Il CAI rappresenta anche i biker da qualche anno abbiamo inglobato la MTB nelle attività del sodalizio, poi che la commisione tecnica del CAI che si occupa di MTB non abbia ancora capito cosa è la MTB è un altro discorso.
I sentieri non sono tutti del CAI, anzi molti sono comunali, alcuni addirittura "privati" questo è un problema enorme, per quando riguarda la manutenzione c'è il solito scaricabarile e tutto va a rotoli, ma quando si tratta di normare sono tutti pronti a vietare.
Poi in Italia potrebbero esserci migliaia di sentiri come questo:
https://www.mtb-mag.com/video-inseguimento-in-nuova-zelanda/
ma se qualcuno propone di trasmorare un sentiero o addirittura tracciarlo ex-novo per la bici si alzano le barricate e non se ne fa niente.
Perdonami ma non sono molto d'accordo con quanto scrivi.
In primo luogo il CAI (di cui sono socio anch'io) non "rappresenta i biker", ma ha solo riconosciuto il "cicloescursionismo" come un'attività istituzionale. E' chiaro che chiunque, per qualsiasi motivo, non si riconosca nella definizione di "cicloescursionista" non è rappresentato di certo dal CAI, che comunque rappresenta al massimo i propri scopi sociali (che ripeto, in gran parte condivido altrimenti non sarei socio).
In più in Trentino non si ha a che fare col CAI ma con la SAT. Teoricamente è la stessa cosa, nella pratica no, ed il fatto che una "branca locale" continui ancora ad usare nel 2017 la denominazione preunitaria la dice lunga sull'apertura mentale e sulla proiezione verso il futuro.
E non è corretto neppure dire che "i sentieri non sono tutti del CAI", anzi NESSUN sentiero "é" del CAI o della SAT nel senso della proprietà: il CAI/SAT quasi sempre è l'entità che svolge la manutenzione sulla sentieristica, generalmente a seguito di convenzioni con gli enti locali o gli enti di promozione del turismo, ma non può decidere nulla su cosa farci sopra. E' la Provincia Autonoma che, come in tutte le regioni italiane, ha la potestà di normare l'utilizzo della bici sulla viabilità forestale o alpina, cosa che han fatto anche la regione Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana in modi molto diversi tra loro. Provincia che è gestita da politici democraticamente eletti che giocoforza trovano logico accontentare certi interessi e non altri: forse se esistesse un'associazione di biker con 27.000 soci (su una popolazione di 530.000) diffusa sul territorio la politica ne terrebbe conto.
Quanto alle barricate per cui "non si fa niente" non è vero neppure quello. "Non si fa niente" dove
nessuno fa niente: dove c'è chi si organizza, cerca l'appoggio degli operatori economici, convince i proprietari dei terreni (pubblici o privati che siano) e fa le cose per bene i sentieri si fanno e come, perfino all' interno di riserve naturali come alle Bandite di Scarlino / Castiglione della Pescaia o in ambiente dolomitico (bike park di Canazei).
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