sono veneto? REPORT VENETO [volume 1]

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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E vi lasssssio con la cartolina della "BUSA" (no... no quella...)

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frw75

Biker superioris
25/6/10
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Loria
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GRANDISSIMO CIONC!:hahaha:
condivido anche l'incazzatura contro gli ignoranti che lasciano rifiuti in giro e igni volta mi chiedo: "ma te la sei portata su piena quella carta o bottiglietta che sia, non sarà mica un problema riportarla a casa vuota? per buttarla nel posto GIUSTO!!!"
purtroppo non posso darti rep:spetteguless:
 
Grazie a tutti per il report sopra: un paio di avvertimenti prima di questo reportino (yes... ce stò a pijar gusto... solo che tra foto e balle varie i giri si allungano...) prendete pop corn e birra fresca perchè questo è bello lungo: per foto (ho tenuto le più belle..) chilometraggio e durata :-). Cerco nei limiti del possibile di lasciar parlare la immagini, sperando che riescano a trasmettervi le emozioni che i posti hanno a me regalato.

WASSA EIGHT?

Da alcuni giorni si condensava un'idea, in un piano mentale sempre più distante dalla fantasia e dai sogni e più prossimo alla realtà: due giri ad anello che hanno una cosa in comune, uno termina dove l'altro inizia e questo punto si trova ad una ventina di Km da casa.... come non approfittare?


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C'erano altre motivazioni in ballo: il dislivello+ abbondantemente sopra i 2000 m ed il chilometraggio sopra gli 80 Km (quelli della tabella sopra sono approsimativi: le stats finali da Garmin dicono 84 Km e 2400m D+) mi avrebbero offerto l'opportunità di testare motivazione, costanza, forza di volontà: tutte robine che latitano parecchio in me..


Poi le discese: ero curioso del 477 giù dal Novegno e del 640 dal Cimone (quante aspettative tradite..... ma vedremo in seguito..); certo non mi aspettavo discese tecniche o particolarmente rognose anche perchè.... il giro è in solitaria....

Iniziamo che "el tempo magna le ore...": 2 Giugno ore 7, il meteo non promette nulla di buono, guardo in sù e nel Novegno piove, non diluvia ma si vede la tendina della pioggia....

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Non sono ancora a S. Caterina che comincia a piovere.... una pioggerella fina e leggera che non disturba... let's rain..

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Bellezze local alla doccia:

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Qui mi concedo un'autoscatto, complice una seducente panchina: yessssssss chi andrà ai seggi la settimana prossima è ROCK!!!

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La consueta spettacolare visione delle Piccole Dolomiti (Cornetto, Tre Apostoli, Baffelan) da sotto i Rossi:

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Busa! E qui di solito la salita è finita, magari salendo a Forte Rione: cosa che oggi non sarà...

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Il cimitero a Passo Campedello a ricordo dei caduti sul Novegno:

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Spettacolare vista dell'altopiano:

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La pozza sotto Pria Forà....sono rimasto shokkato dal verde smeraldo... la giornata era ancora grigia ma c'erano i presupposti per una schiarita...

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Il fantastico trail verso Malga Brazome (io mi fermo al bivio per il 477)

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E qui la strepitosa veduta delle greste, il versante a sinistra del vallone del Brazome che collega Novegno e Summano

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Guardate come butta giù il Brazome.... Gianfry... vedi di riesumare presto quel tuo giretto.... URGE!!!

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Prendo il 477, inizio in falsopiano, e mi rendo conto che è una rogna.... sporco di sassi e rami, ogni 50m ad ogni valletta c'è una scarica da superare a piedi.... ho bisogno di una iniezione super di energy, mi cambio e mi metto la maglia montura cattivissima di una collezione che ho disegnato io anni fa... mi darà motivazione :-)

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Il sentiero dopo il falsopiano diventa uno sterrato veloce (V max. 54 Km/h ..... wuffff....) con dei bellissimi appoggi in curva ...resto un filo abbottonato per via dell'esperimento Fast Trak al posteriore ma vedo presto che sul compatto segue le indicazioni del Clutch anteriore alla lettera senza scomporsi..... mi pentirò più tardi della scelta ma fin'ora 10/10 per il copertone XC leggero...

Arrivo tra Castana e Rio Freddo, nel punto dove la valle è strettissima e spettacolare, faccio il pieno di acqua alla fontana sul Posina e mi preparo il bibitone da assalto militare..... caspita... che mmiink ci mettono? Funziona, eccome se funziona, anche se devo dire che ho ingurgitato già due piastrelle Gionc complete a quest'ora......

E qui si re-inizia... nel punto dove tante volte siam partiti, la Rosina bruca tranquilla recuperando le forze ed io trangugio solvente nitro.... i muscoli prendon fuoco e comincio a sudare da fermo....a dirla tutta è spuntato il sole :-)

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La Rosina, smunta, beve alla fontana dei Busati: la parte di asfalto da Rio Freddo è stata quella dove ho nutrito qualche dubbio sulla riuscita dell'impresa: troppo distante dalla meta, troppo vicino all'inizio.....crisi superata, certo il male al c#lo non ha aiutato..... si prosegue con calma finalmente su sterrato:

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Il Tormeno da sotto Campiello: dovrò giraraci sulla groppa per arrivare all'altopiano di Tonezza

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Locals si allenano sui sentieri di Farrier

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L'immancabile panoramica: si gira dietro al Tormeno e poi il 536 mi condurrà sul costone di Tonezza fino a quasi il santuario.... pregusto.....che sensazione di espansione dello spirito, che panorami distesi...

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A proposito dalla settimana prossima vendono il formaggio alle malghe Zolle: erano arrivati giusto ieri, sosta per due "ciàcole" coi malgari e giù dietro al Tormeno, con il sole che oramai filtra libero tra le foglie

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Il sederone del Tormeno

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Un Martagone isolato mi accoglie a Contrà Sella dove trovo finalmente ristoro... un bel panozzetto caldo con asiago, verde, speck......la prossima volta due....

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Deja-vù.... ma non siam stati qui pochi giorni fa con Rik, Farrier, Tàcco ed i Berici?

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L'incanto del 536.... uno dei più bei contesti per un trail....

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L'ultima del Tormeno con la spianata delle Zolle... che posti ragazzi...

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Si fa tardi: è tardo pomeriggio e sono sotto il piazzale degli Alpini sul cimone, che bosco!!!! Che betulle stupende impreziosiscono la fantastica faggeta...

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Ci siamo: mi aspetto una veloce discesa a valle.... non so ancora a cosa vado incontro...

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Il 540 o "Sentiero dell'Alpin" è un'abominio..... il sentiero più schifoso che abia mai visto, il greto di un torrente con 700 m di dislivello, mai pendente, sporco di sassi sassini e sassoni all'inverosimile.... certo il copertoncino posteriore e la pressione a 2 bar non aiutano.... fatico più a scendere che a salire.... pazzesco... Lo pulissero sarebbe un bel trail veloce, mai tecnico, divertente... benedisco i trialisti che mi regalano qualche traccia pulita ogni tanto dove mettere le ruote..... puah...

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Mi rinfranco con un tuffetto ristoratore nel Posina sopra Arsiero (tseè... magari...) mi restano ancora una ventina di Km di falsopiano e sono a casa..... felice....

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STATS:

84 Km
2400 m D+
4.5 l acqua + 2 coche
2 sole pissade...
2 piastrelle enervit giganti+3 barrette+panino caldo asiago/verde/speck
8347 calorie secondo il Garmin: ma secondo me sono anche di più perchè considera dbc e copertoncini.... non i nostri 2.3 mostruosi.... e pressione bassa... cmq ho un credito di una settimana di pastasciutte :-)
279 graziii al buon Dio per la non-pioggia, il sole, la montagna
8796 Santi tirati giù a forza dal Paradiso scendendo dal 540
18 belle gnocche superate da dietro (con i benefici del caso) sulla Ferroovia Arsiero-Piovene
7 altre superate ma nel qual caso era meglio girarsi dall'altra parte
3 grandissime gnocche superate facendo finta di non guardare perchè munite di omo grosso
1 grandissimissima gnocca a piedi in minigonna squadrata anche se grosso homo munita... il rischio valeva la candela...
12 ore e 15 minuti :-), di cui secondo il Garmin pedalate sono state meno di 9.30 (foto, gnam gnam, ciacole...)
3 cambi maglia....nemmeno Morgan si cambia tanto....

alla prox!
gio







 
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endurik

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l' anticamera della bicibitume
bella gionc, purtroppo un altro cialtrone è passato nelle file dei pro :ueh:...

:spetteguless:1: il 477 di solito lo si fa in salita;
:spetteguless:2: visto che hai tempo e voglia di esplorare, se vuoi posso darti un incarico esplorativo;
:spetteguless:3: visto che sei passato dal 477, potresti vedere se riesci a dare qualche indicazione a questo tizio? http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/307 ... in fondo...nei commenti...grazie e complimenti per la bella avventura! o-o
 

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Anche per oggi è prevista una partenza all’alba.


Sveglia alle 5,15 e alle 6 siamo già in autostrada in direzione Altipiano di Asiago. La meta odierna è la cima del Monte Ortigara, zona di grande interesse storico, dove nel 1920 è stata posta una colonna mozza in ricordo dei caduti della sanguinosa battaglia che infuriò qui durante il primo conflitto mondiale.

Alle 7,45 il gruppo composto dal sottoscritto, Gabriele (BebeMTBiker) Renzo (respa) e Renato parte verso il primo GPM della giornata, il Forte Interrotto che vediamo davanti a noi

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Finalmente dopo quasi 4 km di salita ben pedalabile su una comoda sterrata arriviamo sotto le mura recentemente restaurate.

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Dopo altri 2 km di salita scolliniamo, una veloce discesa e giungiamo in un pianoro parzialmente illuminato dal sole mattutino, dove troviamo uno dei numerosi cimiteri di guerra presenti nell’altipiano.

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Proseguiamo in discesa, a volte accidentata per i numerosi sassi presenti nel sentiero, fino ad intersecare dopo quasi 9 km, la Val Galmarara. Uno stradone sterrato che sale con pendenza moderata conduce verso le zone più a nord dell’altipiano.

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Ci vogliono altri 3 km di salita per arrivare al bivio Galmarara

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da dove partono le strade per il Bivio Konrad, il Bivio Italia e il Monte Zebio. Dopo aver mangiato qualcosa e ammirato il paesaggio in tutta la sua bellezza, prendiamo a sinistra per in direzione Monumenti, Bivio Italia.

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La salita non è mai veramente impegnativa, anche se i ricordi di giri fatti negli anni precedenti testimoniano il contrario, forse perché ai quei tempi giravo con una front da 80 mm e le asperità del terreno martoriavano maggiormente il mio incedere. Comunque, fatti altri 6 km, con qualche pezzo in discesa

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Giungiamo al bivio Monumenti e da qui prendiamo a destra sempre in direzione Bivio Italia. Il paesaggio è notevolmente cambiato rispetto alla prima parte del percorso. Il fitto del bosco e il suo clima fresco sono solo un ricordo, ora pedaliamo sotto il sole,

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e più ci avviciniamo al Bivio e più la vegetazione scompare, fino a lasciarci in uno scenario quasi lunare.

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Sono le 11,00 e finalmente, dopo 23 km siamo al fatidico Bivio Italia e alla nostra meta mancano +/- 5 km che purtroppo risultano comunque faticosi perché la neve rallenta la nostra marcia

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Ma alla fine ci siamo, abbiamo raggiunto la cima.

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Il meteo nel frattempo comincia a cambiare, ma le nubi sempre più minacciose non ci possono impedire di testimoniare l’obiettivo raggiunto

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I Bike Brothers

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Per scendere prendiamo il sentiero 840 non molto ciclabile

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Ortigara%25252031%25252005%252520074.jpg



che con non poche difficoltà ci porta al piazzale Lozze.
L’itinerario è da considerarsi concluso anche se per tornare alle macchine mancano una ventina di chilometri ma da qui è quasi sempre discesa e qualche breve rilancio che ci fa passare per il Rifugio Malga Moline, la Malga Boscosecco,

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la contrada Buscar ed infine nuovamente a Camporovere da dove eravamo partiti 7 ore prima

Per coloro che fossero interessati la traccia è disponibile qui

Ciao a tutti e al prossimo report


o-o
 
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@gionc

in primis complimenti per la sgroppata :hail:

vedo che nelle foto 3-5-23 ho dettato scuola :il-saggi:
ma hai da prendere la mira come dimostrano le foto 6-12


la mia preferita è questa a cui va la rep meritata

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bravo, bravo
ottimo report
se la salita all'ortigara non è entusiasmante per contro il sentiero 840 sembra eccellente
 
@gionc

in primis complimenti per la sgroppata :hail:

vedo che nelle foto 3-5-23 ho dettato scuola :il-saggi:
ma hai da prendere la mira come dimostrano le foto 6-12


la mia preferita è questa a cui va la rep meritata

Grassie Bobo: o, non me son mia ispirà a un scalsacàn qualsiasi :-)
(Poro Bobo ordinategli subito un vocabolario vicentino di montagna-veronese :-) )
 

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Rileggendoli mi rendo conto che il filo conduttore dei miei report è la sveglia all’alba. Già, perché anche quest’ultimo inizia con il fatidico beep beep beep alle 5,15 ….. vado fino a casa del fratellone (BebeMTBiker) e alle 6,20 siamo già in autostrada direzione Belluno.

Le previsioni meteo per oggi (04/06/2011) non sono molto confortanti, e quando siamo a Conegliano la voglia di proseguire del fratello comincia a vacillare, mi propone di uscire a Vittorio Veneto e fare un giro in zona, io obbietto ….. “non mi sono alzato alle 5 per fermarmi sulle Prealpi e quindi tira dritto alla meta e poi vedremo” Alle 8,00 siamo a Dogana Vecchia il cielo è nuvoloso ma non piove e quindi si parte.


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L’itinerario inizia con alcuni chilometri di riscaldamento in valle e dopo una breve salita, al km 6,5 siamo al Lago Pianozes

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Ripartiti dopo l’autoscatto di rito, la strada si inerpica con decisione, fortunatamente (ma ne avremmo fatto volentieri a meno) il fondo è stato asfaltato (ormai tutti vogliono arrivare in rifugio col SUV) e dopo altri 2,5 chilometri a quota 1480 prendiamo a destra dentro al bosco.
Il sentiero è un piacevole saliscendi che ci permette di rifiatare e dopo altri 2 chilometri giungiamo ad una baita con una fontana

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La strada prosegue ancora dentro al bosco fino a quando, dopo 13 km circa dalla partenza intersechiamo la Statale che sale al Passo Giau, la attraversiamo per prendere subito a destra in direzione di una baita immersa tra i prati. L’inconfondibile profilo delle 5 torri si staglia nel cielo minaccioso ma noi continuiamo a salire.

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Il sentiero è appena visibile tra l’erba bagnata e sale a stretti tornanti che sfilano via uno dopo l’altro.

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Dopo 1,5 km sbuchiamo nuovamente su asfalto…. è la strada che sale al Falzarego. La seguiamo per qualche centinaio di metri, fino a quando prendiamo nuovamente a destra nel bosco, la strada sale a strappi abbastanza impegnativi, fino a quando troviamo una sgradita sorpresa ….. il sentiero che dovremmo seguire non c’è più, per dei lavori di posa tubature è stato trasformato in una trincea e ci costringe ad arrampicarci nel bosco con la bici in spalla.

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Finalmente usciamo dalla zona dei lavori e una radura ci permette di rifiatare e pulire un po’ le scarpe piene di fango. Una volta ripresa la marcia raggiungiamo in breve quota 1800 mt che è la quota massima del giro odierno dopo 16,2 km dalla partenza.
Facciamo altri 2 km in discesa attraversando alcune piste da sci e siamo al ristorante Pietofana da dove parte il sentiero 410 proprio sotto le pareti delle Tofane. Malgrado la giornata non sia delle migliori il panorama che si gode da quassù è impagabile.

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Ad un bivio il sentiero cambia numero e diventa 409 e continua a salire


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Ma non cambia lo spettacolo della natura …. davanti a noi l’austera muraglia del Col Rosà prorompe maestosa.

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Finalmente dopo 24,5 km dalla partenza arriviamo al passo

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Inizia la discesa sui sentieri 408 e 401, in alcuni punti è abbastanza ripida e il fondo è molto smosso ma riusciamo a fare una sosta per scattare qualche altra foto di questo angolo meraviglioso di Dolomiti …..

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alla fine senza particolari problemi arriviamo al Ponte Cadorìs, sotto di noi il Rio Travenanzes si incanala fragorosamente tra i sassi

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ancora un po’ di discesa e arriviamo al bivio per le Cascate di Fanes e una digressione è obbligatoria

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proseguiamo prima in rapida discesa e poi in salita fino al Pian de Lòa, da qui in breve siamo a S. Umberto. Noi proseguiamo in salita nel bosco, attraversiamo la statale che porta a Dobbiaco, facciamo una capatina ai ruderi del Castello di Podestagno e torniamo verso il Ponte Felizon per intercettare la ciclabile (ex strada del trenino) che comodamente rientra a Cortina.

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Prima di rientrare alla macchina ci concediamo una variante verso Zuel dove nel 1956 si svolsero i salti olimpici.

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e da dove si gode uno splendido panorama sulla conca Ampezzana

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poi con un bellissimo single track a mezza costa ci riportiamo alla ciclabile percorsa all’andata e dopo pochi chilometri siamo al punto di partenza.


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Una giornata faticosa, (50 km e 1400 D+) ma molto appagante per lo scenario dove si sviluppa l’itinerario, inoltre non abbiamo preso una goccia di pioggia malgrado le previsioni infauste.

Per coloro che volessero fare il giro la traccia è qui


al prossimo report o-o
 
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