Sul trialistico servono eccome le protezoni: le cadute alle basse velocità in mezzo alle pietre sono la situazione in cui le
protezioni svolgono al meglio il proprio lavoro. Sul veloce è facile distorcersi qualcosa, ma sul tecnico al 90% il trauma è da impatto puro e semplice.
Sul fatto che andare piano significhi non cadere o non farsi male, ti devo contraddire. Ho visto parecchia gente tranquillissima ed iperprudente farsi male a causa di un imprevisto. Pensi di essere in sicurezza, poi esce fuori un ramo, una pietra che non avevi visto, una lastra di ghiaccio sotto le foglie e sei per terra.
Il fatto di non essere preparati ne' psicologicamente, ne' fisicamente e tecnicamente ad un recupero o ad una caduta, spesso è la causa di infortuni. La scarsa velocità poi è un'ulteriore aggravante in queste situazioni.
Sinceramente poi mettersi paletti del tipo "qui scendo a piedi", "questo sentiero non lo faccio", "qui è troppo pericoloso", "devo andare piano se no mi faccio male", "i pedali con gli agganci sono pericolosi" (migliaia di persone li usano senza problemi!) non mi sembra un bel modo di vivere la mtb che dovrebbe essere in primis libertà, relax e divertimento.
Se uno non vuole/non può farsi male, meglio piuttosto bardarsi, magari più del necessario, ma vivere la mtb senza troppi stress.
Perdonatemi, ma dal discorso che fate sembra che sia più facile cadere e farsi male andando piano, piuttosto che forte.
Sta diventando un discorso per partito preso.
Converrai con me che fare una pietraia ad una velocità per la quale, anche un impuntamento con conseguente blocco immediato della bici, permette di mettere istintivamente il piede a terra e restare in piedi sia sicuramente più sicuro che fare la
STESSA pietraia a 20 km/h come un superman.
L'utilità delle protezioni comunque trascende la velocità media del pilota, su questo siamo d'accordo.
Io le protezioni ho intenzione di comprarle e l'ho già detto, però, guarda un po', da quando vado in bici seriamente (il 1998 mi pare) non mi sono
MAI fatto male, ne' sono
MAI caduto, mentre mi pare che qui ci sia una buona quantità di persone che, minimo, si è fratturata un osso.
Il discorso che facevamo è che anche questo è diventanto (fortunatamente non per tutti) uno sport estremo, uno sport in cui si deve dare sempre il massimo, essere sempre ai limiti ecc ecc..
Tutte cose che mi ricordano tanto le pubblicità ed il modo di vivere che oggi, i mass media cercano di far passare per normale.
E' diventato tutto più veloce.. a partire dalle macchine con sempre più cavalli alla pausa pranzo che dura sempre meno..
Ma qui si va Ot..
E p.s.
In merito all'ultima frase posso garantirti che ti sbagli. Io quando esco non mi metto a leggere le indicazioni che ho segnato nella mia agenda: "non percorrere discese con pendenza superiore al 25%", "non percorrere tratti con pietre di diamtero superiore ai 15 cm" ecc..
Io esco e vado ovunque voglia andare. Se un tratto non lo so fare scendo e vado a piedi.
Cosa mi frega di bardarmi per poi rischiare di rompermi qualcosa lo stesso?
Perchè così sono più libero?
Per me vale proprio il contrario..
Io vado in mtb, non faccio all mountain, all cazzi e all mazzi.. esco di casa e vado dove riesco. Ho preso un mezzo che costasse poco, faccio quello che mi consente di fare in sicurezza e basta.
Non mi frega nulla di arrivare al limite tecnico della bici.. appena ne sfrutterò il 30%.
Quello che conta per me non è migliorarmi per andare sempre più veloce...
Io voglio solo andare in bicicletta.. del resto non mi frega nulla.