E' difficile da sopportare

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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ZioBis ©

Niente pasti a menù fisso
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dipende
Quando affronto una discesa la cosa più difficile da sopportare è la paura.
Mi spaventa immaginare il dolore che avrò per essermi frantumato contro un albero, grattugiato dalla ghiaia, disarticolato da un volo fuori sentiero.
 

torakiki.gt

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Solitamente è proprio quella "paura" che è la parte divertente della discesa, cioè quando si riesce ad affrontare con successo un tratto particolarmente ripido, o un salto più alto o lungo dove la paura iniziale si trasforma in adrenalina e soddisfazione.
Anche a me è successo su piste di dh particolarmente impegnative dove ho affrontato un paio di passaggi a piedi o evitato salti troppo alti se li ritenevo superiori alle mie possibilità
Comunque come ti è stato detto nessuno ti obbliga ad affrontare certi tratti se non te la senti ;-)
 

giancazaza

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hai tre possibilità
la prima è di fare come il mio amico robocop che prima di ogni discesa si traveste da esercito dei cloni con ogni protezione possibile ed immaginabile
la seconda è andare solo in salita
la terza ... pannolone e via :yeah!:
 
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C'è anche una quarta possibilità/opzione che di solito si concepisce maturando e riflettendo su ciò che si fa: scendere tranquillamente senza velleità da coppa del mondo di DH, pensando che una frattura o botta seria può compromettere tutta una vita. Non si va all'inferno se un passaggio troppo difficile lo si fa a piedi o lentamente, piu facile finire in ospedale con il collo rotto...
Tra l'altro cosi facendo si preserva oltre alla propria sicurezza anche quella degli altri
 
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La paura fa parte di noi e così deve essere, se non si ha paura ci si fa del male, comunque vedrai che ha forza di affrontare dei pezzi dove magari scendi o ti fermi e appoggi il piede per terra a forza di prove riuscirai e li sarai Felicissimo... Almeno per me è così
 
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andy_g

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Ci sono giorni che se ne ha voglia e giorni che non se ne ha proprio. Se per te prevalgono i secondi, scegli stradoni e sentieri facili, nessuno ti obbliga a correre rischi.
 

andy_g

Biker poeticus
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Effettivamente il post mi è apparso nella sezione post in evidenza e non mi sono accorto che è nella sezione Emozioni. Sembrava la richiesta di un consiglio.
 

p84

Biker tremendus
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@ZioBis © di tanto in tanto (di rado) ci regala un pensiero, una emozione scaturita dalla pratica della mtb.
Può piacere o meno ma non chiama in causa nessuno e quindi non capisco gli interventi duri e liquidatori.
Mah, nemmeno a Natale riesce l'indulgenza.


Gli interventi duri e liquidatori sono quelli dei fenomeni, colmi di compassione per gli altri
 
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Etien

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Ti capisco molto bene perché ho il tuo stesso problema. Dove mi alleno abitualmente ci sono alcuni ripidi che ancora non ho il coraggio di affrontare. Stessa cosa per alzare la ruota anteriore, quella maledetta paura che mi fa portare il peso in avanti rendendo impossibile manovre come il manual o un bunny hop decente. Secondo me dovresti frequentare un corso di guida che sicuramente non farà sparire la paura da un momento all'altro ma, con il tempo e la pratica, ti darà la tecnica e la fiduciA necessarie per affrontare (e sconfiggere) i tuoi "draghi". In bocca al lupo.
 

p84

Biker tremendus
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Quando affronto una discesa la cosa più difficile da sopportare è la paura.
Mi spaventa immaginare il dolore che avrò per essermi frantumato contro un albero, grattugiato dalla ghiaia, disarticolato da un volo fuori sentiero.





Si possono usare alcuni accorgimenti per combattere la paura, alcuni dei quali provati sulla mia pelle, quindi sperimentati nella pratica:


1) Evitare di allenarsi regolarmente sui classici percorsi "dietro casa" o peggio ancora sui rulli, perchè l'uso stradale o quasi della mtb limita moltissimo la pratica che si matura sui terreni accidentati. Quindi cercare, nei limiti del possibile, di impegnare sentieri con un minimo di tecnicità. Bastano anche semplici radici e dossi che aiutino a sviluppare l'equilibrio e la coordinazione. Chiaro che se abiti in montagna e dietro casa hai le Dolomiti questo consiglio viene meno. Vale per chi abita in pianura e si fossilizza sulle strade

2) Rendere più sicura la propria bici cercando di incidere il meno possibile sulla pedalabilità del mezzo. In questo senso vanno benissimo cerchi larghi (compatibilmente con i copertoni usati), manubri ampi (dai 750 mm in su) e con rise maggiore, reggisella telescopico, gomme grippanti e freni più potenti. Questi ultimi cambiano in maniera radicale l'esperienza di guida, la sensazione che riesci ad arrestarti bene e in poco spazio restituisce un senso di sicurezza che solo chi ha provato questo cambiamento può spiegare. Ovviamente anche le geometrie aiutano, quindi se hai un mezzo obsoleto, aggiornandolo ti porti quasi sicuramente su una bici più discesistica (la tendenza è questa in tutti i settori mtb) con un occhio particolare allo stack, all'angolo sterzo e al dislivello sella-manubrio.

3) Come qualcun altro ha accennato, dotarsi di protezioni aiuta a sentirsi meno esposti alle cadute e quindi ad acquisire quel minimo di sicurezza in più che già da sola permette di evitare tentennamenti e cadute, oltre al fatto che in caso di caduta aumentano le possibilità di restare illesi

4) Usare i pedali flat nei percorsi tecnici. Lo scrivo da utilizzatore di entrambi le tipologie di pedale, flat e spd, montati rispettivamente sulle mie due bici. Quando uso i flat avverto una sicurezza maggiore per il solo fatto di poter mettere il piede a terra in un microsecondo in meno rispetto agli spd. Sembra una banalità ma nella realtà sancisce una differenza sensibile, che può capire solo chi usa entrambe i sistemi da anni

5) Mantenersi in buona forma generale, riposando il giusto e stressandosi il meno possibile, significa anche sentirsi più tranquilli e rilassati. Oggi purtroppo lo stress generale a cui tutti siamo sottoposti, chi più chi meno, implica anche stati di nervosismo o ansia che non aiutano affatto ad affrontare situazioni che invece richiederebbero ben altro relax

6) Usare il buon senso in tutte le circostanze. Equivale a dire che l'amor proprio deve superare l'orgoglio e, qualora non ci si sentisse sicuri nell'affrontare un pezzo, la miglior regola è sempre quella di scendere e passarlo a piedi. Questo perchè l'insicurezza è la prima causa di cadute, quindi mai pensare di battere l'insicurezza tuffandosi a capofitto come un cinghiale senza senno
 
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GigioPups

Biker superis
3/7/13
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Quando affronto una discesa la cosa più difficile da sopportare è la paura.
Mi spaventa immaginare il dolore che avrò per essermi frantumato contro un albero, grattugiato dalla ghiaia, disarticolato da un volo fuori sentiero.
Inizialmente scrivevi frasi come:

"l vento soffiava sul volto, dilatava i polmoni.
Anche il verso dei freni si era fatto più duro e affilato. Era arrivata la discesa... finalmente!"

"Una volta in cima… Liberatevi da ogni pensiero.
Mollate i freni. Svirgolate, saltate, derapate, sbandate, volate… liberi e leggeri."

"Sì, a volte la discesa è monotona e banale, come oggi"


Ora invece paura, dolore e accidenti la fan da padrone... che l'ultima discesa si sia chiusa con un bel capitombolo?
 

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