E da quando ero piccino piccino che questa cresta che collega il Cornetto con lo Stivo è lì davanti al mio sguardo ogni qualvolta lo rivolgo ad ovest. Con il suo lungo profilo che da una parte si riflette nell’Adige e dall’altro nella valle del Sarca con i suoi laghi. Mai osato farla nemmeno a piedi il percorso viene dato di oltre sei ore in ambiente selvaggio e percorso da pochi. Con i suoi strapiombi soprattutto verso la valle dell’Adige.
Finalmente dopo 52 anni rompo gli indugi e decido di andare alla sua scoperta, raccolgo delle info dai pochi che conosco che l’hanno fatta a piedi e tutti sono d’accordo con il dire che in bike non è fattibile, ma le sfide mi attizzano e non poco.
Chiedo nella mia sezione se qualcuno ha voglia di venire a farmi compagnia e un altro temibile vecchietto, un certo @FabioL accetta la sfida anche se lui salendo dalla Becca da giovincello qualche tratto se lo era già fatto.
Si parte di buon ora…talmente presto che Fabiol arriva al luogo dell’appuntamento … non mi vede e sta già passando oltre ...…
Ci si avvia chiacchierando verso Aldeno dalla ciclabile e poi su….su passiamo Garniga e arriviamo alle Viote…ultimo posto civilizzato dove entrambi ci facciamo di coca e io ci aggiungo anche un bel panino imbottito…il primo di una lunga serie….il prossimo lo troverò io arrivato al rifugio Marchetti allo Stivo.
Qua effettuo subito una deviazione dal giro…giocherello a quello che si chiama geocaching tra le risate e al curiosità di Fabiol….siamo o non siamo dei bambinoni cresciuti un po’ troppo….
Ormai l’asfalto è alle nostre spalle e davanti a noi si apre uno scenario strepitoso, nulla a che vedere con quello che vedo da casa. Il Cornetto visto da qua è strepitoso ed anche la sua salita si rivela più pedalabile di quello che ci si aspetta
….due brevi tratti a spinta e siamo sotto la vetta al bivio dove inizia il segnavia 617 CAI che non abbandonerò per le prossime 4 ore.
La prima parte è nascosta dall’erba....
...ma poi la traccia comincia a rendersi visibile correndo in prossimità della cresta, chi soffrisse di vertigini è pregato di non sporgersi
troviamo anche una dolce donzella…che Fabiol conosce bene visto che lo sopporta da un bel po’ di anni che è salita da CEI alla Becca per il sentiero 640 CAI e ci è venuta incontro…ci si ferma per un panino e poi si continua tutti e tre a scendere verso la Becca che raggiungiamo velocemente con un bel tratto di sentiero in costa per nulla difficile e pedalabile agevolmente.
Qua come mi aveva accennato Fabiol mi lascia…aspetta la sua dolce e scende per il 640 CAI che mi riprometto di fare a breve e io mi avvio verso Cima Alta, un tratto in cui solo 5 minuti riesco a pedalare, il resto è tutto un sano portage anche a tre mani talmente è impervio il sentiero....
ma la voglia di scoprire tutta la cresta vince la fatica e dopo un paio di ore sono sul Palon l’antecima più alta di Cima Alta e finalmente ora è la bike che mi porta
Anche il tratto in salita dalla forcella della Madonnina fino al rifugio Marchetti si presenta pedalabile ma bisogna saper spingere sui pedali e finalmente raggiungo la fine del 617 è tutta la cresta è stata fatta.
Ora scendo nuovamente alla forcella e da qui prendo il 623 CAi che in breve e con alcuni passaggi che mi costringono con il piede a terra a Passo Bordala dove trovo un altro geocaching , il sentiero non è dei più facili con passaggi trialistici. Ora mi dirigo su asfalto verso malga Sommator e prendo il segnavia 642 CAI che in men che non si dica mi porta a Patone, anche questo è un sentiero da non sottovalutare, e finalmente dopo un altro breve tratto in single track sono a Villa Lagarina….soddisfatto di aver finalmente percorso tutta questa magnifica cresta.
[album]32311[/album]
Finalmente dopo 52 anni rompo gli indugi e decido di andare alla sua scoperta, raccolgo delle info dai pochi che conosco che l’hanno fatta a piedi e tutti sono d’accordo con il dire che in bike non è fattibile, ma le sfide mi attizzano e non poco.
Chiedo nella mia sezione se qualcuno ha voglia di venire a farmi compagnia e un altro temibile vecchietto, un certo @FabioL accetta la sfida anche se lui salendo dalla Becca da giovincello qualche tratto se lo era già fatto.
Si parte di buon ora…talmente presto che Fabiol arriva al luogo dell’appuntamento … non mi vede e sta già passando oltre ...…
Ci si avvia chiacchierando verso Aldeno dalla ciclabile e poi su….su passiamo Garniga e arriviamo alle Viote…ultimo posto civilizzato dove entrambi ci facciamo di coca e io ci aggiungo anche un bel panino imbottito…il primo di una lunga serie….il prossimo lo troverò io arrivato al rifugio Marchetti allo Stivo.
Qua effettuo subito una deviazione dal giro…giocherello a quello che si chiama geocaching tra le risate e al curiosità di Fabiol….siamo o non siamo dei bambinoni cresciuti un po’ troppo….
Ormai l’asfalto è alle nostre spalle e davanti a noi si apre uno scenario strepitoso, nulla a che vedere con quello che vedo da casa. Il Cornetto visto da qua è strepitoso ed anche la sua salita si rivela più pedalabile di quello che ci si aspetta
….due brevi tratti a spinta e siamo sotto la vetta al bivio dove inizia il segnavia 617 CAI che non abbandonerò per le prossime 4 ore.
La prima parte è nascosta dall’erba....
...ma poi la traccia comincia a rendersi visibile correndo in prossimità della cresta, chi soffrisse di vertigini è pregato di non sporgersi
troviamo anche una dolce donzella…che Fabiol conosce bene visto che lo sopporta da un bel po’ di anni che è salita da CEI alla Becca per il sentiero 640 CAI e ci è venuta incontro…ci si ferma per un panino e poi si continua tutti e tre a scendere verso la Becca che raggiungiamo velocemente con un bel tratto di sentiero in costa per nulla difficile e pedalabile agevolmente.
Qua come mi aveva accennato Fabiol mi lascia…aspetta la sua dolce e scende per il 640 CAI che mi riprometto di fare a breve e io mi avvio verso Cima Alta, un tratto in cui solo 5 minuti riesco a pedalare, il resto è tutto un sano portage anche a tre mani talmente è impervio il sentiero....
ma la voglia di scoprire tutta la cresta vince la fatica e dopo un paio di ore sono sul Palon l’antecima più alta di Cima Alta e finalmente ora è la bike che mi porta
Anche il tratto in salita dalla forcella della Madonnina fino al rifugio Marchetti si presenta pedalabile ma bisogna saper spingere sui pedali e finalmente raggiungo la fine del 617 è tutta la cresta è stata fatta.
Ora scendo nuovamente alla forcella e da qui prendo il 623 CAi che in breve e con alcuni passaggi che mi costringono con il piede a terra a Passo Bordala dove trovo un altro geocaching , il sentiero non è dei più facili con passaggi trialistici. Ora mi dirigo su asfalto verso malga Sommator e prendo il segnavia 642 CAI che in men che non si dica mi porta a Patone, anche questo è un sentiero da non sottovalutare, e finalmente dopo un altro breve tratto in single track sono a Villa Lagarina….soddisfatto di aver finalmente percorso tutta questa magnifica cresta.
[album]32311[/album]