Se ti può essere utile ...
Io ho iniziato ad andare in mtb 4 anni fa (a 45 anni...).
Dalle mie parti i percorsi sono quasi tutti mulattiere e sentieri montani con sassi e radici, ed io quando esco in settimana alla sera sono sempre da solo.
All'inizio le mulattiere con pietre e sassi mi sembrava fossero impossibili da fare in discesa senza scendere dalla bike: metti tutto insieme (paura di farmi male, rigidità fisica dovuta alla tensione, mancanza di tecnica, posizione errata sulla bike,velocità troppo bassa etc.) ed ecco che certe discese mi erano impossibili.
Quello che ho fatto è stato ... intestardirmi.
Sempre sulla stessa mulattiera, per parecchie settimane, cercando di fare sempre qualche passaggio in più senza scendere, comparando le sensazioni provate di volta in volta per capire cosa aveva funzionato e cosa no.
Così, poco alla volta, ho capito come dovevo affrontarle: guardare sempre almeno 5/10 metri avanti per scegliere in anticipo la linea ed essere preparato a ciò che mi veniva incontro, massima scioltezza per evitare di diventare un "pezzo di legno" e farmi sbatacchiare dalle sconnessioni subendole invece di assorbirle, ma soprattutto cercare di tenere una velocità costante che mi consentisse di "galleggiare" sul fondo pietroso, perchè a bassa o bassissima velocità, frenando di continuo per poi ripartire, non riuscivo a fare una discesa completa.
Molto mi ha aiutato anche fare ripetutamente scalinate lunghe e non tutte dritte: impari a "galleggiare" a velocità adeguata senza irrigidirti.
Non dico che adesso scendo dappertutto, ma per lo meno quello che mi sembrava insormontabile quando ho iniziato, adesso riesco a farlo abbastanza in scioltezza.
Eh, si, oltre al casco, ginocchiere, gomitiere e zaino con paraschiena li metto sempre quando scendo.
Mi aiutano a sentirmi più a mio agio e meno teso.
Se perseveri, magari tenendo nota dei piccoli miglioramenti che di volta in volta riesci fare (oggi quel passaggio dove scendevo dalla bike l'ho fatto in sella, etc.), vedrai che alla fine riuscirai a scendere anche dove ora non riesci.
Io ho iniziato ad andare in mtb 4 anni fa (a 45 anni...).
Dalle mie parti i percorsi sono quasi tutti mulattiere e sentieri montani con sassi e radici, ed io quando esco in settimana alla sera sono sempre da solo.
All'inizio le mulattiere con pietre e sassi mi sembrava fossero impossibili da fare in discesa senza scendere dalla bike: metti tutto insieme (paura di farmi male, rigidità fisica dovuta alla tensione, mancanza di tecnica, posizione errata sulla bike,velocità troppo bassa etc.) ed ecco che certe discese mi erano impossibili.
Quello che ho fatto è stato ... intestardirmi.
Sempre sulla stessa mulattiera, per parecchie settimane, cercando di fare sempre qualche passaggio in più senza scendere, comparando le sensazioni provate di volta in volta per capire cosa aveva funzionato e cosa no.
Così, poco alla volta, ho capito come dovevo affrontarle: guardare sempre almeno 5/10 metri avanti per scegliere in anticipo la linea ed essere preparato a ciò che mi veniva incontro, massima scioltezza per evitare di diventare un "pezzo di legno" e farmi sbatacchiare dalle sconnessioni subendole invece di assorbirle, ma soprattutto cercare di tenere una velocità costante che mi consentisse di "galleggiare" sul fondo pietroso, perchè a bassa o bassissima velocità, frenando di continuo per poi ripartire, non riuscivo a fare una discesa completa.
Molto mi ha aiutato anche fare ripetutamente scalinate lunghe e non tutte dritte: impari a "galleggiare" a velocità adeguata senza irrigidirti.
Non dico che adesso scendo dappertutto, ma per lo meno quello che mi sembrava insormontabile quando ho iniziato, adesso riesco a farlo abbastanza in scioltezza.
Eh, si, oltre al casco, ginocchiere, gomitiere e zaino con paraschiena li metto sempre quando scendo.
Mi aiutano a sentirmi più a mio agio e meno teso.
Se perseveri, magari tenendo nota dei piccoli miglioramenti che di volta in volta riesci fare (oggi quel passaggio dove scendevo dalla bike l'ho fatto in sella, etc.), vedrai che alla fine riuscirai a scendere anche dove ora non riesci.