Se domani dovessi utilizzare un'ebike non riuscirei più a guardarmi allo specchio, perderei la stima di me stesso, mi vergognerei di me stesso se dovessi superare uno con la mtb tradizionale in salita, non avrei soddisfazione ad aver raggiunto la cima, l'e-bike non fa proprio per me
Ellamadonna, Somis!
Non voglio assolutamente polemizzare sulla tua sensibilità e sulle tue emozioni, non mi permetterei mai, però davvero faccio fatica a leggere certe parole da un utente di cui (per quello che vale...) ho stima e di cui ho imparato ad apprezzare l'equilibrio, in qualità di lettore e talvolta di interlocutore. E non mi riferisco certo all'epilogo del tuo post, del quale non c'è neanche da discutere sul fatto che sia legittimo e piacevolmente schietto, ma sulle motivazioni che sembrano condurti a quella presa di posizione.
Leggendo tra le righe, ma mica poi tanto, si riesce ad attribuire all'uso di una e-bike concetti come "slealtà", "scorrettezza", "malafede" e "falsità" che francamente ho grande difficoltà a comprendere, soprattutto perché sono comportamenti propri degli esseri umani, non certo di un mezzo meccanico, e come tali andrebbero imputati a chi se lo merita, non generalizzati. Sono parole che, restando in ambito sportivo, attribuirei a chi fa uso di doping, a chi corrompe, a chi usa scorrettezze per vincere delle gare, ma che pensando ad una persona che usa una bici a pedalata assistita per farsi un giro, qualunque esso sia, mi pare una tragica e triste forzatura che mi rifiuto (permettimi) di ricondurre al "Somis" che mi piace pensare di "conoscere".
In casa, tra le varie bici, di tutte le tipologie (quasi tutte scrause, intendiamoci..), abbiamo due Turbo Levo FSR, che alterniamo in tutta serenità alle altre e, devo proprio ammetterlo, non ho affatto la sensazione di appartenere ad una famiglia di sleali lestofanti, neanche quando supero qualcuno su una bici "muscolare" (cit), esattamente come quando in BdC supero qualcuno sull'endurona, oppure supero qualcuno di 30 anni più vecchio o di 20 anni più giovane su un mezzo più veloce. O viceversa, naturalmente. In nessun caso mi viene da pensare che ci sia qualcosa di cui vergognarsi o di cui gloriarsi. Non c'è alcuna competizione e anche quando ci dovesse essere, nella testa di una delle parti, è una cosa talmente fine a sé stessa e di così scarsa importanza che non scomoderei mai concetti così "gravi" per sottolineare uno squilibrio tecnico, meccanico, fisico o atletico. O elettrico. :)
Che esista la categoria degli sbruffoni e/o delle teste di minchia ne ero al corrente ben prima che esistessero le e-bike, ne ho avuto conferma in una mia precedente, rimpianta e difficilmente ripetibile partecipazione ad un forum dedicato e sono pronto a confermare come certi individui abbiano effettivamente trovato terreno fertile nelle possibilità che una bici elettrica può dare in termini di accrescimento del proprio (fragile e fondato sulle insicurezze) ego, ma quelli sono casi umani che dovrebbero muovere a compassione o ad indifferenza (o eventualmente a mazzate, ma siamo signori..), non è proprio il caso di dargli importanza, nel bene (?) e nel male.
E poi c'è lo sport. Eh, lo sport... Lo capisco, uno sport di fatica come il ciclismo che razza di sport diventa se gli mettiamo un motore elettrico? Semplicemente uno sport in cui si fa un po' meno fatica, nel quale la prestanza atletica massimale non è così determinante, nel quale l'età, gli acciacchi, gli handicap, le patologie temporanee o permanenti non sono più necessariamente ostacoli insormontabili alla pratica... Diventa uno sport leggermente diverso, è vero, dove l'affanno lascia più spazio alla lucidità, dove la salita non è più (piacevole..) sofferenza ma diventa un'occasione ulteriore di divertimento, dove la spensieratezza per quel giorno prende il posto della verve agonistica, dove io e la mia non-moglie possiamo permetterci di vivere insieme avventure in bici (io al 10%, lei al 20% di assistenza oppure io in bici e lei al 15%) che in precedenza creavano più di qualche problema per il differente stato di forma, che su percorsi impegnativi si traduceva rispettivamente in lunghissime attese e un calvario.
Lo sport se ne farà tranquillamente una ragione se io talvolta ho l'occasione di divertirmi in modo diverso rispetto a quando esco in bici e sputo sangue per un 1000 o un 2000+, cosa che dà sì più soddisfazione personale, ma che in tutta onestà spesso mi diverte meno ed in modo certamente più circoscritto.
È tutto qui. Anzi no, c'è molto altro, ma non è il caso... So che non avevi bisogno che ti raccontassi cosa significa (per me) l'e-bike, piuttosto è stato un artificio (logorroico, ahimè) per accennarti il fatto che, per chi ha il mio tipo di approccio allo strumento e al divertimento sportivo, leggere le tue parole, pur in mezzo a tante altre che mi lasciano indifferenza, è stato sorprendente e un pizzico sconfortante.