Uscire in bici ai tempi del coronavirus

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La domanda che si legge spesso nel forum è se sia vietato andare in giro in bici. La risposta è un chiaro NO, non è vietato, come scritto nel decreto che trovate qui. Per chi volesse una versione semplificata, ecco le domande e risposte redatte dal governo.

lo sport e le attivita’ motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.



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Malgrado l’intera Italia sia sottoposta a misure che limitano i movimenti dei propri cittadini, non è vietato muoversi all’aria aperta. Rinunciare alla bici probabilmente sarebbe la scelta migliore, ma se si sta attenti e si usa il cervello un po’ di movimento su due ruote può far bene a fisico e testa per rimanere forti nel periodo difficile in cui viviamo.

I punti a nostra vista fondamentali sono però i seguenti:

  1. evitare assembramenti. Girare in gruppo, ad esempio. Il concetto della lotta al virus è proprio quello di evitare i rapporti sociali, quindi meglio farsi un giro da soli piuttosto che in compagnia.
  2. Evitare di affaticarsi troppo. Se si è stanchi ed il fisico è debilitato, si abbassano le proprie difese immunitarie, ed il virus ha gioco facile nel penetrare nell’organismo. Lasciamo quindi perdere allenamenti duri in vista di una stagione agonistica che, di fatto, al momento non esiste perché annullata.
  3. Vietato spostarsi in auto per raggiungere l’inizio di un giro. Si rischiano sanzioni e denunce se ci si muove per motivi futili e non giustificati. Anche se abitiamo in città, di questi giorni si riesce a pedalare senza essere arrotati, visto che il traffico è ridotto ai minimi termini. Meglio un giretto nel parco cittadino.
  4. Evitare rischi inutili. Non è questo il periodo adatto per fare i KOM in discesa o per far vedere chi ce l’ha più lungo. Godiamoci il nostro giro tranquillo, scaliamo un paio di marce in giù e scegliamo percorsi facili. Non è il momento di andare al pronto soccorso per una caduta in bici, non solo perché si andrebbe a creare altro lavoro al settore sanitario, già oberato per la crisi del coronavirus, ma si rischierebbe anche di entrare in contatto con qualche contagiato.
  5. Infine, evitiamo di scatarrare per strada. Dovrebbe essere logico, ma col freddo tanti hanno il naso che cola, quando vanno in bici. Usate i guanti a mò di fazzoletto e lavateli dopo ogni uscita.

Ricordiamoci soprattutto che questo è il momento in cui si deve parlare di doveri, più che di diritti.

 

Commenti

  1. Burnout111:

    Se proprio vogliamo fare un ragionamento sulle conseguenze gli incidenti in casa sono al primo posto, seguiti da quelli sul lavoro e poi quelli in strada, quindi in teoria, secondo i dati ci sarebbero più possibilità di farsi male in casa e di conseguenza andare in pronto soccorso, ma è un discorso che ritengo poco importante per l'argomento coronavirus.


    L'attività fisica si può fare, l'importante è capire bene come farla ed organizzarsi di conseguenza, per evitare al massimo i contatti. Certo è che se per andare a fare sport devi prendere 2 bus e la metro allora chiaramente, concordo con te che, è meglio stare a casa.
    sulla statistica incidenti non ho nessuna intenzione di addentrarmi... chiederò al mio assicuratore perché la mia polizza base copre i rischi domestici e non quelli per mtb o scialpinimo... sono lontano dalle ben più pericolose mura domestiche quando sono in bici... dovrebbero guadagnarci le assicurazioni ad estendere la polizza.

    si, l'attività fisica si può fare. Il tema è che la situazione in Italia è parecchio eterogenea e io mi trovo in una zona piuttosto malmessa...

    Minimizzare il carico sul sistema sanitario adesso è rilevante ai fini della lotta al coronavirus.
    Visto che nella mia zona gli ospedali sono prossimi al collasso nei reparti di urgenza, evito di mettermi a rischio di qualsiasi cosa... incluso che cazzio mio figlio se si mette a correre in giardino o se salta sul divano. Sono a casa e potrei fare alcuni lavoretti di casa... evito.
    Esagero?
    Boh? La mia coscienza dice di no... ma è la mia.
  2. AlfreDoss:

    Giusto un'ora fa ho saputo che mio suocero, in terapia intensiva e coma farmacologico qui nella bergamasca per problemi non legati al virus dovrà essere spostato in centro Italia, mi chiedo quando sarà pieno anche lì che fine farà, non oso pensarlo....
    due giorni fa Gallera in conferenza stampa aveva anticipato che avrebbero iniziato a dislocare i degenti in terapia intensiva non per coronavirus in ospedali fuori dalla lombardia e dalle 11 province oggetto del dpcm dell'8/3.
    Stanno creando terapie intensive e pneumologie dedicate al coronavirus e il resto lo spostano altrove, nel territorio se ci sono posti, ma la terapia intensiva è già satura.
    Quindi anche chi abita in zone non critiche per coronavirus a breve avrà le terapie intensive più cariche del normale. Altro motivo per non rischiare di popolarle per altri motivi
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