripetere. Nella legislazione e giurisprudenza italiana non esiste lo "scarico di responsabilità", quelle clausole che vengono sottoscritte ad esempio nelle gare non hanno alcuna validità legale. Ed è anche e soprattutto per questo che in campagna si trovano tanti cartelli di divieto e catene a chiudere strade e stradelli, proprio per poter dimostrare che si è fatto il possibile per impedire l'accesso e quindi scansare responsabilità in sede civile.


Per questo arrivo a pensare che ci sia modo di salvare i bei percorsi sui canali lombardi senza vietarne l'accesso o deturpando il territorio con delle sponde, magari semplicemente dicendo che quella non è più una pista ciclabile, ma un percorso vietato al traffico motorizzato, mettendo a conoscenza gli utenti dei pericoli oggettivi.
La mia sensazione è che, a meno di un forte input politico o di un interesse commerciale, nessuno voglia prendersi dei rischi di finire in tribunale.
 

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Nella legislazione e giurisprudenza italiana non esiste lo "scarico di responsabilità", quelle clausole che vengono sottoscritte ad esempio nelle gare non hanno alcuna validità legale.

Quindi tutti quei moduli, la cui compilazione impegna ore di tempo prima delle gare, sono assolutamente inutili... ihihi simpatica.
Ma per i sentieri di montagna c'è una legislazione diversa?
 

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Quindi tutti quei moduli, la cui compilazione impegna ore di tempo prima delle gare, sono assolutamente inutili... ihihi simpatica.
Il modulo di per sè no, certe clausole del tipo "l' organizzazione declina ogni responsabilità...." sì, sono totalmente inutili.

Ma per i sentieri di montagna c'è una legislazione diversa?
No, ma torniamo al discorso della "prudenza del buon padre di famiglia" che probabilmente sconsiglierebbe di percorrere certi sentieri in bici, e rende di fatto impossibile "chiedere i danni" in caso di incidente.
 

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Il modulo di per sè no, certe clausole del tipo "l' organizzazione declina ogni responsabilità...." sì, sono totalmente inutili.

Capisco... interessante.

No, ma torniamo al discorso della "prudenza del buon padre di famiglia" che probabilmente sconsiglierebbe di percorrere certi sentieri in bici, e rende di fatto impossibile "chiedere i danni" in caso di incidente.

"prudenza del buon padre di famiglia" però mi dice tutto e niente... a chi spetta dire cosa è prudente e cosa non lo è? Per me potrebbe essere imprudente pedalare a pochi centimetri dal bordo, rischiando di cadere.

Colpa del sentiero con ciglio indifeso o del ciclista che non ha avuto il buonsenso di evitare il pericolo? Se siamo in montagna è colpa del ciclista, se siamo sui navigli è colpa del comune?

A seconda della situazione risponderei una o l'altra... difficile trovare la risposta qua, ma a logica si dovrebbe affermare che se un pericolo è probabile e tipico di quella determinata situazione allora la colpa è dell'utente (esempio: una buca in una strada sterrata è tipica e probabile, quindi la colpa è dell'utente), mentre se un pericolo è oggettivamente decontestualizzato allora è necessario indicarlo e nel caso proteggerlo (esempio: una buca in autostrada non è tipica, quindi la colpa è della sociatà autostrade).

Ora rimane da osservare? Lungo una strada che costeggia un canale è tipico e probabile trovare un ciclio indifeso? A mio parere si... la maggior parte dei canali ha cigli indifesi, quindi il pericolo è oggettivo, conosciuto ed evitabile con il buon senso del ciclista.
 

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Il ragionamento è sensato, ma in tribunale si ragiona in base alle leggi e non al buonsenso. Putroppo, mi permetto di aggiungere, anche se mi rendo conto che il buonsenso è un parametro soggettivo. Per cui non mi meraviglia che chi può, concretamente o astrattamente, essere chiamato a rispondere delle proprie azioni ci pensi bene prima di rischiare.
 

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Il ragionamento è sensato, ma in tribunale si ragiona in base alle leggi e non al buonsenso. Putroppo, mi permetto di aggiungere, anche se mi rendo conto che il buonsenso è un parametro soggettivo. Per cui non mi meraviglia che chi può, concretamente o astrattamente, essere chiamato a rispondere delle proprie azioni ci pensi bene prima di rischiare.

Ti quoto... purtroppo abbiamo troppe leggi, spesso anche in contrasto tra loro, da sfruttare per ottenere i propri scopi in un modo o nell'altro (perchè sembra che ci sia una legge che dice una cosa utile per te, ma poi un'altra che letta in un altro modo può darti contro), alla fine vince chi se la sa giocare meglio, sempre a scapito del buonsenso.
 

I-STEF

Biker serius
14/12/08
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Volevo solo aggiornare ad un anno dopo la situazione sulla ciclabile dell'Alzaia.




:i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t::i-want-t:
  • Il tratto che e' stato vietato lo e' tuttora senza nessuna modifica agli argini, ma se lo si percorre si incontra lo stesso numero di ciclisti di prima, come se non fosse mai stato vietato....:wink::wink::wink:
  • il tratto che invece non era mai stato bloccato ora e' sempre percorribile, ma sono stati messi dei pali con i salvagenti e una lunga cima ogni 2/300 mt........:}}}:
Ciao a tutti
 

bee

Biker novus
speriamo che qualcuno cadendo non sbatta la testa contro uno di quei pali o si strozzi con una delle corde o che in futuro non si sfracelli contro la ringhiera che costruiranno.... potremmo ricoprire l'intero mondo di gomma piuma o prosciugare mari e fiumi per non annegare.
Una volta si chiamavano fatalità, ammetto che in certi casi ci può essere la colpa di qualcuno, ma basterebbe ilbuon senso nel non fare causa per qualsiasi cosa...
 

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