Rock Shox RS-1 e prime impressioni di riding

Oggi possiamo svelarvi la tanto attesa RS-1, la forcella a steli rovesciati di Rock Shox. Come alcuni di voi sapranno, il nome e l’idea non sono nuovi: ben 25 anni fa Rock Shox aveva presentato la prima RS-1, su cui poi Greg Herbold vinse i campionati del mondo di downhill nel 1990 a Durango, con ben 60 (!) millimetri di escursione. La versione attuale, pur essendo una forcella da cross country, arriva fino al doppio dell’escursione. Ma prima di addentrarci nei numeri, vediamo come è fatta.

Perché gli steli invertiti

Questa è la domanda che la maggior parte dei biker si fanno. Perché usare degli steli invertiti, quando per anni e anni si è detto che le forcella con questa costruzione sono meno rigide di quelle tradizionali? Rock Shox ci ha risposto così:

  1. Mettendo gli steli in basso, si riesce a rendere molto rigida la parte alta della forcella, costituita da cannotto e foderi, entrambi in carbonio sulla RS-1.
  2. Gli steli sono sottoposti a minor frizione, visto che la leva è minore. Per questo principio anche i cuscinetti avranno meno frizione e fletteranno di meno, oltre che scorrere meglio in frenata.
  3. Le boccole rimangono sempre lubrificate, vista la loro posizione al di sotto delle parti idrauliche.

Mozzo dedicato

Per garantire la rigidità anche nella parte bassa della forcella, Rock Shox ha modificato il perno. Questi diventa infatti parte integrante del sistema RS-1, e viene chiamato “Predictive Steering”. Si tratta di un perno passante in alluminio da 27mm di diametro, che viene serrato da un Maxle Ultimate. A suo volta, anche il mozzo é dedicato: non solo per farci passare il perno da 27mm, ma anche perché è più largo di 3mm per lato (per una larghezza totale di 110mm) rispetto ad un mozzo tradizionale. Questo per poter mettere i raggi il più all’esterno possibile, per aggiungere rigidità alla ruota.

Il mozzo sarà disponibile sulle ruote di casa SRAM oppure acquistabile da solo per essere montato su una qualsiasi ruota. DT Swiss offrirà delle ruote specifiche per la RS-1 con il mozzo per il Predictive Steering.

Il mozzo per il Predictive Steering non può venir adattato in altri formati perché gli adattatori farebbero perdere rigidità al sistema.

Idraulica

Il cuore della RS-1 è la nuova cartuccia “Accelerator”, che separa l’aria dall’olio. In questo modo la stessa cartuccia esercita pressione sull’olio, dando più “vigore” al lock out, che risulta più “duro”.  Come la Pike, anche la RS-1 è dotata del tanto discusso Rapid Recovery Rebound: sui grandi impatti la forcella torna velocemente nella posizione iniziale, per garantire la sensibilità tipica dell’inizio corsa. Sempre dalla Pike la RS-1 prende la tecnologia dei Bottom Out Tokens, gli spacer in plastica che riducono la camera d’aria per rendere la forcella più progressiva ed evitare i bottom out. Bottom out che, nel caso si arrivasse a fondo corsa, è molto morbido grazie ad un bumper (una sorta di paracolpi) apposito.

La RS-1 è dotata di comando remoto XLoc Remote che, grazie ad una ghiera, regola anche la durezza del lock out.

Niente paracolpi sugli steli

In tanti sono scettici sul fatto che la RS-1 non abbia dei paracolpi o parapolvere sugli steli. Due sono i motivi per cui Rock Shox non li ha previsti:

  1. Durante i tanti test effettuati, non ci sono stati problemi di sorta. La ruota alza eventuali sassi e sporco verso l’alto, lasciando intonsi gli steli. In caso di caduta, gli steli sono esposti ai colpi tanto quanto gli steli di una forcella classica.
  2. Per limitare il peso.

Informazioni

Diametro ruote: 29 pollici
Escursione: 80/100/120mm
Steli: 32mm, in alluminio anodizzato nero.
Canotto: tapered in carbonio.
Offset: 46 e 51mm.
Perno passante: da 27mm, predictive steering.
Cartuccia: Accelerator
Comando remoto: XLoc Remote.
Molla: Solo Air.
Colori delle grafiche: rosso/bianco, argento.
Peso: 1666 grammi.
Prezzo: 1658 Euro (50 grammi in più della Sid WC).
Disponibilità: da giugno 2014.

Prime impressioni di riding

Abbiamo provato la RS-1 su una bici a noi ben conosciuta: la Trek Fuel EX (qui il nostro test di durata). Avendo ben presente come la bici si comportava con la Rock Shox Revelation da 120mm di escursione, abbiamo potuto notare subito le differenza con la RS-1, sempre da 120mm, montata da RS a Moab.

Dobbiamo innanzitutto dire una cosa: esteticamente la Fuel EX, con la RS-1, sembra un’altra bici. La forcella nera con le decals color argento sembra tutt’uno con il telaio. Guardate la foto qui sopra. L’insieme telaio + forcella é molto elegante, il design della RS-1 merita attenzione quanto il suo funzionamento.

Il setup é piuttosto semplice: si tara la RS-1 con la classica pompetta per inserire l’aria, si regola il ritorno (entrambi i comandi sono sotto gli steli, aria a sx e ritorno a dx) e la durezza del lock-out (direttamente dalla ghiera posizionata sul comando remoto). E la si prova, come nella foto qui sotto dove Simon Cittati sta per spararmi.

Si nota subito come la RS-1 sia molto rigida. Più rigida di qualsiasi forcella da 120mm classica che abbiamo provato finora. Se la paragoniamo alla Revelation di cui parlavamo sopra, la RS-1 lavora anche meglio: é più sostenuta, affondando di meno sotto il peso del rider, e assorbe molto bene le piccole asperità.

Diciamo che ricorda, in piccolo, il comportamento della Pike, anche a riguardo della sua linearità. Non per niente Rock Shox offre i bottom out tokens per renderla più progressiva a fondo corsa. Difficile poter fare delle considerazioni sul suo modo di lavorare in frenata o in curva, perché l’abbiamo provata troppo poco. La cosa certa é che l’intero sistema mozzo + perno + foderi sembra funzionare veramente bene facendo cadere i nostri pregiudizi sulle forcelle upside-down.

Ebbene sì, siamo rimasti impressionati dalla RS-1. Mai ci saremmo aspettati che una forcella a steli rovesciati fosse più rigida di una forcella classica ma, soprattutto, mai pensavamo che ci piacesse così tanto da volerla il più presto possibile per una prova di durata. State sintonizzati!

Rock Shox

Classifica mensile chilometri
Per partecipare carica le tue attività su Training Camp

Share

Recent Posts

Vano portaoggetti, sì o no?

Il vano portaoggetti nel tubo obliquo si trova in sempre più bici, dopo che Specialized…

26/04/2024

Il giro della morte

Il rider greco di BMX George Ntavoutian è entrato nella storia dopo aver completato il…

26/04/2024

[Test] Pedali magnetici Magped Enduro 2

Non è la prima volta che provo i pedali magnetici Magped. In questo caso si…

24/04/2024

[Test] Trek Procaliber 8 (1.499€)

Nell’autunno scorso pubblicammo il comunicato di presentazione della Trek Procaliber in alluminio, la front da…

23/04/2024

I vincitori del Cycplus AS2 Pro Max Challenge

Più di 1000 biker si sono cimentati nella sfida che metteva in palio 3 minicompressori…

23/04/2024

Aiutaci a mappare i Punti di Interesse (POI) per biker

Questo weekend abbiamo pubblicato una nuova versione della nostra app Training Camp, scaricabile gratuitamente qui…

22/04/2024