Proposta per sezione Itinerari: indicare la pericolosità

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Sei d'accordo sull'indicare la pericolosità di un itinerario?

  • Voti: 18 72,0%
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  • Votanti
    25

tirrolo

Cicliere Provetto
22/9/13
1.469
3.469
0
38
Tossicia e Bolzano
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Acciaio e Carbonio.
Ma per me quelli è meglio se stanno proprio a casa ogni periodo dell'anno, o se proprio vogliono andare portan la bici a mano nei tratti pericolosi. Quello che riprende a momenti cade sotto, oppure stava fingendo ma ha comunque rischiato grosso. Cammini sul bordo di un precipizio dove la neve non ti lascia spazio, guarda che esiste anche l'opzione "torno indietro". La tizia va a terra in un tornantino fortunatamente non esposto, quello dietro ci mette due ore per girarlo.. e dai, se non son percorsi per te fai come faccio io, evitali e trova qualcosa di più adatto a te. "Giro magnifico", sì, perché siete tornati vivi.



Vero. Una buona pratica è ripassare mentalmente il giro prima di pubblicarlo e una prima bozza di un template potrebbe essere questa:

Indicare se e dove vi sono tratti:

- esposti
- ostruiti
- con necessità di guado torrenti
- in forte/fortissima pendenza
- con fondo con poca aderenza
- con gradoni di altezza significativa [questo magari no, è già incluso nella difficoltà]
- con curve prive di protezioni in uscita
- particolarmente frequentati da escursionisti
- con probabile passaggio animali
- con pericolo di frane e/o valanghe
- attraversanti aree con denso traffico mezzi motorizzati
- percorribili nei due sensi

Indicare inoltre se la sicurezza nella percorrenza dell'itinerario è significativamente dipendente dalle condizioni meteo e dal periodo dell'anno.

Magari così incomincia ad essere un po' poco pratico... inoltre alcune cose sono troppo mutevoli (magari al mio passaggio il sentiero non era ostruito), altre sono già riassunte nella scala di difficoltà tecnica del percorso (e.g., forte/fortissima pendenza).

Una cosa utile e veloce sarebbe, semplicemente, quella di indicare la difficoltà escursionistica (quindi, "Difficoltà Tecnica" lasciarlo così com'è e semplicemente aggiungere una voce "Difficoltà Escursionistica").

Questo perchè, a mio avviso, la scala escursionistica è molto più indicativa delle scale attualmente usate per la mountain bike. A me personalmente non interessa molto sapere se il sentiero è raidabile o meno (QUESTO SÌ, troppo soggettivo), mentre invece mi interesserebbe molto di più sapere a cosa vado incontro (se faccio un EE, accetto il rischio che ci possano essere tratti di disimpegno in arrampicata o ferrate facili e quindi mi regolo di conseguenza, ad esempio prevedendo un modo di smontare e legare la bici allo zaino nel malaugurato caso mi servissero le mani libere e fossi impossibilitato dal tornare indietro).

Sarebbe utile avere l'opinione di qualche guida/accompagnatore di montagna, speriamo ve ne sia qualcuna/o che sta seguendo questa discussione.
 

Burìk

Biker prudens
29/7/15
1.953
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Monte Musinè
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Fat+xc+full
Magari così incomincia ad essere un po' poco pratico... inoltre alcune cose sono troppo mutevoli (magari al mio passaggio il sentiero non era ostruito), altre sono già riassunte nella scala di difficoltà tecnica del percorso (e.g., forte/fortissima pendenza).

Una cosa utile e veloce sarebbe, semplicemente, quella di indicare la difficoltà escursionistica (quindi, "Difficoltà Tecnica" lasciarlo così com'è e semplicemente aggiungere una voce "Difficoltà Escursionistica").

Questo perchè, a mio avviso, la scala escursionistica è molto più indicativa delle scale attualmente usate per la mountain bike. A me personalmente non interessa molto sapere se il sentiero è raidabile o meno (QUESTO SÌ, troppo soggettivo), mentre invece mi interesserebbe molto di più sapere a cosa vado incontro (se faccio un EE, accetto il rischio che ci possano essere tratti di disimpegno in arrampicata o ferrate facili e quindi mi regolo di conseguenza, ad esempio prevedendo un modo di smontare e legare la bici allo zaino nel malaugurato caso mi servissero le mani libere e fossi impossibilitato dal tornare indietro).

Sarebbe utile avere l'opinione di qualche guida/accompagnatore di montagna, speriamo ve ne sia qualcuna/o che sta seguendo questa discussione.

Sì, la descrizione si allunga parecchio, ma in assenza di un sistema migliore.. per me fra quelli proposti il più semplice e immediato rimane quello Francese, o un suo adattamento semplificato all'osso con la sola esposizione.
 

ivosavo

Biker superioris
11/10/11
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Brianza "del norde"
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The RIPper, la Shan tosa, the Swiss Rocket ed una bitumiera
Sei d'accordo sull'indicare la pericolosità di un itinerario?
Come già detto da altri, in linea di massima la risposta è affermativa, all'atto pratico la vedo troppo soggettiva e troppo aleatoria.
Per "dimostrarlo" faccio degli esempi, li numero per facilitare un eventuale quote:
1) Stesso sentiero a lastroni, con l'asciutto ottimo grip, col bagnato "saponetta"..ogni volta bisognerebbe almeno sdoppiare la descrizione.
2) è più "pericoloso"
un sentiero tecnico e tortuoso sul quale le velocità sono necessariamente limitate e, se cadi, hai due possibilità:
- cadi a 1km/h in mezzo a due sassi e non ti fai nulla
- cadi a 1km/h su uno dei due sassi e (successo) ti frantumi svariate costole ed un mignolo?
o un sentiero superflow sul quale puoi andare a svariati km orari su cui, se sbagli prendi una mina epocale(quindi rischio basso, rischio di farsi molto male alto a pericolo potenzialmente basso, almeno sulla carta)?
3) uso praticamente sempre i flat, ma riconosco la superiorità smaccata di efficienza degli SPD ed ogni tanto li monto "per provare ad abituarmi". sui sentieri esposti con gli SPD me la faccio letteralmente sotto e divento una frana. Lo stesso sentiero coi flat non mi da fastidio. pericolosità e rischio, in quanto stesso sentiero, sono per definizione assolutamente gli stessi, quello percepito dallo stesso soggetto (io) è molto diverso....figurati se lo racconto ad un altro
4) a me i passaggi in sequenza su roccette fisse non danno fastidio, ad un compagno di uscite molto più bravo di me in qualsiasi altro frangente tantissimo, a prescindere dall'esposizione. a chi, un terzo ascoltatore darebbe ragione sulla valutazione del sentiero?
 

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