Perchè nel 2014 la coppa del mondo non sarà in Val di Sole?

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Il fine di Red Bull è lo stesso dell'UCI e di tutte le organizzazioni tranne le no-profit, ovvero creare utili a fine anno, come già detto. Se nel farlo ci sono ricadute positive per lo sport (il nostro in questo caso) meglio, se non ce ne sono, peggio. Questa è l'unica posizione "a priori" che ho io.
In quanto al lavoro in azienda, qualunque, se uno considerasse il marketing come una disciplina basata su dati oggettivi (che peraltro sono impossibili da fornire per la loro stessa natura) farebbe un grande errore. Misurabili (a fatica, e comunque ci sarebbe da discuterne) sono eventualmente gli effetti commerciali di certe azioni di marketing... ma questo è un altro discorso (e un'altra disciplina).

Se volete approfondire guardatevi questo: http://www.ted.com/talks/simon_sinek_how_great_leaders_inspire_action.html
 
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Il fine di Red Bull è lo stesso dell'UCI e di tutte le organizzazioni tranne le no-profit, ovvero creare utili a fine anno, come già detto. Se nel farlo ci sono ricadute positive per lo sport (il nostro in questo caso) meglio, se non ce ne sono, peggio. Questa è l'unica posizione "a priori" che ho io.

Sulla teoria siamo perfettamente d'accordo.

Poi però la teoria va messa in pratica, e nella pratica se una decisione viene presa per motivazioni non di origine tecnico/sportive ed a favore degli operatori turistici di Pietermaritzburg o della federazione ciclistica svizzera diventa difficile trovare "ricadute positive". Non è per fare dello sciovinismo un tanto al chilo, sia chiaro, se la Val di Sole non va più bene perchè i fondi della provincia son finiti o la pista non va più bene se ne prenda atto, ma trovare accettabile e quasi meritata una perdita per lo sport italiano (il nostro sport) lo trovo incredibile.



In quanto al lavoro in azienda, qualunque, se uno considerasse il marketing come una disciplina basata su dati oggettivi (che peraltro sono impossibili da fornire per la loro stessa natura) farebbe un grande errore. Misurabili (a fatica, e comunque ci sarebbe da discuterne) sono eventualmente gli effetti commerciali di certe azioni di marketing... ma questo è un altro discorso (e un'altra disciplina).
La questione è: se si dice che grazie ad una certa azione "ci sono svariati biker in più" ci vogliono dati a sostegno; se dati non ce ne sono non lo si può affermare. Altrimenti o si vende del fumo (come fa certo marketing) o si fanno degli auspici sperando che si avverino. :medita:
 

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ma trovare accettabile e quasi meritata una perdita per lo sport italiano (il nostro sport) lo trovo incredibile.

Non la trovo accettabile ne meritata, e non credo di averlo detto nei vari interventi. Sono tra i primi a dispiacersene, ma non conoscendone i motivi che hanno portato l'UCI a questa scelta non posso ne schierarmi pro ne contro. Mi spiace di sicuro, ma magari è la scelta più giusta del mondo (o magari la più sbagliata), il punto dei miei interventi verte su altri criteri e modalità di schieramento, chiamiamolo "politico".

La questione è: se si dice che grazie ad una certa azione "ci sono svariati biker in più" ci vogliono dati a sostegno; se dati non ce ne sono non lo si può affermare. Altrimenti o si vende del fumo (come fa certo marketing) o si fanno degli auspici sperando che si avverino. :medita:

Qui ricadiamo nello sterile a mio modo di vedere: non si può neanche dimostrare che ce ne sono in meno, allora si continua all'infinito a rinfacciarsi mancanza di dati? Io preferisco fare un passo in dietro e ragionare sui meccanismi e i criteri che generano azioni/reazioni e comportamenti ragionevolmente replicabili da altri esseri umani per emulazione/ispirazione/etc...
"estrapolazioni di comportamenti applicabili alle masse", lo vedo molto più pragmatico che ricercare la chimera di dati oggettivi in un campo che di oggettivo non ha nemmeno la sua stessa definizione. E' un approccio organico e umanistico, questione di carattere. I dati preferisco lasciarli alle materie scientifiche (che già lì hanno i loro bei problemi a trovarne di oggettivi...)
 

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Non è questione di rinfacciare alcunchè: una cosa è pensare o credere a qualcosa, un'altra esserne sicuri. Tutto qua :prost:
 

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