VAL TRAVENANZES – Il Sentiero Proibito [Joining Ruotalpina]

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Biker assatanatus
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Ebbene sì, finalmente ho conosciuto “quelli di Ruotalpina”! Che in realtà già li conoscevo, ma un’uscita ufficiale con il loro gruppo non c’era ancora mai stata.

Quale migliore occasione allora per una “prima assoluta”? Qualcuno potrebbe sostenere prima assoluta sto piffero visto che “quando io andavo là te giravi ancora col triciclo…”, ma tant’è: c’è sempre una prima volta per tutto.

When: Martedì 04.10.11 (in certe occasioni, ghe sb… anca el lavoro sa!!!!)
What: Escursione Ruotalpinista del Martedì
Where: Cortina d’Ampezzo > Dolomiti > Veneto > Italy
Why: il vietatissimo trail della famigerata Val Travenanzes
Who:
-Renato Fox60 nientepopodimenoche l’esploratore del martedì
-CheccoScott (o CheccoC’dale a seconda del mezzo) AKA Rodefine, visto il caratteristico equipaggiamento tecnico
-Me compare Luigino AKA Il Veterano, data la classe millenovecentoesuppia
-lo scrivente AKA Il saputello, per le sue manie di persecuzione nei confronti di ladri e manigoldi


Quelli del Martedì hanno la cattiva abitudine di partire presto, prestissimo, prima dell’alba se non addirittura a notte fonda (vedasi l’imbiancata delle Tre Cime), e l’alzataccia delle 5.30 non fa che confermare il trend. E’ ancora buio quando i rispettivi cancelli a pedali vengono smembrati e ammassati nella Checcomobil: un osservatore esterno che vedesse quattro loschi figuri aggirarsi furtivi con il favore delle tenebre, probabilmente li scambierebbe per dei ladri neanche fossero i fratelli imbranati della Banda Bassotti. Imbranati forse si, ma fratelli… all’anagrafe sembra non sia così.

Però un po’ criminali sotto sotto questi lo sono: la destinazione risulta da diversi anni off-limits per le due ruote al fine di salvaguardare l’eccezionale ambiente del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e della Val Travenanzes in particolare, contraddistinta da un divieto ad-hoc che per molti - compresi i nostri amici - diventa ad-libitum: per un trail come quello della Val Travenanzes una volta ogni N anni si può anche rischiare anche la multa, basta farlo con intelligenza, attenzione, giusto tempismo e massimo rispetto per il luogo violato e gli escursionisti incontrati.

A Cortina la Checcomobil vomita bici e bikers direttamente sul piazzale del Pian da Lago, sotto un cielo terso e una temperatura frizzantina. Ricompostisi, scatta subito il totosalita: par dove ‘ndemo su?? La scelta ricade sulla direttissima Pianozes > Ajal > Macaron > Peziè de Parù, che fino al primo checkpoint si caratterizza da una bellissima forestale a medie pendenze (nel senso che un alto e un basso fa un guaivo…) fino al verde smeraldo del Lago Pianozes.

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Superato il laghetto Fox60 punta le ruote verso il Palmieri, al che il Saputello chiosa saccente “’ndemo de qua che a xe manco ripida!”. Della serie: le ultime parole famose. Il Lago d’Ajal viene comunque raggiunto, non senza fatica e bestemmie, compreso pure un tentato suicidio della bici del Veterano, prontamente sventato dal nonno della compagnia.

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L’allegra combriccola prosegue ora verso il Macaron e quindi Peziè de Parù, dove inizia il serpeggiante sentiero boschivo immerso negli odori e nei bramiti dei cervi in calore. Non conoscendo le perversioni di un cervide erotomane, nessuno è comunque interessato a scoprirle e per fortuna il puzzolente bitume oleoso accorre presto in soccorso. Ancora un po’ di salita, un po’ di falsopiano, qualche foto sotto alla Tofana di Rozes e lo sterrato ritorna a scorrere sotto le ruote.

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La vecchia strada militare risale agevole il pendio in direzione del Col dei Bos, offrendo di volta in volta viste sempre più ampie sulle vette Ampezzane fino alla Marmolada e al Civetta: un panorama sublime da lasciare senza fiato, di fronte al quale anche la catena di CheccoC’dale alza bandiera bianca disintegrandosi in preda al piacere. Fortunosamente la tempestività dell’E.M.R. (Equipe Medica Ruotalpinistica) riesce a trarre in salvo il soggetto ferito riportandolo a nuova vita.

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L’ascesa prosegue a pendenze costanti, con ampie volute e arditi passaggi raggiungendo il Punto di Non Ritorno. Il cartello parla chiaro: NO BIKES. Un po’ come il “Di qui non si passa” di Pasubiana memoria che però aveva ben più elevati significati e destinatari. Per un biker questo punto dovrebbe rappresentare lo stop immediato e perentorio, una specie di Colonne d’Ercole oltre le quali c’è solo l’ignoto: tuttavia di Cristofori Colombi ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno, quindi.. avanti tutta!

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Il finale si fa più ripido, sconnesso, impervio, a tratti non ciclabile, ma neanche poi più di tanto: l’agonia dura comunque poco e il GPM Hors Category nonché Cima Coppi di giornata viene conquistato; la vista sull’incredibile Val Travenanzes è la miglior ricompensa possibile per le fatiche accumulate.

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Estasiati dalla bellezza della natura, i nostri beniamini cadono in presa a visioni mistiche: improvvisamente, sul cucuzzolo del colle appare la visione dell’eremita delle vette che li mette in guardia dai pericoli della montagna e da possibili intoccabili amicinemici che, in preda all’invidia e al rancore, potrebbero ben presto dare una soffiata alla forestale. Prima di congedarsi, l’eremita offre colorate pillole miracolose che i quattro biker, in barba al detto “non si accettano caramelle da uno sconosciuto”, ingurgitano voraci esaurendo le scorte del povero vecchietto (che per questo morirà di fame di lì a poco). Poi, così come era apparso, scompare nel nulla.

Ripresisi dallo stato di trance, Fox60, Checco, il Veterano e il Saputello inforcano i rispettivi cavalli di metallo più o meno pregiato avventurandosi alla scoperta dei nove interminabili chilometri di single track della valle. La discesa all’inizio si rivela piuttosto tecnica e ostica, con alcuni tratti da percorrere on foot un po’ per impraticabilità e un po’ per sicurezza. Il sentiero raggiunge ben presto il greto sassoso del torrente, da cui prosegue più agevole inoltrandosi di tanto in tanto tra gli affascinanti colori autunnali del bosco; nel frattempo tutto attorno la natura assume una varietà cromatica incredibile, dall’azzurro del cielo al grigio della montagna, dal verde dei prati al giallo, arancione e rosso degli alberi. Inutile dire che i protagonisti di giornata passano più tempo a fare foto che a pedalare…

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Foto © CheccoC'dale

Dal Cason de Travenanzes le cose cambiano un po’: il sentiero zigzaga prevalentemente sull’alveo del rio omonimo, perfettamente identificato e abbastanza compatto, salvo perdersi in una manciata di punti tra guadi e piccole frane. I chilometri scorrono lenti e la valle non finisce mai, al punto che la strettoia che si vede in lontananza sembra sempre ferma nel solito punto. A un certo punto, la strettoia arriva.

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Il trail si sposta sul versante destro della valle, che nel frattempo si fa più scoscesa e profonda, tagliando il pendio con passaggi arditi ed esposti; non mancano i punti non ciclabili, corti ma abbastanza frequenti, alcuni dei quali un po’ pericolosi se affrontati in solitaria come una scivolosa lastra di roccia bagnata dall’acqua. La forra assume altezze vertiginose, e le pareti verticali che sovrastano il sentiero non fanno altro che acuire la sensazione di piccolezza nei confronti della natura circostante.

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Oltrepassata anche la forra, il trail si tuffa nel bosco permettendo ai protagonisti di giornata di percorrere di gran carriera gli ultimi settori coperti dalle foglie prima della fine della giostra. Come tutte le cose belle, anche la Val Travenanzes finisce: la larga sterrata del Pospocora rappresenta il ritorno alla civiltà. I nove entusiasmanti chilometri lungo la valle racchiudono ogni tipologia di terreno, difficoltà tecnica, ambientazione e paesaggio che ci si possa immaginare: lungo di essa i nostri indomiti non hanno incontrato anima viva, compresa fortunosamente la forestale che nessuno ha allertato. Si vede che i nemiciamici a casa erano troppo impegnati a tracannare Grappa.

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L’avventura non è comunque finita, visto che ad aspettare il drappello ci sono ancora diverse sorprese: la cascate di Fanes, i sentieri della Destra Boite, la pista da freeride, le vie di Cortina e i campi di Campo. Graziati anche dall’incombente frana del Trampolino, i quattro biker giungono alla Checcomobil con ampio anticipo sui tempi massimi. Nulla da segnalare nel rientro alla terra natia, a parte i soliti discorsi da biker e, come di consuetudine, le malelingue sulle cattive compagnie.

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Foto © CheccoC'dale

Stefano De Marchi


Sentiti ringraziamenti a:
-Madre Natura per la fantasia nel creare cotanta bellezza di valle, scusandoci per il disagio arrecato.
-La Forestale che non ci ha sgammati consentendoci di tornare a casa con tutti gli Euri ancora in tasca.
-Gli amici di Ruotalpina per l’iniziativa, l’esperienza e la piacevole compagnia.


Traccia GPS:
http://connect.garmin.com/activity/119128788

Tutte le foto:
http://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/TravenanzesTheForbiddenTrail

Le foto di Ruotalpina:
https://picasaweb.google.com/104330170093672743033/VALTRAVENANZES02
 

fox60

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L’ascesa prosegue a pendenze costanti, con ampie volute e arditi passaggi raggiungendo il Punto di Non Ritorno. Il cartello parla chiaro: NO BIKES. Un po’ come il “Di qui non si passa” di Pasubiana memoria che però aveva ben più elevati significati e destinatari. Per un biker questo punto dovrebbe rappresentare lo stop immediato e perentorio, una specie di Colonne d’Ercole oltre le quali c’è solo l’ignoto: tuttavia di Cristofori Colombi ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno, quindi.. avanti tutta!
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Complimenti per il report

Ogni tanto è bello scoprire il vaso di cioccolata nascosta

le altre foto quì [url]https://picasaweb.google.com/104330170093672743033/VALTRAVENANZES02[/URL]
 

Fratello

Biker tremendus
Bei posti,tra l'altro un mese e mezzo fa ho fatto il giro della tofana di rozes a piedi e quindi ho ben presente la bellezza del paesaggio però vi posso fare un appunto?
Il giro è vietato e qualche motivo ci sarà,tralasciando il fatto di farlo o non farlo su cui non sto a discutere,perchè mai pubblicizzarlo in questa maniera?
Io me lo sarei tenuto per me...:spetteguless:
 

Nomad 42

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Bei posti,tra l'altro un mese e mezzo fa ho fatto il giro della tofana di rozes a piedi e quindi ho ben presente la bellezza del paesaggio però vi posso fare un appunto?
Il giro è vietato e qualche motivo ci sarà,tralasciando il fatto di farlo o non farlo su cui non sto a discutere,perchè mai pubblicizzarlo in questa maniera?
Io me lo sarei tenuto per me...:spetteguless:
Per i sentieri vietati alle bike il motivo non c'è quasi mai e non vedo perchè bisogna tenere nascosto il giro!!! :nunsacci: per cosa? Secondo me bisognerebbe fare la voce grossa! Bisognerebbe almeno chiedere lumi all'ente che l'ha vietato! Domandare perchè!...così almeno li si mette in imbarazzo!!!
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Per i sentieri vietati alle bike il motivo non c'è quasi mai e non vedo perchè bisogna tenere nascosto il giro!!! :nunsacci: per cosa? Secondo me bisognerebbe fare la voce grossa! Bisognerebbe almeno chiedere lumi all'ente che l'ha vietato! Domandare perchè!...così almeno li si mette in imbarazzo!!!

Stavo rispondendo a fratello ma mi hai anticipato.

Il giro è stranoto da quando hanno inventato la MTB, solo che un po' di anni fa, dopo l'istituzione del Parco Naturale delle Dolomiti di Ampezzo, hanno introdotto la regola che sui sentieri più stretti di... penso 1,5 metri, non si possa passare con la MTB. Ce ne sono alcuni, non tantissimi e molto brevi, ma quello della Val Travenanzes svetta su tutti gli altri per lunghezza e fama... e perchè è quasi interamente ciclabile. Se ci aggiungiamo che è facilmente accessibile vista la relativamente facile salita... il gioco è fatto.

Onestamente, il sentiero è molto bello sia paesaggisticamente che tecnicamente. In alcuni tratti, soprattutto nella parte alta e nella gola, procedere in sella è pressochè impossibile, ma sono solo brevi cammiante che valgono comunque il prezzo del biglietto.

Per sensibilizzare il lettore alla "delicatezza" del tema, nel report ho volutamente scritto di non dimenticare:
-intelligenza: un luogo come questo merita di essere gustato e assaporato metro dopo metro, lentamente per allungare l'emozione e il divertimento.
-attenzione: non bisogna prenderla come una discesa da fare a cannone, si rischia solo di farsi male.
-giusto tempismo: bassa, bassissima stagione, ma in assenza di neve.
-massimo rispetto: perchè non siamo nè a casa nostra nè in un luogo dove possiamo essere con le bici.

Detto questo, è ovvio che sta al buon senso di ognuno andarci oppure no. Non è il primo report che appare qui sul forum, mentre addirittura su qualche vecchia guida riesumata - cartacea o web - il giro ancora compare come fattibile.
 

MARCO+

Biker tremendus
anche io ed il mio socio Loonet abbiamo fatto il giro della val travenanzes mesi fa...qui un resoconto...purtroppo senza foto...
[url]http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/4629[/URL]

e pensiamo che il divieto sia più un deterrente in genere visto che il sentiero si presta direi al 70% alla mtb il rimanente 30% a piedi...
e cmq va affrontato con coscienza e attenzione e con uno spirito naturalistico più che da quello del "vai mega discesone atomico a bombazza"...
il sentiero spesso cambia direzione...ma cmq ti lascia una grande sensazione di grandezza e di unione con la natura...poi la cascata a metà percorso sembra una stoffa di seta...e poi i colori...
unico....
complimenti cmq per il giro...
purtroppo non riesco a vedere le foto...non sò perchè...
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Aggiungo un'idea che mi è venuta pedalando lungo la Valle: è vero che il sentiero è proibito alle bici, e che tutti lo sanno. Ma è altrettanto vero che in tanti, parecchi, lo violano soprattutto nella stagione autunnale (io non sono stato il primo e non sarò di certo l'ultimo...).

Alla luce di ciò, cioè che il divieto serve a poco, perchè non valorizzare di più la valle annullando il divieto per - faccio un esempio - il mese di ottobre? Sono certo che gli albergatori farebbero affari d'oro...:il-saggi:

Che ne dite, se provo a proporlo a quelli di Cortina mi linciano o mi sparano col lanciafiamme?!?!?!? :arrabbiat::smile:


purtroppo non riesco a vedere le foto...non sò perchè...

ora dovrebbe essere ok
 
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LAcek

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Che ne dite, se provo a proporlo a quelli di Cortina mi linciano o mi sparano col lanciafiamme?!?!?!? :arrabbiat::smile:
Se proprio vuoi provarci con un cortinese (magari delle Regole!) portati le protezioni...:paur:

PianozesAjalTravenanzes...giro fantastico!!! Troppo bello! Mi prenoto per la replica del prossimo anno anche se la vedo....dura! :specc:
 

fox60

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Alle volte il frutto proibito è quello più ambito
Questa era solo una battuta, di recente ho fatto un giro da livigno al Sesvenna Hutte, dalla Svizzera quando si sale per la val Uina ,con passaggi tecnici molto più difficili della Travenanzes ,dove devi stare attento nel metere i piedi al posto giusto si trova questo cartello
Livigno%252520Sesvenna%252520Livigno%25252018%25252008%252520063.jpg

Non ti vieta il passaggio ma ti cosiglia su come comportarti.
Al rifugio ho contato più di 20 MTB ed è evidente il ritorno economico , c'era gente da vari paesi ,Germania Spagna ecc..
Questo è un sano modo di gestire le esigenze dell'escursionista e del biker

Altre volte avevamo aperto una discussione sui sentieri vietati alle MTB , il fatto è che ci sono Biker che nei sentieri specie se trafficati si muovono con rispetto, io stesso sulla mia ful in carbonio ho montato un acessorio "pesante" , un campanello che aziono da lontano per dare modo a chi mi precede di avvertire la mia presenza senza disturbo, un cortese scambio di saluti alle volte ripagato da un incitamento.
Altri biker scendono in picchiata e come è successo una volta mentre paseggiavo con la famiglia, frenano alle spalle di colpo,ti fanno prendere uno spavento e li mandi a ca..re.
Credo che molto sia dipeso da questi comportamenti ,noi biker dobbiamo riflettere , il raccolto di vede da ciò che si semina
 

Marcoz

Biker cesareus
11/11/07
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Alla luce di ciò, cioè che il divieto serve a poco, perchè non valorizzare di più la valle annullando il divieto per - faccio un esempio - il mese di ottobre? Sono certo che gli albergatori farebbero affari d'oro...:il-saggi:

Che ne dite, se provo a proporlo a quelli di Cortina mi linciano o mi sparano col lanciafiamme?!?!?!? :arrabbiat::smile:
sono più per un uso intelligente della mtb e per la sensibilizzazione dei bikers al rispetto degli altri e della natura che ci ospita, che per i divieti. Comunque potrebbe essere una soluzione, la classica botta al cerchio ed una botte, anche se un solo mese di apertura è troppo poco....piuttosto io porrei dei limiti di accesso del tipo: divieto tutto agosto, l'ultimo we di luglio ed il primo di settembre...per il resto accesso libero...
poi in fase di negoziazione se non si spara alto all'inizio non si ottiene nulla...
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Alle volte il frutto proibito è quello più ambito
Questa era solo una battuta, di recente ho fatto un giro da livigno al Sesvenna Hutte, dalla Svizzera quando si sale per la val Uina ,con passaggi tecnici molto più difficili della Travenanzes ,dove devi stare attento nel metere i piedi al posto giusto si trova questo cartello

Non ti vieta il passaggio ma ti cosiglia su come comportarti.
Al rifugio ho contato più di 20 MTB ed è evidente il ritorno economico , c'era gente da vari paesi ,Germania Spagna ecc..
Questo è un sano modo di gestire le esigenze dell'escursionista e del biker

In Svizzera sono avanti anni luce. La Ronda Sesvenna è uno dei tour più gettonati dai biker di tutta Europa per il solo fatto di attraversare qualche km nelle gole.

Ci sono stato qualche anno fa e posso confermare che è un luogo strepitoso: partimmo da Malles e salimmo al Sesvenna passando per i Laghi del Prete e poi per un sentiero sotto il monte Watles che scoprimmo solo in loco essere vietato :omertà: Ma si sa, eravamo ancora in Italia...

Dormimmo al Sesvenna che era pieno zeppo di bikers. Addirittura provammo per due weekend a prenotare, ma era sempre tutto pieno... al terzo tentativo ci andò bene.

L'indomani giù per la Val d'Uina, seguendo scrupolosamente le indicazioni: ok bici, ma solo a piedi mai in sella. Giusto o sbagliato che sia il divieto, è comunque la scelta giusta da fare visto l'elevatissima pericolosità del sentiero. E in questo caso hanno saputo raggiugnere un punto d'incontro raccogliendo il favore dei biker.

Una cosa del genere in Italia non ce la vedrei ("andare con la bici a mano su un sentiero ciclabile?!?!?!?"), menchemeno nella Val Travenanzes che è lunga quasi dieci chilometri (o per fare un altro esempio, la discesa dai Piani Eterni). Però studiare un modo per far contenti tutti potrebbe essere un'idea.

Certo che essendo in Italia ci sarà sempre qualcuno che vorrà essere più contento degli altri per cui non se ne farà mai nulla.
 

Nomad 42

Biker paradisiacus
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Non ti vieta il passaggio ma ti cosiglia su come comportarti.
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vero...ma questo cartello si trovava dalla parte opposta del senso che ho percorso io e quindi non serviva a niente perchè in salita solo spallando potevi percorrere la val d'uina :smile::smile::smile:
per chi non la conosce qui alcune foto
https://picasaweb.google.com/116476277364433505761/ValDUinaEForcellaBoshSvizzera#
 

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TROOOPPO FORTI!!! :celopiùg:

Si ma Fox60 ha avuto più culo di me.... io l'ho fatta con un nebbione che neanche vedevi nè l'altro lato nè il fondo della forra.... :cry: :cry: :cry:

Son tornato da quelle parti a fine agosto a fare la National Park Marathon: poteva essere la volta buona per ritornarci e invece.... ha nevicato! :omertà:

Non me ne va bene una.... :hahaha:
 

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Che ne dite, se provo a proporlo a quelli di Cortina mi linciano o mi sparano col lanciafiamme?!?!?!?
Tieni conto che in Veneto tutti i sentieri alpini sono vietati alle mtb. Cosa vuoi che ti rispondano? Senza contare che si sta parlando di una zona che della promozione turistica non sa cosa farsene...
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Cosa vuoi che ti rispondano? Senza contare che si sta parlando di una zona che della promozione turistica non sa cosa farsene...

Dai.... la mia era una semplice battuta. :celopiùg:

Però posso dirti che il sindaco stesso ha confermato che stanno provando a "diversificare" l'offerta turistica per allungare la stagione turistica (soprattutto MAG-GIU e SET-OTT) e ricercare una nuova clientela più sportiva, giovane, e dinamica oltre alla classica e vecchia borghesia snob da LUG-AGO.

Di tutto se ne occupa il consorzio turistico, che visti i risultati sembra abbia lavorato molto bene: il successo inaspettato che ha riscosso il Cortina Bike Park lo dimostra (e sono stati anche bravi a reclutare le persone "giuste").

L'eventuale realizzazione la mia fantascentifica idea - completamente campata in aria - troverebbe sicuramente l'ostruzione forte e decisa del Parco Naturale, che in quanto tale punta giustamente più alla salvaguardia della natura che al beneficio turistico.

Tieni conto che in Veneto tutti i sentieri alpini sono vietati alle mtb.

Questa mi è nuova... hai qualche info in merito? :nunsacci:
 

sembola

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una nera e l'altra pure
L'eventuale realizzazione la mia fantascentifica idea - completamente campata in aria - troverebbe sicuramente l'ostruzione forte e decisa del Parco Naturale, che in quanto tale punta giustamente più alla salvaguardia della natura che al beneficio turistico.
Il problema è che c'è una legge regionale, di cui si è parlato più volte nel Forum, che vieta il transito alle mtb sui sentieri alpini, a prescindere dalla loro larghezza. E non vedo come un Comune o simili possano con un'ordinanza scavalcare una legge regionale.


Questa mi è nuova... hai qualche info in merito? :nunsacci:
Figurati che esiste dal 1992. Il fatto che tu non ne abbia mai sentito parlare dimostra quanta sia la volontà (o la possibilità) di applicarla. Cmq qualche discussione la trovi qua:
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=131595

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=77098

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?p=3093806

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=158075
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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Il problema è che c'è una legge regionale, di cui si è parlato più volte nel Forum, che vieta il transito alle mtb sui sentieri alpini, a prescindere dalla loro larghezza. E non vedo come un Comune o simili possano con un'ordinanza scavalcare una legge regionale.



Figurati che esiste dal 1992. Il fatto che tu non ne abbia mai sentito parlare dimostra quanta sia la volontà (o la possibilità) di applicarla. Cmq qualche discussione la trovi qua:
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=131595

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=77098

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?p=3093806

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=158075

La notizia è fresca fresca e sembra comunque che qualcosa si stia muovendo grazie soprattutto a Matteo Toscani, Vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto nonché già sindaco del comune di Valle di Cadore, che all'epoca fu principale promotore della ciclabile Cortina-Calalzo (fu il primo a completare il rispettivo tratto di competenza, a dispetto dei numerosi detrattori). Quindi uno che alla bici ci tiene.

http://corrierealpi.gelocal.it/cron...ke-sulle-piste-da-sci-la-legge-avanza-5083726

BELLUNO. «Dalla prossima estate la montagna veneta avrà una carta in più da giocarsi sul mercato dell'offerta turistica internazionale: la pratica delle mountain bike sulle piste da sci». Parole del vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, che commenta il parere favorevole al progetto di legge 147 del quale è primo firmatario, espresso oggi all'unanimità dalla seconda commissione. «Si tratta di una novità molto attesa dagli operatori», spiega il consigliere bellunese, «perché i risultati raggiunti in altre località italiane e straniere sono stati favorevoli. Basti pensare che, in alcuni casi, il numero di passaggi estivi sugli impianti da sci ha addirittura superato quelli invernali. Il progetto di legge, che servirà ad introdurre le prime disposizioni in materia di ciclo escursionismo, può dunque rappresentare un passaggio importante per il rilancio turistico della montagna». Il parere favorevole espresso oggi dalla Seconda commissione presieduta dal veronese Andrea Bassi (Lega Nord) è una tappa del percorso che porterà all'approvazione del testo di legge. «Adesso», spiega Toscani, «il pdl dovrà essere esaminato in seduta congiunta dalla Quarta commissione (agricoltura ed economia montana) e dalla Sesta (sport e turismo). Mi preoccuperò di contattare i due presidenti per accelerare il procedimento. A dire il vero, confidavo in tempi più rapidi. A questo punto, però, l'obiettivo
è di arrivare all'approvazione definitiva in aula entro il tardo autunno, in modo da permettere agli operatori di programmare la prossima stagione». «La legge non sarà comunque sufficiente», conclude Toscani, «perché servirà un'azione concertata tra gli enti locali, il Cai e tutti gli operatori del settore. Penso, tra gli altri, ai gestori degli impianti, ai consorzi turistici, agli albergatori, gestori di rifugi ai noleggiatori di biciclette. Tutti avranno l'opportunità di dare il proprio contributo allo sviluppo e alla promozione di un'attività che potrà dare nuova linfa alla montagna veneta».
4 ottobre 2011


Il testo completo della proposta di legge lo trovate qui:

"Prime disposizioni in materia di cicloescursionismo”
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/pratiche/9/pdl/PDL_0147/1000_5Ftesto_20presentato.pdf

Non l’ho ancora letto con attenzione, appena ho un attimo di tempo lo studio un po’….
 

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