Quella volta. Lo sheriffo -2-

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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-segue-

Lo sheriffo Muldox era ormai arrivato in vetta.
Il sentiero spianava per un pezzo, fino ad un bivio da dove cominciava la discesa.
Li, come sempre, lo sheriffo tiro' fuori dallo zaino la maglietta asciutta da cambiarsi e la sua barretta da mangiare.
Si guardava attorno in quella fosca giornata, spaziando con lo sguardo sulla valle che lo attendeva in discesa.
Pensava al più ed al meno ed a quello strano bambino che gli era parso di vedere. Anche se in realtà pensarci gli dava fastidio e cercava di concentrarsi su altro.
Ad un tratto senti' provenire alle spalle quel cigolio che aveva sentito in salita, ma che sembrava venire dal nulla.
Si giro' e rimase abbastanza sconcertato:
un tizio su una sedia a rotelle era a non più di 2mt da lui.
Un uomo con una maglietta blu scuro, su una normale sedia a rotelle.
Una faccia anonima, da uomo qualunque.
Nessun tratto o segno particolare che valesse la pena di essere notato.
A parte due braccia enormi e l'assenza di gambe, sottolineata, o mascherata, da un drappo blu scuro.
Lo sheriffo Muldox ingoio' la barretta, ricompose la propria espressione di stupore e, cordiale come sempre, saluto'.
Il tizio in sedia a rotelle rispose freddamente con un lo stesso saluto.
Segui' un silenzio.
Lo sheriffo, incerto se fare finta di niente o affrontare l'evidenza, scelse la via diretta e chiese come avesse fatto ad arrivare fin li su una sedia a rotelle.
L'uomo dalle braccia enormi rimase zitto. Poi di colpo disse: "Io so chi sei" e si zitti'.
Lo sheriffo Muldox cominciava ad avere un senso di disagio sempre più marcato. Ma non si perse d'animo e rispose: "ah si? beh, meno male che almeno uno di noi due lo sa".
Facendo seguire una risatina un po' forzata.
L'uomo sulla sedia a rotelle rimase zitto.
Lo sheriffo Muldox era combattuto se questo silenzio e lo sguardo fisso su di lui di questo uomo fosse più imbarazzante o inquietante.
Lo situazione sfuggiva a qualunque suo parametro abituale e questo lo rendeva ormai decisamente nervoso se non incredulo.
Decise di alzarsi e togliersi d'impaccio.
Sali' sulla bici e si preparo' alla discesa senza nemmeno mettersi le protezioni.
Prima di dare il colpo di pedale che lo avrebbe fatto uscire da quella situazione sgradevole trovo' la decisione per rivolgere all'uomo sulla sedia a rotelle un "ciao" molto deciso.
L'uomo, che continuava a fissarlo, rispose con freddezza e con uno sguardo senza emozioni con un "arriverderci sheriffo".
In quell'istante lo sheriffo Muldox decise che ne aveva veramente abbastanza e con una scrollata di spalle infastidita si getto' in discesa con una decisione ed una foga inusitate.
Quasi con rabbia.
Scendeva concentrato, aggredendo ogni ostacolo come se volesse demolirlo.
Dopo un bel pezzo si fermo' ad una malga su un pianoro.
Aveva incredibilmente il fiatone e le mani che gli bruciavano.
Si rese conto di aver percorso un dislivello notevole in un tempo brevissimo.
Non era mai stato cosi' veloce.
Anche se il tempo pareva essersi fermato durante quella discesa.
Una discesa in cui aveva solo pensato a scendere. Non aveva mai fatto una cosa con una concentrazione cosi' assoluta.
In quel momento pero' rabbrividi'.
Si rese conto che durante quella discesa era scappato.
Non sapeva esattamente da cosa, ma quella nuova sensazione era quella di una fuga.
Forse dall'uomo sulla sedia a rotelle, forse da quell'immagine di un bambino vestito di bianco che lo guardava dall'alto di un tornante, forse da tutta questa situazione, da questa giornata in cui tutto sembrava strano.
Gli torno' persino alla mente quell'ombra che gli era parso di vedere la mattina dietro la veneziana della cucina a cui aveva dato alcuna importanza.
Ma soprattutto rabbrividi' perchè si rese conto che, li nella radura in cui si trovava, il silenzio era assoluto.
Poteva sentire distintamente il proprio respiro. Il battito del proprio cuore.
Si volto' verso la malga e vide che di fianco c'era una croce.
Una croce in legno che non aveva mai notato prima in quel posto.
Ed era impossibile non notarla, visto che era alta almeno 3 metri.
Ormai lo sheriffo Muldox stava rendendosi conto che le sue certezze più solide venivano a mancare.
Davvero non aveva mai notato quello croce?
Era stata costruita da poco?
Da chi?
Perchè proprio li? Di fianco ad una malga abbandonata?
La cosa che più lo inquietava pero', era che si sentiva attratto da quella malga.
Era attratto dall'idea di darci almeno uno sguardo dentro.
Ci era passato decine di volte in quel posto e mai gli era venuto in mente di distogliere le proprie attenzioni dall'andare in bici per curiosare in una vecchia malga abbandonata in una valle senza interesse.
Ora pero' era sceso dalla bici, l'aveva lasciata adagiarsi su un fianco lasciando la manopola del manubrio come con un'ultima carezza della mano e sentiva solo il rumore dei propri passi sull'erba umida.
Il suo sguardo fisso su una finestrella della malga.

-continua-

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Ma dai ancora una settimana per il seguito, acc...
Certo che sei proprio bravo, hai un futuro come scrittore, ehm nel caso non volessi più andare in bici.
 

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