deve far ridere? :/http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Downhill
bakunin:a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo
ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
Sì... se non pagassi le tasse anche per loro. Uno che si fracassa ad ogni piè sospinto, o finisce sulla sedia a rotelle perché non si è dotato di idonee protezioni, onestamente non solo non lo capisco, ma non lo accetto.Senza protezioni in park è come andare ad Amsterdam senza preservativo...sei più comodo...ti muovi meglio...ma sai i rischi che corri ahahahah !! io sono per il dh protetto ma non giudico chi non le ha !! c.....i suoi :)
però c'è anche da dire che le protezioni costano un po' troppo, non tutti si possono permettere di spendere 200-250€ per una pettorina utilizzabile senza morire di caldo, 50-70 per le ginocchiere, 30 per i guanti, 200 per il casco senza poi pensare a un neck brace (protezione importantissima secondo me) che parte come prezzi da quasi 300€. Se si volesse davvero favorire l'uso di protezioni si dovrebbe abbassare i prezzi che sono davvero esagerati e ingiustificati oppure produrre roba di fascia bassa che protegga davvero e che sia abbastanza comoda, non dico come gli equivalenti top di gamma ma almeno utilizzabiliio vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park
ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
il problema secondo me è che non rendono obbligatorio l'uso almeno di paraschiena e di un casco che protegga almeno la nuca, posso capire se mi dicono che nell'xc le ginocchiere sono scomode per pedalare ma queste cose fanno solo un po' più di calore, niente che riduca così tanto la prestazioneCredo che la mtb sia nata per coniugare al meglio due esigenze fondamentali che concorrono alla salute della persona: il contatto con la natura e l'attività fisica. Andare in bici per peggiorare la propria salute è quasi una contraddizione in termini.
Nel cross country, che fino ad alcuni anni fa era la disciplina mtb più "soft", siamo arrivati ormai a livelli quasi enduristici e senza la minima protezione che non sia il casco da strada e la tutina in licra. Di questo passo tra dieci anni le gare le organizzeranno solo in prossimità degli ospedali
Si ma non ho mai visto un pilota in infradito e casco a scodella, proprio perché essendo professionisti sanno quant’è alto il rischio...di improvvisaro che con il quad sulle dune si fa malissimo c’è n’e parecchia...quello che voglio dire è secondo me in questo discorso stiamo mescolando un po’ le carte a caso. Un conto Sono o quelli che vedono il campione che gira senza protezioni e si sentono di copiarlo, l’altro gli sprovveduti che fino a ieri andavano a prendere il pane in citybikea livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo
ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
secondo me in bici è diverso, quando il sentiero è tecnico o ripido non puoi proprio percorrerlo a velocità abbastanza basse da darti la sensazione di avere tutto sotto controllo, non hai l'accelleratore per scegliere la velocità e se arrivi troppo lento nei rock garden rischi seriamente di impuntartiSe senti l’auto perfettamente sotto controllo, significa che non stai andando abbastanza forte
(Colin McRae) , penso valga la stessa cosa in bici , se superi la safe-zone e senti che stai perdendo il controllo in balia del terreno e della velocità troppo alta per i tuoi standard allora aumenta esponenzialmente il rischio di cadere e anche quello di farti male seriamente. E' un rischio che chi lo fa per mestiere si deve assumere in quanto pagato e sponsorizzato per farlo. Personalmente mi vesto e proteggo molto di più di qualche anno fa. Se il mezzo si evolve permettendoti di raggiungere velocità sempre maggiori nel privato è CONSIGLIATO adeguarsi dal punto di vista delle protezioni (in gara ci sono i regolamenti e vanno rispettati). Ma in qualsiasi caso la pellaccia è sempre la tua!
il colesterolo ne ammazza ( o rende invalidi) ben più della dhbakunin:a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo
ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
non sono molto daccordo. Al di là del moralismo e dei costi che ricadono sulla collettività ( e il colesterolo non c'entra niente ) se in linea di massima non si approvano i gesti scellerati, si dovrebbero tanto più evitare nello sport professionistico, in considerazione dell'alto valore di comunicazione, stimolo ed esempio che offre ai più giovani. Il discorso ripetuto nei post sopra "Sono pagati quindi facciano ciò che vogliono" è di un cinismo sconcertante. E se la società va a rotoli da tutti i punti di vista è anche perchè ormai si giustifica tutto in nome dei soldi senza nemmeno più posi il problema dell'esempio che viene trasmesso agli altri, giovani in primis
Ti parlo da ex motocrossista...è tutto vero ma quando fa il botto ti rendi conto che quei soldi li valevano tutti...allora meglio spendere 200E in meno per la bici che per una protezione.però c'è anche da dire che le protezioni costano un po' troppo, non tutti si possono permettere di spendere 200-250€ per una pettorina utilizzabile senza morire di caldo, 50-70 per le ginocchiere, 30 per i guanti, 200 per il casco senza poi pensare a un neck brace (protezione importantissima secondo me) che parte come prezzi da quasi 300€. Se si volesse davvero favorire l'uso di protezioni si dovrebbe abbassare i prezzi che sono davvero esagerati e ingiustificati oppure produrre roba di fascia bassa che protegga davvero e che sia abbastanza comoda, non dico come gli equivalenti top di gamma ma almeno utilizzabiliio vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park
ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
E infatti io lamento il fatto che le varie federazioni non sappiano imporsi con gli atletiSottoscrivo e faccio notare che nel ciclismo da strada, in discesa e nelle volate,i corridori rischiano anche di più che in una world cup dh.In bike park quelli che si fraccano di più di solito sono principianti che affittano bici a loro non idonee e tentano l'azzardo con discese spropositate per il loro livello tecnico (mai andati su una mtb da xc e per il compleanno affitto una dh a caso!) . E sono bardati come re Artù. Sam Blenkinshop è diventato famoso per girare senza guanti ( tipo cavalcare senza sella??? ) e nessuno gli dice un bel niente. I calciatori vanno da un ginocchio rotto all'altro , traumi cerebrali ecc...rugby? hockey? Boxe? nessuno dice niente. Sono stufo di sentire parlare di discipline come dirt , freeride o dh come di discipline near to death, di scavezzacollo che esagerano senza cognizione ecc.. Ognuno faccia ciò che lo aggrada senza stare a giudicare o a dire sempre cosa sarebbe meglio.
Più autodeterminazione anche nei bike park, così magari faranno anche due salti decenti in Italia senza avere paura di essere perseguitati in caso di incidente.
Non c'è un assicurazione contro il colosterolo ma una contro gli infortuni si, che ci sia un motivo???Ecco...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il commento sul danno alla collettività a causa di chi non usa le gomitiere.che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
si ma non ho capito dove non sei d'accordo :D lo sport é quello, il rischio c'é e non lo puoi eliminare, solo contenere leggermente studiando meglio le piste... e non é affatto poco! in altri sport non hai questa leva.bakunin:a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo
ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
non sono molto daccordo. Al di là del moralismo e dei costi che ricadono sulla collettività ( e il colesterolo non c'entra niente ) se in linea di massima non si approvano i gesti scellerati, si dovrebbero tanto più evitare nello sport professionistico, in considerazione dell'alto valore di comunicazione, stimolo ed esempio che offre ai più giovani. Il discorso ripetuto nei post sopra "Sono pagati quindi facciano ciò che vogliono" è di un cinismo sconcertante. E se la società va a rotoli da tutti i punti di vista è anche perchè ormai si giustifica tutto in nome dei soldi senza nemmeno più posi il problema dell'esempio che viene trasmesso agli altri, giovani in primis
guarda che il casco integrale, le ginocchiere e il paraschiena, in italia, sono obbligatori e te lo impone la FCI. si uniformano tutti comunque alle regole UCI se parli di gare ufficiali, poi ogni nazione per le gare non ufficiali ha le sui imposizioni piu o meno restrittive, dietro casa ti puoi lanciare nudo dal tetto ma qui mi pare si parlava di competizioniSi ma non ho mai visto un pilota in infradito e casco a scodella, proprio perché essendo professionisti sanno quant’è alto il rischio...di improvvisaro che con il quad sulle dune si fa malissimo c’è n’e parecchia...quello che voglio dire è secondo me in questo discorso stiamo mescolando un po’ le carte a caso. Un conto Sono o quelli che vedono il campione che gira senza protezioni e si sentono di copiarlo, l’altro gli sprovveduti che fino a ieri andavano a prendere il pane in citybikea livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo
ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
Si chiama assicurazione sulla vita quella per il colesteroloNon c'è un assicurazione contro il colosterolo ma una contro gli infortuni si, che ci sia un motivo???Ecco...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il commento sul danno alla collettività a causa di chi non usa le gomitiere.che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
Le protezioni nella dh sono cominciate a diminuire dal 2005 con il successo di Sam Hill che ha lanciato la "moda" delle ginocchiere corte,integrale e t-shirt.Come in tutti gli sport ci sono rischi e rischi. Non nego che il DH sia uno sport dove si rischia poco, ma più passa il tempo e meno protezioni vedo indossate dai pro. mi ricordo che già una decina di anni fa la pettorina, ginocchiere e altro le indossavano tutti in gara, poi è apparsa la protezione per il collo e tutti i pro hanno iniziato ad usare solo quella. Ognuno giustamente è libero di rischiare la sua pelle come meglio preferisce, però ricordiamoci che anche noi seguiamo le mode, chi più e chi meno. In molti sport hanno aumentato il livello di sicurezza, un esempio è il rally, dove le normative riguardanti le protezioni sono mooolto più restrittive che con i vecchi gruppi B, o più semplicemente F1 (vedi Halo da quest'anno). Il compito delle federazioni è mettere gli atleti nelle condizioni più sicure per poter gareggiare, se poi tutti si trovano sulla stessa barca non c'è differenza a livello di mobilità, anzi si da un buon esempio alle generazioni più giovani che ancora non hanno assaggiato per bene il terreno.