via vandelli in mtb

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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campa85

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Ciao a tutti in primavera mi piacerebbe fare la via vandelli da sassuolo fino a massa, qualcuno ha traccia gps completa o mi sa dire dove trovare indicazioni geografiche dettagliate?


un saluto e auguri a tutti i bikers modenesi che devono combattere contro i piatti tipici per mantenere la linea!
 

timmy

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Puoi contattarmi quando vuoi, abitando nella zona alta vedo in tempo reale quando il terreno è agibile e praticabile. Certo che se andiamo avanti con la scarsità di neve di adesso fra due settimane il terreno sarà già asciutto!!
Scherzi a parte, oltre a me puoi contattare Cimone MTB al 0536.325586
fax 0536.328031 [email protected]
 

sembola

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Ciao a tutti in primavera mi piacerebbe fare la via vandelli da sassuolo fino a massa, qualcuno ha traccia gps completa o mi sa dire dove trovare indicazioni geografiche dettagliate?


un saluto e auguri a tutti i bikers modenesi che devono combattere contro i piatti tipici per mantenere la linea!

Su Giscover c'è tutta la traccia, vedi anche qui e qui
 

iuppareppa

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Puoi contattarmi quando vuoi, abitando nella zona alta vedo in tempo reale quando il terreno è agibile e praticabile. Certo che se andiamo avanti con la scarsità di neve di adesso fra due settimane il terreno sarà già asciutto!!
Scherzi a parte, oltre a me puoi contattare Cimone MTB al 0536.325586
fax 0536.328031 [email protected]

Confermo: la scuola MTB Cimone conosce tutto il percorso comprese le varianti che fanno evitare l'asfalto da Serramazzoni fino a Lama, da S. pellegrino fino a Castelnuovo e l'altro tratto di asfalto tra il Serchio e L'Edron. Poi ce ne sarebbe una anche da Resceto a Massa ma non credo che si faccia: di solito arrivati li se ne ha già abbastanza...
@ Timmi: saremo colleghi nel 2007 :-)
 

iuppareppa

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Qualche nota storica
La Grande Strada Ducale della Montagna, come era chiamata ai tempi, solo in periodo napoleonico è stata chiamata Via Vandelli
Perchè una strada lassù, sulle Apuane? perchè vi erano una serie di motivi che si riconducono alla situazione geo politica del tempo.
I secolari rapporti di scambio con Venezia tramite il Canale naviglio di Modena e il Po cominciavano a indebolirsi al pari con la potenza mercantile della città lagunare. Gia' da diverso tempo il porto franco di Livorno attirava una gran quantità di commerci a cui il Duca Francesco III d'Este non poteva restare insensibile. Il problema era che per raggiungere il porto di Livorno occorreva passare per territori "stranieri" come il Granducato di Toscana e i territori dello stato pontificio. Tali scambi erano sottoposti a gabelle e alla possibilità che venissero interrotti per il sempre possibile deterioramento dei rapporti diplomatici tra stati sotto l'influenza di avverse potenze europee (Francia, Spagna ed Austria). occorre far presente che la Garfagnana (alta valle del Serchio) era di dominio estense già dal XV secolo ad escursione dell'enclave luchese di Castiglione. Ad ogni modo la presenza dei Ducati di Massa e della Repubblica di Lucca impedivano lo sbocco al Tirreno e al porto franco di Livorno. Di fatto agli inizi del secolo XVIII il ducato Estense rischiava di restare escluso da condizioni favorevoli di scambio che si erano venute a creare con Olanda e poi con l'Inghilterra che stava per iniziare la sua rivoluzione industriale. In un primo momento si pensò di riadattare al transito con calessi e carrozze la strada dell'alpe della Croce (Croce Arcana) tramite Fanano passando per Pavullo secondo una direttrice medioevale. A questo fine fu redatto anche uno studio del Vandelli nel 1728 prendendo accordi con il Gran Duca. Poi accadde un fatto nuovo. Maria Teresa Cybo-Malaspina era l'unica erede del suo minuscolo fiero ed operoso ducato. Francesco III si adoperò perchè si potessero combinare le nozze tra la Duchessa e il Figlio Ercole Rinaldo III. Gli accordi andarono a buon fine per cui occorreva un percorso che unisse i territori della Garfagnana al Ducato della nuora. Una via rapida già esisteva in territorio Modenese ed era la via vecchia di Montefiorinio che ricalcava in larga misura il tracciato della via Bibulca (che ha una storia interessantissima che meriterebbe di essere trattata); per cui nel 1738 venne riadattata per potersi collegare secondo le esigenze dei nuovi territori. Il Vandelli però aveva l'incarico di creare una nuova via che potesse essere usata da calessi e carrozze e non solo a dorso di mulo. Per cui si mise a lavorare riprendendo in parte il suo vecchio studio del 1728. la strada però cambiava itinerario dopo Pavullo piegando verso la Lama (allora detta Serra o Lama del Mercatello), Barigazzo (famosa per i suoi "fuochi" di gas nturale), Cento Croci (antico incrocio di strade), la Selva Romanesca e poi S. Pellegrino dove ritrovava la via di Montefiorino. Venne poi allacciata a Pieve Fosciana e Castelnuovo capoluogo della provincia della Garfagnana. Esisteva già una strada che scendeva verso Castiglione da S. Pellegrino, ma venne scartata perchè Castiglione (come già detto) era fedele ai lucchesi.
Restavano da scavalcare le Alpi Apuane. Compito comunque non facile di per se ma reso ancor più difficile dal fatto che il territorio che congiungeva la Garfagnana con quello di Massa era veramente limitato. Infatti l'unico territorio confinante era la Valle dell'Arnetola e poco altro in quanto a sud est c'era la Repubblica di Lucca mentre a Nord Ovest c'era l'enclave toscana di Pontremoli. Il Vandelli studiò al meglio delle proprie possibilità il tracciato da seguire e dovette usare anche le mine per aprire il passo della Tambura e la Finestra Vandelli (da cui oggi si accede al rifugio Nello Conti del CAI presso i Campaniletti). Per permettere il passaggio di calessi e carrozze fece erigere imponenti muri a secco che stupiscono ancora oggi per l'audacia.
Ma proprio le premesse con cui venne costruita la strada furono le cause del sui declino: doveva essere una strada priva di opere accessorie importanti ove possibile (ponti, muri di contenimento), doveva passare soltanto nei territori ducali... Questi vizi non erano da imputarsi al Vandelli ma alle condizioni geopolitiche. Queste costringevano la Via a passaggi a quote spesso proibitive nei mesi invernali (Sia il Passo del Lagadello che quello della Tambura si trovano sui 1600 mt). Su terreni che spesso erano esposti a forti venti se non anche instabili (soprattutto sul versante emiliano). Infatti non appena cambiarono gli equilibri diplomatici si pensava già ad una strada che a distanza di neanche 30 anni si presentava totalmente diversa: La Via Giardini. I mutati equilibri politici vedono gli Asburgo premere sul granduca toscano e sul duca estense perchè si adoperassero per costruire un'agevole strada che potesse collegare Innsbruk con Pistoia al fine di percorrere tutti i territori sottoposti alla loro influenza. Si badi bene che sia il duca di Modena con la Vandelli che gli Asburgo poi con la Giardini-Ximenes (oggi statale Abetone Brennero) non avevano in mente solo fini di sviluppo dei commerci ma avevano un occhio anche per il movimento delle truppe in caso di bisogno...
Dire che la Vandelli è stata abbandonata è un errore in quanto se così fosse stato oggi non ve ne sarebbe traccia.
Sul versante Emiliano venne usata per ampi tratti come strada di interesse locale fino alla metà del '800 e oltre; lo stesso dicasi nel tratto Garfagnino e Apuano. Con riferimento al valico del Tambura c'è da ricordare come durante la seconda guerra mondiale questo venisse usato per trasportare da Massa alla Garfagnana il sale e i pochi viveri che si potevano trovare al mercato nero data la stretta d'assedio della Linea Gotica.
Infine non è vero che , come molti dicono che la Giardini Ximenes portò alla fine della Vandelli: la vandelli fu la il primo tentativo di realizzare una grande arteria trasnappenninica e transapuana che servì da palestra per quel Pietro Giardini Maggiore di Artiglieria Estense che nel 1766 pose mano alla tratta emiliana della grande strada voluta dagli Asburgo. Per cui la Vandelli fu un prototipo da cui nacque ina strada che ancor oggi gli Emiliani e i Toscani usano per incontrarsi senza passare da Parma-La Spezia o Bologna-Firenze.
 

timmy

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Ciao bikers, e in particolare a iuppareppa (ero già a conoscenza della tua entrata, fra l'altro ti ho visto alle Piane quando c'era il Corso Maestri, anche se nessuno ci ha presentato direttamente, benarrivato!!) A proposito di origini della montagna, Timmy deriva da cùi d'Timoty, chiedi ai tuoi! Tornando alla Via Via Vandelli e ai cenni storici, splendidamente illustrati da iuppareppa, è da notare anche come tutto il crinale su cui insiste la strada abbia avuto un'origine diciamo molto movimentata, in quanto la numerosa presenza di ofioliti è la conferma che molte formazioni rocciose della zona non sono nient'altro che eruzioni vulcaniche sottomarine. Questo tratto dell'Appenino che si estende dalla Liguria fino alla zona dei gessi di Zola e oltre, passando dal Sasso Tignoso e attraverso il Ponte del Diavolo e i Sassi di Varana è un'esempio delle enormi forze sviluppatesi migliaia di anni fa.
Risultano molto affascinanti i colori e le forme degli ofioliti (dal greco: serpente di sasso) in quanto le forme sono dovute alla subitanea solidificazione del magma vulcanico con l'acqua del mare che ricopriva l'eruzione vera e propria, mentre i colori sono dovuti alla presenza di vari minerali presenti nella formazione rocciosa che, con la loro ossidazione, hanno creato colori che variano dal verde, al rosso e all'azzurro passando per un'infinità di sfumature.
Il paesaggio poi varia come l'altitudine e quindi possiamo trovare castagni, faggi, abeti, praterie e laghetti, questi ultimi abitati anche da una specie di tritoni ormai rara. La fauna poi, anche per merito o a causa del ripopolamento,
è formata da cervi, caprioli, cinghiali, falco pellegrino ed è pure stata segnalata
la presenza di lupi e aquila reale.
Insomma, un'escursione che merita di essere fatta con calma, senza fretta e in
relax, un vero "stacco della spina" per una full immersion nella natura.
Da parte mia conosco solo il tratto Pavullo-S.Pellegrino (fatto in bike) ma Cimone Mtb organizza veri e propri tour di vari giorni che sono anche stati trasmessi in alcune TV locali.
Per cui, campa 85, non hai che l'imbarazzo della scelta!
 

iuppareppa

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Ciao bikers, e in particolare a iuppareppa (ero già a conoscenza della tua entrata, fra l'altro ti ho visto alle Piane quando c'era il Corso Maestri, anche se nessuno ci ha presentato direttamente, benarrivato!!) A proposito di origini della montagna, Timmy deriva da cùi d'Timoty, chiedi ai tuoi! Tornando alla Via Via Vandelli e ai cenni storici, splendidamente illustrati da iuppareppa, è da notare anche come tutto il crinale su cui insiste la strada abbia avuto un'origine diciamo molto movimentata, in quanto la numerosa presenza di ofioliti è la conferma che molte formazioni rocciose della zona non sono nient'altro che eruzioni vulcaniche sottomarine. Questo tratto dell'Appenino che si estende dalla Liguria fino alla zona dei gessi di Zola e oltre, passando dal Sasso Tignoso e attraverso il Ponte del Diavolo e i Sassi di Varana è un'esempio delle enormi forze sviluppatesi migliaia di anni fa.
Risultano molto affascinanti i colori e le forme degli ofioliti (dal greco: serpente di sasso) in quanto le forme sono dovute alla subitanea solidificazione del magma vulcanico con l'acqua del mare che ricopriva l'eruzione vera e propria, mentre i colori sono dovuti alla presenza di vari minerali presenti nella formazione rocciosa che, con la loro ossidazione, hanno creato colori che variano dal verde, al rosso e all'azzurro passando per un'infinità di sfumature.
Il paesaggio poi varia come l'altitudine e quindi possiamo trovare castagni, faggi, abeti, praterie e laghetti, questi ultimi abitati anche da una specie di tritoni ormai rara. La fauna poi, anche per merito o a causa del ripopolamento,
è formata da cervi, caprioli, cinghiali, falco pellegrino ed è pure stata segnalata
la presenza di lupi e aquila reale.
Insomma, un'escursione che merita di essere fatta con calma, senza fretta e in
relax, un vero "stacco della spina" per una full immersion nella natura.
Da parte mia conosco solo il tratto Pavullo-S.Pellegrino (fatto in bike) ma Cimone Mtb organizza veri e propri tour di vari giorni che sono anche stati trasmessi in alcune TV locali.
Per cui, campa 85, non hai che l'imbarazzo della scelta!

Ciao Timmy. Mio Padre era di Cà d'Abdèe e Mia madre della Casacia sotto a Vaglio
Adesso appena mi riprendo faccio in modo di venire ai ritrovi del Cimone MTB.
La storia geologica dell'Appennino è veramente complicata tanto che vengono anche dalle università americane per studiarne la composizione. Per quanto riguarda le Ofioliti una camminata al Sasso Tignoso (sapendo come si è formato) è veramente interessante senza parlare poi del panorama. Nei pressi del Sasso passava la Vandelli e il gruppo di case sulla strada sotto il Sasso si chiama "osteria" e non a caso.
Appena mi riprendo dalla botta, con la bella stagione, ci facciamo una pedalata dai :-)
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Hei, appena mi riprendo da........? Hai avuto guai a livello fisico?
Nel caso ti faccio gli auguri di una buona ripresa e un Buon 2007 a Te e a tutti
quanti! Ci vediamo alle prossime, ciaoo!
Eh, si... Mi sono fratturato una spalla...
Quando vado in bici a volte mi dimentico perchè preferisco la MTB alla bici da strada e della poca simpatia dell'asfalto nei miei confronti... E poi mi faccio male ;-)
A metà gennaio dovrei tornare operativo...
BUON 2007
 

gianlu71

Biker dantescus
29/11/06
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gianlu71.blogspot.com
ciao campa anche noi stiamo organizzando da sassuolo a massa.dovrebbero essere circa 171 km.noi partiamo da rubiera e ci facciamo il secchia.se ci mettiamo daccordo si puo' organizzare per fare un bel gruppo.pensavamo di fare tre tappe partendo al venerdi'.forse si puo' fare anche con due ma non vorrei fosse un po troppo estrema.magari ci sentiamo.by gianluo-o
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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ciao campa anche noi stiamo organizzando da sassuolo a massa.dovrebbero essere circa 171 km.noi partiamo da rubiera e ci facciamo il secchia.se ci mettiamo daccordo si puo' organizzare per fare un bel gruppo.pensavamo di fare tre tappe partendo al venerdi'.forse si puo' fare anche con due ma non vorrei fosse un po troppo estrema.magari ci sentiamo.by gianluo-o
Permettrimi di consigliarVi di fare 4 tappe perchè, se fai la versione con le varianti in fuoristrada, tre tappe sono davvero un affare serio: soprattutto se non sei molto lucido quando scendi dal Tambura...
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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ok vediamo cosa fare.grazie del consiglio.comunque siamo abbastanza abituati alle lunghe distanze in mtb.by gianlu
Il problema non è la lunga distanza: il problema è lo sforzo prolungato. Quando ariverete alle prime vere discese vi sarete fatti almeno due tappe che vi terranno impegnati quasi tutto il giorno. Per cui dovete essere abituati a dosare lo sfrorzo in un ottica di 4 o 5 gg. Poi se tagliate per asfalto allora è un'altro discorso.
 

timmy

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Lama Mocogno (MO)
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Scusa Campa, ma per 1 tappa al mattino e 1 dopopranzo, di quali tappe stai parlando? Ovvero da dove a dove? E intendi anche tratti asfaltati, oltre allo stretto necessario, o stando il più possibile off road?
Ciao.
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Io pensavo di fare in 2 giorni le 4 tappe:2 al giorno...il maggiore possibile off road naturalmente
Ti consiglio di prenderti una cartina e di guardarti le altimetrie. Io che l'ho fatto il giro te lo sconsiglio. Arriveresti all'appuntamento con le Apuane in condizioni non ottimali. Anche se tu fossi molto allenato. E poi ricordati che sei in montagna: arrivare sui passi all'orario sbagiato potrebbe voler dire trovarsi in mezzo alla pioggia o a nuvole basse con vento: una goduria...
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Scusa Campa, ma per 1 tappa al mattino e 1 dopopranzo, di quali tappe stai parlando? Ovvero da dove a dove? E intendi anche tratti asfaltati, oltre allo stretto necessario, o stando il più possibile off road?
Ciao.
2 tappe = 80 Km circa.. In montagna per Nr. 2 giorni. Con una bella discesa finale che non è propriamente una cosa esente da rischhi: diglielo anche tu... Altra cosa, puoi dire a Gianni Barbieri di chiamarmi?
 

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