News [Video] Downhill: il rischio vale la candela?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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bakunin

Biker superis
30/5/12
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Gavoi
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a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
 

p84

Biker tremendus
10/1/17
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a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
bakunin:
non sono molto daccordo. Al di là del moralismo e dei costi che ricadono sulla collettività ( e il colesterolo non c'entra niente ) se in linea di massima non si approvano i gesti scellerati, si dovrebbero tanto più evitare nello sport professionistico, in considerazione dell'alto valore di comunicazione, stimolo ed esempio che offre ai più giovani. Il discorso ripetuto nei post sopra "Sono pagati quindi facciano ciò che vogliono" è di un cinismo sconcertante. E se la società va a rotoli da tutti i punti di vista è anche perchè ormai si giustifica tutto in nome dei soldi senza nemmeno più posi il problema dell'esempio che viene trasmesso agli altri, giovani in primis
 

albatros_la

Biker assatanatus
25/6/09
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Collegno (TO)
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Senza protezioni in park è come andare ad Amsterdam senza preservativo...sei più comodo...ti muovi meglio...ma sai i rischi che corri ahahahah !! io sono per il dh protetto ma non giudico chi non le ha !! c.....i suoi :)
Sì... se non pagassi le tasse anche per loro. Uno che si fracassa ad ogni piè sospinto, o finisce sulla sedia a rotelle perché non si è dotato di idonee protezioni, onestamente non solo non lo capisco, ma non lo accetto.
È difficilissimo trovare un equilibrio tra rischio e divertimento, e ponderare quale sia il "rischio accettabile" per una disciplina. Però gli estremi sono certamente ben individuabili (ad es. è chiaro che il divano è un estremo e il DH in mutande è un altro...).
Per un professionista è una questione diversa, visto che si tratta del loro lavoro.
 

pk71

Biker velocissimus
15/12/08
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Vicopisano
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Nicolai G16
Secondo me senza dati oggettivi si ragiona di aria.
Dice bene @teoDH, "20 anni fa la la DH era più pericolosa....".
Poi avendo i dati si potrebbero verificare se i danni sono mani rotte o teste rotte, ovvero se sono parti che posso essere protette o no, altrimenti dire infortuni non vuol dire niente!
Evidentemente se non girano vuol dire che non sono di interesse........
 

cheyax

Biker superioris
4/10/15
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emilia romagna
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io vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park

ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
però c'è anche da dire che le protezioni costano un po' troppo, non tutti si possono permettere di spendere 200-250€ per una pettorina utilizzabile senza morire di caldo, 50-70 per le ginocchiere, 30 per i guanti, 200 per il casco senza poi pensare a un neck brace (protezione importantissima secondo me) che parte come prezzi da quasi 300€. Se si volesse davvero favorire l'uso di protezioni si dovrebbe abbassare i prezzi che sono davvero esagerati e ingiustificati oppure produrre roba di fascia bassa che protegga davvero e che sia abbastanza comoda, non dico come gli equivalenti top di gamma ma almeno utilizzabili
 
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cheyax

Biker superioris
4/10/15
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emilia romagna
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Credo che la mtb sia nata per coniugare al meglio due esigenze fondamentali che concorrono alla salute della persona: il contatto con la natura e l'attività fisica. Andare in bici per peggiorare la propria salute è quasi una contraddizione in termini.
Nel cross country, che fino ad alcuni anni fa era la disciplina mtb più "soft", siamo arrivati ormai a livelli quasi enduristici e senza la minima protezione che non sia il casco da strada e la tutina in licra. Di questo passo tra dieci anni le gare le organizzeranno solo in prossimità degli ospedali
il problema secondo me è che non rendono obbligatorio l'uso almeno di paraschiena e di un casco che protegga almeno la nuca, posso capire se mi dicono che nell'xc le ginocchiere sono scomode per pedalare ma queste cose fanno solo un po' più di calore, niente che riduca così tanto la prestazione
 

Alexrcl

Biker serius
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Seregno
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Giant Trance 2 LTD full 27,5"
a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
Si ma non ho mai visto un pilota in infradito e casco a scodella, proprio perché essendo professionisti sanno quant’è alto il rischio...di improvvisaro che con il quad sulle dune si fa malissimo c’è n’e parecchia...quello che voglio dire è secondo me in questo discorso stiamo mescolando un po’ le carte a caso. Un conto Sono o quelli che vedono il campione che gira senza protezioni e si sentono di copiarlo, l’altro gli sprovveduti che fino a ieri andavano a prendere il pane in citybike
 

cheyax

Biker superioris
4/10/15
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emilia romagna
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Se senti l’auto perfettamente sotto controllo, significa che non stai andando abbastanza forte
(Colin McRae) , penso valga la stessa cosa in bici , se superi la safe-zone e senti che stai perdendo il controllo in balia del terreno e della velocità troppo alta per i tuoi standard allora aumenta esponenzialmente il rischio di cadere e anche quello di farti male seriamente. E' un rischio che chi lo fa per mestiere si deve assumere in quanto pagato e sponsorizzato per farlo. Personalmente mi vesto e proteggo molto di più di qualche anno fa. Se il mezzo si evolve permettendoti di raggiungere velocità sempre maggiori nel privato è CONSIGLIATO adeguarsi dal punto di vista delle protezioni (in gara ci sono i regolamenti e vanno rispettati). Ma in qualsiasi caso la pellaccia è sempre la tua!
secondo me in bici è diverso, quando il sentiero è tecnico o ripido non puoi proprio percorrerlo a velocità abbastanza basse da darti la sensazione di avere tutto sotto controllo, non hai l'accelleratore per scegliere la velocità e se arrivi troppo lento nei rock garden rischi seriamente di impuntarti
 

czarn

Biker superis
28/6/10
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udine
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a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
bakunin:
non sono molto daccordo. Al di là del moralismo e dei costi che ricadono sulla collettività ( e il colesterolo non c'entra niente ) se in linea di massima non si approvano i gesti scellerati, si dovrebbero tanto più evitare nello sport professionistico, in considerazione dell'alto valore di comunicazione, stimolo ed esempio che offre ai più giovani. Il discorso ripetuto nei post sopra "Sono pagati quindi facciano ciò che vogliono" è di un cinismo sconcertante. E se la società va a rotoli da tutti i punti di vista è anche perchè ormai si giustifica tutto in nome dei soldi senza nemmeno più posi il problema dell'esempio che viene trasmesso agli altri, giovani in primis
il colesterolo ne ammazza ( o rende invalidi) ben più della dh
 

Alexrcl

Biker serius
5/7/16
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Seregno
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io vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park

ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
però c'è anche da dire che le protezioni costano un po' troppo, non tutti si possono permettere di spendere 200-250€ per una pettorina utilizzabile senza morire di caldo, 50-70 per le ginocchiere, 30 per i guanti, 200 per il casco senza poi pensare a un neck brace (protezione importantissima secondo me) che parte come prezzi da quasi 300€. Se si volesse davvero favorire l'uso di protezioni si dovrebbe abbassare i prezzi che sono davvero esagerati e ingiustificati oppure produrre roba di fascia bassa che protegga davvero e che sia abbastanza comoda, non dico come gli equivalenti top di gamma ma almeno utilizzabili
Ti parlo da ex motocrossista...è tutto vero ma quando fa il botto ti rendi conto che quei soldi li valevano tutti...allora meglio spendere 200E in meno per la bici che per una protezione.

Anche nel motocross le protezioni non sono obbligatorie, ci sono atleti che le usano e altri no, sia tra i pro che tra gli amatori.
Io sono sempre convinto che sia sbagliato a livello di immagine, il mio campione preferito non le usa, allora non le uso anche io (e vale anche in senso positivo).

Poi se hai 14 anni magari ragioni in un modo, se ne hai 28 in un'altro.
 

Alexrcl

Biker serius
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Seregno
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Giant Trance 2 LTD full 27,5"
In bike park quelli che si fraccano di più di solito sono principianti che affittano bici a loro non idonee e tentano l'azzardo con discese spropositate per il loro livello tecnico (mai andati su una mtb da xc e per il compleanno affitto una dh a caso!) . E sono bardati come re Artù. Sam Blenkinshop è diventato famoso per girare senza guanti ( tipo cavalcare senza sella??? ) e nessuno gli dice un bel niente. I calciatori vanno da un ginocchio rotto all'altro , traumi cerebrali ecc...rugby? hockey? Boxe? nessuno dice niente. Sono stufo di sentire parlare di discipline come dirt , freeride o dh come di discipline near to death, di scavezzacollo che esagerano senza cognizione ecc.. Ognuno faccia ciò che lo aggrada senza stare a giudicare o a dire sempre cosa sarebbe meglio.
Più autodeterminazione anche nei bike park, così magari faranno anche due salti decenti in Italia senza avere paura di essere perseguitati in caso di incidente.
Sottoscrivo e faccio notare che nel ciclismo da strada, in discesa e nelle volate,i corridori rischiano anche di più che in una world cup dh.
E infatti io lamento il fatto che le varie federazioni non sappiano imporsi con gli atleti
 

Alexrcl

Biker serius
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Seregno
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Giant Trance 2 LTD full 27,5"
che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
Ecco...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il commento sul danno alla collettività a causa di chi non usa le gomitiere.
Non c'è un assicurazione contro il colosterolo ma una contro gli infortuni si, che ci sia un motivo???
 

bakunin

Biker superis
30/5/12
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Gavoi
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a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
bakunin:
non sono molto daccordo. Al di là del moralismo e dei costi che ricadono sulla collettività ( e il colesterolo non c'entra niente ) se in linea di massima non si approvano i gesti scellerati, si dovrebbero tanto più evitare nello sport professionistico, in considerazione dell'alto valore di comunicazione, stimolo ed esempio che offre ai più giovani. Il discorso ripetuto nei post sopra "Sono pagati quindi facciano ciò che vogliono" è di un cinismo sconcertante. E se la società va a rotoli da tutti i punti di vista è anche perchè ormai si giustifica tutto in nome dei soldi senza nemmeno più posi il problema dell'esempio che viene trasmesso agli altri, giovani in primis
si ma non ho capito dove non sei d'accordo :D lo sport é quello, il rischio c'é e non lo puoi eliminare, solo contenere leggermente studiando meglio le piste... e non é affatto poco! in altri sport non hai questa leva.
non é uno sport che sposta tanti soldi e non é praticato a livello professionistico al punto che devi per forza cambiare qualcosa.
semmai come detto da molti il problema é degli amatori, sia da bike park che da gara amatoriale, li ha molto piu senso (anche per i numeri) prendere qualche precauzione in piu (protezioni, tracciati... etc)

i costi per la societá non li vai a guardare quando le auto possono tutte andare a 200kmh quando il limite assoluto in italia é 130kmh, figuriamoci se li vai a guardare negli atleti del DH che scendono consapevoli del rischio che corrono, solo per se stessi!!,... dai... dai...
 

bakunin

Biker superis
30/5/12
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a livello di spettacolo vedere una caduta ogni tanto è, spiace dirlo, utile allo show. il rischio di caduta ci deve sempre essere... va ovviamente contenuto il rischio quando progetti la pista, e nel dh è relativamente facile farlo

ha senso andare a vedere la % infortuni rispetto ad altri sport per decidere se è necessario intervenire? NO. si deve contenere in ogni caso, altrimenti come sport non va avanti. per me sono gli atleti stessi che limitano in molti casi i rischi rinunciando a combattere per una posizione migliore quando la gara è palesemente pericolosa... questo non succede in molti altri sport, è una cosa più comune a quelli motoristici in effetti, i rally su tutti, e li i crash è spesso mortale. un esempio su tutti: la dakar, di media 2 morti all'anno per singola gara, i ritiri per infortunio sono innumerevoli, continuano a farla :)
Si ma non ho mai visto un pilota in infradito e casco a scodella, proprio perché essendo professionisti sanno quant’è alto il rischio...di improvvisaro che con il quad sulle dune si fa malissimo c’è n’e parecchia...quello che voglio dire è secondo me in questo discorso stiamo mescolando un po’ le carte a caso. Un conto Sono o quelli che vedono il campione che gira senza protezioni e si sentono di copiarlo, l’altro gli sprovveduti che fino a ieri andavano a prendere il pane in citybike
guarda che il casco integrale, le ginocchiere e il paraschiena, in italia, sono obbligatori e te lo impone la FCI. si uniformano tutti comunque alle regole UCI se parli di gare ufficiali, poi ogni nazione per le gare non ufficiali ha le sui imposizioni piu o meno restrittive, dietro casa ti puoi lanciare nudo dal tetto ma qui mi pare si parlava di competizioni
 

rico

Biker popularis
27/2/06
70
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Padova
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Come in tutti gli sport ci sono rischi e rischi. Non nego che il DH sia uno sport dove si rischia poco, ma più passa il tempo e meno protezioni vedo indossate dai pro. mi ricordo che già una decina di anni fa la pettorina, ginocchiere e altro le indossavano tutti in gara, poi è apparsa la protezione per il collo e tutti i pro hanno iniziato ad usare solo quella. Ognuno giustamente è libero di rischiare la sua pelle come meglio preferisce, però ricordiamoci che anche noi seguiamo le mode, chi più e chi meno. In molti sport hanno aumentato il livello di sicurezza, un esempio è il rally, dove le normative riguardanti le protezioni sono mooolto più restrittive che con i vecchi gruppi B, o più semplicemente F1 (vedi Halo da quest'anno). Il compito delle federazioni è mettere gli atleti nelle condizioni più sicure per poter gareggiare, se poi tutti si trovano sulla stessa barca non c'è differenza a livello di mobilità, anzi si da un buon esempio alle generazioni più giovani che ancora non hanno assaggiato per bene il terreno.
 

darionollie_

Biker ultra
7/5/08
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Saronno (va)
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che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
Ecco...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il commento sul danno alla collettività a causa di chi non usa le gomitiere.
Non c'è un assicurazione contro il colosterolo ma una contro gli infortuni si, che ci sia un motivo???
Si chiama assicurazione sulla vita quella per il colesterolo
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
per tornare un secondo al titolo dell'articolo, ricordo a me stesso che si tratta di un detto di origine medioevale e che si riferiva al fatto che certe situazioni, sia ludiche, che invece legate al gioco d'azzardo, erano possibili solo con l'aiuto di candele che illuminavano l'oscurità e che quindi erano fondamentali per l'espletamento di tali attività....quando si perdeva fortemente era ovvio che il gioco che si era fatto non valeva nemmeno il valore della candela che si era consumata per farlo.....detto questo mi piace fornire una seconda lettura che invece è più futuristica rispetto a quella appena citata e si riferisce ad una citazione cinematografica...."la candela che brucia in entrambi i lati ha doppio fulgore ma si consuma nella metà del tempo"....ma questo non si riferisce ad alcun gioco se non a quello della vita....ed anche questa è un'ovvietà.
 
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darionollie_

Biker ultra
7/5/08
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Come in tutti gli sport ci sono rischi e rischi. Non nego che il DH sia uno sport dove si rischia poco, ma più passa il tempo e meno protezioni vedo indossate dai pro. mi ricordo che già una decina di anni fa la pettorina, ginocchiere e altro le indossavano tutti in gara, poi è apparsa la protezione per il collo e tutti i pro hanno iniziato ad usare solo quella. Ognuno giustamente è libero di rischiare la sua pelle come meglio preferisce, però ricordiamoci che anche noi seguiamo le mode, chi più e chi meno. In molti sport hanno aumentato il livello di sicurezza, un esempio è il rally, dove le normative riguardanti le protezioni sono mooolto più restrittive che con i vecchi gruppi B, o più semplicemente F1 (vedi Halo da quest'anno). Il compito delle federazioni è mettere gli atleti nelle condizioni più sicure per poter gareggiare, se poi tutti si trovano sulla stessa barca non c'è differenza a livello di mobilità, anzi si da un buon esempio alle generazioni più giovani che ancora non hanno assaggiato per bene il terreno.
Le protezioni nella dh sono cominciate a diminuire dal 2005 con il successo di Sam Hill che ha lanciato la "moda" delle ginocchiere corte,integrale e t-shirt.
 

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