le esperienze, belle o brutte che siano, vissute sulla propria pelle servono a tracciare un solco indelebile...
[Utah Road Trip] Giorno 3: dispersi nel deserto
- Creatore Discussione Danybiker88
- Data di inizio
Nel 2010 alle pendici del Pico del Teide (precisamente su la Montaña Blanca) mia moglie ed io sentiamo delle voci. Boh. Da sotto non avevamo visto nessuno, guardiamo verso l'inizio del sentiero che sale in cima e di colpo spuntano due tizi e una ragazza, vestiti molto ma molto casual-beach.
Mi chiedono in inglese molto accentato (tipo russo) dove si trovi il posteggio quello giù sulla strada insomma da dove si parte. Rimango interdetto.
Beh si trova in fondo alla tracciato che avete fatto per arrivare sin qui, no?
Loro guardano me un po' perplessi e mi dicono che arrivano "da su".
OK - indico loro la strada per il rientro, facendo caso ai jeans smagliati tipo discoteca, le scarpette tipo superga di tela, lei con improbabili sandaletti.
Si erano appena sparati tutta la discesa dalla cima del Teide (3'550 mt circa), in mezzo ai blocchi di lava taglienti e con una pendenza che se cadi rotoli giù che è un piacere.
Mi ricordo di averli guardati come si guarda un miracolato e per un attimo ho pensato cosa sarebbe stato di loro se uno di loro si fosse anche solo banalmente stortato una caviglia
:–|
Solo per dire che anche quando ti trovi in un luogo molto bello e apparentemente ben frequentato c'è sempre una zona dove non sei coperto, nessuno ti vede, ti sente o sa che sei li....
Peace
Paul
Mi chiedono in inglese molto accentato (tipo russo) dove si trovi il posteggio quello giù sulla strada insomma da dove si parte. Rimango interdetto.
Beh si trova in fondo alla tracciato che avete fatto per arrivare sin qui, no?
Loro guardano me un po' perplessi e mi dicono che arrivano "da su".
OK - indico loro la strada per il rientro, facendo caso ai jeans smagliati tipo discoteca, le scarpette tipo superga di tela, lei con improbabili sandaletti.
Si erano appena sparati tutta la discesa dalla cima del Teide (3'550 mt circa), in mezzo ai blocchi di lava taglienti e con una pendenza che se cadi rotoli giù che è un piacere.
Mi ricordo di averli guardati come si guarda un miracolato e per un attimo ho pensato cosa sarebbe stato di loro se uno di loro si fosse anche solo banalmente stortato una caviglia
:–|
Solo per dire che anche quando ti trovi in un luogo molto bello e apparentemente ben frequentato c'è sempre una zona dove non sei coperto, nessuno ti vede, ti sente o sa che sei li....
Peace
Paul
ma scusami, non per dire, va be l'avventura selvaggia, ma nel 21 secolo, un cavolo di GPS fra te e i tedeschi..., nessuno?..
Il classico esempio in cui uno delega all'altro l'accensione del cervello per poi accorgersi, troppo tardi, che non l'aveva acceso nessuno.
Scommetto che non ti capiterà mai più di accodarti a pecora senza aver chiarito prima se c'è un capobranco.
Vissuto esperienza simile (persi, nel solleone, senza acqua) e non dimenticherò mai lo stato psicofisico in cui ci riducemmo in quelle 5 ore (2 di divertimento, 3 da dispersi) pur non avendo mai la sensazione del pericolo di vita.
Scommetto che non ti capiterà mai più di accodarti a pecora senza aver chiarito prima se c'è un capobranco.
Vissuto esperienza simile (persi, nel solleone, senza acqua) e non dimenticherò mai lo stato psicofisico in cui ci riducemmo in quelle 5 ore (2 di divertimento, 3 da dispersi) pur non avendo mai la sensazione del pericolo di vita.
La classica frase "no andiamo avanti,ci sarà una strada da seguire".Che magari in Italia è vera,posti disabitati in pratica non ce ne sono o quasi. Ma lì,con il deserto,40 gradi e altri problemi è meglio evitare di crearsi problemi.
Perchè nn siamo tutti dei Bear Grylls.
Perchè nn siamo tutti dei Bear Grylls.
Sempre colpa dei tedeschi frustrati ancora da Italia-Germania 4-3!!!!! 
Per fortuna si è risolto tutto per il meglio...
Per fortuna si è risolto tutto per il meglio...
Esperienza personale dice che è meglio non andare in giro con tedeschi al seguito o in testa. Se proprio non se ne può fare a meno, evitare accuratamente di dargli retta quando ci si trova a dei bivi.
Ce l'aveva uno dei due tedeschi ma con batteria scarica e senza cartografia o traccia: molto utile.
Beh, anche l'autista dello Shuttle ci ha detto che è tutto segnato ed è impossibile perdersi, per cui non sono stato a sindacare più di tanto dovendo essere in origine un sentiero super battuto e segnato. L'errore è stato ad un bivio...
Secondo me fermarsi sarebbe stato un grave sbaglio: pochissima ombra, un caldo che ti disidrata anche da fermo. La scelta di proseguire cercando di uscirne il prima possibile è stata secondo me saggia: meglio affrontare il percorso finchè si ha acqua (seppur poca) e si è ancora idratati, piuttosto che aspettare che la sete ti finisca...