News [Video] A scuola da Tom Ritchey

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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frenk

☠︎
8/6/05
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[Video] A scuola da Tom Ritchey

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avalonice

Biker grossissimus
2/4/09
5.401
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ovunque
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con le ruote
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
 
T

teoDH

Ospite
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
 

Giocody

Biker ultra
24/1/12
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in zìr prì la rumagna
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italica acciaiosa
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Verissimo e, a mio avviso, si può estendere lo stesso discorso a chi assembla ruote.
 

avalonice

Biker grossissimus
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con le ruote
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Scusa mi sono spiegato male.
Volevo dire che nessun artigiano italiano è riuscito a ingrandirsi e diventare industria e fare grandi numeri nonostante fossimo leader nella costruzione dei telai.
I tedeschi che non erano nessuno in pochi anni sono riusciti ad imporsi con marchi come Canyon ed ora altri stanno emergendo come YT certo sfruttando anche la rete e prodotti semplici (cioè non con soluzioni tecniche esotiche e costose ma soluzioni semplici ed affidabili) ed economici
Sarebbe bello se ci fosse almeno un grande marchio MTB italiano ... si va' bene poi i telai sarebbero comunque fatti tutti in Cina o giù di li.
 

sparrox

Biker serius
5/1/11
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Vicenza
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E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
"Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani."
Davvero?

"...qui non c’è un produttore che produce una MTB degno di questo nome..."
Mi sembra che ne abbiamo un bel po' di marchi italiani di MTB, magari produrranno i loro telai in carbonio in oriente, ma lo fanno pure i "grandi marchi USA".

"...ci hanno superato anche i tedeschi."
Effettivamente sembra che i crucchi abbiamo capito come produrre in casa senza spendere una fortuna! Andiamo in Germania ad imparare il nuovo approccio allora ;)
 

mcpelo68

BIKER SKLEROTIK
6/1/05
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Cherries City
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na Fury inferis , na Aspis damnatio , HellBoy
è sempre bello vedere e sapere che al mondo c'è ancora chi vuol trasmettere il proprio sapere alle nuove generazioni.
 

Ray..B.

Biker novus
11/4/16
13
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Torino TO
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enduro evo 201222222
Che discussione interessante, questo forum mi piace sempre di più! Una domanda: ma chi veniva in Italia negli anni 70/80 per imparare i segreti della costruzione dei telai non era forse maggiormente orientato verso la bdc? La mtb non si è sviluppata un po' dopo (a cavallo tra '80 e '90)?
Ps: oltre a MDE e ancillotti che prima faceva moto quali altri marchi italiani sarebbero da annoverare nell'albo d'oro della mtb italica? (Che mi dite di FRM? fa solo bici da cross country o anche qualche endurina?)
 
T

teoDH

Ospite
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Scusa mi sono spiegato male.
Volevo dire che nessun artigiano italiano è riuscito a ingrandirsi e diventare industria e fare grandi numeri nonostante fossimo leader nella costruzione dei telai.
I tedeschi che non erano nessuno in pochi anni sono riusciti ad imporsi con marchi come Canyon ed ora altri stanno emergendo come YT certo sfruttando anche la rete e prodotti semplici (cioè non con soluzioni tecniche esotiche e costose ma soluzioni semplici ed affidabili) ed economici
Sarebbe bello se ci fosse almeno un grande marchio MTB italiano ... si va' bene poi i telai sarebbero comunque fatti tutti in Cina o giù di li.
mah... oddio, c'è un nessuno che si chiama Bianchi che qualche bici la fa e la vende, e 50 anni fa erano artigiani, c'è una dinastia di nome Campagnolo che nonostante non sia facile continua a cercare di produrre il grosso in italia, ci sono produttori di componenti come Formula che sono realtà nate piccole ma oggi molto conosciute e apprezzate.

In campo BDC poi, oltre ad artigiani apprezzatissimi, ci sono aziende come Pinarello o Willier che oggi producono all'estero, ma che sono nate e diventate grandi grazie al made in italy.

Marchi come YT o CANYON sono progetti di marketing, vanno a taiwan, scelgono un design, e organizzano un e-commerce ben strutturato, con la metà dei costi di un marchio come specialized o trek...
Voi pensate che YT e CANYON siano degli eroi, e che grazie a loro noi biker possiamo comprare bici spendendo il giusto, ma in realtà a loro un telaio costa come a specialized, lo vendono al 20-30% in meno ma in realtà, visto che non hanno rete vendita, marginano molto di più di marchi con una rete di distribuzione e di negozi.

Per me gli eroi rimangono i Tom Ritchey, i Mert Lawwill, i Frank The Welder, i Jeff Steber, Tullio Campagnolo, Giovanni Pinarello o Alberto Ancillotti per rimanere in italia... gente che le bici le ha create, che ha contribuito a lasciare il segno nella storia di mtb o strada, i marchi sono marchi, vanno e vengono, ieri c'era CANYON, oggiu c'è YT e domani ci sarà qualcun altro... ma chi davvero inventa qualcosa di nuovo rimane negli annali, gli altri no.
 
T

teoDH

Ospite
Che discussione interessante, questo forum mi piace sempre di più! Una domanda: ma chi veniva in Italia negli anni 70/80 per imparare i segreti della costruzione dei telai non era forse maggiormente orientato verso la bdc? La mtb non si è sviluppata un po' dopo (a cavallo tra '80 e '90)?
Ps: oltre a MDE e ancillotti che prima faceva moto quali altri marchi italiani sarebbero da annoverare nell'albo d'oro della mtb italica? (Che mi dite di FRM? fa solo bici da cross country o anche qualche endurina?)
Una volta ne avevamo altri, Turro od Olmo ad esempio...
 

scratera

Biker nirvanensus
30/6/07
26.176
2.376
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rovereto TN
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...
..pegoretti re della saldo brasatura per quanto riguarda bdc che vende parecchio in usa e attanasio si sono praticamente messi assieme e fanno delle belle coucce....
 

fefforaf

Biker novus
27/3/15
38
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Santa Cruz Hightower OG, link LT
"legor cicli" è un fenomeno, l'ultima generazione di telaisti italiani.
ma è dovuto scappare a barcellona.!
 

DavideKong

Biker novus
4/11/13
9
1
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Muggiò MB
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Santacruz 5010 c my2016 - Shan 917 - Surly ICT - Surly Straggler - Mash cxss
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Scusa mi sono spiegato male.
Volevo dire che nessun artigiano italiano è riuscito a ingrandirsi e diventare industria e fare grandi numeri nonostante fossimo leader nella costruzione dei telai.
I tedeschi che non erano nessuno in pochi anni sono riusciti ad imporsi con marchi come Canyon ed ora altri stanno emergendo come YT certo sfruttando anche la rete e prodotti semplici (cioè non con soluzioni tecniche esotiche e costose ma soluzioni semplici ed affidabili) ed economici
Sarebbe bello se ci fosse almeno un grande marchio MTB italiano ... si va' bene poi i telai sarebbero comunque fatti tutti in Cina o giù di li.
mah... oddio, c'è un nessuno che si chiama Bianchi che qualche bici la fa e la vende, e 50 anni fa erano artigiani, c'è una dinastia di nome Campagnolo che nonostante non sia facile continua a cercare di produrre il grosso in italia, ci sono produttori di componenti come Formula che sono realtà nate piccole ma oggi molto conosciute e apprezzate.

In campo BDC poi, oltre ad artigiani apprezzatissimi, ci sono aziende come Pinarello o Willier che oggi producono all'estero, ma che sono nate e diventate grandi grazie al made in italy.

Marchi come YT o CANYON sono progetti di marketing, vanno a taiwan, scelgono un design, e organizzano un e-commerce ben strutturato, con la metà dei costi di un marchio come specialized o trek...
Voi pensate che YT e CANYON siano degli eroi, e che grazie a loro noi biker possiamo comprare bici spendendo il giusto, ma in realtà a loro un telaio costa come a specialized, lo vendono al 20-30% in meno ma in realtà, visto che non hanno rete vendita, marginano molto di più di marchi con una rete di distribuzione e di negozi.

Per me gli eroi rimangono i Tom Ritchey, i Mert Lawwill, i Frank The Welder, i Jeff Steber, Tullio Campagnolo, Giovanni Pinarello o Alberto Ancillotti per rimanere in italia... gente che le bici le ha create, che ha contribuito a lasciare il segno nella storia di mtb o strada, i marchi sono marchi, vanno e vengono, ieri c'era CANYON, oggiu c'è YT e domani ci sarà qualcun altro... ma chi davvero inventa qualcosa di nuovo rimane negli annali, gli altri no.
@teoDH alla tua lista aggiungerei (ambito bcs)
Ugo Derosa
Masi
Rossin
Stelbel
Pogliaghi
E ce ne sarebbero ancora un po' ma meno conosciuti.
L'Italia è da sempre patria di telaisti...
Nagasawa,uno dei migliori costruttori giapponesi di telai njs da keirin è venuto a fare scuola da Ugo Derosa...
 

jack11

Biker dantescus
1/3/10
4.579
105
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imola
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Che discussione interessante, questo forum mi piace sempre di più! Una domanda: ma chi veniva in Italia negli anni 70/80 per imparare i segreti della costruzione dei telai non era forse maggiormente orientato verso la bdc? La mtb non si è sviluppata un po' dopo (a cavallo tra '80 e '90)?
Ps: oltre a MDE e ancillotti che prima faceva moto quali altri marchi italiani sarebbero da annoverare nell'albo d'oro della mtb italica? (Che mi dite di FRM? fa solo bici da cross country o anche qualche endurina?)
Frm fa solo bici da XC....Tom Ritchey credo proprio sia una leggenda della mtb, mi piacerebbe conoscerlo! le prime bici P-21 (project 21) e P-23, le saldava in garage....
 
T

teoDH

Ospite
E' molto triste vedere queste immagini.
Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Scusa mi sono spiegato male.
Volevo dire che nessun artigiano italiano è riuscito a ingrandirsi e diventare industria e fare grandi numeri nonostante fossimo leader nella costruzione dei telai.
I tedeschi che non erano nessuno in pochi anni sono riusciti ad imporsi con marchi come Canyon ed ora altri stanno emergendo come YT certo sfruttando anche la rete e prodotti semplici (cioè non con soluzioni tecniche esotiche e costose ma soluzioni semplici ed affidabili) ed economici
Sarebbe bello se ci fosse almeno un grande marchio MTB italiano ... si va' bene poi i telai sarebbero comunque fatti tutti in Cina o giù di li.
mah... oddio, c'è un nessuno che si chiama Bianchi che qualche bici la fa e la vende, e 50 anni fa erano artigiani, c'è una dinastia di nome Campagnolo che nonostante non sia facile continua a cercare di produrre il grosso in italia, ci sono produttori di componenti come Formula che sono realtà nate piccole ma oggi molto conosciute e apprezzate.

In campo BDC poi, oltre ad artigiani apprezzatissimi, ci sono aziende come Pinarello o Willier che oggi producono all'estero, ma che sono nate e diventate grandi grazie al made in italy.

Marchi come YT o CANYON sono progetti di marketing, vanno a taiwan, scelgono un design, e organizzano un e-commerce ben strutturato, con la metà dei costi di un marchio come specialized o trek...
Voi pensate che YT e CANYON siano degli eroi, e che grazie a loro noi biker possiamo comprare bici spendendo il giusto, ma in realtà a loro un telaio costa come a specialized, lo vendono al 20-30% in meno ma in realtà, visto che non hanno rete vendita, marginano molto di più di marchi con una rete di distribuzione e di negozi.

Per me gli eroi rimangono i Tom Ritchey, i Mert Lawwill, i Frank The Welder, i Jeff Steber, Tullio Campagnolo, Giovanni Pinarello o Alberto Ancillotti per rimanere in italia... gente che le bici le ha create, che ha contribuito a lasciare il segno nella storia di mtb o strada, i marchi sono marchi, vanno e vengono, ieri c'era CANYON, oggiu c'è YT e domani ci sarà qualcun altro... ma chi davvero inventa qualcosa di nuovo rimane negli annali, gli altri no.
@teoDH alla tua lista aggiungerei (ambito bcs)
Ugo Derosa
Masi
Rossin
Stelbel
Pogliaghi
E ce ne sarebbero ancora un po' ma meno conosciuti.
L'Italia è da sempre patria di telaisti...
Nagasawa,uno dei migliori costruttori giapponesi di telai njs da keirin è venuto a fare scuola da Ugo Derosa...
verissimo, ce e sono tanti e di gran prestigio!
 

sparrox

Biker serius
5/1/11
145
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Vicenza
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Pensare che molti di questi grandi telaisti vennero in Italia negli anni 70/80 ad imparare il mestiere dagli artigiani italiani.
Poi iniziarono a sviluppare telai sempre più evoluti e fecero nascere i grandi marchi USA e da cui la MTB moderna mentre qui un c'è un produttore che produce una MTB degno di questo nome, ci hanno superato anche i tedeschi.
P.S. si c'è MDE, ANCILLOTTI ed altri ma sono marchi di nicchia e non fanno grandi numeri.
Tutti gli artigiani non fanno grandi numeri, perchè sono artigiani...
Darren Crisp fa meno di 50 telai l'anno, ancillotti e mde ne faranno il doppio, ma è normale che siano realtà piccole... d'altronde i laboratori servono proprio a "formare" gente che poi va a lavorare e innalzare il livello delle grandi produzioni.

Un artigiano che fa tanti pezzi, diventa una piccola industria, e quello è ormai il settore che sta morendo, perchè tra piccola industria e grandi produzioni il livello è simile e i costi, più salgono i numeri, più si abbassano.

Il problema è del biker... tanti scrivono "peccato che gli artigiani facciano fatica" poi però se devono scegliere tra un telaio artigianale a 3000 euro, un telaio di Specialized a 2800 e un YT a 2000, scelgono quasi sempre di spendere meno...
Scusa mi sono spiegato male.
Volevo dire che nessun artigiano italiano è riuscito a ingrandirsi e diventare industria e fare grandi numeri nonostante fossimo leader nella costruzione dei telai.
I tedeschi che non erano nessuno in pochi anni sono riusciti ad imporsi con marchi come Canyon ed ora altri stanno emergendo come YT certo sfruttando anche la rete e prodotti semplici (cioè non con soluzioni tecniche esotiche e costose ma soluzioni semplici ed affidabili) ed economici
Sarebbe bello se ci fosse almeno un grande marchio MTB italiano ... si va' bene poi i telai sarebbero comunque fatti tutti in Cina o giù di li.
mah... oddio, c'è un nessuno che si chiama Bianchi che qualche bici la fa e la vende, e 50 anni fa erano artigiani, c'è una dinastia di nome Campagnolo che nonostante non sia facile continua a cercare di produrre il grosso in italia, ci sono produttori di componenti come Formula che sono realtà nate piccole ma oggi molto conosciute e apprezzate.

In campo BDC poi, oltre ad artigiani apprezzatissimi, ci sono aziende come Pinarello o Willier che oggi producono all'estero, ma che sono nate e diventate grandi grazie al made in italy.

Marchi come YT o CANYON sono progetti di marketing, vanno a taiwan, scelgono un design, e organizzano un e-commerce ben strutturato, con la metà dei costi di un marchio come specialized o trek...
Voi pensate che YT e CANYON siano degli eroi, e che grazie a loro noi biker possiamo comprare bici spendendo il giusto, ma in realtà a loro un telaio costa come a specialized, lo vendono al 20-30% in meno ma in realtà, visto che non hanno rete vendita, marginano molto di più di marchi con una rete di distribuzione e di negozi.

Per me gli eroi rimangono i Tom Ritchey, i Mert Lawwill, i Frank The Welder, i Jeff Steber, Tullio Campagnolo, Giovanni Pinarello o Alberto Ancillotti per rimanere in italia... gente che le bici le ha create, che ha contribuito a lasciare il segno nella storia di mtb o strada, i marchi sono marchi, vanno e vengono, ieri c'era CANYON, oggiu c'è YT e domani ci sarà qualcun altro... ma chi davvero inventa qualcosa di nuovo rimane negli annali, gli altri no.
"c’è una dinastia di nome Campagnolo che nonostante non sia facile continua a cercare di produrre il grosso in italia"... in realtá anche Campagnolo produce il grosso, se non la totalitá, all'estero...
É inutile smenarla, gli unici che riescono a produrre ancora in Italia sono solo gli artigiani e le piccole aziende.
Tutte le aziende medio/grandi devono per forza produrre all'estero per poter competere a livello di prezzo.
 

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