Chiaro, limpido, cristallino...
In effetti fare un affare vuol dire trovarsi esattamente nel punto di mezzo... dove per l'acquirente il prezzo è giusto, e per il venditore remunerativo.
Ma queste considerazioni, mentre si adattano perfettamente a soggetti che hanno lo stesso o simile potere negoziale (esempio scambi commerciali tra privati, compravendita sul Mercatino) mal si adattano a situazioni squilibrate, dove le condizioni non sono negoziabili e da una delle parti viene esercitato un abuso, una forzatura.
Può essere un farmaco dove si fa leva sullo stato di necessità, oppure un palese monopolio dove ci si approfitta della posizione dominante... o qualcosa legato a un rapporto di lavoro dipendente.
In tutti i casi in cui una delle parti ha una forza molto maggiore dell'altra, è difficile che sia il libero mercato il fattore regolatore, equilibrante, ma si tratta piuttosto di coercizione... visto che lo squilibrio delle forze tra le parti è evidente!