pianificare e attrezzarsi per un'escursione in luoghi sperduti

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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gatz

Biker serius
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Purtroppo l'avvento della tecnologia gps sui cellulari e la condivisione delle tracce ha portato della gente sprovveduta ad avventurarsi sottovalutando molte cose, nel mio piccolo ho girato e pianificato tanto in questi ultimi anni in territori anche aspri mai visti prima, col mio gruppo non abbiamo mai avuto problemi, certo per non avere problemi bisogna essere molto meticolosi.
Propongo una check list non esaustiva per chi decidesse di avventurarsi, che mi farebbe piacere venisse completata da voi altri, perchè avventurarsi è fantastico a patto che ci si prepari adeguatamente.

AVVENTURARSI SEMPRE IN GRUPPO MAI DA SOLI, DA SOLI FARE SEMPRE PERCORSI NOTI E ACCESSIBILI.

NELLA PIANIFICAZIONE:
  • pianificare un percorso partendo da tracce note, se si vogliono aggiungere parti esplorative, che siano solo "parti" e che abbiano delle alternative sicure per bypassarle.
  • studiare il percorso, su carte come IGM o CTR o su google earth, crearsi una mappa mentale, individuare dei waypoint o imparare degli elementi caratteristici naturali o artificiali di orientamento come cime, valichi, crocevia...
  • conoscere le capacità atletiche e tecniche di tutti i compagni di viaggio e costruire la traccia su quelle, senza mai esagerare.
  • conoscere le previsioni meteo e il suo impatto su quel territorio, acqua, sole e vento possono essere percepiti in modo molto diverso a seconda delle condizioni del territorio.
  • pianificare i tempi di percorrenza prendendosi sempre largo margine, conoscere l'orario del tramonto.
  • Prevedere delle vie veloci in caso di ritardi nella tabella di marcia o eventualmente calcolare i tempi di percorrenza a ritroso.
  • identificare le zone di approvvigionamento dell'acqua
  • identificare le zone di ricezione telefonica
  • identificare le zone frequentate da persone, caserme forestali, aziende agricole...
  • identificare i rifugi
L'ATTREZZATURA:
  • avere più dispositivi GPS od eventualmente almeno una carta dettagliata con il tracciato disegnato e una bussola.
  • kit medico di base
  • kit di soppravvivenza: coperta termica, accendino, coltellino, fischietto.
  • luci
  • attrezzatura di riparazione: pompetta, cacciagomme, camera d'aria di scorta, gonfia e ripara, kit per riparazione copertoni sia esterno che pezze per l'interno, fascette da elettricista, smagliacatena e falsa maglia, nastro, multitool, pinze, pastiglie di ricambio, forcellino di ricambio, ecc...
  • indossare un abbigliamento adeguato all'escursionismo, portarsi nello zaino sempre almeno una giacca impermeabile, calze e maglia di ricambio, guanti invernali.
  • sacca idrica con l'acqua necessaria senza lesinare nella quantità; d'estate inserire una bottiglietta d'acqua ghiacciata a contatto con la sacca, meglio dei ghiaccioli perchè in questo caso l'acqua che si scioglierà si potrà utilizzare, provvedere ad un rivestimento termico per la sacca idrica .
  • portasi sempre cibo di emergenza come barrette, gel, sali minerali, caramelle...
  • tutta questa attrezzatura può essere sistemata in uno zaino di 20 litri circa con un peso di massimo 5kg, per cui piuttosto fattibile per tutti, sarebbe però più sensato suddividere alcuni oggetti di scarso utilizzo tra il gruppo per evitare inutili doppioni.
DURANTE L'ESCURSIONE:
  • Non azzardare passaggi tecnici dove non si è sicuri
  • Non modificare l'itinerario senza motivo
  • Fare spesso un punto della situazione sullo stato fisico dei componenti e sui tempi di percorrenza necessari.
  • Se ci sono stati dei contrattempi e si è in forte ritardo valutare se tagliare il percorso nei punti previsti o percorrere il percorso a ritroso.
  • Se inizia a far buio e si è ancora molto lontani alla meta avvisare amici o parenti ed eventualmente attivare i soccorsi, se non si riesce per assenza di campo telefonico, dirigersi nel rifugio più vicino preventivamente individuato per prepararsi ad affrontare la notte, nel mentre si può continuare a cercare di chiamare i soccorsi ma avere un rifugio sicuro rende questa operazione più semplice, inoltre proseguire al buio in posti che non si conoscono è sempre molto pericoloso con un maggiore rischio di farsi male o perdersi e che quindi sopraggiunga il panico.
  • Se uno del gruppo si fa male ed è impedito a continuare chiamare subito i soccorsi se possibile o mandare qualcuno del gruppo per chiamare i soccorsi, sarebbe molto utile aver frequentato un corso di primo soccorso.
 
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gipipa

Biker tremendus
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forse a monte sarebbe opportuno definire cosa si intende per "escursione"
perchè per me buona parte delle regole suggerite, pur valide, sono più adatte ad un esplorazione in luoghi selvaggi che non alla classica gita in mtb
ok essere prudenti, ma certe cose sono al limite della paranoia
suggerire se si sta facendo buio di chiamare i soccorsi tout court, senza altra discriminante, è come minimo a rischio di causare un procurato allarme nel 99% dei casi
 

gatz

Biker serius
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forse a monte sarebbe opportuno definire cosa si intende per "escursione"
perchè per me buona parte delle regole suggerite, pur valide, sono più adatte ad un esplorazione in luoghi selvaggi che non alla classica gita in mtb
ok essere prudenti, ma certe cose sono al limite della paranoia
suggerire se si sta facendo buio di chiamare i soccorsi tout court, senza altra discriminante, è come minimo a rischio di causare un procurato allarme nel 99% dei casi
Mi sembra chiaro che si parla di escursioni in zone che non si conoscono e poco frequentate, il mio punto di vista è la Sardegna, dove i monti sono per la maggior parte selvaggi e la segnaletica praticamente inesistente.

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marcus69

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Mi sembra chiaro che si parla di escursioni in zone che non si conoscono e poco frequentate, il mio punto di vista è la Sardegna, dove i monti sono per la maggior parte cosí e la segnaletica praticamente inesistente...

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questo è vero....ci si perde spesso anche a piedi soprattutto nel supramonte ...Pochi gg fa invece ci sono stati dei biker persi nella zona di S.caterina di pittinurri...mahhh
 

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gipipa

Biker tremendus
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ok, per quel tipo di uscite la lista è del tutto sensata.
non credo che siano esattamente ciò che la maggior parte della gente intende per escursioni. si tratta di un qualcosa a metà tra il viaggio-avventura e l'esplorazione.
conosco abbastanza bene la sardegna. situazioni simili, per ampiezza delle aree di fatto non antropizzate ed assenza di segnaletica, sono quasi assenti nel resto d'italia. forse sui monti della calabria. per questi aspetti è simile a itinerari avventura fattibili in paesi esteri.
 

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