Il carbonio non è fragile, ma per sua natura ha delle (piccole) contrindicazioni sulle rocce.
Il carbonio è un materiale meraviglioso, nella nautica a vela sportiva è il massimo, oggi non si può fare una deriva estrema competitiva senza prevedere l'uso massiccio di carbonio (per quanto il buon vecchio multistrato dica ancora la sua e meglio della comune vinilestere/poliestere), basti pensare a cos'è un 49er e anche un moderno 505 (progettato nel '56 ma ancor oggi la deriva classica più bella e competitiva) necessita di uno scafo totalmente in C per gareggiare ai vertici.
Il fatto è che in mare gli scogli vanno evitati in quanto difficilmente una barca si salva da essi in caso di impatto mentre sulle MTB sulle rocce si passa, si salta, si sende a grandi velocità e... ci si impatta (purtroppo)...
E' innegabile il fatto che una lega metallica possa assorbire gli urti diretti in un modo che difficilmente ne pregiudicherà le risposte meccaniche, e le ammaccature parlano molto chiaro mentre il carbonio copre sempre con un alone di mistero il risultato dei suoi incidenti ed eventuali criccature sono visibili spesso solo attraverso esami un tantino fuoriportata dal comune meccanico.
Ma si mettiamo su una bilancia i pregi e i difetti del carbonio in ambito MTB l'ago penderà innegabilmente a favore dei pregi, e di gran lunga!
Perciò prima di farsi togliere il sonno da dubbi amletici riguardanti il tipo dimmateriale da usare sarebbe il caso di pensare a che tipologia di biker apparteniamo.
Nel caso di MTBLu posso supporre che sia una biker piuttosto attenta, che non cerca di abbattere le pinete con la forcella della sua MTB e che magari predilige un uso, anche sportivo ma in ottica di esplorazione, resistenza e divertimento. Ma anche un Biker più estremo ma cosciente delle proprie capacità e che sa rischiare bene può trarre solo grandi pregi dall'uso di un (buon) telaio in carbonio.