[RCM camp] Report S. Stefano d’Aveto

Isolato nelle montagne liguri, situato in posizione strategica a metà tra Genova e Piacenza, vicino e lontano da tutte le principali città del nord Ovest (tutte a 1.30-2 ore), esiste un paesino che sta investendo davvero molto nella bici. Santo Stefano D’Aveto, e mi raccomando di mettere l’accento sulla A!!!

Devo essere onesto, non avevo mai sentito la località prima che mi chiamassero per organizzare il corso. La posizione così centrale, nonché qualche feedback positivo da amici fidati, mi ha fatto però propendere per inziare questa avventura con l’associazione locale che gestisce il park e i sentieri.

Ero stato avvertito che i sentieri non erano alla portata di tutti, e nella presentazione era stato indicato chiaramente che il corso in questione aveva come caratteristica saliente la guida sul tecnico, sul naturale. Alla fine la maggior parte degli utenti di questo forum, credo, va in cerca proprio di questo tipo di percorso. Il ripido, i single track, i passaggi tecnici in generale sono spessissimo le sfide che molti di noi si pongono, e sui quali un corso come questo appena passato può davvero creare una base su cui lavorare.

L’organizzazione era affidata ai “maestri di sci e mtb S.Stefano d’Aveto” ed ha funzionato come un orologio di qualità svizzera. I partecipanti hanno anche potuto effettuare una stupenda discesa conosciuta solo dai local con panorami mozzafiato (che vedete nelle foto di Yari) per finire in bellezza la prima giornata.

Come avviene ormai sempre nei nostri corsi l’aggregazione di un gruppo che ama quello che sta facendo è istantanea e decisa. Questo aspetto è spesso quello che più ci gratifica e ci fa capire che il nostro lavoro viene davvero apprezzato. La serenità e i sorrisi dei partecipanti dall’inizio alla fine del corso (anche se qualche volta ho paura che a correggerli ripetutamente possano risentirsi) ci fanno capire che il nostro intento viene rispettato.

Non vogliamo offrire solo un qualcosa per andare più forte o meglio su una MTB, vogliamo offrire un’esperienza che avvicini ancora di più il biker alla propria passione, e che insegni l’importanza di condividere questo piacere con gli altri.

La risposta del forum e degli utenti è stata forte, corso pieno e rappresentanti di mezza Italia. Avevamo ragazzi dal Piemonte, dalla Toscana, Tanti liguri, dal Veneto, dalla Lombardia e dall’Emilia. Come abbiamo anticipato questa località si trova sul crocevia di queste regioni, anche se arroccata sui monti. Il terreno impervio e perfetto per studiare tecniche di guida classiche delle discipline gravity nonché dei giri montani tipici dell’all-mountain ha fatto il resto.

I percorsi scelti presentavano varie difficoltà, dal molto semplice al molto complesso, in questo modo è stato possibile per tutti arrivare a trovare i propri limiti in sicurezza, nonché lavorare su percorsi abbondantemente dentro la propria “comfort zone” per lavorare al meglio sulle tecniche viste nei due giorni e ripetute infinite volte. Proprio la ripetizione, alla base della metodicità di un corso, ha permesso agli utenti di acquisire delle tecniche che difficilmente verranno dimenticate, anche in periodi di inattività prolungati. Alla fine del week end i rider si son detti più sicuri nonché pronti a migliorare ancora sapendo su cosa lavorare.

Chi più chi meno ha avuto modo i confrontarsi con me e con gli altri partecipanti, apprendendo così sempre più concetti e automatismi in un clima di serenità e scevro da inutili foghe agonistiche o da desideri di prevaricazione. Chi andava più forte stava davanti e provava i passaggi più ostici, chi aveva qualche insicurezza in più aveva il tempo di provare senza sentirsi assillare o essere accusato di essere la causa di un’eventuale attesa, evento spesso cercato da numerosi corsisti per poter riposare i muscoli e la concentrazione in un week end altrimenti tosto e poco rilassante.

Insomma, come sempre accade si crea quell’alchimia tipica di un gruppo di amici in cui non pesa aspettare o essere aspettati e ogni evento, dalla foratura, alla prova ripetuta di un passaggio ostico da parte di un componente del gruppo, all’attesa di un altro che risponde al telefono, diventano motivo e occasione di cazzeggio e divertimento.

Il giusto mix tra concentrazione e rilassamento, un’esperienza che lega una vacanza, un’evasione dal tram tram quotidiano, alla possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di migliorare nello sport che amiamo. A parer nostro il giusto mix di emozioni e svago. Quello che abbiamo sempre ricercato nelle numerose vacanze in bici che abbiamo fatto nel corso degli anni.

Speriamo che anche i partecipanti abbiano percepito queste vibrazioni, come speriamo che le possano percepire tutti coloro che vorranno far parte dei gruppi che hanno già iniziato a crearsi nei numerosi corsi che abbiamo in programma.

A questo LINK trovate tutte le info del caso.

Per ora speriamo di poter dire: “Alla prossima S.Stefano d’Aveto.”

Jack

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