Visto che ci siamo, forse è il caso di dire la mia su una corrente di pensiero che ogni tanto si sente in queste felici occasioni: liberalizziamo, così emerge nuovamente il talento.
E' una "boiata pazzesca", innanzitutto perché emergerebbe nuovamente l'atleta del team più ricco, con la "farmacia" più aggiornata, o più spregiudicato: facciamolo vincere col plutonio nel caffè, se fra due anni a fine doping tira le cuoia o fa luce come una lampadina cavoli suoi.
Ancora: ai nostri figli che magari emergono in qualche specialità sportiva cosa dovremmo dire, ti fermo ora prima che ti ammazzino ?
Il presidente della federazione ciclistica (credo francese) non ha assegnato i tour di L.A. ai secondi classificati, tutti sanno che nei primi posti c'è tutta gente con precedenti in merito, e forse è stato un primo momento di decenza in un mondo in cui non è possibile non sapere.
Guardo distrattamente le gare dei pro, sono uno spettacolo per i posti che attraversano, ed è un po' come esserci, anche se poco poco; il ciclismo che mi entusiasma veramente lo faccio con le gambe mie.
Come già detto: i protagonisti siamo noi.
E permettete: i pro avranno contratti milionari, ma io quando passo per certi sentieri sottobosco in una bella giornata mi sento un SIGNORE !