News [Video] Downhill: il rischio vale la candela?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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frenk

☠︎
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[Video] Downhill: il rischio vale la candela?
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gipipa

Biker tremendus
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torino
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specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
io vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park

ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
 
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p84

Biker tremendus
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Credo che la mtb sia nata per coniugare al meglio due esigenze fondamentali che concorrono alla salute della persona: il contatto con la natura e l'attività fisica. Andare in bici per peggiorare la propria salute è quasi una contraddizione in termini.
Nel cross country, che fino ad alcuni anni fa era la disciplina mtb più "soft", siamo arrivati ormai a livelli quasi enduristici e senza la minima protezione che non sia il casco da strada e la tutina in licra. Di questo passo tra dieci anni le gare le organizzeranno solo in prossimità degli ospedali
 

nico-

Biker novus
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In bike park quelli che si fraccano di più di solito sono principianti che affittano bici a loro non idonee e tentano l'azzardo con discese spropositate per il loro livello tecnico (mai andati su una mtb da xc e per il compleanno affitto una dh a caso!) . E sono bardati come re Artù. Sam Blenkinshop è diventato famoso per girare senza guanti ( tipo cavalcare senza sella??? ) e nessuno gli dice un bel niente. I calciatori vanno da un ginocchio rotto all'altro , traumi cerebrali ecc...rugby? hockey? Boxe? nessuno dice niente. Sono stufo di sentire parlare di discipline come dirt , freeride o dh come di discipline near to death, di scavezzacollo che esagerano senza cognizione ecc.. Ognuno faccia ciò che lo aggrada senza stare a giudicare o a dire sempre cosa sarebbe meglio.
Più autodeterminazione anche nei bike park, così magari faranno anche due salti decenti in Italia senza avere paura di essere perseguitati in caso di incidente.
 

Alexrcl

Biker serius
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io vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park

ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
Concordo in pieno e ti garantisco che è un problema che si riscontra in molte altre discipline sportive; c'è la percezione che le protezioni le usino gli sfigati o quelli alle prime armi, molti pensano che fa figo girare senza perchè loro sono più bravi ecc...discorsi sbagliati e da dementi. In questo senso le varie federazioni dovrebbero imporsi.
Per i park non credo ci siano soluzioni, a loro interessa che uno paghi il biglietto, se si fa male peggio per lui.
 
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kayo1963

Biker superis
13/11/04
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mirano (VE)
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Io farei anche una distinzione tra i pro che sono pagati per farlo e i nostri atleti che (salvo rari casi), pagano per correre ! Da padre di atleta ed accompagnatore di team DH, secondo me SI' , comunque il gioco vale la candela, la DH è sicuramente uno sport che ha dei rischi, ma anche una gran scuola di vita, sacrificio, coraggio, cameratismo, umiltà tutte qualità che in campo gara si ritrovano. Poi sta anche a noi educare i giovani atleti a rispettare la sicurezza degli altri e la propria, obbligandogli fin da esordienti ad usare tutte le protezioni sia in gara che in park, e soprattutto sensibilizzare gli organizzatori dei vari campionati ad affidarsi a tracciatori competenti in modo da rendere sicure le piste (troppo volte ho visto salti o strutture buttate là a caso provocare infortuni). Infine, per chi lo fa da professionista, dovrebbe sapere che influenza ha sui suoi giovani fans, per cui far da esempio sul buon uso delle protezioni dovrebbe essere un suo dovere.
 
T

teoDH

Ospite
20 anni fa la DH era molto più pericolosa e gli atleti si infortunavano altrettanto spesso se non di più... ricordo un simpatico numero di Dirt con la foto di Peaty e l'elenco delle sue fratture.
Il livello di sicurezza è decisamente maggiore oggi nonostante siano aumentate le velocità e la difficoltà dei salti, poi certamente come ogni sport di velocità il rischio di farsi male c'è e fa parte del gioco...
Se parliamo di rischio, vogliamo aprire un capitolo su quegli idioti che vanno a fare gare in discesa con bici inadeguate e il caschetto aperto?
 

kji

Biker serius
11/5/13
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Se senti l’auto perfettamente sotto controllo, significa che non stai andando abbastanza forte
(Colin McRae) , penso valga la stessa cosa in bici , se superi la safe-zone e senti che stai perdendo il controllo in balia del terreno e della velocità troppo alta per i tuoi standard allora aumenta esponenzialmente il rischio di cadere e anche quello di farti male seriamente. E' un rischio che chi lo fa per mestiere si deve assumere in quanto pagato e sponsorizzato per farlo. Personalmente mi vesto e proteggo molto di più di qualche anno fa. Se il mezzo si evolve permettendoti di raggiungere velocità sempre maggiori nel privato è CONSIGLIATO adeguarsi dal punto di vista delle protezioni (in gara ci sono i regolamenti e vanno rispettati). Ma in qualsiasi caso la pellaccia è sempre la tua!
 
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darionollie_

Biker ultra
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Saronno (va)
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In bike park quelli che si fraccano di più di solito sono principianti che affittano bici a loro non idonee e tentano l'azzardo con discese spropositate per il loro livello tecnico (mai andati su una mtb da xc e per il compleanno affitto una dh a caso!) . E sono bardati come re Artù. Sam Blenkinshop è diventato famoso per girare senza guanti ( tipo cavalcare senza sella??? ) e nessuno gli dice un bel niente. I calciatori vanno da un ginocchio rotto all'altro , traumi cerebrali ecc...rugby? hockey? Boxe? nessuno dice niente. Sono stufo di sentire parlare di discipline come dirt , freeride o dh come di discipline near to death, di scavezzacollo che esagerano senza cognizione ecc.. Ognuno faccia ciò che lo aggrada senza stare a giudicare o a dire sempre cosa sarebbe meglio.
Più autodeterminazione anche nei bike park, così magari faranno anche due salti decenti in Italia senza avere paura di essere perseguitati in caso di incidente.
Sottoscrivo e faccio notare che nel ciclismo da strada, in discesa e nelle volate,i corridori rischiano anche di più che in una world cup dh.
 

markxxx79

Biker meravigliosus
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ovunque ci sia un trail
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un frontino e un fullino
io vedo una soluzione molto semplice: rendere obbligatorio l'uso di maggiori protezioni rispetto a quanto si fa oggi
e la stessa cosa andrebbe, secondo me, imposta anche nei bike park

ho visto molta gente che si è fatta male scendere con casco guanti e sola maglietta a maniche corte
il meglio a cui ho assistito è stato ad una prova della ixs cup. un atleta litigava con i giudici perchè voleva persino scendere senza guanti ......
il tutto invocando una presunta minore libertà di movimenti. è una palla enorme. le protezioni se correttamente realizzate ed indossate sono perfette per la posizione in bici. ovvio che camminando sei goffo e che tengono caldo. ma mentre scendi l'aria ti rinfresca e loro ti calzano perfettamente addosso.
Il problema dei bike park è che ci ho visto girare gente che era lì in ferie e non ha mai usato una mtb nella propria vita ...
 

Elandur

Biker cesareus
29/6/15
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Nel cross country, che fino ad alcuni anni fa era la disciplina mtb più "soft", siamo arrivati ormai a livelli quasi enduristici e senza la minima protezione che non sia il casco da strada e la tutina in licra. Di questo passo tra dieci anni le gare le organizzeranno solo in prossimità degli ospedali

Concordo assolutamente. Ho giusto guardato ieri la replica della prima tappa di coppa del mondo di XC a Stellenbosch e sono rimasto sorpreso dal grado di difficoltà tecnica di un percorso che, lo ammetto, con casco integrale, protezioni e la mia bella endurina da 160mm ant e post non avrei affrontato alla velocità di Schurter & Co.
E vederli con la tutina mi ha fatto veramente impressione... posso capire la questione "culturale" del ciclismo su strada, che vanta una storia anche iconografica decisamente più lunga, ma nel XC vedrei bene un abbigliamento che comprenda almeno ginocchiere soft e un paraschiena, magari anche piccolo, inserito nella maglia...

E, ribadisco come già detto in altri post, non solo a protezione dell'atleta ma anche come modo per sviluppare una cultura della sicurezza in chi (magari giovane) si accosta alla disciplina.
 

markxxx79

Biker meravigliosus
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In bike park quelli che si fraccano di più di solito sono principianti che affittano bici a loro non idonee e tentano l'azzardo con discese spropositate per il loro livello tecnico (mai andati su una mtb da xc e per il compleanno affitto una dh a caso!) . E sono bardati come re Artù. Sam Blenkinshop è diventato famoso per girare senza guanti ( tipo cavalcare senza sella??? ) e nessuno gli dice un bel niente. I calciatori vanno da un ginocchio rotto all'altro , traumi cerebrali ecc...rugby? hockey? Boxe? nessuno dice niente. Sono stufo di sentire parlare di discipline come dirt , freeride o dh come di discipline near to death, di scavezzacollo che esagerano senza cognizione ecc.. Ognuno faccia ciò che lo aggrada senza stare a giudicare o a dire sempre cosa sarebbe meglio.
Più autodeterminazione anche nei bike park, così magari faranno anche due salti decenti in Italia senza avere paura di essere perseguitati in caso di incidente.


Ti parlo della boxe visto che sono stato un pugile agonista :

Hai l'obbligo di effettuare una visita che allora si chiamava di livello B2 ,
Ed è la stessa per i piloti di moto e macchine professionisti , ovvero con visita dal neurologo , elettrocefalogramma , visita oculistica con controllo di retina ecc , dell'udito , oltre a tutte le altre ...
...stavo in ballo una giornata per farla .

E da ripetere ogni volta in caso di ko ( noce ) o incidente ( piloti )
 

FrinfrinDH

Biker novus
21/11/17
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Senza protezioni in park è come andare ad Amsterdam senza preservativo...sei più comodo...ti muovi meglio...ma sai i rischi che corri ahahahah !! io sono per il dh protetto ma non giudico chi non le ha !! c.....i suoi :)
 

gipipa

Biker tremendus
27/5/07
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torino
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specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
 

gipipa

Biker tremendus
27/5/07
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torino
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senza contare che, per lo meno per le persone dotate di un minimo di percezione del rischio, girare con le protezioni è un grosso aiuto psicologico
che, ripeto se sei normale e non uno superspericolato, non ti fa fare cose più arrischiate, ma quelle diciamo normali con più serenità e ti consente di essere più concentrato sulla tua azione invece che sui suoi potenziali rischi
 
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darionollie_

Biker ultra
7/5/08
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YT Tues / Canyon Spectral
che siano solo fatti di chi si rompe è molto relativo
visto che poi le spese per il roto rattoppamento ricadono sulla collettività
mal che gli vada si pagano l'elisoccorso, ma poi tutti gli oneri sanitari sono a carico del ssn. cioè della collettività.
quindi gli spericolati, gli incoscienti, i domenicali, che si fanno male per loro iniziativa sono un danno per la collettività
Ecco...sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il commento sul danno alla collettività a causa di chi non usa le gomitiere.
 

D-Lock

Biker dantescus
13/1/07
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Ibis Ripley 4 + SC Stigmata
senza contare che, per lo meno per le persone dotate di un minimo di percezione del rischio, girare con le protezioni è un grosso aiuto psicologico
che, ripeto se sei normale e non uno superspericolato, non ti fa fare cose più arrischiate, ma quelle diciamo normali con più serenità e ti consente di essere più concentrato sulla tua azione invece che sui suoi potenziali rischi

Quotone!!!!
Io sono di provenienza stradista e poi xc, sono un novizio del "gravity" che poi è solo fare delle discese un pò più impegnative, ne enduro ne tantomeno dh, però da quando ho le ginocchiere non è che vado più forte "per" le ginocchiere, vado più forte probabilmente perchè intanto imparo e miglioro, ma anche perchè come dici adesso quando vedo un passaggio roccioso ad esempio, non sto a pensare "c@zzo se cado li mi faccio malissimo alle ginocchia" ma piuttosto a come affrontare meglio il passaggio. Stesso discorso per la mascherina al posto degli occhiali, e a breve il casco chiuso.
 

gipipa

Biker tremendus
27/5/07
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specy enduro - mondraker kaiser - haibike lt8 dh8
non è questione di gomitiere. detta così si banalizza il problema.
che purtroppo è reale.
ogni intervento di soccorso è a carico della collettività ed ha i suoi costi.
effettuarli per incidenti è una cosa. ma doverli effettuare a causa di comportamenti errati è un'altra.
se voglio avolgere un'attività potenzialmente pericolosa è giusto che lo possa fare per la mia sacrosanta libertà. ma è altrettanto giusto che, per rispettare quella altrui e le risorse pubbliche, lo faccia cercando di non pesare le eventuali conseguenze.
mi sembra una banale questione di rispetto
 

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