Elucubrazioni e incontri in mtb
Ah, ti ho ribeccato! Ormai credevo di averti perso definitivamente ed invece, rieccoti qui!
Sto parlando al mio compagno di viaggio immaginario dite che son messo molto male?
Il fatto è che, di tanto in tanto, mi capita di dover uscire da solo e la cosa , se da una parte mi rattrista un po, dallaltra mi esalta perché la solitudine mi permette di godere al massimo delluscita; intendo dire che assaporo maggiormente lambiente, i panorami, gli odori, soprattutto i rumori , insomma tanti dettagli che, in compagnia, normalmente sfuggono.
E poi cè sempre quel pizzico di avventura tutto solo nel bosco non che mi senta una sorta di Cappuccetto Rosso e che mi aspetti di incontrare il Lupo Cattivo, ma, ovviamente, cerco di stare un po più allerta soprattutto quando è il tempo della caccia, o delle vipere ed anche la guida diventa più prudente .sì, immagino già i commenti di chi mi conosce Se te vai ancora più piano cadiiii! Che spiritosi!
Insomma, stavo dicendo che ero contento di aver ritrovato le tracce dei gommoni di un biker che, a giudicare dal loro stato, doveva essere passato da poco su quella stradina in terra battuta che divide, sul lato sinistro, le colline con la rigogliosa macchia mediterranea e, a destra, un grande oliveto con piante davvero imponenti e curate con antica maestria.
Questo piacevole stradello che chiamiamo delloliveto lo percorrevo tanti anni fa con gli amici della prima era , agli albori dellmtb maremmano, per compiere un giro classico: Macchiascandona, Vaticino, poi si saliva sui colli di Buriano e, in cresta, si arrivava al Romitorio di S.Guglielmo, da qui si scendeva in picchiata nella prestigiosa azienda della Badiola e si rientrava a Macchiascandona proprio un bel giro giusto per una mattinata. Altra storia quando lo percorremmo, sfiniti, di ritorno da uno dei Maremma Trophy più massacranti, Grosseto Cala Violina Grosseto: 104 Km!
Seguendo le impronte fantastico sullidentità di quel ciclista : ad un primo esame sembrano lasciate da una biciclettaccia che potrebbe essere dellagricoltore locale , magari usata per spostarsi da un campo allaltro, ma poi, guardando meglio, mi accorgo che derivano da dei copertoni di pregio, magari un po consumati , quindi è di sicuro un biker.
Ma guarda che invitante stradina che punta dritta verso la macchia , quasi quasi la faccio, tanto sono solo e vado dove mi pare!
E così inizio ad inerpicarmi, prima dolcemente poi sempre più faticosamente, su questo nuovo percorso che sale sulla collina.
In uno dei tratti più duri faccio caso ad un rumore, un lontano ma fitto calpestio che proviene dalla scarpata a fianco dello stradello, mi fermo, poso delicatamente la bici in terra e, silenziosamente, mi affaccio sulla gola dove un nutrito gruppo di cinghiali sta rufolando nei pressi del torrentello. Li osservo senza fiatare per diversi secondi finché non si accorgono di me e guadano correndo il rigagnolo, uno spettacolo! E come essere in un Quark in diretta, proprio dentro!
Lultimo cinghiale , uno bello grosso, inaspettatamente, non scappa come gli altri, anzi, alza lo sguardo su di me e mi fissa restiamo a guardarci, fissi, chissà cosa pensa a me sale un po di preoccupazione, e se gli frullasse lidea di caricarmi?
Mentre , con la coda dellocchio, scruto se li vicino cè un albero dove sia facile arrampicarsi il mio attento osservatore si gira con tutta calma e, trotterellando, si avvia nella direzione presa dal resto del gruppo.
Davvero un bellincontro!
Continuo a salire.
E, proprio in uno di questi rallentamenti , sopra una strisciolina di sabbia, ecco che ritrovo la traccia del mio immaginario compagno di viaggio, quello di cui parlo allinizio.
Beh, posso dire che non è certo un pivello, sia fisicamente che come esperto di sentieri, arrampicarsi fin quassù non è uno scherzo, siamo completamente al di fuori dei percorsi usuali, quelli battuti da tutti, per intenderci. E non è nemmeno un corsaiolo perché loro amano gli itinerari ben conosciuti e pedalabili dove è facile prendere i tempi e controllare il proprio stato di allenamento. Mah, chissà se lo conosco, forse è uno dei vecchi compagni con cui uscivo un tempo , però è un peccato non poter mettere una sorta di firma, magari una scritta sulla terra che dura poco tipo Sterro 4 maggio
E questo mi fa pensare ad un altro mio cruccio ricorrente: come mai si incontrano tanti bikers da soli o in coppia? Perché sono così rari i bei gruppi numerosi? Certo oggi io dovrei stare zitto però cerco sempre qualche amico con cui condividere unuscita e, quando capita di essere solo o in due o tre, dipende dal fatto che cè chi non viene perché deve lavorare, o ha impegni familiari o sta male; io mi riferisco a quelli che, per scelta, escono da soli o in due abitualmente.
Per me il nostro sport, o meglio, passione, è più bello farlo in più persone e non solo per un fattore di sicurezza ben noto a tutti, ma proprio perché fa piacere condividere lentusiasmo per una divertente discesa o una massacrante salita, un panorama particolare, una presa di giro o laiuto per riparare un guasto meccanico, insomma, qui non si pedala in fila indiana attenti alla scia, ma affiancati, così ci si può vedere e parlare!
Accidenti quanto chiacchiero e invece si deve pedalare, però, tra unelucubrazione e laltra sono arrivato sulla cresta ed ora è uno spettacolo, posso spaziare con lo sguardo su tutta la piana verso Grosseto . Per fortuna il tempo è buono, cosa rara e preziosa in questa primavera, così si vedono bene la città, uno spicchio di mare, i monti dellUccellina e le tante colline dellentroterra, davvero bello!
Non si può dire altrettanto del sentiero poco pedalabile anche se prevalentemente pianeggiante, perchè ci sono grossi sassi che mi costringono a scendere frequentemente . Ma dove sono? Beh, grosso modo lo so, diamine, non mi sono mica perso! Però è ora di lasciare questo sentiero da cacciatori per rientrare sulle strade di una volta. E in questo mi aiuta un cartello con su scritto: Attenzione volatili da richiamo e , dopo poco, unarea attrezzata allo scopo; deduco che la strada più larga, dove possono salire anche i fuoristrada dei cacciatori con i loro uccelletti e i cani, deve essere vicina.
Infatti è così e riconosco anche lo stradello , ormai posso chiudere il giro e rientrare a Macchiascandona.
Ripercorrendo loliveto , stavolta in senso inverso, vedo, su un lato della strada una macchia marrone in movimento ma è una volpe! E che volpe, mai vista una così grande e bella, ha una coda fantastica! Non sembra molto infastidita dalla mia presenza infatti aumenta soltanto un po landatura e, trotterellando, si infila in un varco nella siepe e penetra nella macchia della collina.
Riabbasso gli occhi sulla carrareccia in terra battuta e rivedo le impronte dellandata, le mie e del mio compagno immaginario : Ehi, ma guarda te come sono simili, sembrano uguali !
Mi sorge un dubbio, scendo per verificare sono le stesse .
Sterro 4 maggio 2013
Ah, ti ho ribeccato! Ormai credevo di averti perso definitivamente ed invece, rieccoti qui!
Sto parlando al mio compagno di viaggio immaginario dite che son messo molto male?
Il fatto è che, di tanto in tanto, mi capita di dover uscire da solo e la cosa , se da una parte mi rattrista un po, dallaltra mi esalta perché la solitudine mi permette di godere al massimo delluscita; intendo dire che assaporo maggiormente lambiente, i panorami, gli odori, soprattutto i rumori , insomma tanti dettagli che, in compagnia, normalmente sfuggono.
E poi cè sempre quel pizzico di avventura tutto solo nel bosco non che mi senta una sorta di Cappuccetto Rosso e che mi aspetti di incontrare il Lupo Cattivo, ma, ovviamente, cerco di stare un po più allerta soprattutto quando è il tempo della caccia, o delle vipere ed anche la guida diventa più prudente .sì, immagino già i commenti di chi mi conosce Se te vai ancora più piano cadiiii! Che spiritosi!
Insomma, stavo dicendo che ero contento di aver ritrovato le tracce dei gommoni di un biker che, a giudicare dal loro stato, doveva essere passato da poco su quella stradina in terra battuta che divide, sul lato sinistro, le colline con la rigogliosa macchia mediterranea e, a destra, un grande oliveto con piante davvero imponenti e curate con antica maestria.
Questo piacevole stradello che chiamiamo delloliveto lo percorrevo tanti anni fa con gli amici della prima era , agli albori dellmtb maremmano, per compiere un giro classico: Macchiascandona, Vaticino, poi si saliva sui colli di Buriano e, in cresta, si arrivava al Romitorio di S.Guglielmo, da qui si scendeva in picchiata nella prestigiosa azienda della Badiola e si rientrava a Macchiascandona proprio un bel giro giusto per una mattinata. Altra storia quando lo percorremmo, sfiniti, di ritorno da uno dei Maremma Trophy più massacranti, Grosseto Cala Violina Grosseto: 104 Km!
Seguendo le impronte fantastico sullidentità di quel ciclista : ad un primo esame sembrano lasciate da una biciclettaccia che potrebbe essere dellagricoltore locale , magari usata per spostarsi da un campo allaltro, ma poi, guardando meglio, mi accorgo che derivano da dei copertoni di pregio, magari un po consumati , quindi è di sicuro un biker.
Ma guarda che invitante stradina che punta dritta verso la macchia , quasi quasi la faccio, tanto sono solo e vado dove mi pare!
E così inizio ad inerpicarmi, prima dolcemente poi sempre più faticosamente, su questo nuovo percorso che sale sulla collina.
In uno dei tratti più duri faccio caso ad un rumore, un lontano ma fitto calpestio che proviene dalla scarpata a fianco dello stradello, mi fermo, poso delicatamente la bici in terra e, silenziosamente, mi affaccio sulla gola dove un nutrito gruppo di cinghiali sta rufolando nei pressi del torrentello. Li osservo senza fiatare per diversi secondi finché non si accorgono di me e guadano correndo il rigagnolo, uno spettacolo! E come essere in un Quark in diretta, proprio dentro!
Lultimo cinghiale , uno bello grosso, inaspettatamente, non scappa come gli altri, anzi, alza lo sguardo su di me e mi fissa restiamo a guardarci, fissi, chissà cosa pensa a me sale un po di preoccupazione, e se gli frullasse lidea di caricarmi?
Mentre , con la coda dellocchio, scruto se li vicino cè un albero dove sia facile arrampicarsi il mio attento osservatore si gira con tutta calma e, trotterellando, si avvia nella direzione presa dal resto del gruppo.
Davvero un bellincontro!
Continuo a salire.
E, proprio in uno di questi rallentamenti , sopra una strisciolina di sabbia, ecco che ritrovo la traccia del mio immaginario compagno di viaggio, quello di cui parlo allinizio.
Beh, posso dire che non è certo un pivello, sia fisicamente che come esperto di sentieri, arrampicarsi fin quassù non è uno scherzo, siamo completamente al di fuori dei percorsi usuali, quelli battuti da tutti, per intenderci. E non è nemmeno un corsaiolo perché loro amano gli itinerari ben conosciuti e pedalabili dove è facile prendere i tempi e controllare il proprio stato di allenamento. Mah, chissà se lo conosco, forse è uno dei vecchi compagni con cui uscivo un tempo , però è un peccato non poter mettere una sorta di firma, magari una scritta sulla terra che dura poco tipo Sterro 4 maggio
E questo mi fa pensare ad un altro mio cruccio ricorrente: come mai si incontrano tanti bikers da soli o in coppia? Perché sono così rari i bei gruppi numerosi? Certo oggi io dovrei stare zitto però cerco sempre qualche amico con cui condividere unuscita e, quando capita di essere solo o in due o tre, dipende dal fatto che cè chi non viene perché deve lavorare, o ha impegni familiari o sta male; io mi riferisco a quelli che, per scelta, escono da soli o in due abitualmente.
Per me il nostro sport, o meglio, passione, è più bello farlo in più persone e non solo per un fattore di sicurezza ben noto a tutti, ma proprio perché fa piacere condividere lentusiasmo per una divertente discesa o una massacrante salita, un panorama particolare, una presa di giro o laiuto per riparare un guasto meccanico, insomma, qui non si pedala in fila indiana attenti alla scia, ma affiancati, così ci si può vedere e parlare!
Accidenti quanto chiacchiero e invece si deve pedalare, però, tra unelucubrazione e laltra sono arrivato sulla cresta ed ora è uno spettacolo, posso spaziare con lo sguardo su tutta la piana verso Grosseto . Per fortuna il tempo è buono, cosa rara e preziosa in questa primavera, così si vedono bene la città, uno spicchio di mare, i monti dellUccellina e le tante colline dellentroterra, davvero bello!
Non si può dire altrettanto del sentiero poco pedalabile anche se prevalentemente pianeggiante, perchè ci sono grossi sassi che mi costringono a scendere frequentemente . Ma dove sono? Beh, grosso modo lo so, diamine, non mi sono mica perso! Però è ora di lasciare questo sentiero da cacciatori per rientrare sulle strade di una volta. E in questo mi aiuta un cartello con su scritto: Attenzione volatili da richiamo e , dopo poco, unarea attrezzata allo scopo; deduco che la strada più larga, dove possono salire anche i fuoristrada dei cacciatori con i loro uccelletti e i cani, deve essere vicina.
Infatti è così e riconosco anche lo stradello , ormai posso chiudere il giro e rientrare a Macchiascandona.
Ripercorrendo loliveto , stavolta in senso inverso, vedo, su un lato della strada una macchia marrone in movimento ma è una volpe! E che volpe, mai vista una così grande e bella, ha una coda fantastica! Non sembra molto infastidita dalla mia presenza infatti aumenta soltanto un po landatura e, trotterellando, si infila in un varco nella siepe e penetra nella macchia della collina.
Riabbasso gli occhi sulla carrareccia in terra battuta e rivedo le impronte dellandata, le mie e del mio compagno immaginario : Ehi, ma guarda te come sono simili, sembrano uguali !
Mi sorge un dubbio, scendo per verificare sono le stesse .
Sterro 4 maggio 2013