tagliafuoco con pendenza estrema

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gatz

Biker serius
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Salve a tutti, vorrei aprire una discussione sulla fattibilità di alcune tagliafuoco con pendenza estrema, io vi propongo questa che si trova dalle mie parti in Sardegna
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Misurati su google earth sono 210m (170m sull'orizzontale) con un dislivello di 80m ovvero quasi 50% prendendo in considerazione l'orizzontale.
A vederla dal vivo fa ancora più paura e sicuramente non mi sognerei mai di affrontarla con la mia frontina, bisogna infatti anche considerare che il terreno è molto scivoloso.
Volevo sapere se se secondo voi è fattibile da fare per uno esperto, con una bici adeguata, e se avete qualche esperienza da documentare al riguardo di pendenze estreme?
 

torakiki.gt

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cioè vorresti sapere se si potrebbe scendere da una pendenza del genere..??
bè dalle foto non rende molto, ma se dici che è circa del 50% (cioè 45°) direi che con un pò di esperienza è fattibilissima, del resto nei bike park ci sono discese molto più ripide, oppure basta guardare le piste da DH wold cup ,che viste dal vivo le pendenze fanno impressione rispetto a quello che sembrano in foto o nei video..!!, o da dove scendono quelli che fanno la rampage...!!
diciamo che con la bici giusta, un pò di tecnica e 2 palle quadrate si può scendere praticamente ovunque..! :D
 

rad77

Biker scrausissimus
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>lake
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Uscendo dalla querelle sulla percentuale di pendenza, direi che comunque questa informazione non è sufficiente per stabilirne la ciclabilità.
Finché si tratta di una discesa vera e propria su cui le ruote rotolano, quindi non un precipizio, la pendenza non è di per sé un ostacolo insormontabile, anche quando estrema.

Gli aspetti che complicano o impediscono la percorribilità, a mio avviso, sono:
- la presenza o meno di ostacoli (radici, pietre, dossi, cunette, etc..); con un baricentro estremamente avanzato anche con la postura di massimo arretramento possono facilmente far decollare la bici anche quando di piccola entità. Qui sì, la tecnica e la tipologia di bici possono fare la differenza.
- la lunghezza della discesa; dato che non si può, oppure è del tutto inutile, frenare, causa baricentro troppo avanzato e che la gravità non fa sconti, le velocità possono diventare eccessive a prescindere dal coraggio del biker. Diciamo quando il (personale) rapporto rischio/divertimento pende troppo verso la terapia intensiva è il caso di pensarci un attimo..
- l'angolo di attacco del terreno a fine discesa in funzione della velocità di attacco.
- la presenza a fine discesa di un tratto in piano o quasi, sufficientemente lungo e dal fondo sufficientemente compatto per permettere di sfruttare la compressione e frenare come se non ci fosse un domani.

La scivolosità del terreno durante la discesa non è un fattore particolarmente importante se non ci sono accelerazioni laterali o decelerazioni, finché non ostacola la conduzione lineare della bici, ovvio.

Questo sulla carta, poi è chiaro che nella realtà certe discese, perché non si conoscono bene o non sono di chiara lettura dalla sommità, intimoriscono e non si affrontano a prescindere dalla possibilità teorica di farlo.

Personalmente se vedo una linea di percorrenza scorrevole e soprattutto uno spazio di frenata adeguato mi butto giù un po' dappertutto, mentre se capisco che per qualsiasi motivo non posso andar giù senza frenare e/o se in fondo non vedo una linea di frenata dove poter riprendere velocità umane, passo e mi trascino giù a piedi.
 

miscelatore

Biker superis
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Graziella
Nei miei giri sardi, (in moto), sempre accompagnato da Locals, la regola su quei tagliafuoco era:
se vedo segni del passaggio abituale di qualcun altro, scendo anche io, altrimenti lascio perdere perché molto probabilmente la tagliafuoco non ha sbocco oppure incrocia una strada con muro verticale impossibile da saltare senza farsi male.
Inoltre occhio alle tracce, che non vi sia una uscita laterale prima della fine della discesa, quindi già predisponi una traiettoria di discesa in diagonale, per azzeccare il buco tra i cespugli.
 

gatz

Biker serius
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Mi è capitato altre volte di affrontare tagliafuoco molto ripide ma non come questa, in effetti l'ho messa proprio perchè a mio modesto parere è impossibile o quasi, il problema principale è che non si riesce ad avere grip e ad un certo punto si inizia a scivolare accelerando sempre più, il tutto è complicato dal tipo di profilo inizia in un modo e finisce quasi verticale molto più ripida e non c'è una via di fuga dritta per poter decelerare in sicurezza.

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torakiki.gt

lupus in bicycla
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Spertan mullet - cube two - thok mig
si, avete ragione, mi sono confuso a fare i calcoli..!!
quindi il 50% in realtà sarebbe 22,5° giusto..??
se è quella pendenza è fattibilissima anche con una front, poi il problema dell'erba o della scarsa aderenza è un'altro discorso, ma se ci fosse un terreno compatto si potrebbe fare benissimo...o o sbagliato di nuovo i calcoli..??:nunsacci::nunsacci:
 

gatz

Biker serius
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Cube Stereo HPA 120 29"
Per quanto riguarda le pendenze ci sono due metodi diversi, uno stradale "semplificato" si divide l'elevazione per la distanza e si moltiplica x100, la seconda invece è più corretta e si divide sempre l'elevazione ma per la distanza orizzontale moltiplicato x100.
La differenza è trascurabile sino a pendenze dell'ordine del 20%, poi via via che aumenta lo sfasamento è molto più marcato.
In ogni caso il problema principale per affrontare queste tagliafuoco è la lunghezza ovvero non si ha la possibilità di rallentare e si finisce per perdere il controllo del mezzo, una tecnica potrebbe essere tipo di derivazione sciistica ovvero cercare di serpentinare per tagliare le pendenze un po' come si fa per le salite ma mi sembra molto pericolasa e difficile da applicare...

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Danixele

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Una bici robusta e una vetusta.

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