Passaggio a spd: il pedale non fa la pedalata

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goz

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Non proprio, e comunque chi fa gare corre per vincere e guadagnarsi la pagnotta e si fa male con cognizione di causa come in tutti gli sport professionistici (vedi posizione della schiena). Io invece corro in MTB per divertirmi e stare in forma. Prova a vedere la pedalata come un esercizio fisico da palestra, tipo uno squat o prova a stare su una pedana d'equilibrio: nessuno ti consiglierà mai di appoggiare i piedi sul METATARSO ma bensì sui TALLONI, cioè di sfruttare l'appoggio di TUTTO L'ARCO del piede.
I pedali a sgancio stanno al biker pro come la cintura sta al sollevatore di pesi: tutti e due i dispositivi danno un qualcosa in più che per loro può fare la differenza in una gara, ma per noi comuni mortali non cambiano niente...
Purtroppo nei pedali a sgancio c'è tanta letteratura che tenta di spiegare da anni (a torto) i vantaggi e non parla mai dei problemi che causano, mentre il problema dei pedali flat è che i produttori non includono nessuna guida su come sfruttare gli innumerevoli vantaggi reali (sia per la nostra salute che per le performance) (e qui ti viene in aiuto la comunità)
Se guardi il mondo gravity poi noterai che "stranamente" i pedali a sgancio e le scarpe si stanno "flattizzando": basi di appoggio maggiori, canali delle tacchette sempre più lunghe verso il centro. E certi pedali flat (a torto) hanno la base concava per l'appoggio del metatarso. Per fortuna che c'è almeno Sam Hill che va forte applicando nel modo corretto i flat...
Se guardi al BMX l'UCI ha bandito i pedali a sgancio fino ad una certa età, e già questo dovrebbe far riflettere.

Quindi è tutto un gran complotto???
Vai .... andiamo di Terrapiattisti anche sui pedali della MTB....
:-|

Ora glielo voglio dire al 99% di biker che conosco e incontro con XC che andare con gli spd fa male e che sono vittime di un complotto...
Veramente il mondo gravity si sta spdiando....una volta faticavi a vedere spd in gare da enduro al contrario di ora.
Sai dove arriva il gran ritorno al flat, te lo dico subito ...per merito dell'e.bike... tanta gente si avvicina alla e.bike senza essere mai andato in MTB, chiaramente li i vantaggi dell'spd sono minori, la maggior parte delle e.bike sono da AM/enduro e sopratttutto nessuno ha voglia e tempo di imparare cascando da una e.bike. Quindi tutti i nuovi bike portati in questo mondo dall'e.bike usano per la quasi totalità il flat, ma per le muscolari i numeri li intuiamo solamente guardandoci in giro, basta partecipare ad un raduno...

sid
 

Boro

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Da quanto si evince dalla teoria illustrata poco sopra, il pedale dovrebbe essere non solo flat, ma parametrato al numero di scarpe, ossia se porti,chessò, il 46, per sfruttare bene l'appoggio di TUTTO l'arco plantare, come ci insegna l'esperienza fattuale dello squat in palestra, dovresti prendere un pedale flat da 32 cm da 1kg e mezzo su cui poggiare bene tutto il piede.
Nel contempo quando giri fai felice i contadini, perche' gia' che ci sei mentre passi dai una zappata in giro e alimenti l'economia circolare.
Mi pare tutto quagli.
 
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Prova a vedere la pedalata come un esercizio fisico da palestra, tipo uno squat o prova a stare su una pedana d'equilibrio: nessuno ti consiglierà mai di appoggiare i piedi sul METATARSO ma bensì sui TALLONI, cioè di sfruttare l'appoggio di TUTTO L'ARCO del piede.

sono due gesti molto differenti e non si possono paragonare. Uno è a gambe alterne, l'altro a gambe pari, in uno la schiena è carica e nell'altro no, Poi c'è da dire che per la pedalata non si guarda solo la potenza espressa ma anche la fluidità e la continuità. L'arco del piede poi non lo sfrutti nemmeno con lo squat.

I pedali a sgancio stanno al biker pro come la cintura sta al sollevatore di pesi: tutti e due i dispositivi danno un qualcosa in più che per loro può fare la differenza in una gara, ma per noi comuni mortali non cambiano niente...
Purtroppo nei pedali a sgancio c'è tanta letteratura che tenta di spiegare da anni (a torto) i vantaggi e non parla mai dei problemi che causano

Premesso che alterno flat e spd, e non sono quindi un "fondamentalista", anche a me che non faccio gare gli spd danno dei vantaggi. Riguardo i problemi che causano, non mi è chiaro se intendi dire che causano problemi se, ad esempio, le tacchette sono mal posizionate, oppure sempre. Secondo te perché non esiste letteratura che prova a spiegare i problemi che causano gli spd?
 

Boro

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chi io? no, un paio estivo e uno invernale.
più un paio vecchio in disuso (che non ho buttato x affetto, ma che non hanno più neanche le tacchette)
ma io sono povero...

però ho le crocs per i flat
:mrgreen:
E' che io ho sempre freddo e quindi nell'invernale ho ammucchiato scarpe nella speranza di trovarne una decente che mi eviti il congelamento delle falangi, ora sto puntando queste: https://www.all4cycling.com/shop/sc...HHF00CGY2rhqDyQlAKJxoCgfkQAvD_BwE&language=it

Saranno il mio ultimo tentativo:mrgreen::mrgreen:
 
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Le artic gia' le ho e sono in effetti le migliori mai usate finora, ma con la suola rigida sono molto scivolose per uso all mountain.
Queste mi paiono piu' complete.
infatti io non le presi per via della suola rigida,
presi le Shimano MT91 con la suola vibram in goretex, mi ci trovo benissimo ma forse non sono pesanti come le artic
 
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Da quanto si evince dalla teoria illustrata poco sopra, il pedale dovrebbe essere non solo flat, ma parametrato al numero di scarpe, ossia se porti,chessò, il 46, per sfruttare bene l'appoggio di TUTTO l'arco plantare, come ci insegna l'esperienza fattuale dello squat in palestra, dovresti prendere un pedale flat da 32 cm da 1kg e mezzo su cui poggiare bene tutto il piede.
Nel contempo quando giri fai felice i contadini, perche' gia' che ci sei mentre passi dai una zappata in giro e alimenti l'economia circolare.
Mi pare tutto quagli.
Sì il concetto è proprio quello, il pedale flat dovrebbe essere proporzionato alla lunghezza del piede. Coi Catalyst di Pedal Innovations siamo sui 14cm. Per ora c'è solo questa taglia equivalente ad una L, ma l'intento del suo creatore è quello di riuscire a mettere in produzione anche una M ed una S per i piedi più piccoli.
Tra l'altro in questa configurazione riesci a tenere il piede sempre parallelo a suolo e c'è meno necessità di usare tanti grani o grani + lunghi che sono comunque forniti. Ci sono già molte recensioni positive.
Anche gli Stamp Large non sono distanti da questo concetto. Fermo restando il concetto di piede in appoggio al centro e non sul metatarso.
 
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sono due gesti molto differenti e nsin on si possono paragonare. Uno è a gambe alterne, l'altro a gambe pari, in uno la schiena è carica e nell'altro no, Poi c'è da dire che per la pedalata non si guarda solo la potenza espressa ma anche la fluidità e la continuità. L'arco del piede poi non lo sfrutti nemmeno con lo squat.



Premesso che alterno flat e spd, e non sono quindi un "fondamentalista", anche a me che non faccio gare gli spd danno dei vantaggi. Riguardo i problemi che causano, non mi è chiaro se intendi dire che causano problemi se, ad esempio, le tacchette sono mal posizionate, oppure sempre. Secondo te perché non esiste letteratura che prova a spiegare i problemi che causano gli spd?

Te la faccio semplice, in bici di appoggi ne hai tre (sella,manubrio e pedali) e quando pedali in piedi solo due. Se comprometti l'appoggio sui pedali comprometti la tua stabilità e quindi il corpo deve richiamare inutilmente altri muscoli per compensare. Ecco che parte il mal di schiena nella parte bassa, dolori ai polpacci ed al tendine d'Achille, sovraccarico delle ginocchia ecc. Se invece riesci a sfruttare l' arco in appoggio è tutta un'altra storia.
 
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Keima

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Sì il concetto è proprio quello, il pedale flat dovrebbe essere proporzionato alla lunghezza del piede. Coi Catalyst di Pedal Innovations siamo sui 14cm. Per ora c'è solo questa taglia equivalente ad una L, ma l'intento del suo creatore è quello di riuscire a mettere in produzione anche una M ed una S per i piedi più piccoli.
Tra l'altro in questa configurazione riesci a tenere il piede sempre parallelo a suolo e c'è meno necessità di usare tanti grani o grani + lunghi che sono comunque forniti. Ci sono già molte recensioni positive.
Anche gli Stamp Large non sono distanti da questo concetto. Fermo restando il concetto di piede in appoggio al centro e non sul metatarso.

Non è malvagia l’idea! All’occorrenza smonti e sei pronto per giocare a paddle! Da valutare!
 

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Non posso credere che questa discussione sia ancora seria... da almeno un paio di pagine!!
Dopo i terrapiattisti ci mancavano i pedalpiattisti...
 

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Ti riporto la mia esperienza, magari può servirti, ho iniziato ad andare in bici con i flat, li ho usati per tre anni. Pedali di qualità e five ten, quindi il massimo del grip. In tutto questo tempo ho avuto modo di capirne pregi e difetti. Ad un certo punto ho individuato gli aspetti negativi, o che semplicemente a causa delle mie aumentate capacità di guida, volevo migliorare o eliminare. Da qui ho iniziato ad usare gli spd, ed effettivamente ho trovato i benefici che cercavo. Quindi, non è che un pedale è migliore dell’altro, semplicemente devi usare quello che ti fa sentire bene, perché entrambi hanno pregi e difetti. Scendendo nel dettaglio sulla rotondità della pedalata, la mia risposta è questa, io non ho avvertito dei miglioramenti nei movimenti, o meglio, pedalo come sempre, le uniche cose di cui mi accorgo sono che ho abbassato i miei tempi nelle salite e mi sono stancato di meno. Ma premetto che spesso salgo su asfalto. Secondo me è proprio quando non te ne accorgi in sella, nel senso che non hai disturbi, che stai facendo tutto bene. L’unica cosa indispensabile per gli spd (ma in teoria anche dei flat) è la corretta posizione delle tacchette ( o del piede sui flat). Ma se fossero posizionate in modo errato, stai tranquillo che te ne accorgeresti immediatamente! (Ricordo la prima discesa fatta con le tacchette troppo avanti, mezzo trail e mi sono fermato coi polpacci in fiamme [emoji28]). Quindi, sta a te provare e pedalare


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