"Un lavoro duro, considerando che nel quinquennio sono stati aperti e chiusi quasi 100 siti e che dal 2 agosto 2012 – da quando cioè è apparso il primo fake – , la banda avrebbe utilizzato almeno 241 veicoli di pagamento, tra conti postali Bancoposta, carte PostePay e carte PostePay Evolution, la maggior parte dei quali basati o emessi della stessa filiale di Poste Italiane, l’agenzia di piazza Matteotti 2, Napoli: in pratica la Poste centrale.
Un ufficio certamente assai frequentato, che da solo avrebbe fornito agli “Amici del bonifico” 21 conti Bancoposta, 22 PostePay e 188 PostePay Evolution.«Dati che si riferiscono», dice Rosario Terrazzano, fondatore di ebayabuse, «ai soli conti che abbiamo verificato e possiamo ricondurre con certezza alla banda. In realtà crediamo che siano molti, molti di più»."
"Da novembre scorso (2016, ndr) questi farabutti si son fatti pagare su 146 tra PostePay classiche e PostePay Evolution spacciate da conto Bancoposta (l’Iban è erroneamente considerato dagli utenti un mezzo di pagamento più affidabile perché riconducibile a una persona fisica; l’iban delle carte PostePay Evolution di Poste Italiane può essere facilmente scambiato per quello di un conto Bancoposta, dal quale differisce solo per il Cab, che è sempre uguale: 05831, ndr)."