impresa d'altri tempi sul Gasherbrum II

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Ranica (BG)
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Karl Unterkircher, Michele Compagnoni e Daniele Bernasconi
hanno conquistato la vetta per una via mai tentata prima
Tre italiani scalano il Gasherbrum II
impresa d'altri tempi sul Karakorum


di LUIGI BIGNAMI

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CE L'HANNO FATTA. Sono in vetta. Erano le venti, ora locale, le 14 in Italia, quando due italiani sono arrivati in cima per la via più difficile, la parete Nord, al Gasherbrum II, alto 8035 m. I due sono Karl Unterkircher e Daniele Bernasconi. Michele Compagnoni si è fermato a un centinaia di metri dalla vetta. La stanchezza ha preso il sopravvento. "Siamo in cima. Il tempo è bellissimo, vediamo la punta del K2", sono queste le prime parole di Unterkircher diretta telefonica dalla vetta della montagna al Comitato Everest-K2-CNR, che li ha seguiti da Bergamo passo dopo passo durante la salita.

I tre alpinisti hanno portato a termine quella che può essere considerata la più importante impresa alpinistica extraeuropea degli ultimi 10 anni.Nonostante che in questi mesi diversi italiani abbiano raggiunto la vetta di vari ottomila, l'impresa dei tre alpinisti è totalmente diversa dalle altre e le supera di gran lunga. Loro, infatti, hanno raggiunto la cima di questa montagna tracciando una via che non era mai stata percorsa da nessuno, superando anche un pilastro di roccia con difficoltà di quinto grado e uno spigolo di neve e ghiaccio alto oltre 2.000 metri. Nelle ultime ore di salita essi hanno dovuto battere molta neve fresca che ha richiesto una fatica improba.



"Siamo distrutti, spremuti come limoni", ha detto Unterkircher al telefono. "Siamo partiti dal campo base tre giorni fa, abbiamo fatto il pilastro. Siamo saliti in stile alpino (cioè senza l'uso di portatori e ossigeno)". Un'impresa d'altri tempi, proprio perché tutto è stato organizzato senza l'ausilio dei portatori, almeno dai campi più alti, e senza ossigeno.

Ora i tre stanno scendendo verso il campo base che raggiungeranno, salvo imprevisti, domani. Una linea diretta, quella tracciata dai tre alpinisti, bellissima per la sua linearità già individuata dagli alpinisti Agostino Da Polenza e Kurt Diemeberger nel 1983, che dal campo base avanzato sale come una linea continua fino alla vetta. In questi 24 anni vi sono stati vari tentativi per percorrerla, ma nessuno è mai stato portato a termine. Unterkircher, Bernasconi e Compagnoni sono partiti mercoledì dal campo base del versante Nord del Gasherbrum II e hanno raggiunto il campo 1. Ieri hanno proseguito attaccando il difficilissimo spigolo Nord fino a quota 6.700 metri, dove hanno bivaccato. E stamattina, prima dell'alba, sono partiti verso la vetta. La salita è stata difficoltosa, perché hanno dovuto aprirsi il varco tra una spessa coltre di neve fresca. Ma i tre fuoriclasse italiani hanno stretto i denti e dandosi il cambio a tracciare la via hanno raggiunto la cima.

Il Gasherbrum II, che è noto anche come K4, è la tredicesima montagna più alta della Terra e si trova nella catena montuosa del Karakorum. La vetta venne scalata per la prima volta l'8 luglio 1956 da Fritz Moravec, Josef Larch e Hans Willenpart, componenti di una spedizione austriaca.
 

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